Il Rettore ricorda il prof. Giulio Angioni. A Settimo San Pietro la camera ardente, domenica 15 gennaio alle 16 i funerali
12 January 2017

Cagliari, 13 gennaio 2017 (sn) - Per consentire ad amici, studenti e colleghi un ultimo saluto al Professore, sarà allestita una camera ardente nella sala consiliare del Comune di Settimo San Pietro, a partire dalle 15 di oggi e per tutta la giornata di domani, sabato 14 gennaio, e fino ai funerali fissati per le ore 16 di domenica 15 gennaio nel Cimitero di Settimo San Pietro.


 

Sergio Nuvoli 

Cagliari, 12 gennaio 2017 – Questa mattina è morto il professor Giulio Angioni (nella foto), per tanti anni stimatissimo docente di Antropologia culturale del nostro Ateneo. Pubblichiamo il commento del Rettore Maria Del Zompo.
 
“La scomparsa del professor Giulio Angioni, docente di Antropologia culturale del nostro Ateneo, non è solo una grave perdita dal punto di vista affettivo per chi lo ha conosciuto e stimato, ma anche dal punto di vista culturale e antropologico per tutta la Sardegna.
 
Con lui scompare infatti un intellettuale intelligente – capace cioè di saper penetrare il significato più profondo della realtà e degli avvenimenti – e aperto al dialogo e al confronto.
 
Il professor Angioni è stato – e la sua opera continuerà certamente ad essere – appassionato custode dei valori più autentici della nostra identità, punto di riferimento indiscusso per conoscere e amare la storia e le radici del nostro popolo, che ha saputo studiare, approfondire e divulgare con grande saggezza non soltanto con le generazioni di studenti che si sono formate alle sue lezioni, ma anche con tutti i sardi.
 
La conoscenza dell’identità e delle radici del nostro popolo è sempre stata per lui la base della convinzione di una Sardegna che più approfondisce la conoscenza di sé e più è in grado di aprirsi al resto del mondo”.

Durante un recente incontro organizzato in occasione del quarantesimo anniversario della pubblicazione del libro scritto dall’antropologo “Rapporti di produzione e cultura subalterna. Contadini in Sardegna”, il professor Angioni aveva dichiarato: “Non sono stato un iniziatore. Ho semplicemente documentato un modo di vivere come fino ad allora non aveva fatto nessuno, quello dei contadini e dei pastori sardi. Il problema del mondo da sempre è capire i modi e i motivi per cui gli uomini siano così diversificati nelle possibilità di vita, divisi tra subalterni e dominanti, oppressi e oppressori, ricchi e poveri: è necessario che l’Università continui ad insegnare cose così importanti, senza chiudersi negli specialismi”.
 
Scrittore e antropologo italiano, Giulio Angioni era allievo di E. De Martino e A. M. Cirese, dopo la laurea in Lettere aveva intrapreso la carriera accademica come incaricato di Antropologia Culturale all’Università di Cagliari (1971). Le sue pubblicazioni si sono concentrate soprattutto sulla funzione culturale della pastorizia in Sardegna: tra i suoi primi lavori si ricordano Tre saggi sull’antropologia dell’età coloniale (1973) e Rapporti di produzione e cultura subalterna (1974). Alla produzione saggistica ha affiancato quella letteraria (anche in questo caso, concentrandosi sulle tradizioni sarde): dopo l’esordio con A fuoco dentro – A fogu a intru (1978), ha dato alle stampe romanzi quali L’oro di Fraus (1988), Una ignota compagnia (1992), Il mare intorno (2003) e Sulla faccia della terra (2015). Vincitore di numerosi premi (uno fra tutti, il Premio Mondello per Le fiamme di Toledo, romanzo del 2006) e co-fondatore del Festival Letterario di Gavoi (insieme a M. Murgia e M. Fois), nel 2010 ha pubblicato Gabbiani sul Carso e Doppio cielo.


 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

 

               

 

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie