In tutte le edicole d'Italia la storia del team di UniCa salito sul podio a Washington al Facebook Global Challenge. RASSEGNA STAMPA
07 February 2017

Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 7 febbraio 2017 – “Alessia e le altre studentesse sarde che smontano le fake news con gli spot”: titola così il “Corriere della Sera” domenica 5 febbraio dedicando un lungo articolo di Martina Pennisi al terzo posto nella Facebook Digital Global Challenge conquistato a Washington dal team di #ReAct, accompagnati alla premiazione dal prof. Christian Rossi, docente della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche.
 
Come abbiamo scritto pochi minuti dopo la consegna del premio, si tratta di un riconoscimento importante per l’Università di Cagliari e i suoi studenti, la città, la Sardegna e l’Italia. Come si ricorderà, infatti, tra i primi a congratularsi con il team di #ReAct è stata l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti. Del successo degli studenti dell’Università di Cagliari ha scritto e parlato anche tutta la stampa sarda.
 
 

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Sergio Nuvoli 

Cagliari, 2 febbraio 2017 – Il team di “#ReAct”, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari guidati dal professor Christian Rossi della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche ha conquistato il terzo posto nel Facebook digital global challenge. Il premio è stato assegnato loro ieri sera a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
 
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati in 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese (primi classificati) e belgi (secondi). Tra i primi a congratularsi con gli studenti di UniCa, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti (tweet a destra).
 
Il gruppo che – con il prof. Rossi – ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. Da oggi – insieme ai gruppi libanese e belga – gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e visiteranno varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
 
#ReAct è: Re= Rigettare, opporsi ad ogni forma di estremismo e violenza; A= awarness, ovvero la consapevolezza che vogliamo trasmettere al nostro pubblico attraverso l’informazione; C= courage, coraggio di contrastare l’estremismo, i pregiudizi e i luoghi comuni contro gli immigrati; T= tolerance, tolleranza intesa come convivenza tra più culture che possono coesistere.Oltre ad essere il nostro slogan, rappresenta la nostra strategia. Vogliamo coinvolgere tutti attraverso un effetto domino in un’ottica di lungo periodo. Con #ReAct intendiamo motivare i nostri utenti mettendoli faccia a faccia con la realtà degli immigrati spesso celata dai media; racconteranno loro in prima persona difficoltà e sfide che affrontano quotidianamente. Una comunità più unita è il presupposto essenziale per contrastare ogni forma di estremismo e terrorismo sul nascere.
 
 
 

 


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Sergio Nuvoli 

Cagliari, 2 febbraio 2017 – Tutto è pronto a Washington per la finale del Facebook Digital Global Challenge, cui partecipa il team ReAct dell’Università di Cagliari, con il progetto di cui abbiamo parlato su queste pagine.
 
Ieri i nostri studenti, guidati dal prof. Christian Rossi, hanno fatto visita all’Ambasciata d’Italia a Washington, dove sono stati ricevuti molto calorosamente dal Consigliere Politico dott. Emanuele Manzitti, dal capo dell’Ufficio Stampa e Informazioni, dott. Andrea Catalano e dall’Addetto Culturale dott. Renato Miracco. Il dottor Catalano sarà presente oggi alla finale per assistere alla presentazione di UniCa e fare il tifo per i nostri ragazzi.
 
Nel pomeriggio gli studenti hanno assistito con le altre Università alla presentazione delle campagne P2P delle Università americane negli uffici del Senato.
 
 
 

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CORRIERE DELLA SERA di domenica 5 febbraio 2017
Alessia e le altre studentesse sarde che smontano le fake news con gli spot
Il concorso a Washington di Facebook. «La disinformazione alimenta la paura»
 
«Basta odio», ha ammonito ieri il parroco al funerale di Italo D’Elisa, il giovane ucciso a Vasto in un clima di tensione riscontrabile anche sui social network. «Basta odio» diremo a Trieste, il 17 e 18 febbraio durante il primo evento nostrano dedicato alle espressioni violente che corrono in Rete, Parole Ostili.
E «basta odio» è la non facile missione che l’iniziativa internazionale P2P Program ha affidato a 150 università di tutto il mondo. Organizzata da Facebook ed EdVenture Partners, mette in palio tre premi in denaro per altrettanti gruppi di studenti in grado di distinguersi con un progetto web per combattere estremismo e incitamento alla violenza.
L’Università di Cagliari si è classificata terza, alle spalle delle compagini libanese e belga. Racconta Alessia Dessalvi, 22 anni, volata a Washington con le sue quattro compagne di avventura per ritirare il riconoscimento: «Ci siamo guardati intorno: la Sardegna e l’Italia stanno convivendo con l’immigrazione, un grande problema anche dal punto di vista culturale. Soprattutto i più giovani si informano poco e quando lo fanno si soffermano solo sui titoli senza approfondire. Si crea così un clima di paura del diverso».
La risposta (premiata) dell’ateneo sardo è stata la campagna «React», caratterizzata da brevi spot capaci di ottenere centinaia di migliaia di visualizzazioni sul social net-work. Per «smontare le notizie false — come quella sull’assegnazione di 35 euro al giorno a ogni immigrato a scapito degli italiani — e gli stereotipi», le ragazze e i loro compagni hanno creato contenuti ad hoc, cimentandosi anche nella recitazione; hanno cercato e raccontato storie positive di immigrazione e integrazione e hanno invitato gli utenti a fermarsi e informarsi con l’hashtag-claim #TimeOut.
Adesso Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga ed Ema Kulova rimarranno per qualche settimana negli Stati Uniti nell’ambito del progetto «Young leaders» per condividere le buone pratiche emerse. Sul punto di forza della loro campagna non hanno dubbi: «È stata la coesistenza di un lavoro realizzato sia online sia offline. Abbiamo organizzato incontri e ci siamo confrontati faccia a faccia. Continueremo a farlo nelle scuole che ci hanno contattato». Informarsi, dentro e fuori la Rete. E parlarne. Che si debba partire da qui per risolvere il problema?
Martina Pennisi


CORRIERE.IT
Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga, Ema Kulova si sono classificate terze in una competizione di Facebook ed EdVenture Partners
di Martina Pennisi
 
«Basta odio», ha ammonito ieri il parroco al funerale di Italo D’Elisa, il giovane ucciso a Vasto in un clima di tensione riscontrabile anche sui social network. «Basta odio» diremo a Trieste, il 17 e 18 febbraio durante il primo evento nostrano dedicato alle espressioni violente che corrono in Rete, Parole Ostili. E «basta odio» è la non facile missione che l’iniziativa internazionale P2P Program ha affidato a 150 università di tutto il mondo. Organizzata da Facebook ed EdVenture Partners, mette in palio tre premi in denaro per altrettanti gruppi di studenti in grado di distinguersi con un progetto Web per combattere estremismo e incitamento alla violenza.
L’Università di Cagliari si è classificata terza, alle spalle delle compagini libanese e belga. Racconta Alessia Dessalvi, 22 anni, volata a Washington con le sue quattro compagne di avventura per ritirare il riconoscimento: «Ci siamo guardati intorno: la Sardegna e l’Italia stanno convivendo con l’immigrazione, un grande problema anche dal punto di vista culturale. Soprattutto i più giovani si informano poco e quando lo fanno si soffermano solo sui titoli senza approfondire. Si crea così un clima di paura del diverso». La risposta (premiata) dell’Ateneo sardo è stata la campagna React, caratterizzata da brevi spot capaci di ottenere centinaia di migliaia di visualizzazioni sul social network. Per «smontare le notizie false (fra le priorità di Facebook, ndr) — come quella sull’assegnazione di 35 euro al giorno a ogni immigrato a scapito degli italiani— e gli stereotipi», le ragazze e i loro compagni hanno creato contenuti ad hoc, cimentandosi anche nella recitazione; hanno cercato e raccontato storie positive di immigrazione e integrazione e hanno invitato gli utenti a fermarsi e informarsi con l’hashtag-claim #TimeOut.
Adesso Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga ed Ema Kulova rimarranno per qualche settimana negli Stati Uniti nell’ambito del progetto Young leaders per condividere le buone pratiche emerse. Sul punto di forza della loro campagna non hanno dubbi: «È stata la coesistenza di un lavoro realizzato sia online sia offline. Abbiamo organizzato incontri e ci siamo confrontati faccia a faccia. Continueremo a farlo nelle scuole che ci hanno contattato». Informarsi, dentro e fuori la Rete. E parlarne. Che si debba partire da qui per risolvere il problema?
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 7 febbraio 2017
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Il video delle studentesse contro gli “odiatori” sul web 
Premiate a Washington per una campagna social contro le violenze
 
Da Washington, al telefono risuona la voce felice di Giulia Tumatis: «Siamo arrivati terzi, è una grandissima soddisfazione anche perché non ci aspettavamo neanche di partire». È una delle cinque studentesse dell’ex facoltà di Scienze politiche premiate qualche giorno fa negli Stati Uniti, in occasione del “Facebook global digital challenge”: è la sfida mondiale lanciata dal colosso a stelle e strisce. Grazie a ReAct, la loro campagna contro ogni forma di estremismo e di violenza, hanno sbaragliato la concorrenza - assolutamente agguerrita - di oltre centocinquanta università di ogni angolo del pianeta.
NO ALL’ESTREMISMO #Re-Act, si legge nella loro pagina Facebook, e «ReAct» ribadisce Tumatis. «È il nostro slogan e rappresenta la nostra strategia», spiega. «L’acronimo inglese sta per Reject extremism through awareness, courage and tolerance, e in italiano si traduce nel rifiuto di qualsiasi forma di estremismo attraverso la consapevolezza che si acquisisce con l’informazione, il coraggio di contrastare la violenza, luoghi comuni e pregiudizi, oltre che con la tolleranza, intesa come integrazione tra più culture che possono coesistere».
IL MESSAGGIO Una campagna diretta, fatta di brevi spot e incentrata sul tema dell’immigrazione, «fenomeno che in Sardegna, a Cagliari in particolare, viviamo in maniera molto forte, soprattutto negli ultimi tempi». Dal 26 settembre si sono messi al lavoro, raccogliendo materiale, rilanciando il loro slogan sui social network e incontrando i ragazzi nelle scuole. Sono state giornate scandite al ritmo di “Time out: fermati e informati”, perché «sono la cattiva informazione e la non conoscenza a generare odio», sottolinea Giulia Tumatis. Alla fine l’impegno del gruppo di studenti dell’Ateneo cittadino è stato ripagato: il loro messaggio è arrivato lontano, fino agli Usa, dove il loro progetto è stato ritenuto - da una giuria super qualificata - fra i tre migliori di tutti quelli che sono stati presentati.
IL TEAM Squadra in rosa, fatta eccezione per Christian Rossi, il docente che ha seguito passo passo il progetto e accompagnato le studentesse nella trasferta. Giulia Tumatis ha 27 anni ed è cagliaritana, Giulia Marogna arriva da Olbia e di anni ne ha ventitré. Con loro ci sono Luciana Ganga, ventitreenne di Nuoro, Alessia Dessalvi, cagliaritana, più piccola di un anno, ed Ema Kulova, venticinque anni, originaria della Repubblica Ceca. Ma i vincitori sono molti di più: perché dietro ReAct, c’è un gruppo formato da ventinove componenti: «Ovviamente non potevamo partire tutti», spiega Giulia, «La vittoria è di tutta la squadra, anche di chi rimasto a Cagliari e ha contribuito a farla rettrice Del Zompo ci raggiungere questo traguardo», tiene a sottolineare. «Un progetto appoggiato dal vertice dell’Ateneo, dal Comune e da diverse istituzioni», aggiunge Rossi. «Un terzo posto che non è certo una sconfitta, ma motivo di grande orgoglio per tutti».
TRASFERTA E PREMIAZIONE L’idea vincente ha condotto il gruppo sino agli Stati Uniti d’America. Il 29 gennaio hanno fatto le valige, destinazione Washington - con tappa intermedia a Roma -, per la premiazione: terzo posto, su centotrenta progetti in gara. Medaglia d’oro al Libano, argento al Belgio e poi ci sono loro. Piazzamento di tutto rispetto per la squadra partita da viale Sant’Ignazio. Ma è solo un punto di partenza, perché la loro battaglia all’estremismo è appena iniziata. Per qualche settimana rimarranno in America. Concluso il soggiorno a Washington, dall’8 si sposteranno a New York, e poi dal 12 li attende San Francisco. In seguito, precisamente il 16 febbraio saliranno sull’aereo diretto a Cagliari, per un rientro da vincitori assoluti, per un terzo posto che ha comunque il sapore del primo. E fa onore a tutta l’Isola, perché i sardi saranno pure pochi e disuniti, ma quando si mettono insieme riescono ad arrivare in alto. Il team di ReAct ne è la prova.
Sara Marci
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 6 febbraio 2017 
Pagina 2 Sardegna
Dall’isola agli Usa: stop al razzismo
Gli studenti dell’università di Cagliari terzi nel concorso di Facebook
 
CAGLIARI L’università di Cagliari abbatte le discriminazioni razziali e conquista l’America. Il team di #ReAct, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti i della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche ha conquistato il terzo posto nel Facebook digital global challenge. Il premio è stato assegnato a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto. Alla sfida mondiale lanciata dal social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti cagliaritani hanno fatto solo le squadre libanese e belga. Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’ambasciata italiana negli Stati Uniti. Il gruppo che – con il professor Christian Rossi – ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga ed Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. Ora, insieme ai gruppi libanese e belga, gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e visiteranno varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook. La campagna dei giovani dell’ateneo di Cagliari consiste nel #ReAct, ovvero nell’opporsi a ogni forma di estremismo e violenza. «Oltre a essere il nostro slogan, il #ReAct rappresenta la nostra strategia. Vogliamo coinvolgere tutti attraverso un effetto domino in un’ottica di lungo periodo. Con #ReAct intendiamo motivare i nostri utenti mettendoli faccia a faccia con la realtà degli immigrati spesso celata dai media. Racconteranno loro in prima persona difficoltà e sfide che affrontano quotidianamente. Una comunità più unita è il presupposto essenziale per contrastare ogni forma di estremismo e terrorismo sul nascere».
 

 
ANSA.IT
 
(ANSA) - CAGLIARI, 4 FEB - "#ReAct", la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari, ha conquistato il terzo posto nel "Facebook digital global challenge". Il premio è stato assegnato a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese e belga. Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti. Il gruppo che - con il professor Christian Rossi, facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche - ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas.
Da oggi - insieme ai gruppi libanese e belga - gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e saranno ospiti di varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook. (ANSA).
 

