INGEGNERIA. convegno dell’Automotoclub Storico Italiano nell’aula magna di via Marengo. FOTO e VIDEO
27 February 2017
clicca per ingrandire

INGEGNERIA
convegno dell’Automotoclub Storico Italiano nell’aula magna di via Marengo
   
Cagliari, 27 febbraio 2017
Ivo Cabiddu

  
clicca per ingrandireAuto e moto d’altri tempi, ma soprattutto storie di altri tempi al centro del convegno organizzato a Cagliari il 24 febbraio nell’aula magna di Ingegneria, in via Marengo, dall’Associazione AutoMoto d’Epoca Sardegna, sodalizio cagliaritano federato all’ASI, in questo caso sigla dell’Automotoclub Storico Italiano. L’associazione cittadina, che ha sede in viale Sant’Avendrace 255 e che ha promosso l’evento in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo di Cagliari, è riuscita a coinvolgere oltre 250 partecipanti e i vertici nazionali dell’ASI in occasione del 50° dalla sua fondazione con un programma di grande interesse per appassionati, esperti, collezionisti e studiosi di veicoli d’epoca, sia sotto il profilo tecnico-motoristico e sia per gli aspetti storici, culturali e sociali.
  
INTERVENTI. L’incontro “Le automobili ai tempi della Vermorel” - moderato dal presidente della facoltà, professor Corrado Zoppi - è stato onorato della presenza del dott. Roberto Loi, piemontese di origini sarde e presidente dell’Automotoclub storico italiano fin dal 1997. Tra gli interventi di spicco anche quelli dell’ing. Lorenzo Morello, presidente della Commissione Cultura dell’Asi (“Le automobili ai tempi della Vermorel”), di Angelo Melis, presidente di Automoto d’Epoca Sardegna  (“La Vermorel Type 2, prima automobile comparsa in Sardegna”), dei soci Aae/Asi Marco Dore ("Storia della Vermorel"), Sara Caglieri e Federico Onnis Cugia (“Il ruolo dei giovani nel mondo del motorismo storico”).
 


 
ORGANIZZAZIONE. Per la riuscita del convegno è stato certamente fondamentale l’impegno di Sperandio Moi, bibliotecario del distretto tecnologico di Ingegneria e membro tra i più attivi di Automoto d’Epoca Sardegna, nonché proprietario di alcuni gioielli d’epoca tra cui una motocicletta Frera 500 del 1927 - da egli stesso recuperata e restaurata alla perfezione - esposta per l’occasione davanti all’aula magna insieme alla “bisnonna” Vermorel, veneranda di ben 114 anni, un’automobile Ansaldo ancora del 1927 e una magnifica Ape Calessino del 1954.
 
   
 
STORIA DELLA VERMOREL. La Vermorel Type 2 è la prima vettura della Sardegna, sbarcata a Cagliari a marzo del 1903. Nessuno sapeva come metterla in moto e come guidarla e per questo motivo fu trasportata con un tiro a buoi fino alla dimora del suo proprietario, l’imprenditore agricolo Efisio Manunza di Sestu. Come riporta il sito di Automoto d’Epoca Sardegna, la data ufficiale del suo esordio “su strada” è quella del 15 luglio 1903. Il giorno dopo la notizia era sulle colonne dell’Unione Sarda: “uno splendido automobile” (al maschile, come in uso allora) scarrozzò per la prima volta a Cagliari, suscitando grande scalpore tra i passanti che percorrevano la via Roma. Ancora più avvincente è scoprire come l’auto arrivò in Sardegna (in premio per una campagna di abbonamenti al periodico di agricoltura Il Coltivatore) e come sia riuscita ad attraversare tutto il secolo scorso arrivando fino ai giorni nostri. Gli interessati che non hanno potuto seguire il convegno all’Università di Cagliari possono vedere una ricostruzione di qualche anno fa sul sito www.aaesardegna.org. o nel recente articolo di Quattroruote / Ruote Classiche.
 
   
 
La vettura ancora oggi appartiene alla stessa famiglia ed è stato curioso, grazie al racconto di Angelo Melis e Marco Dore, conoscere i particolari che le hanno permesso di arrivare ai nostri giorni ancora in buone condizioni. Molto interessanti anche le spiegazioni di Lorenzo Morello, presidente nazionale della Commissione Cultura dell’ASI, che, prendendo spunto dalla Vermorel, ha raccontato l’evoluzione delle vetture dagli albori dell’automobilismo sino all’ inizio degli anni ’20 del secolo scorso. Il telaio, il motore, il cambio ed i freni sono stati raccontati con dovizia di particolari in un percorso che ha catturato l’attenzione di tutti i partecipanti. Nell’ultima parte della conferenza, dedicata al rapporto tra i giovani e l’auto d’epoca, Sara Caglieri e Federico Onnis Cugia hanno raccontato la loro esperienza di giovani soci, avvicinatisi al mondo delle auto d’epoca quasi per caso e con un certo timore reverenziale, ma che una volta dentro, hanno scoperto un mondo di appassionati desiderosi solo di trascorrere momenti felici e spensierati assieme alle loro vetture.
 
AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO. Fondato nel 1966 e riconosciuto quale Ente morale di diritto privato per decreto del Presidente della Repubblica (977 del 24.10.1980), è una federazione di oltre 300 club con più di 200mila soci appassionati di veicoli storici. Rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano in tutte le sedi nazionali e internazionali competenti.
 
 

 
clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire
clicca per ingrandire 
Nelle immagini alcuni momenti del convegno, le moto e auto esposte nel piazzale di Ingegneria e, in abiti d’epoca, Franco Salis (vicepresidente del club cagliaritano) e signora, giunti all’evento con la loro Balilla del 1935
 


 

locandina

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie