ON LINE I VIDEO DELLA CERIMONIA di inaugurazione del 396mo Anno accademico. FOTO, VIDEO E RASSEGNA STAMPA E TG
25 November 2016

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grazie a UnitelSardegna

 


Sergio Nuvoli – fotografie di Sergio Nuvoli e Francesco Cogotti 

Cagliari, 28 novembre 2016 – “La cultura è organizzazione, è disciplina del proprio io interiore, è presa di possesso della propria personalità, è conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”. Con questa frase di Antonio Gramsci ha chiuso la sua appassionata relazione il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, che ha  ufficialmente aperto nell’Aula magna di Palazzo Belgrano il 396mo Anno accademico dell’Università degli Studi di Cagliari al termine di una solenne cerimonia particolarmente ricca. Sui contenuti specifici della relazione, rimandiamo a quanto dichiarato questa mattina dal Magnifico in conferenza stampa. Su questa pagina pubblicheremo nei prossimi giorni il testo degli interventi della rappresentante del personale, Elsa Lusso, e di quello degli studenti, Carlo Sanna. L’intera cerimonia è stata trasmessa in diretta su questa pagina grazie a Unitel Sardegna, e per alcuni frammenti anche in diretta live su facebook.
 
A sinistra la conclusione della relazione del Rettore. A destra, la lettura della formula dell’inaugurazione
 
“L’Europa è la prima area del mondo in molti settori, pur non essendo ancora dentro le nuove reti. Ma siamo divisi, per cui davanti ai problemi che toccano il nostro continente non siamo in grado di prendere decisioni forti. Quindi in molti casi non si può esercitare una vera strategia”. La straordinaria lezione del prof. Romano Prodi, tornato dopo tanti anni in toga e tocco all’interno di un ateneo, conteneva anche questa considerazione: “Quando parlo di pace agli studenti, mi guardano come un animale strano – ha aggiunto - Invece la pace non c’è mai stata, appena fuori dall’Italia”.
 
L’inizio dell’intervento del prof. Romano Prodi
 
Davanti alle massime autorità dell’Ateneo e a quelle della società civile, religiosa e militare della Sardegna, l’ex presidente della Commissione europea ha riannodato il filo dei ricordi: “I tedeschi non vogliono l’euro perché sono legati al marco, ma io voglio l’euro perché mio fratello è morto in guerra”, mi disse una volta il cancelliere tedesco. L’Unione europea è sparita dai Tg, che al massimo parlano dei lavori della Commissione: non è la stessa cosa”.
 
“Con la Brexit si è indebolita l’Europa, non la Gran Bretagna – ha poi spiegato – La cosa complica la nostra posizione perché è oggetto di ulteriore frammentazione tra noi europei, divisi tra chi direbbe "Giuda, quello che devi fare fallo subito", e quindi vorrebbe un’uscita rapida della Grand Bretagna dall’Unione, e chi invece temporeggia. In ogni caso, la Brexit mette in crisi tanti altri Paesi”. Ma la prolusione del Professore ha toccato anche le responsabilità personali: “Mi si accusa di aver voluto l’allargamento da 15 a 27 Paesi, ma vi assicuro che non c’è alcuna differenza. La fragile Europa naviga in un mondo frammentato, incapace di fare un lavoro comune”.
 
E se “la rinascita di partiti populisti e antieuropei è una deriva contro la solidarietà”, la Germania “ha svolto una politica economica miope anche per se stessa con il surplus commerciale che si ritrova, e continua a non investire. Mette in atto una dottrina che osserva solo l’austerity: personalmente non sono per i bilanci in deficit, ma la Germania è intrisa della sua virtù. Trump può obbligare a prendere decisioni diverse, ma se  l’Europa riuscisse ad attuare anche solo alcune delle sue idee fondanti, le cose cambierebbero”.
 
Da qui l’appello all’unità: “Se non ci mettiamo insieme scompariamo dalla carta geografica europea – ha ammonito - Le caravelle di un tempo, che a Venezia costruivano più grandi in ragione del numero delle persone da trasportare, oggi sono rappresentate dalle grandi reti  e le grandi piattaforme informatiche mondiali. Guai a starne fuori”.
 
La cronaca continua dopo le fotografie di Francesco Cogotti
 
Al mattino, il professor Prodi, dopo un cordiale colloquio con il Rettore Del Zompo, il Prorettore Francesco Mola e il Direttore generale Aldo Urru, ha visitato insieme a loro la Biblioteca universitaria, ammirando la Sala settecentesca e la Cappella Tridentina con la direttrice Ester Gessa.

 

 


 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

 

               

 




SI INAUGURA L’ANNO ACCADEMICO 2016/17 DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI. AUMENTA IL NUMERO DEGLI STUDENTI REGOLARI, DIMINUISCONO GLI ABBANDONI, MIGLIORANO LE STRUTTURE E CRESCONO I FONDI PER LA RICERCA.
IL RETTORE MARIA DEL ZOMPO: “MIGLIORIAMO I CORSI DI LAUREA, SIAMO COMPETITIVI SUI BANDI EUROPEI. LA SFIDA E’ CONIUGARE CULTURA E INNOVAZIONE”
 
 
Sergio Nuvoli - fotografie Francesco Cogotti
 
Cagliari, 28 novembre 2016 - L’Ateneo sta per approvare il Piano Integrato 2017-2021: il processo di programmazione ha rappresentato un momento di riflessione importante sullo stato dell’Ateneo e sul suo sviluppo futuro. Parole chiave del Piano Integrato sono condivisione, miglioramento continuo, semplificazione, trasparenza e responsabilizzazione.  Tutte le componenti della comunità accademica concorreranno al successo dell’Ateneo nella realizzazione del progetto strategico. Anche di questo si è parlato durante la conferenza stampa durante la quale il Rettore Maria Del Zompo, il Prorettore vicario Francesco Mola e il Direttore generale dell’Ateneo, Aldo Urru hanno presentato il nuovo anno accademico, questa mattina nella sala Consiglio. Tra poche ore, la solenne cerimonia in Aula magna.
 
IL CONTESTO - Cagliari è il quarto ateneo italiano più penalizzato dall’evoluzione del finanziamento statale al sistema universitario tra il 2008 e il 2015, che non tiene conto della insularità e della bassa densità di popolazione: ha subìto un taglio del 26,3%.
 
LE BUONE NOTIZIE - Nonostante le difficoltà, grazie a una efficace ed efficiente gestione delle attività e del bilancio, l’Università degli Studi di Cagliari mantiene positivo l’Indice di Sostenibilità Finanziaria. Ma le notizie positive non finiscono qui: aumenta il numero degli studenti regolari (quasi 500 in più rispetto all’anno precedente), si mantiene sostanzialmente stabile il totale degli iscritti (nel 2016/17 sono 24.778), così come il numero degli immatricolati (nel 2016/17 sono ad oggi 3903, dato non consolidato e che tenderà ad aumentare, contro i 4023 dell’anno passato). Da sottolineare è l’aumento degli iscritti alle lauree magistrali (794 contro i 744 dell’anno precedente), dato che testimonia come gli studenti stiano apprezzando gli aspetti innovativi dell’offerta formativa.
 
Il dato che viene salutato con più soddisfazione è la riduzione della percentuale di abbandoni dopo il primo anno: si tratta di un dato che pesava – e pesa tuttora tantissimo – sulla valutazione dell’Ateneo a livello ministeriale. “Merito dei miglioramenti già introdotti nei Corsi di Laurea e delle nuove politiche di orientamento – commenta il Rettore Maria Del Zompo – Abbiamo introdotto da subito alcuni correttivi, ma tutta l’attività di orientamento cambierà radicalmente a partire dal 2017”.
 
Il Direttore generale, Aldo Urru, ha evidenziato l’ottimo utilizzo delle risorse ed evidenziato le dimensioni dell’Ateneo: “L’Università di Cagliari conta 1935 dipendenti – ha detto – di cui 932 docenti e ricercatori e poco più di mille unità di personale tecnico amministrativo, 147 assegnisti di ricerca, 295 tutor e 200 tra docenti a contratto e collaboratori”. Il DG ha quindi ricordato che tra il 2012 e il 2015 è partito un programma di investimenti per complessivi 90 milioni di euro: “Sono stati già attivate iniziative per circa 50 milioni, l’ultimo in ordine di tempo è il nuovo asse didattico nella Cittadella di Monserrato. Stiamo realizzando la nostra terza missione, che per il tessuto locale può essere di forte impulso”.
 
Ha ripreso a crescere anche il numero dei laureati (3919 nel 2016 contro i 3892 del 2015), sale la quota di studenti esonerati dal pagamento delle tasse (quest’anno il 21% contro il 18% dell’anno scorso), a testimonianza del ruolo fondamentale di borse di studio, alloggi e mense per il nostro Ateneo.
 
Di un progetto inserito nel programma europeo Horizon 2020 ha parlato il Prorettore vicario Francesco Mola: “Anche con questa nuova iniziativa insisteremo sulla parità di genere: si tratta di abbattere non solo le barriere fisiche, ma anche quelle culturali”. “E’ un segno di civiltà – ha rimarcato il Rettore – che dimostra il livello culturale dell’Ateneo e di tutta la società”.
 
E’ aumentata la mobilità studentesca, sia in entrata sia in uscita. L’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo ulteriormente rafforzato dal progetto UNICA4REFUGEES, in accordo con i responsabili dei centri SPRAR e CAS, per facilitare l’acquisizione dei documenti e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
 
 
IL RUOLO DELL’ATENEO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO – Oltre gli esoneri totali sopra ricordati (uno studente su cinque non paga le tasse), occorre segnalare che sono stati esonerati anche i 202 studenti iscritti dopo essersi diplomati con il massimo dei voti (dall’anno scorso è sufficiente 100/100, non serve più la lode per accedere al beneficio), mentre sono 9258 quelli che hanno usufruito della riduzione dell’ISEE in funzione del luogo di residenza del nucleo familiare. Sono infine 4081 gli studenti a cui sono state ridotte le tasse in ragione del numero dei componenti familiari (misura introdotta lo scorso anno per venire incontro alle famiglie numerose). Per quanto riguarda le infrastrutture: inaugurata la nuova biblioteca del Polo di Ingegneria, l’Aula Confucio (per lo studio della lingua cinese) e l’Aula multimediale Wagner, dotata di un moderno impianto di traduzione simultanea. Sono state inaugurate le “Stanze rosa”, e procede il lavoro avviato sulla parità di genere con numerose iniziative. UniCa è attiva sui social (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube) con un successo e riscontri sempre crescenti.
 
La prof.ssa Del Zompo ha quindi parlato della firma – avvenuta nei giorni scorsi – sulla revisione dell’accordo che porterà allo sblocco dei lavori per la costruzione del campus di viale La Playa, in cui soggetto principale è l’ERSU, con la Regione e il Comune: “Stiamo anche personalmente insistendo perché si risolvano il problemi della Casa dello studente ubicata nell’ex Hotel Moderno – ha aggiunto – Ai nostri studenti, che arrivano da tutta l’Isola serve la giusta offerta di alloggi, Cagliari è una città cara. Per una città che sposa l’Università può risultare un indotto molto importante”.
 
LE AZIONI PER MIGLIORARE I CORSI DI STUDIO – Dallo scorso anno UniCa porta avanti una revisione programmata delle attività dei propri corsi: si va dalla razionalizzazione dell’offerta formativa, attraverso la verifica dell’efficacia formativa e della sostenibilità didattica, alla sempre più marcata differenziazione dei contenuti tra insegnamenti triennali e magistrali, dall’inserimento di prove in itinere alla modifica del peso delle prove finali. Inoltre sono state inaugurate nuove aule e dato nuova vita al programma di ristrutturazione degli edifici.
 
LA RICERCAAumentano i fondi pro capite assegnati ai docenti per la ricerca scientifica e si registra tra il 2013 e il 2016 l’aumento delle pubblicazioni scientifiche. A dicembre si completeranno le valutazioni con la pubblicazione dei risultati su progetti competitivi banditi da UniCa su fondi Fondazione di Sardegna e RAS per la prima volta con valutazione esterna (a disposizione ci sono più di 2 milioni di euro). Quasi ultimati nella Cittadella di Monserrato il CeSar, “luogo e tempo della interazione tra discipline differenti per stimolare conoscenza e innovazione”, e la nuova spina dipartimentale che permetterà il completamento dei trasferimenti dei dipartimenti scientifici ancora presenti in città.
 
Quanto ai progetti europei, nell’ultimo anno sono stati riorganizzati il supporto e il gruppo di lavoro, e sono attivi 50 progetti nell’ambito del Settimo Programma Quadro e Horizon 2020: su quest’ultimo si segnalano l’incremento di progetti in cui UniCa è capofila e il mantenimento del livello di finanziamento, ma – soprattutto – l’aumento del numero dei ricercatori al loro primo successo in ambito europeo.
 
IL RAPPORTO CON LE IMPRESE – L’Università degli Studi di Cagliari è impegnata in modo proficuo anche in questo campo: sono state 121 le offerte di ricerca applicata finora pervenute sul portale UNICA&IMPRESE, e negli incontri organizzati sono stati coinvolti 236 imprenditori. Si segnala, a titolo di esempio, la fortunata esperienza del ContaminationLab: più di 400 i partecipanti, 20 le startup che sono nate, più di 500mila euro di investimenti privati attivati per il sostegno delle neonate imprese (alcune delle quali hanno cominciato a vincere premi a livello nazionale ed internazionale, come IntendiMe e Yenetics).
 
LA FACOLTA’ DI MEDICINA E L’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA - Il sempre più proficuo il rapporto con l’AOU consente di portare avanti anche se con difficoltà la didattica e la ricerca nella AOUCA. Si sta lavorando alacremente con la Regione per la firma del Protocollo di Intesa e per l’approvazione dell’Atto Aziendale, due passi fondamentali e imprescindibili per la buona funzionalità della Facoltà di Medicina. Il futuro dell’Azienda per tutte le attività di pronto soccorso e ricovero per acuti è previsto presso il presidio D. Casula di Monserrato, ma in attesa del completamento di tale struttura, abbiamo suggerito nel breve periodo un importante percorso di razionalizzazione temporaneo di reparti e servizi presso l’Ospedale Binaghi, ove già sono operativi diversi reparti Universitari: Centro Trapianti di Midollo Osseo, Centro Sclerosi Multipla, Genetica Medica.
Tale rientro in AOU favorirebbe il processo di accorpamento delle strutture Universitarie migliorando i percorsi favorenti la didattica e la ricerca e facilitanti l’assistenza. Al San Giovanni di Dio potrebbe essere conferito un ruolo a minor impatto logistico per la struttura quale quello di “Ospedale di Giorno” dove svolgere esclusivamente attività diurne di day hospital ed ambulatoriali dal lunedì al sabato. La posizione al centro di Cagliari favorirebbe l’afflusso dei cittadini più anziani. Ogni struttura avrà pertanto una finalità ben precisa, per quanto riguarda l’offerta sanitaria integrata con la rete regionale, nonché la necessità di dover disporre di quelle specificità, necessarie per garantire l’esistenza e lo sviluppo della Facoltà di Medicina e delle Scuole di Specializzazione e soprattutto del loro accreditamento da parte del MIUR. Tale progetto non prevede alcuna duplicazione, per contro favorisce l’accorpamento di strutture.
 
ACCREDITAMENTO DELL’ATENEO: in questo scenario il 2017 sarà un anno particolarmente importante e decisivo per le sorti future dell’Ateneo cagliaritano in quanto avremo la valutazione della attività didattica e di ricerca da parte dell’ANVUR che emetterà il giudizio di accreditamento periodico della sede.
 
LA SFIDA – “La sfida, oggi, è saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia – ha concluso il Rettore Maria Del Zompo - per dirlo con la frase che ha accompagnato questi primi 18 mesi di mandato, si tratta di coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate”.

 


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TGR RAI SARDEGNA
IL SERVIZIO DI GRAZIANO PINTUS ANDATO IN ONDA NEL TG DEL 29 NOVEMBRE 2016
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DEL 29 NOVEMBRE 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Meno soldi e più matricole
Lo Stato taglia i finanziamenti ma le tasse non aumentano
UNIVERSITÀ. Aperto il 396° anno accademico. La rettrice: «Migliora l’alta formazione»
 
Diminuiscono i soldi (nel senso dei finanziamenti statali), ma aumentano le matricole e le lauree magistrali. Sale inoltre il numero di studenti esonerati dal pagamento delle tasse universitarie per reddito e merito, che quest’anno sono il 21 per cento contro il 18 per cento dell’anno scorso. Mentre dall’Aula magna del Rettorato giungono i rumori dei preparativi per la lectio magistralis poi tenuta da Romano Prodi nel pomeriggio, nella sala a fianco Maria Del Zompo festeggia i risultati positivi dell’Università, «soprattutto con le difficoltà portate dai tagli dei finanziamenti da parte dello Stato. Un risultato», sottolinea la rettrice, «che è figlio di tutta la città, non soltanto di chi amministra questo Ateneo».
NUOVA SFIDA E con questo fanno 396 anni accademici (il conto parte dal Privilegio regio di fondazione), sempre più all’inseguimento di una realtà che cambia continuamente e di un’alta formazione spendibile in un mondo del lavoro sempre meno accogliente. Mentre il direttore generale Aldo Urru festeggia il fatto che l’Indice di sostenibilità finanziaria dell’Ateneo rimane positivo, e sono tempi per così dire “francescani”, l’amore dei giovani sardi per l’Università cagliaritana non sfiorisce: il numero di iscritti cresce (a conti fatti, saranno oltre 25 mila), quello degli studenti regolari pure (500 in più) e arrivano quasi quattromila “matricole”.
GLI ABBANDONI Qui, si apre un discorso a parte: «Gli abbandoni da parte di studenti del primo anno sono al 13,5 per cento», spiega la rettrice Del Zompo: «Sempre troppi, ma veniamo dal 18 per cento». Gli sforzi maggiori, non a caso, saranno per “fidelizzare” lo studente offrendo servizi sempre migliori, particolarmente ai fuori sede, anche se i 120 posti letto della Casa dello studente in via Roma (ex Moderno), chiusa da anni, sono una ferita aperta. A cambiare sarà soprattutto la politica dell’orientamento degli studenti superiori, prima dell’iscrizione all’Università. A questo proposito, Del Zompo assicura che «saremo noi ad avvicinarci alle scuole, non il contrario». La scelta della facoltà giusta è fondamentale per avere studenti che giungono fino al termine del percorso di studi.
SCAMBI CON L’ESTERO Si trasferiscono sempre più all’estero per un periodo di formazione con l’Erasmus, gli studenti dell’Ateneo cagliaritano, ma è vero anche che aumentano i ragazzi stranieri (non soltanto europei) che decidono di studiare qui da noi. I dottorati di ricerca rendono obbligatori periodi di attività in aziende e periodi all’estero. «Inoltre lavoriamo sempre di più per la parità di genere», sottolinea il prorettore vicario Francesco Mola, che cita come esempio le prime aule rosa per le mamme studentesse. C’è poi l’impegno sociale con il progetto Unica4refugees (in accordo con i centri di accoglienza), per il riconoscimento dei titoli di studio dei rifugiati e per percorsi di apprendimento. Della lingua italiana, prima di tutto, altrimenti l’integrazione resta un sogno.
Luigi Almiento
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DEL 29 NOVEMBRE 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
I numeri dell’Ateneo
e gli aiuti regionali
 
Quarto in Italia. È la posizione dell’Ateneo cagliaritano nella graduatoria in cui tutti vorrebbero classificarsi ultimi: quella delle Università più colpite dai tagli dei finanziamenti statali. Tra il 2008 e il 2015 si sono ridotti di oltre un quarto, precisamente del 26,3 per cento: significa che otto anni fa lo Stato riempiva le casse dell’Ateneo con 135 milioni di euro, mentre quest’anno ne arrivano 107. «E i 28 che mancano», puntualizza la rettrice Maria Del Zompo, «non li andremo a cercare nelle tasche degli studenti, aumentando le tasse».
Ad aiutare l’Ateneo è la Regione (d’altra parte, nella Giunta Pigliaru i docenti universitari non mancano), che contribuisce con poco più di 16 milioni di euro.
Perché da noi la mannaia taglia più che altrove? «Perché i parametri utilizzati a livello nazionale dai valutatori», spiega Del Zompo, «qui non hanno senso: siamo in un’isola, per di più spopolata. Si potrebbe fare di più». (l. a.)
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DEL 29 NOVEMBRE 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Accordo firmato: presto i cantieri del nuovo campus
VIALE LA PLAIA. I lavori bloccati da due anni e mezzo riprenderanno nei prossimi mesi
 
C’era da spostare un silos, tra le altre cose, che erano pure tante. Ma fosse stata solo quella, la difficoltà: altri intoppi, quasi tutti legati alla burocrazia, da due anni e mezzo bloccano (anzi, bloccavano) la realizzazione del campus universitario in viale La Plaia.
La firma sull’ultima pagina dell’accordo di programma è del giugno 2014, la gara d’appalto è già stata espletata dall’Ersu: sono quindi stati affidati i lavori all’impresa vincitrice, ma il cantiere non s’è ancora visto. E se della posa della prima pietra non si sono avute notizie, figuriamoci il silenzio che da tempo regna per quanto riguarda la seconda e la terza.
L’ha rotto, quel silenzio, la firma della variante del protocollo d’intesa da parte del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, oltre che del sindaco, Massimo Zedda, e del presidente dell’Ersu, Antonio Luca Funedda. La modifica di quell’accordo - sono stati eliminati alcuni errori materiali, soprattutto per quanto riguarda la superficie esatta su cui dovrà sorgere il campus - sblocca la situazione impantanata da una trentina di mesi. «La posa della prima pietra», ha detto ieri la rettrice Maria Del Zompo, durante la presentazione del nuovo anno accademico dell’Università cagliaritana, «avverrà nel giro di pochi mesi».
I lavori in viale La Plaia sono suddivisi in due lotti, l’incarico di realizzare il primo è già stato affidato. Sarà dotato di 240 posti letto per i fuori sede, sale studio, spazi per i servizi culturali e didattici, una zona di ristoro e una per il fitness. Il caseggiato che si realizzerà a fianco, per il secondo lotto, sarà simile, ma con alcune decine di posti letto in più: saranno 296.
L’Ateneo ha inoltre investito 50 milioni di euro, nel quinquennio 2010-2015, per la realizzazione tra l’altro del nuovo asse didattico alla Cittadella universitaria. Altri novanta milioni sono stanziati per il quadriennio 2016/2019, per consentire il completamento dell’opera. (l. a.)
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DEL 29 NOVEMBRE 2016
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Austerity, ricetta da strappare
«Non seguiamo la Germania»
La crisi, la politica, la Sardegna: l’intervento di Prodi all’Università di Cagliari
 
Una cartolina dal basso impero, firmata Romano Prodi. Lo splendore decadente è quello dell’Europa, e noi (Italia, Sardegna) ci siamo in mezzo. Lo stesso coinvolti, anche se crediamo che la buona sorte ci assolva: «Divisioni e troppa austerity, il Vecchio Continente rischia di scomparire dalla mappa del mondo che conta», avverte l’ex presidente del Consiglio, a Cagliari per intervenire all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università.
Niente di inedito, per carità: la fila dei profeti delle sventure europee supera quella dal salumiere. Ma l’oracolo infausto stavolta arriva da uno dei dieci leader che più hanno influito nel dare all’Ue la veste attuale. Prima pilotando l’Italia nell’euro, convincendo Kohl a eliminare le due velocità tra lepri e Paesi-zavorra. Poi guidando la Commissione europea negli anni del grande allargamento, da 15 Stati a 25. Uno che racconta, come se fosse una banalità, di quando strappò a Putin la firma sul protocollo di Kyoto ironizzando sulle sue difficoltà a far votare la Duma (il parlamento russo).
VECCHI MALI Il fatto è, ragiona Prodi, che l’Europa è ricaduta nelle sue «antiche malattie»: il nazionalismo, la tendenza a frammentarsi. «Intendiamoci, l’Ue deve restare un’unione di nazioni», precisa, a margine della prolusione nell’aula magna di via Università: «Ma la globalizzazione dobbiamo sfidarla insieme. I singoli Stati non ce la fanno, troppo piccoli». L’esempio chiarificatore, tratto dalla storia post-rinascimentale, lo fa nell’intervento che chiude la cerimonia aperta dal rettore Maria Del Zompo: «L’Italia era leader mondiale in tutti i campi. Poi ci ha travolto la prima globalizzazione, la scoperta dell’America». Per conquistare il nuovo mondo servivano caravelle più grandi, «e i nostri staterelli non erano in grado di costruirle. Neppure Venezia. Così l’Italia è uscita per quattro secoli dal novero delle grandi potenze». Nel terzo millennio, dominato da Usa, Cina e Russia, rischia il declino l’intero continente: «Le caravelle di oggi sono Google, eBay, Apple. Le grandi strutture immateriali, nessuna delle quali è europea».
GLI ALLEATI La malattia della divisione ha portato alla Brexit, uno choc per tutti e soprattutto per gli inglesi: «Si staccano da una nave abbastanza grande da poter sfidare la globalizzazione. Loro da soli non ci riusciranno», prevede il fondatore dell’Ulivo. Ma non è l’unico autogol: «Il futuro dell’Europa - conferma Prodi - dipende molto dalla Germania, che dopo la crisi ha attuato una politica economica miope, anche per se stessa».
Colpa della dottrina dell’austerità e del pareggio di bilancio: «Non che io sia a favore dei bilanci in rosso, a suo tempo riducemmo di dodici punti il rapporto italiano deficit-Pil. Ma i tedeschi sono così intrisi di quella loro virtù che poi diventa un vizio, se non permette ai vari Paesi di crescere».
LA CRISI Di sicuro «l’austerity europea non ha aiutato a superare la crisi. Gli Stati Uniti, che hanno causato la recessione, ne sono usciti prima perché Obama ha messo sul tavolo 800 miliardi di dollari. Noi ci siamo rimasti impigliati, pur avendo molte meno colpe». Una politica di solidarietà europea «gioverebbe a tutti, anche ai tedeschi», assicura l’ex presidente della Commissione Ue. «Poi ci sono Paesi forti e deboli: noi restiamo tra quelli indietro». Ma non chiedete a Prodi la ricetta per riprendersi: «Non sono un medico», sorride, confermando di non volersi mettere «al posto di chi prende decisioni: io ormai sono un pensionato».
Vale anche per la Sardegna: «Straordinaria, ci vengo spesso, zitto zitto, da privato cittadino. L’ultima volta a giugno. Con pochi abitanti, basterebbe poco a rafforzarne l’immagine creando un clima di sviluppo, a fare il salto con l’asta. Serve... l’asta: una scintilla che inneschi il meccanismo».
Prodi però si ferma ben prima di invadere il campo di chi oggi governa l’Isola: «Non ho gli strumenti per dire da dove può scaturire quella scintilla. Sicuramente la Sardegna dovrà trovare le sue vocazioni: quella turistica in primo luogo, ma non basta. Vista l’insularità, penso soprattutto ad attività intellettuali, di ricerca, di innovazione. Potete diventare una calamita per i giovani. Vedo Cagliari e penso: città gradevole, clima bellissimo, dov’è che un ricercatore andrebbe più volentieri?»
IL REFERENDUM Con la stessa fermezza con cui evita di dare consigli non richiesti, Prodi tiene fede al proposito di non prendere posizione tra il Sì e il No alla riforma costituzionale. Ribadisce semmai l’amarezza per il clima velenoso: «Mi dispiace, non me l’aspettavo. Sono stato in Austria, dove c’è una campagna elettorale aspra tra due candidati, e neppure lì c’era una simile tensione». Ma davanti alle indicazioni di voto della stampa straniera, inasprisce i toni anche lui: «Noi non abbiamo votato nella Brexit, gli inglesi non votino in Italia. Economist e Financial Times non mi impressionano».
Giuseppe Meloni
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA DEL 29 NOVEMBRE
Sardegna – pagina 4
Università di Cagliari, campus per 500 studenti
All’inizio del 2017 la posa della prima pietra della cittadella per i fuorisede
Il rettore Maria Del Zompo: aumentano i laureati e calano gli abbandoni
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Quasi quattro secoli di storia: inaugurato l’anno accademico numero 396. Ma più che guardare al passato (il privilegio regio di fondazione è datato 1620) l’università di Cagliari guarda al presente: aumenta il numero degli studenti in corso e dei laureati, diminuiscono gli abbandoni e crescono i fondi per la ricerca. E soprattutto al futuro. Internazionalizzazione e innovazione sono le parole chiave. Ma anche apertura. innanzitutto al resto dell’isola con il campus di viale La Playa che entro un mese o due potrebbe vedere la posa della prima pietra. Che cosa significa? Che a lavori finiti ci potrebbero essere oltre 500 posti letto per i fuori sede. Che molto spesso arrivano dall’Oristanese o dal Nuorese. «Giovedì ho incontrato il sindaco Massimo Zedda, il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore al Bilancio Raffaele Paci – ha spiegato il rettore Maria Del Zompo – e siamo riusciti a superare gli ultimi ostacoli burocratici». Ora la palla passa al Comune che ha 60 giorni di tempo per concedere l’autorizzazione. Il campus sarà in grado di ospitare 420 posti letto, 220 con il primo intervento, altri 200 con il secondo. Sono 120 i posti, invece, che potrebbe essere ricavati all’ex Moderno di via Roma a Cagliari, «se venissero fatti i lavori necessari per restituire i locali agli studenti». Ma non c’è solo l’isola. C’è anche il resto del mondo. Con l’impegno sociale e di solidarietà rafforzato dal progetto Unica4Refugees. Scopo dell’iniziativa: facilitare l’acquisizione dei documenti per l’accesso all’università e avviare efficaci percorsi di apprendimento. Per questo l’Università sta pensando anche di "richiamare" vecchi docenti ormai in pensione. «La sfida, oggi, è saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia – afferma Del Zompo – per dirlo con la frase che ha accompagnato questi primi 18 mesi di mandato, si tratta di coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda». La carta d’identità dell’ateneo: quasi 25mila iscritti, 3903 immatricolati e 3111 laureati in un anno. Studiano in sei facoltà, 16 dipartimenti. Possono contare su una direzione per la didattica e l’orientamento, sei segreterie studenti,4 distretti, 37 corsi di laurea triennale, 34 corsi di laurea magistrale, 6 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 15 corsi di dottorato di ricerca, 30 scuole di specializzazione, 12 master. Tutto questo nonostante la crisi sul fronte dei finanziamenti statali. Altri numeri positivi. Rispetto allo scorso anno sono aumentati di oltre 500 gli studenti regolari, in crescita i laureati (3.916 contro i 3.892 del 2015), meno abbandoni dopo il primo anno (il 14 per cento nel 2016 contro il 17 di due anni prima). «Merito dei miglioramenti già introdotti nei corsi di laurea e delle nuove politiche di orientamento – commenta Del Zompo –. Abbiamo introdotto da subito alcuni correttivi, ma tutta l’attività di orientamento cambierà radicalmente dal 2017». Stabili i numeri degli iscritti (24.778 nel 2016-2017) e degli immatricolati (3.903 contro i 4.023 dell’anno scorso). Tra questi si registra un incremento di iscritti a lauree magistrali (794 contro 744 dell’anno precedente). Quanto al personale, ridotto negli ultimi 5 anni di 200 unità, si contano 2mila dipendenti fra docenti e ricercatori (950), e personale tecnico amministrativo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA DEL 29 NOVEMBRE
Economia – pagina 14
Prodi: vorrei un’isola laboratorio
Lezione del Professore all’università di Cagliari sull’Europa e il mercato globale
 
CAGLIARI Il predicatore Romano Prodi, «mi definisco così da quando sono in pensione e (ironizza) rottamato», è sempre sul pezzo. Parte dalla Sardegna, spazia per l’Italia, anche se tiene per sè come voterà al referendum, viaggia in «una fragile Europa», titolo della sua lezione introduttiva che inaugura l’anno accademico dell’università di Cagliari, e atterra nella realtà: il mondo globale «da cui non possiamo tornare indietro e noi dobbiamo accettare la sfida». La sua più che altro è stata l’analisi del presente, Sardegna compresa. «Basterebbe così poco – dice prima della cerimonia – per rafforzare l’immagine di questa terra straordinaria. Però dovrebbe impegnarsi a fare il salto dell’asta, ma è chiaro che prima ci vuole l’asta». Cioè? «La Sardegna deve inserirsi in un cammino di sviluppo, perché per il resto già di per sè è un’attrattiva. Certo, ha le sue grandi vocazioni come il turismo, ma non bastano. Ad esempio io la immagino come un laboratorio, al centro del Mediterraneo, per attività culturali, intellettuali, ricerca e innovazione. Sì, la Sardegna dovrebbe essere una calamita per i giovani europei». È un suggerimento suggestivo, «però non fatelo passare – aggiunge – per una ricetta. Non sono un medico e ho tanti altri pensieri per la testa» Sostiene di non aver pozioni magiche da proporre neanche per l’Italia. «Di sicuro dovrebbe crescere più in fretta. Purtroppo pur avendo meno colpe di altri, noi italiani siamo rimasti impigliati in una crisi che non abbiamo provocato. La responsabilità è tutta sulle spalle degli Stati Uniti, ma gli americani dal tunnel sono usciti grazie agli 800 miliardi messi sul tavolo da Barrack Obama, noi non abbiamo avuto la stessa fortuna e siamo rimasti in fondo al gruppo. Una colpa per la verità, l’abbiamo: le continue e troppe tensioni. Basta guardare quanto accade in questa campagna referendaria, per ribadire che purtroppo siamo sempre sopra le righe. Dispiace che questo voto, alla fine, abbia diviso così tanto». Se per l’Italia Romano Prodi è preoccupato, quando parla della sua creatura, l’Europa, è molto più preoccupato. «L’Unione degli Stati d’Europa – dice – era riuscita a fare grandi passi in avanti anche quando è cresciuta fino a mettere assieme 28 Paesi e invece è ritornata a essere vittima delle sue più antiche malattie: le divisioni e i nazionalismi. Certo, anche l’austerità imposta dalla Germania, che poi le si è ritorta contro, non ha aiutato. È mancata la solidarietà, abbiamo ripreso a frammentarci, non abbiamo avuto la forza di decisioni coraggiose e comuni nei momenti difficili. È stato proprio quest’insieme di fragilità ad aver favorito la rinascita, fino a poco tempo impensabile, di popolusti e antieuropei» Per chiudere questo capitolo così: «Oggi basterebbe rimettere in pratica alcuni delle idee su cui abbiamo fondato l’Europa, per riprendere lo storico e decisivo peso dell’Unione. Se non la facciamo, rischiamo di scomparire dalla mappa, come capitò all’Italia del Rinascimento dopo la scoperta del Nuovo Mondo, l’America». In sostanza, «non eravamo pronti a sostenere una sfida che era già dentro le nostre case». Ed ecco il passaggio di Prodi sul presente: «Il mondo globale esiste, non possiamo sottrarci al confronto con la Cina, è dappertutto e continua a crescere, o con l’America che cambierà molto con Trump: guarderà più dentro i propri confini, meno all’estero. Per tutto questo noi europei dobbiamo ritornare a essere uniti e propositivi, lavorare su progetti di grande respiro oltre che sul giorno per giorno. Dobbiamo riconquistare un ruolo in questo modo globale inarrestabile». (ua)
 

 
 

 
TGR RAI SARDEGNA
IL SERVIZIO DI GRAZIANO PINTUS ANDATO IN ONDA IL 28 NOVEMBRE (19.35)

 
ANSA.IT
 
"Una fragile Europa nella strategia globale". E’ il titolo della prolusione con cui il presidente della Fondazione per la cooperazione tra i popoli, Romano Prodi, ha inaugurato il 396.mo Anno Accademico dell’Università di Cagliari. Per quasi un’ora l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue ha parlato di nuova debolezza dell’Europa, in parte ascrivibile alla Brexit.
"Siamo divisi e davanti ai problemi che ci toccano non assumiamo decisioni forti, quindi in tanti casi non siamo in grado di esercitare una vera strategia" ha spiegato. "Mi si accusa di aver voluto l’allargamento da 15 a 27 Paesi, ma vi assicuro che non c’è alcuna differenza: la fragile Europa è un mondo frammentato, incapace di fare un lavoro comune". Per il professore "la Germania ha svolto una politica economica miope, persino per se stessa: ha prodotto un surplus commerciale e non investe. Questa è una dottrina che osserva solo l’austerità". Di certo, ha precisato, "non sono per bilanci in deficit, ma la Germania è intrisa della sua virtù".
Detto ciò, "non si deve nemmeno ragionare in chiave antigermanica". Nella situazione attuale, "la rinascita di partiti populisti e antieuropei rappresentano una deriva contro la solidarietà". Infine un cenno al neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: "Potrebbe obbligare a decisioni diverse". Ma per cambiare "all’Europa basterebbe mettere in pratica solo alcune delle sue idee fondanti", ha chiarito Prodi.
L’inaugurazione dell’Anno Accademico è stata aperta dalla rettrice Maria Del Zompo che ha lanciato la sfida: "Saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia, coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate".
MENO ABBANDONI E PIU’ LAUREATI - Aumenta il numero degli studenti in corso e dei laureati, diminuiscono gli abbandoni e crescono i fondi per la ricerca. Nonostante la crisi sul fronte dei finanziamenti statali - Cagliari è la quarta università più penalizzata in Italia con un taglio del 26% fra il 2008 e il 2015 - l’Ateneo gode di buona salute e mantiene positivo l’indice di sostenibilità finanziaria grazie anche all’aiuto regionale (16 milioni che si aggiungono ai 107 del Fondo funzionario ordinario). Sono i dati illustrati dalla rettrice Maria Del Zompo in occasione della presentazione dell’inaugurazione del 396/o Anno Accademico.
Rispetto allo scorso anno sono aumentati di oltre 500 gli studenti regolari, in crescita i laureati (3.916 contro i 3.892 del 2015), meno abbandoni dopo il primo anno (il 14% nel 2016 contro il 17% di due anni prima). Stabili gli iscritti (24.778 nel 2016-2017) e degli immatricolati (3.903 contro i 4.023 dell’anno scorso). Tra questi si registra un incremento di iscritti a lauree magistrali (794 contro 744 dell’anno precedente).
Quanto al personale, ridotto negli ultimi cinque anni di 200 unità, si contano duemila dipendenti fra docenti e ricercatori (950), e personale tecnico amministrativo. "Siamo molto orgogliosi che il professore abbia accettato il nostro invito, soprattutto per parlare di un argomento così delicato", ha detto Del Zompo che, restando in tema di internazionalizzazione, ha posto l’accento "sull’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo rafforzato dal progetto Unica4Refugees in accordo con Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Cas (Centri accoglienza straordinaria)". Scopo dell’iniziativa: facilitare l’acquisizione dei documenti per l’accesso all’università e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
 

 
SARDINIAPOST.IT
28 novembre 2016          In evidenza 06, Politica
 
“Mi dispiace tanto che il referendum costituzionale divida così tanto, non me l’aspettavo. Sono stato a fare campagna elettorale in Austria la scorsa settimana, e nemmeno per un’elezione così importante, con due candidati uno contro l’altro, ho avvertito il livello di tensione che abbiamo raggiunto in Italia”. Lo ha detto Romano Prodi a margine dell’inaugurazione del 396/mo Anno Accademico dell’Ateneo di Cagliari, che lo vede protagonista della prolusione. Il professore non è voluto entrare nel merito della riforma, né ha svelato cosa voterà. Ma si è augurato che “già dal 5 dicembre l’Italia possa vivere un periodo di ricucitura”.
 “Una fragile Europa nella strategia globale”. E’ il titolo della prolusione con cui il presidente della Fondazione per la cooperazione tra i popoli, Romano Prodi, ha inaugurato il 396.mo Anno Accademico dell’Università di Cagliari. Per quasi un’ora l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue ha parlato di nuova debolezza dell’Europa, in parte ascrivibile alla Brexit. “Siamo divisi e davanti ai problemi che ci toccano non assumiamo decisioni forti, quindi in tanti casi non siamo in grado di esercitare una vera strategia” ha spiegato. “Mi si accusa di aver voluto l’allargamento da 15 a 27 Paesi, ma vi assicuro che non c’è alcuna differenza: la fragile Europa è un mondo frammentato, incapace di fare un lavoro comune”. Per il professore “la Germania ha svolto una politica economica miope, persino per se stessa: ha prodotto un surplus commerciale e non investe. Questa è una dottrina che osserva solo l’austerità”. Di certo, ha precisato, “non sono per bilanci in deficit, ma la Germania è intrisa della sua virtù”. Detto ciò, “non si deve nemmeno ragionare in chiave antigermanica”. Nella situazione attuale, “la rinascita di partiti populisti e antieuropei rappresentano una deriva contro la solidarietà”. Infine un cenno al neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Potrebbe obbligare a decisioni diverse”. Ma per cambiare “all’Europa basterebbe mettere in pratica solo alcune delle sue idee fondanti”, ha chiarito Prodi. L’inaugurazione dell’Anno Accademico è stata aperta dalla rettrice Maria Del Zompo che ha lanciato la sfida: “Saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia, coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate”.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
E’ il titolo della prolusione con cui il presidente della Fondazione per la cooperazione tra i popoli, Romano Prodi, ha inaugurato il 396.mo Anno Accademico dell’Università di Cagliari.
Per quasi un’ora l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue ha parlato di nuova debolezza dell’Europa, in parte ascrivibile alla Brexit. "Siamo divisi e davanti ai problemi che ci toccano non assumiamo decisioni forti, quindi in tanti casi non siamo in grado di esercitare una vera strategia" ha spiegato.
"Mi si accusa di aver voluto l’allargamento da 15 a 27 Paesi, ma vi assicuro che non c’è alcuna differenza: la fragile Europa è un mondo frammentato, incapace di fare un lavoro comune". Per il professore "la Germania ha svolto una politica economica miope, persino per se stessa: ha prodotto un surplus commerciale e non investe. Questa è una dottrina che osserva solo l’austerità".
Di certo, ha precisato, "non sono per bilanci in deficit, ma la Germania è intrisa della sua virtù". Detto ciò, "non si deve nemmeno ragionare in chiave antigermanica". Nella situazione attuale, "la rinascita di partiti populisti e antieuropei rappresentano una deriva contro la solidarietà". Infine un cenno al neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: "Potrebbe obbligare a decisioni diverse". Ma per cambiare "all’Europa basterebbe mettere in pratica solo alcune delle sue idee fondanti", ha chiarito Prodi. L’inaugurazione dell’Anno Accademico è stata aperta dalla rettrice Maria Del Zompo che ha lanciato la sfida: "Saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia, coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate".
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONESARDA.IT
di Giuseppe Meloni - CON VIDEO
 
"Noi non abbiamo votato per la Brexit, gli inglesi non votino per il nostro referendum": a Cagliari per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università, Romano Prodi risponde così alle indicazioni arrivate negli ultimi giorni dall’Economist e dal Financial Times. L’ex premier continua a non dichiarare se opterà per il Sì o per il No, ma prende le distanze dal clima di contrapposizione tra i due schieramenti: "Mi dispiace che si arrivi a un tale livello di scontro".
 

 
 
VIDEOLINA

 
ANSA.IT
 
Aumenta il numero degli studenti in corso e dei laureati, diminuiscono gli abbandoni e crescono i fondi per la ricerca. Nonostante la crisi sul fronte dei finanziamenti statali - Cagliari è la quarta università più penalizzata in Italia con un taglio del 26% fra il 2008 e il 2015 - l’Ateneo gode di buona salute e mantiene positivo l’indice di sostenibilità finanziaria grazie anche all’aiuto regionale - 16 milioni che si aggiungono ai 107 del Fondo funzionario ordinario.
Sono i dati illustrati dalla rettrice Maria Del Zompo in occasione della presentazione dell’inaugurazione del 396/o Anno Accademico, la cui cerimonia inizierà alle 15.15 nell’Aula magna di Palazzo Belgrano in via Università. In programma, dopo la relazione della rettrice, la prolusione del presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, sul tema "Una fragile Europa nella strategia globale".
Rispetto allo scorso anno sono aumentati di oltre 500 gli studenti regolari, in crescita i laureati (3.916 contro i 3.892 del 2015), meno abbandoni dopo il primo anno (il 14% nel 2016 contro il 17% di due anni prima). Stabili gli iscritti (24.778 nel 2016-2017) e degli immatricolati (3.903 contro i 4.023 dell’anno scorso). Tra questi si registra un incremento di iscritti a lauree magistrali (794 contro 744 dell’anno precedente). Quanto al personale, ridotto negli ultimi cinque anni di 200 unità, si contano duemila dipendenti fra docenti e ricercatori (950), e personale tecnico amministrativo.
"Siamo molto orgogliosi che il professore abbia accettato il nostro invito, soprattutto per parlare di un argomento così delicato", ha detto Del Zompo che, restando in tema di internazionalizzazione, ha posto l’accento "sull’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo rafforzato dal progetto Unica4Refugees in accordo con Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Cas (Centri accoglienza straordinaria)". Scopo dell’iniziativa: facilitare l’acquisizione dei documenti per l’accesso all’università e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONESARDA.IT
Oggi alle 11:44 - ultimo aggiornamento alle 13:26
di Luigi Almiento - CON VIDEO
 
I problemi che avevano bloccato l’applicazione dell’accordo di programma per la realizzazione del campus universitario in viale La Plaia a Cagliari "sono stati superati".
E presto potrebbe essere finalmente messa la prima pietra della struttura da 420 posti letto destinata agli studenti fuori sede della Sardegna.
Ad annunciarlo, questa mattina, in occasione dell’inaugurazione del 396° Anno accademico, è stata la rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo.
L’accordo di programma fra Ersu, Comune, Regione e Università, era stato siglato nel giugno del 2014. Ma poi erano insorti dei problemi tecnici: incongruenze risolte con l’adozione di una variante che ha consentito di sbloccare definitivamente l’importante opera.
Lo Stato taglia continuamente i finanziamenti, ma l’Università di Cagliari sta riuscendo a crescere: “Aumentano le matricole della laurea biennale e anche quelle per la laurea specialistica”, spiega la rettrice Maria Del Zompo, “e nel contempo diminuiscono gli abbandoni al primo anno. Lo consideriamo un piccolo miracolo di cui siamo orgogliosi”.
 

 
AGENZIA ITALIA
 
(AGI) - Cagliari, 28 nov. - L’ateneo di Cagliari continua ad essere penalizzato dai tagli del governo ma aumenta il numero degli studenti iscritti al primo anno e dei laureati, mentre sono in costante calo gli abbandoni. Vengono inoltre migliorati i corsi di laurea con una particolare attenzione ai dottorati di ricerca caratterizzati da un soddisfacente livello di internazionalizzazione. Questo, in estrema sintesi, il messaggio del rettore Maria del Zompo che illustrato i temi dell’inaugurazione dell’anno accademico 2016/17 alla cui cerimonia, nel pomeriggio, interverra’ Romani Prodi "Quello di Cagliari", ha messo in eviodenza il rettore, "e’ il quarto ateneo italiano piu’ penalizzato dai tagli dello Stato: tra il 2008 e il 2015 i fondi sono diminuiti del 26,.3%". La professoressa Del Zompo ha parlato di "ingiustizia" in quanto negli indicatori utilizzati per i finanziamenti "non si tiene conto della insularita’ e della bassa densita’ di popolazione". Nonostante cio’, l’ateneo del capoluogo mantiene un indice di ’sostenibilita’ finanziaria’ positivo - come ha spiegato il direttore generale Aldo Urru - grazie anche al finanziamento di 16 milioni della Regione. "Le difficolta’", ha spiegato Del Zompo, "non ci impediscono peraltro di proseguire nella nostra politica che premia gli studenti a basso reddito e ad alto profitto".
Aumenta il numero degli studenti regolari (quasi 500 in piu’ rispetto all’anno precedente), si mantiene sostanzialmente stabile il totale degli iscritti (nel 2016/17 sono 24.778), cosi’ come il numero degli immatricolati (nel 2016/17 sono ad oggi 3903, dato non consolidato e che tendera’ ad aumentare, contro i 4023 dell’anno passato). Il rettore ha in particolare sottolineato l’aumento degli iscritti alle lauree magistrali (794 contro i 744 dell’anno precedente). A queste cifre si aggiunge quella della percentuale di abbandoni dopo il primo anno che e’ passata dal 17% circa di due anni fa al 13,5 che "e frutto di nuova politica dell’orientamento e dal fatto che i docenti seguono piu’ da vicini gli studenti". Ha ripreso a crescere anche il numero dei laureati (3919 nel 2016 contro i 3892 del 2015), sale la quota di studenti esonerati dal pagamento delle tasse (quest’anno il 21% contro il 18% dell’anno scorso).
Tra gli iscritti all’universita’ di Cagliari uno studente su cinque non paga le tasse per merito o basso reddito mentre sono stati esonerati anche i 202 studenti iscritti dopo essersi diplomati con il massimo dei voti (dall’anno scorso e’ sufficiente 100/100, non serve piu’ la lode per accedere al beneficio). Sono inoltre 9258 quelli che hanno usufruito della riduzione dell’ISEE in funzione del luogo di residenza del nucleo familiare. Sono 4081 gli studenti a cui sono state ridotte le tasse in ragione del numero dei componenti familiari (misura introdotta lo scorso anno per venire incontro alle famiglie numerose).
Per quanto riguarda le infrastrutture e’ stata inaugurata la nuova biblioteca del Polo di Ingegneria, l’Aula Confucio (per lo studio della lingua cinese) e l’Aula multimediale Wagner, dotata di un moderno impianto di traduzione simultanea. Sono state inaugurate le "Stanze rosa", e procede il lavoro avviato sulla parita’ di genere con numerose iniziative.
Sul versante della ricerca, aumentano i fondi pro capite assegnati ai docenti mentre si registra tra il 2013 e il 2016 l’aumento delle pubblicazioni scientifiche. Quanto ai progetti europei, nell’ultimo anno sono stati riorganizzati il supporto e il gruppo di lavoro, e sono attivi 50 progetti nell’ambito del Settimo Programma Quadro e Horizon 2020: su quest’ultimo si segnalano l’incremento di progetti in cui UniCa e’ capofila, e il mantenimento del livello di finanziamento, ma - soprattutto - l’aumento del numero dei ricercatori al loro primo successo in ambito europeo. "Tra i progetti comunitari l’ateneo sardo partecipa, in collaborazione con diverse universita’ del Nord Europa, a uno di particolare rilievo sulla parita’ di genere", ha sottolineato il prorettore vicario Francesco Mola che ha annunciato il bando per "dottorati innovativi" in collaborazione con le imprese che prevedono l’obbligo per gli studenti di frequentare per sei mesi in azienda e per altri sei in un centro di ricerca all’estero. L’ateneo del capoluogo - ha messo ancora in evidenza il rettore - si e’ impegnato in modo particolare nel rapporto con le imprese: sono state 121 le offerte di ricerca applicata finora pervenute sul portale UNICA&IMPRESE, e negli incontri organizzati sono stati coinvolti 236 imprenditori. "La sfida, oggi, e’ saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la piu’ moderna tecnologia - ha concluso il Rettore Maria Del Zompo - per dirlo con la frase che ha accompagnato questi primi 18 mesi di mandato, si tratta di coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perche’ senza la prima non puo’ esserci la seconda". (AGI) Sol
 

 
SARDINIAPOST.IT
28 novembre 2016          Cagliari, Cronaca
 
Aumenta il numero degli studenti in corso e dei laureati, diminuiscono gli abbandoni e crescono i fondi per la ricerca. Nonostante la crisi sul fronte dei finanziamenti statali – Cagliari è la quarta università più penalizzata in Italia con un taglio del 26% fra il 2008 e il 2015 – l’Ateneo gode di buona salute e mantiene positivo l’indice di sostenibilità finanziaria grazie anche all’aiuto regionale (16 milioni che si aggiungono ai 107 del Fondo funzionario ordinario). Sono i dati illustrati oggi dalla rettrice Maria Del Zompo in occasione della presentazione dell’inaugurazione del 396/o Anno Accademico, la cui cerimonia inizierà alle 15:15 nell’Aula magna di Palazzo Belgrano in via Università. In programma, dopo la relazione della rettrice, la prolusione del presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, sul tema “Una fragile Europa nella strategia globale”.
Rispetto allo scorso anno sono aumentati di oltre 500 gli studenti regolari, in crescita i laureati (3.916 contro i 3.892 del 2015), meno abbandoni dopo il primo anno (il 14% nel 2016 contro il 17% di due anni prima). Stabili gli iscritti (24.778 nel 2016-2017) e degli immatricolati (3.903 contro i 4.023 dell’anno scorso). Tra questi si registra un incremento di iscritti a lauree magistrali (794 contro 744 dell’anno precedente). Quanto al personale, ridotto negli ultimi cinque anni di 200 unità, si contano duemila dipendenti fra docenti e ricercatori (950), e personale tecnico amministrativo. “Siamo molto orgogliosi che il professore abbia accettato il nostro invito, soprattutto per parlare di un argomento così delicato”, ha detto Del Zompo che, restando in tema di internazionalizzazione, ha posto l’accento “sull’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo rafforzato dal progetto Unica4Refugees in accordo con Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Cas (Centri accoglienza straordinaria)”. Scopo dell’iniziativa: facilitare l’acquisizione dei documenti per l’accesso all’università e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Aumenta il numero degli studenti in corso e dei laureati, diminuiscono gli abbandoni e crescono i fondi per la ricerca. Nonostante la crisi sul fronte dei finanziamenti statali - Cagliari è la quarta università più penalizzata in Italia con un taglio del 26% fra il 2008 e il 2015 - l’Ateneo gode di buona salute e mantiene positivo l’indice di sostenibilità finanziaria grazie anche all’aiuto regionale (16 milioni che si aggiungono ai 107 del Fondo funzionario ordinario).
Sono i dati illustrati oggi dalla rettrice Maria Del Zompo in occasione della presentazione dell’inaugurazione del 396/o Anno Accademico, la cui cerimonia inizierà alle 15:15 nell’Aula magna di Palazzo Belgrano in via Università. In programma, dopo la relazione della rettrice, la prolusione del presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, sul tema "Una fragile Europa nella strategia globale". Rispetto allo scorso anno sono aumentati di oltre 500 gli studenti regolari, in crescita i laureati (3.916 contro i 3.892 del 2015), meno abbandoni dopo il primo anno (il 14% nel 2016 contro il 17% di due anni prima). Stabili gli iscritti (24.778 nel 2016-2017) e degli immatricolati (3.903 contro i 4.023 dell’anno scorso).
Tra questi si registra un incremento di iscritti a lauree magistrali (794 contro 744 dell’anno precedente). Quanto al personale, ridotto negli ultimi cinque anni di 200 unità, si contano duemila dipendenti fra docenti e ricercatori (950), e personale tecnico amministrativo. "Siamo molto orgogliosi che il professore abbia accettato il nostro invito, soprattutto per parlare di un argomento così delicato", ha detto Del Zompo che, restando in tema di internazionalizzazione, ha posto l’accento "sull’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo rafforzato dal progetto Unica4Refugees in accordo con Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e Cas (Centri accoglienza straordinaria)". Scopo dell’iniziativa: facilitare l’acquisizione dei documenti per l’accesso all’università e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
"Entro un mese, al massimo due, vedremo la prima pietra per il campus universitario di viale La Playa". Lo ha dichiarato la rettrice Maria Del Zompo durante la presentazione del 396° Anno Accademico dell’Ateneo di Cagliari.
"Giovedì scorso ho incontrato il sindaco Massimo Zedda, il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore al Bilancio Raffaele Paci - ha spiegato - e siamo riusciti a superare gli ultimi ostacoli burocratici, per esempio i problemi legati alla destinazione del silos, che si frapponevano a un accordo già siglato due anni fa". Ora la palla passa al Comune che ha sessanta giorni di tempo per concedere l’autorizzazione.
Il campus sarà in grado di ospitare 420 posti letto, 220 con il primo intervento, altri 200 con il secondo. Sono 120 i posti, invece, che potrebbe essere ricavati all’ex Moderno di via Roma a Cagliari, "se venissero fatti i lavori necessari per restituire i locali agli studenti", ha aggiuntola la rettrice sottolineando che "in questo caso il costo per la ristrutturazione ammonta a circa 4-5 milioni di euro".
 

 
ALGUER.IT
 
CAGLIARI - Oggi si tiene la cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Cagliari, in cui interverrà il prof. Romano Prodi. Già questa mattina il rettore Maria Del Zompo, con il direttore generale Aldo Urru e il prorettore vicario Francesco Mola, hanno illustrato alcuni dati sullo stato di salute dell’ateneo che sta per approvare il Piano Integrato 2017-2021. Cagliari è il quarto ateneo italiano più penalizzato dall’evoluzione del finanziamento statale al sistema universitario tra il 2008 e il 2015, che non tiene conto della insularità e della bassa densità di popolazione: ha subìto un taglio del 26,3%.
Nonostante le difficoltà, grazie a una efficace ed efficiente gestione delle attività e del bilancio, l’Università degli Studi di Cagliari mantiene positivo l’Indice di Sostenibilità Finanziaria. Ma le notizie positive non finiscono qui: aumenta il numero degli studenti regolari (quasi 500 in più rispetto all’anno precedente), si mantiene sostanzialmente stabile il totale degli iscritti (nel 2016/17 sono 24.778), così come il numero degli immatricolati (nel 2016/17 sono ad oggi 3903, dato non consolidato e che tenderà ad aumentare, contro i 4023 dell’anno passato). Da sottolineare è l’aumento degli iscritti alle lauree magistrali (794 contro i 744 dell’anno precedente), dato che testimonia come gli studenti stiano apprezzando gli aspetti innovativi dell’offerta formativa.
Il dato che viene salutato con più soddisfazione è la riduzione della percentuale di abbandoni dopo il primo anno: si tratta di un dato che pesava – e pesa tuttora tantissimo – sulla valutazione dell’Ateneo a livello ministeriale. Ha ripreso a crescere anche il numero dei laureati (3919 nel 2016 contro i 3892 del 2015), sale la quota di studenti esonerati dal pagamento delle tasse (quest’anno il 21% contro il 18% dell’anno scorso), a testimonianza del ruolo fondamentale di borse di studio, alloggi e mense per il nostro Ateneo. E’ aumentata la mobilità studentesca, sia in entrata sia in uscita. L’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo ulteriormente rafforzato dal progetto UNICA4REFUGEES, in accordo con i responsabili dei centri SPRAR e CAS, per facilitare l’acquisizione dei documenti e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
Un altro dato positivo riguarda l’aumento dei fondi pro capite assegnati ai docenti per la ricerca scientifica e si registra tra il 2013 e il 2016 l’aumento delle pubblicazioni scientifiche. A dicembre si completeranno le valutazioni con la pubblicazione dei risultati su progetti competitivi banditi da UniCa su fondi Fondazione di Sardegna e RAS per la prima volta con valutazione esterna (a disposizione ci sono più di 2 milioni di euro). Quasi ultimati nella Cittadella di Monserrato il CeSar, “luogo e tempo della interazione tra discipline differenti per stimolare conoscenza e innovazione”, e la nuova spina dipartimentale che permetterà il completamento dei trasferimenti dei dipartimenti scientifici ancora presenti in città.
Quanto ai progetti europei, nell’ultimo anno sono stati riorganizzati il supporto e il gruppo di lavoro, e sono attivi 50 progetti nell’ambito del Settimo Programma Quadro e Horizon 2020: su quest’ultimo si segnalano l’incremento di progetti in cui UniCa è capofila e il mantenimento del livello di finanziamento, ma – soprattutto – l’aumento del numero dei ricercatori al loro primo successo in ambito europeo.
L’Università degli Studi di Cagliari è impegnata in modo proficuo nella collaborazione con le imprese: sono state 121 le offerte di ricerca applicata finora pervenute sul portale UNICA&IMPRESE, e negli incontri organizzati sono stati coinvolti 236 imprenditori. Si segnala, a titolo di esempio, la fortunata esperienza del ContaminationLab: più di 400 i partecipanti, 20 le startup che sono nate, più di 500mila euro di investimenti privati.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - L’Ateneo sta per approvare il Piano Integrato 2017-2021: il processo di programmazione ha rappresentato un momento di riflessione importante sullo stato dell’Ateneo e sul suo sviluppo futuro. Parole chiave del Piano Integrato sono condivisione, miglioramento continuo, semplificazione, trasparenza e responsabilizzazione. Tutte le componenti della comunità accademica concorreranno al successo dell’Ateneo nella realizzazione del progetto strategico.
IL CONTESTO - Cagliari è il quarto ateneo italiano più penalizzato dall’evoluzione del finanziamento statale al sistema universitario tra il 2008 e il 2015, che non tiene conto della insularità e della bassa densità di popolazione: ha subìto un taglio del 26,3%. Nonostante le difficoltà, grazie a una efficace ed efficiente gestione delle attività e del bilancio, l’Università degli Studi di Cagliari mantiene positivo l’Indice di Sostenibilità Finanziaria. Ma le notizie positive non finiscono qui: aumenta il numero degli studenti regolari (quasi 500 in più rispetto all’anno precedente), si mantiene sostanzialmente stabile il totale degli iscritti (nel 2016/17 sono 24.778), così come il numero degli immatricolati (nel 2016/17 sono ad oggi 3903, dato non consolidato e che tenderà ad aumentare, contro i 4023 dell’anno passato). Da sottolineare è l’aumento degli iscritti alle lauree magistrali (794 contro i 744 dell’anno precedente), dato che testimonia come gli studenti stiano apprezzando gli aspetti innovativi dell’offerta formativa.
Il dato che viene salutato con più soddisfazione è la riduzione della percentuale di abbandoni dopo il primo anno: si tratta di un dato che pesava – e pesa tuttora tantissimo – sulla valutazione dell’Ateneo a livello ministeriale. “Merito dei miglioramenti già introdotti nei Corsi di Laurea e delle nuove politiche di orientamento – commenta il Rettore Maria Del Zompo – Abbiamo introdotto da subito alcuni correttivi, ma tutta l’attività di orientamento cambierà radicalmente a partire dal 2017”. Ha ripreso a crescere anche il numero dei laureati (3919 nel 2016 contro i 3892 del 2015), sale la quota di studenti esonerati dal pagamento delle tasse (quest’anno il 21% contro il 18% dell’anno scorso). È aumentata la mobilità studentesca, sia in entrata sia in uscita. L’impegno sociale e di solidarietà del nostro Ateneo ulteriormente rafforzato dal progetto Unica 4 refugees, in accordo con i responsabili dei centri SPRAR e CAS, per facilitare l’acquisizione dei documenti e avviare efficaci percorsi di apprendimento.
IL RUOLO DELL’ATENEO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO – Oltre gli esoneri totali sopra ricordati (uno studente su cinque non paga le tasse), occorre segnalare che sono stati esonerati anche i 202 studenti iscritti dopo essersi diplomati con il massimo dei voti (dall’anno scorso è sufficiente 100/100, non serve più la lode per accedere al beneficio), mentre sono 9258 quelli che hanno usufruito della riduzione dell’ISEE in funzione del luogo di residenza del nucleo familiare. Sono infine 4081 gli studenti a cui sono state ridotte le tasse in ragione del numero dei componenti familiari (misura introdotta lo scorso anno per venire incontro alle famiglie numerose). Per quanto riguarda le infrastrutture: inaugurata la nuova biblioteca del Polo di Ingegneria, l’Aula Confucio (per lo studio della lingua cinese) e l’Aula multimediale Wagner, dotata di un moderno impianto di traduzione simultanea. Sono state inaugurate le “Stanze rosa”, e procede il lavoro avviato sulla parità di genere con numerose iniziative. UniCa è attiva sui social (Facebook, Twitter, Instagram, Youtube) con un successo e riscontri sempre crescenti.
Quanto ai progetti europei, nell’ultimo anno sono stati riorganizzati il supporto e il gruppo di lavoro, e sono attivi 50 progetti nell’ambito del Settimo Programma Quadro e Horizon 2020: su quest’ultimo si segnalano l’incremento di progetti in cui UniCa è capofila e il mantenimento del livello di finanziamento, ma – soprattutto – l’aumento del numero dei ricercatori al loro primo successo in ambito europeo.
IL RAPPORTO CON LE IMPRESE – L’Università degli Studi di Cagliari è impegnata in modo proficuo anche in questo campo: sono state 121 le offerte di ricerca applicata finora pervenute sul portale UNICA&IMPRESE, e negli incontri organizzati sono stati coinvolti 236 imprenditori. Si segnala, a titolo di esempio, la fortunata esperienza del ContaminationLab: più di 400 i partecipanti, 20 le startup che sono nate, più di 500mila euro di investimenti privati attivati per il sostegno delle neonate imprese (alcune delle quali hanno cominciato a vincere premi a livello nazionale ed internazionale, come IntendiMe e Yenetics).
LA FACOLTÀ DI MEDICINA E L’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA - Il sempre più proficuo il rapporto con l’AOU consente di portare avanti anche se con difficoltà la didattica e la ricerca nella AOUCA. Si sta lavorando alacremente con la Regione per la firma del Protocollo di Intesa e per l’approvazione dell’Atto Aziendale, due passi fondamentali e imprescindibili per la buona funzionalità della Facoltà di Medicina. Il futuro dell’Azienda per tutte le attività di pronto soccorso e ricovero per acuti è previsto presso il presidio D. Casula di Monserrato, ma in attesa del completamento di tale struttura, abbiamo suggerito nel breve periodo un importante percorso di razionalizzazione temporaneo di reparti e servizi presso l’Ospedale Binaghi, ove già sono operativi diversi reparti Universitari: Centro Trapianti di Midollo Osseo, Centro Sclerosi Multipla, Genetica Medica. Tale rientro in AOU favorirebbe il processo di accorpamento delle strutture Universitarie migliorando i percorsi favorenti la didattica e la ricerca e facilitanti l’assistenza. Al San Giovanni di Dio potrebbe essere conferito un ruolo a minor impatto logistico per la struttura quale quello di “Ospedale di Giorno” dove svolgere esclusivamente attività diurne di day hospital ed ambulatoriali dal lunedì al sabato. La posizione al centro di Cagliari favorirebbe l’afflusso dei cittadini più anziani. Ogni struttura avrà pertanto una finalità ben precisa, per quanto riguarda l’offerta sanitaria integrata con la rete regionale, nonché la necessità di dover disporre di quelle specificità, necessarie per garantire l’esistenza e lo sviluppo della Facoltà di Medicina e delle Scuole di Specializzazione e soprattutto del loro accreditamento da parte del MIUR. Tale progetto non prevede alcuna duplicazione, per contro favorisce l’accorpamento di strutture.
ACCREDITAMENTO DELL’ATENEO: in questo scenario il 2017 sarà un anno particolarmente importante e decisivo per le sorti future dell’Ateneo cagliaritano in quanto avremo la valutazione della attività didattica e di ricerca da parte dell’ANVUR che emetterà il giudizio di accreditamento periodico della sede. “La sfida, oggi, è saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia – ha concluso il Rettore Maria Del Zompo - per dirlo con la frase che ha accompagnato questi primi 18 mesi di mandato, si tratta di coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate”.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - "C’è la firma nostra, di Comune, Regione ed Ersu sul progetto del campus di viale La Playa. C’è stata una correzione da dover apportare, che riguardava pochi metri quadri ma che bloccava tutto". A dirlo è Maria Del Zompo, rettore dell’Ateneo cagliaritano. Una svolta, nel vero senso della parola, per una struttura che può ospitare circa 500 studenti. Con un risvolto clamoroso: un "errore di battitura" in uno dei tanti fogli che compongono il progetto ha portato a uno stallo di quasi due anni. "All’incontro erano presenti il sindaco Zedda, il presidente Pigliaru insieme all’assessore al Bilancio, Paci, e il presidente dell’Ersu. "Ognuno con i rispettivi ruoli tecnici", precisa Del Zompo.
Che, sulla necessità di dare un’accelerata alla realizzazione del campus, è netta: "La nostra attenzione resta alta. C’è la sicurezza del finanziamento per l’abbattimento del silos, con la correzione di quell’errore di pochi metri quadri la parte burocratica dovrebbe essersi sbloccata. C’è l’ok da parte del Comune, l’Ersu dovrebbe aprire il cantiere entro la prossima estate. È indispensabile", ammonisce il rettore, "che Cagliari scommetta ancora di più sui tantissimi studenti che la scelgono come realtà nella quale studiare e formarsi".
 