 
AGI.IT
 
(AGI) - Cagliari, 3 feb. - Un gruppo di studenti dell’universita’ di Cagliari e’ stato premiato a Washington, al "Facebook digital global challenge", per #ReAct, una campagna social sull’immigrazione e contro ogni forma di estremismo e violenza. Il team della facolta’ di Scienze economiche, giuridiche e politiche, guidato dal docente Christian Rossi, si e’ aggiudicato i mille dollari assegnati al terzo classificato e ora partecipera’ a un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, con tappe a Washington, New York e San Francisco, incluso il quartier generale di Facebook.
Al concorso lanciato dal social network hanno partecipato 150 gruppi di ogni nazionalita’. Il team della Sardegna e’ arrivato dietro a quello vincitore del Libano e del Belgio. Del gruppo sardo fanno parte gli studenti Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga, Ema Kulova, Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas.
#ReAct, slogan della campagna premiata, e’ un acronimo inglese per rigettare (Re, come Reject), consapevolezza (A come Awarness), coraggio (C come Courage) e tolleranza (tolerance), intesa come convivenza fra culture. (AGI)
Red/Rob
 

 
SARDINIAPOST.IT
 4 febbraio 2017               Cronaca, In evidenza 14
 
“#ReAct”, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari, ha conquistato il terzo posto nel “Facebook digital global challenge“. Il premio è stato assegnato a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese e belga. Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti. Il gruppo che – con il professor Christian Rossi, facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche – ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas.
Da oggi – insieme ai gruppi libanese e belga – gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e saranno ospiti di varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
 

 
VISTANET.IT
3 febbraio 2017 10:26 Costanza Loddo
 
Si è concluso ieri sera, nella capitale statunitense, l’ultimo atto della campagna “Peer to Peer – Challenging Extremism”, il programma internazionale promosso e finanziato dal Dipartimento di Stato degli USA che aveva chiamato le università di tutto il mondo a creare dei progetti digitali per combattere l’estremismo violento in ogni sua forma. Sul podio del concorso c’era anche un bel pezzo di Sardegna. Il team di ReAct – la comunità digitale dell’Università di Cagliari che lotta contro l’estremismo violento – ha, infatti, conquistato il premio del “Facebook Global Digital Challenge”, una somma in denaro, compresa tra i mille e i cinquemila dollari, che andrà direttamente all’Ateneo cagliaritano.
Il team sardo – guidato dal Professor Christian Rossi – ha attraversato l’Atlantico, giungendo a Washington in veste di finalista, insieme ad altri due gruppi universitari stranieri, per la categoria del “Facebook Global Digital Challenge” e si è piazzato al terzo posto in un’accesa competizione che ha visto sfidarsi numerosi gruppi universitari mondiali. Sul podio, accanto agli studenti sardi, c’erano anche il gruppo belga della “Katholieke University (KU)” di Lovanio, con il progetto “YOU Nite”, e il team libanese della “Notre Dame University” di Beirut, con il progetto “ACT”, piazzati rispettivamente al secondo e al primo posto.
Abbiamo avuto il piacere di parlavi di loro in più occasioni. Gli studenti dell’ex facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Cagliari erano stati gli unici in Italia ad aver risposto alla chiamata del “Peer to Peer – Challenging Extremism” ed è così che è nato il loro splendido progetto. Da mesi la comunità di ReAct combatte per estirpare il linguaggio violento – divenuto una pietosa costante della nostra quotidianità – e, con il motto di “Time Out! Fermati e Informati!”, cerca di fare luce sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione, spesso sporcati da pregiudizi, false credenze e, soprattutto, da una cattiva informazione. Pensato come un piccolo spazio sul web, una finestra da e per il mondo, ReAct ha lo scopo di approfondire – non fermandosi alle apparenze – e di fornire così una corretta informazione: un domino virtuoso che va controcorrente, capace di travolgere non con la violenza, ma con solidarietà e tolleranza.
Quel domino virtuoso, che parla di accoglienza e integrazione, ha travolto anche la platea statunitense, ed è stato premiato: un riconoscimento importante che ripaga l’impegno e la devozione profusi dai ragazzi in questi mesi di lotta. Ieri sera, a trasportare il pubblico di Washington c’è stato, in realtà, un bel pezzo di Sardegna: la Sardegna che si ferma e che riflette, la Sardegna che accoglie e che è sempre pronta a tendere la mano. In un momento in cui la nostra società sembra perdersi, abbandonandosi all’odio e al pregiudizio, in un momento in cui si pensa ancora a costruire dei muri per proteggersi, i giovani studenti ci ricordano che l’unico modo per combattere l’estremismo è quello di scendere dalla giostra della violenza e di attraversare i ponti della tolleranza.
 