 
UNICARADIO.IT
 
Novità per gli studenti universitari di Cagliari: entro l’estate 2017 via ai lavori per il campus di viale la Playa, per il quale il rettore dell’Ateneo, Maria Del Zompo, è chiara: "È un progetto importantissimo, la nostra attenzione resta alta". Pochi giorni fa la numero uno dell’Ateneo ha partecipato a un incontro insieme al sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale del Bilancio, Raffaele Paci e il presidente dell’Ersu cagliaritana, Antonio Funedda, con i rispettivi ruoli tecnici. L’oggetto è stata la "firma comune" per dar gambe al progetto. I rallentamenti, superati, sono stati "la certezza del finanziamento per l’abbattimento di un silos situato nella zona interessata dal cantiere e la correzione di una misura di pochi metri quadri". Con questo quadro dovrebbe essere sbloccata la parte burocratica, quindi l’Ersu "dovrebbe aprire il cantiere entro la prossima estate. Il progetto prevede oltre quattrocento posti letto per gli studenti".
Prosegue l’impasse, invece, sul destino dell’ex hotel Moderno. Fino a qualche anno fa era aperto e ospitava centinaia di studenti, poi è stato sbarrato per problemi di stabilità. Ci sono lavori da fare, ma i costi sono decisamente alti: si parla di qualche milione di euro. Un problema per l’Ateneo di Cagliari "che ha l’esigenza di dare sostegno e alloggio agli studenti in arrivo dalle altre province. Cagliari è una città che deve scommettere sugli studenti. I ragazzi che preferiscono studiare nel capoluogo sono già tanti e potrebbero essere di più se solo trovassero alloggi".
Salvatore Uccheddu
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Alessandro Congia il 28/11/2016 11:16
 
Si inaugura l’anno accademico 2016/17 dell’Università degli Studi di Cagliari, aumenta il numero degli studenti regolari, diminuiscono gli abbandoni, migliorano le strutture e crescono i fondi per la ricerca. Questa mattina in conferenza stampa, il rettore Maria Del Zompo, insieme al prorettore Francesco Mola e al direttore generale Aldo Murru, ha illustrato le buone notizie a preludio del 360° anno: "Siamo competitivi sui bandi europei - dice - la sfida è coniugare cultura e innovazione, migliorando i corsi di laurea".
L’Ateneo cagliaritano vede in aumento il numero degli studenti regolari, (quasi 500 in più rispetto all’anno precedente), mantenendo sostanzialmente stabile il totale degli iscritti (nel 2016/17 sono stati 24.778) così come il numero degli immatricolati (ad oggi 3.903 dato non consolidato e che tenderà ad aumentare contro i 4023 dell’anno passato). Da sottolineare l’aumento degli iscritti alle lauree magistrali (794 contro i 744 dell’anno precedente), dati che stanno testimoniando come gli studenti stiano apprezzando gli aspetti innovativi dell’offerta formativa. Avvicinamento alle scuole, stanze rosa nelle facoltà, solo qualche piccolo esempio di evoluzione in senso lato sul processo di programmazione ed evoluzione dell’Ateneo: ha ripreso a crescere anche il numero dei laureati ( 3919 nel 2016 contro i 3892 del 2015), sale la quota di studenti esonerati dal pagamento delle tasse (quest’anno il 21% contro il 18% dello scorso anno), a testimonianza del ruolo fondamentale di borse di studio, alloggi e mense. Anticipata la buona notizia della firma tra Regione, Comune, Ersu sul percorso di realizzazione del nuovo Campus di La Playa (nei pressi dell’ex sede Cagliari Calcio), se tutto va bene entro l’estate potrebbe partire il cantiere Per accogliere almeno 500 trasfertisti. Ancora al palo i lavori di messa in sicurezza e antincendio dell’edificio ex Capitol in via Roma: sono in via di completamento, una volta terminati si avrebbero 120 posti letto in n più a beneficio degli studenti trasfertisti.
LA FACOLTA’ DI MEDICINA E L’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA - Il sempre più proficuo il rapporto con l’AOU consente di portare avanti anche se con difficoltà la didattica e la ricerca nella AOUCA. Si sta lavorando alacremente con la Regione per la firma del Protocollo di Intesa e per l’approvazione dell’Atto Aziendale, due passi fondamentali e imprescindibili per la buona funzionalità della Facoltà di Medicina. Il futuro dell’Azienda per tutte le attività di pronto soccorso e ricovero per acuti è previsto presso il presidio D. Casula di Monserrato, ma in attesa del completamento di tale struttura, abbiamo suggerito nel breve periodo un importante percorso di razionalizzazione temporaneo di reparti e servizi presso l’Ospedale Binaghi, ove già sono operativi diversi reparti Universitari: Centro Trapianti di Midollo Osseo, Centro Sclerosi Multipla, Genetica Medica. Tale rientro in AOU favorirebbe il processo di accorpamento delle strutture Universitarie migliorando i percorsi favorenti la didattica e la ricerca e facilitanti l’assistenza. Al San Giovanni di Dio potrebbe essere conferito un ruolo a minor impatto logistico per la struttura quale quello di “Ospedale di Giorno” dove svolgere esclusivamente attività diurne di day hospital ed ambulatoriali dal lunedì al sabato. La posizione al centro di Cagliari favorirebbe l’afflusso dei cittadini più anziani. Ogni struttura avrà pertanto una finalità ben precisa, per quanto riguarda l’offerta sanitaria integrata con la rete regionale, nonché la necessità di dover disporre di quelle specificità, necessarie per garantire l’esistenza e lo sviluppo della Facoltà di Medicina e delle Scuole di Specializzazione e soprattutto del loro accreditamento da parte del MIUR. Tale progetto non prevede alcuna duplicazione, per contro favorisce l’accorpamento di strutture.
ACCREDITAMENTO DELL’ATENEO. In questo scenario il 2017 sarà un anno particolarmenteimportante e decisivo per le sorti future dell’Ateneo cagliaritano in quanto avremo la valutazione della attività didattica e di ricerca da parte dell’ANVUR che emetterà il giudizio di accreditamento periodico della sede. 
LA SFIDA – “La sfida, oggi, è saper integrare i saperi antichi della nostra tradizione con la più moderna tecnologia – ha concluso il Rettore Maria Del Zompo - per dirlo con la frase che ha accompagnato questi primi 18 mesi di mandato, si tratta di coniugare, con intelligenza, cultura e innovazione, perché senza la prima non può esserci la seconda. Entrambe hanno necessità della ricerca per stare al passo con i tempi di un mondo che cambia con velocità sempre più elevate”.
 

 

Sergio Nuvoli

Cagliari, 25 novembre 2016 - Nel 396° anno dal Privilegio Regio di Fondazione si terrà lunedì 28 novembre a partire dalle 15.15 nell’Aula Magna del Rettorato (via Università 40, Cagliari) la solenne cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico 2016/17. 

Il programma prevede - dopo la relazione del Magnifico Rettore Maria Del Zompo e gli interventi della rappresentante del personale, dott.ssa Elsa Lusso, e del rappresentante del Consiglio degli studenti, sig. Carlo Sanna – la prolusione del prof. Romano Prodi, presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, dal titolo “Una fragile Europa nella strategia globale”.
Seguirà l’intervento musicale “Bah miticoi ca” di Rossella Faa.
 


 
Al mattino, alle 10.30, il Rettore Maria Del Zompo incontrerà i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa di presentazione del nuovo Anno accademico.
 
 
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
e-mail: eventi@unica.it
tel: 070659670-6752212
 


 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

 

               

 

 

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