 
LA PROVINCIA DEL SULCIS IGLESIENTE
 
Il team di “#ReAct”, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari guidati dal professor Christian Rossi della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche ha conquistato il terzo posto nel “Facebook digital global challenge”. Il premio è stato assegnato loro giovedì sera a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese (primi classificati) e belga (secondi). Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti.
Il gruppo che – con il professor Rossi – ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. Da ieri – insieme ai gruppi libanese e belga – gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguono un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e visiteranno varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
#ReAct è: Re= Rigettare, opporsi ad ogni forma di estremismo e violenza; A= awarness, ovvero la consapevolezza che vogliamo trasmettere al nostro pubblico attraverso l’informazione; C= courage, coraggio di contrastare l’estremismo, i pregiudizi e i luoghi comuni contro gli immigrati; T= tolerance, tolleranza intesa come convivenza tra più culture che possono coesistere.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
"#ReAct", la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari, ha conquistato il terzo posto nel "Facebook digital global challenge". Il premio è stato assegnato a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese e belga. Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti. Il gruppo che - con il professor Christian Rossi, facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche - ha presentato il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas.
Da oggi - insieme ai gruppi libanese e belga - gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e saranno ospiti di varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
 

 
CQ24.IT
di Antonio Piludu
 
Il due febbraio 2017 a Washington, sono stati premiati per il Facebook Digital Global Challenge, gli unici italiani in gara, arrivati terzi su 130 progetti in concorso. Abbiamo intervistato uno dei tanti ragazzi facenti parte del gruppo che ha ricevuto questo meritato premio, Claudio Pitzalis e gli abbiamo posto alcune domande.
Parlaci un po di te
Sono uno studente del corso triennale di Amministrazione e Organizzazione. Nel progetto mi sono occupato di più cose: ho lavorato al logo, ai video, agli articoli, e faccio parte del nostro "corpo amministrativo". Ho avuto il piacere di essere intervistato su Rai3 a Buongiorno Regione e di fare le interviste al vice presidente del consiglio regionale Eugenio Lai e al sindaco di Marrubiu.
Spiegaci cosa è ReAct
ReAct è il nostro progetto di partecipazione al concorso P2P challenging extremism indetto dal dipartimento di stato americano, focalizzato al contrasto dell’estremismo violento. All’interno di questo macro argomento noi abbiamo deciso di trattare un tema controverso che è un problema molto attuale nel nostro paese: l’immigrazione. L’idea è stata quella di fornire un informazione corretta e facilmente accessibile a chiunque voglia approfondire le proprie conoscenze in merito, cercando di sfatare quei luoghi comuni di cui molti, sopratutto politici, si riempiono la bocca. Abbiamo perseguito questo fine attraverso diversi strumenti. Oltre ad articoli abbiamo fatto giornate di sensibilizzazione nelle scuole superiori, siamo andati in diversi centri di accoglienza a raccogliere informazioni proprio tra gli immigrati, abbiamo in particolare curato la nostra pagina di Facebook che é diventata piuttosto famosa, in cui inseriamo tutto il materiale che prociudiamo. Per quanto riguarda gli articoli invece, ci tengo a dire che dietro vi è davvero un lavoro minuzioso. Le nostre fonti sono sopratutto fonti normative, sia italiane che comunitarie e se vi è mai capitata sotto il naso la convenzione europea dei diritti dell’uomo potete capire che non è semplice spiegare in modo chiaro e semplice certi concetti. C’è davvero uno studio approfondito, in cui non si è tralasciato nulla.
Quanti hanno partecipato al vostro progetto e quali sono stati i ruoli di ognuno?
Nel progetto siamo in 29. Per quanto riguarda i ruoli, siamo un organizzazione molto dinamica e flessibile in cui i ruoli non sono mai stati chiaramente definiti. Siamo sempre stati l’uno a disposizione dell’altro.
Siete arrivati 3° su 130 partecipanti. Da chi è partita l’idea di partecipare a questo challenge?
L’idea è partita dalla dipartimento di Scienze Politiche che ha aderito, poi gli studenti che si sono interessati hanno risposto a un avviso sul loro sito.
È più la soddisfazione di essere arrivati terzi o rimane l’amaro in bocca per non essere riusciti di vincere per poco?
Bè, allora, di certo a primo impatto e tutt’ora un po’ di delusione rimane. Vincere sarebbe stato il coronamento di un sogno, ma rimane anche un grande stima nel confronti degli altri partecipanti che hanno sicuramente lavorato duro quanto noi al loro progetto e che sono diventati dei cari amici.
Chi sentite di ringraziare per questa bellissima esperienza?
Senza alcun dubbio il Rettore, e il corpo docente dell’università, in particolare il professor Christian Rossi che ci ha seguito passo passo lungo tutto il profrtto. I nostri utenti e tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare tutto ciò.
Complimenti ancora vivissimi a tutto il gruppo di ReAct e andate a trovarli su https://www.facebook.com/ReAct2016
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONESARDA.IT
Venerdì 03 Febbraio alle 12:41 - ultimo aggiornamento alle 13:32
 
Si sono piazzati al terzo posto gli studenti dell’Università di Cagliari che hanno partecipato al concorso mondiale del "Facebook digital global challenge" grazie alla campagna "#ReAct", dedicata al tema dell’immigrazione e al contrasto dell’estremismo creata dal team guidato da Christian Rossi, Facoltà di Scienze economiche.
Il premio da mille dollari è stato assegnato a Washington (Usa) al termine della finale in cui ogni gruppo ha presentato il proprio progetto.
Al primo posto si è piazzata una squadra del Libano, al secondo il Belgio; a congratularsi tra i primi, l’ambasciata italiana negli Stati Uniti.
IL TEAM - Il gruppo sardo che ha esposto il progetto era formato da Giulia Tumatis, Luciana Ganga, Alessia Dessalvi, Giulia Marogna ed Ema Kulova; ma alla realizzazione hanno contribuito anche Claudio Pitzalis, Pier Andrea Cao, Alessio Zuddas, Lucia Corrias e Jacopo Lussu.
IL PROGETTO - La sigla #ReAct significa Re = Rigettare ogni forma di estremismo e violenza; A = awarness, ossia la consapevolezza attraverso l’informazione; C = courage, il coraggio di contrastare estremismo e pregiudizi; T = tolerance, tolleranza nel senso di convivenza tra più culture.
 

 
LINKORISTANO.IT
 
Ha conquistato il terzo posto nel “Facebook digital global challenge”, il team di “#ReAct”, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari guidati dal professor Christian Rossi della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche. Il premio è stato assegnato loro ieri sera a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese (primi classificati) e belga (secondi). Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti.
Il gruppo che – con il professor Rossi – ha presentato ieri il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. Da oggi – insieme ai gruppi libanese e belga – gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e visiteranno varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
La scheda. #ReAct è: Re= Rigettare, opporsi ad ogni forma di estremismo e violenza; A= awarness, ovvero la consapevolezza che vogliamo trasmettere al nostro pubblico attraverso l’informazione; C= courage, coraggio di contrastare l’estremismo, i pregiudizi e i luoghi comuni contro gli immigrati; T= tolerance, tolleranza intesa come convivenza tra più culture che possono coesistere. Oltre ad essere il nostro slogan, rappresenta la nostra strategia. Vogliamo coinvolgere tutti attraverso un effetto domino in un’ottica di lungo periodo. Con #ReAct intendiamo motivare i nostri utenti mettendoli faccia a faccia con la realtà degli immigrati spesso celata dai media; racconteranno loro in prima persona difficoltà e sfide che affrontano quotidianamente. Una comunità più unita è il presupposto essenziale per contrastare ogni forma di estremismo e terrorismo sul nascere.
 

 
TTECNOLOGICO.IT
Pubblicato il 3 febbraio 2017 di trasferimentotec
 
Il team di “#ReAct”, la campagna social sul tema dell’immigrazione e sul contrasto dell’estremismo in tutte le sue manifestazioni ideata dagli studenti dell’Università di Cagliari guidati dal professor Christian Rossi della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche ha conquistato il terzo posto nel “Facebook digital global challenge”. Il premio è stato assegnato loro ieri sera a Washington, al termine della finale in cui ciascun team ha presentato il suo progetto.
Alla sfida mondiale lanciata dal popolare social network si sono presentati 150 gruppi di ogni nazionalità: meglio degli studenti dell’Università di Cagliari hanno fatto solo le squadre libanese (primi classificati) e belga (secondi). Tra i primi a congratularsi con gli studenti sardi, l’Ambasciata italiana negli Stati Uniti.
Il gruppo che – con il professor Rossi – ha presentato ieri il progetto a Washington è formato da Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga e Ema Kulova. Gli altri studenti del team sono Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. Da oggi – insieme ai gruppi libanese e belga – gli studenti vincitori, che grazie al terzo posto si sono aggiudicati un premio di mille dollari, seguiranno un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, e visiteranno varie istituzioni e think thank a Washington, New York e San Francisco, tra cui il quartier generale di Facebook.
#ReAct è: Re= Rigettare, opporsi ad ogni forma di estremismo e violenza; A= awarness, ovvero la consapevolezza che vogliamo trasmettere al nostro pubblico attraverso l’informazione; C= courage, coraggio di contrastare l’estremismo, i pregiudizi e i luoghi comuni contro gli immigrati; T= tolerance, tolleranza intesa come convivenza tra più culture che possono coesistere.Oltre ad essere il nostro slogan, rappresenta la nostra strategia. Vogliamo coinvolgere tutti attraverso un effetto domino in un’ottica di lungo periodo. Con #ReAct intendiamo motivare i nostri utenti mettendoli faccia a faccia con la realtà degli immigrati spesso celata dai media; racconteranno loro in prima persona difficoltà e sfide che affrontano quotidianamente. Una comunità più unita è il presupposto essenziale per contrastare ogni forma di estremismo e terrorismo sul nascere.
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LANUOVASARDEGNA.IT
 
CAGLIARI. Un gruppo di studenti dell’università di Cagliari è stato premiato a Washington, al «Facebook digital global challenge», per #ReAct, una campagna social sull’immigrazione e contro ogni forma di estremismo e violenza. Il team della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, guidato dal docente Christian Rossi, si è aggiudicato i mille dollari assegnati al terzo classificato e ora parteciperà a un programma di visite del Dipartimento di Stato americano, l’International Visitor Leadership Program, con tappe a Washington, New York e San Francisco, incluso il quartier generale di Facebook.
Al concorso lanciato dal social network hanno partecipato 150 gruppi di ogni nazionalità. Il team della Sardegna è arrivato dietro a quello vincitore del Libano e del Belgio. Del gruppo sardo fanno parte gli studenti Alessia Dessalvi, Giulia Tumatis, Giulia Marogna, Luciana Ganga, Ema Kulova, Claudio Pitzalis, Jacopo Lussu, Pier Andrea Cao, Lucia Corrias e Alessio Zuddas. #ReAct, slogan della campagna premiata, è un acronimo inglese per rigettare (Re, come Reject), consapevolezza (A come Awarness), coraggio (C come Courage) e tolleranza (tolerance), intesa come convivenza fra culture.
 

 

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