Il seminario curato da Roberto Deidda: ampia riflessione sul ruolo dell’ateneo e la società civile. L’intervento del rettore Maria Del Zompo: “Etica e cultura fiore all’occhiello del sistema universitario”. Paolo Maninchedda, assessore regionale ai lavori pubblici, coglie l’attimo: “La Regione e la democrazia ha bisogno di competenze condivise e consolidate"
03 November 2016

 

 

il prof. Roberto Deidda

 
Il seminario curato da Roberto Deidda: ampia riflessione sul ruolo dell’ateneo e la società civile. L’intervento del rettore Maria Del Zompo: “Etica e cultura fiore all’occhiello del sistema universitario”. Paolo Maninchedda, assessore regionale ai lavori pubblici, coglie l’attimo: “La Regione e la democrazia ha bisogno di competenze condivise e consolidate"
 
Cagliari, 4 novembre 2016
Mario Frongia
  
Eventi alluvionali, gestione e risposte. “L’alluvione, le alluvioni, memoria e azione”, cornice della giornata in corso nell’aula magna di Ingegneria, mette assieme le qualità didattiche, scientifiche e di ricerca dell’Università di Cagliari con gli input che si innescano con le amministrazioni pubbliche, le imprese e il territorio nel caso di emergenze calamitose e, soprattutto, nella quotidianità. Il seminario curato e moderato da Roberto Deidda, ordinario di Costruzioni idrauliche e idrologia, si è aperto con i saluti del rettore Maria Del Zompo. Al centro dei lavori, anche la ricorrenza delle alluvioni del 4 novembre 1966. Un’occasione di memoria e progettualità che ha accompagnato tematiche e relazioni - su, tra l’altro, strutture, precipitazioni, clima, gestione territorio, formazione figure specialistiche - di forte impatto e con particolare riguardo agli ambiti regionali.
 
Un ateneo al passo coi tempi. “Etica e cultura per impedire i danni degli eventi calamitosi: sono orgogliosa di essere rettore di un ateneo che ha le professionalità per partecipare a un percorso veramente virtuoso". Per Maria Del Zompo, rettore dell’Università di Cagliari, il presupposto è nitido: “L’ateneo è attento alle nuove realtà e alle nuove tecnologie. Non solo gli altri invidiano la capacità e l’approccio culturale che sostiene il sistema universitario italiano, taluni, e penso agli Stati Uniti, cercano di copiarlo. Eppure, c’è da combattere. Perché se è giusto che i nostri studenti e le nostre studentesse percepiscano sia la spinta verso il territorio, sia gli insegnamenti da fornire alla società civile e alle imprese, è altrettanto fondamentale rafforzare metodo e approccio culturale”. Ma non solo. “Dobbiamo interagire e lavorare con e per la modernità, dobbiamo rapportarci con il mondo che cammina. E per questo stiamo migliorando stage, tirocini e ci apriamo alla realtà imprenditoriale, delle istituzioni e degli enti locali. Ma questo - ha rimarcato la professoressa Del Zompo - non deve mai accadere a discapito della parte teorica: senza non si può formare al meglio nessuna professionalità. Dobbiamo portare avanti un percorso di miglioramento e di difesa della cultura universitaria. Anche per questo occorre condivisione per vincere assieme tante battaglie”. Per Paolo Maninchedda, assessore regionale ai lavori pubblici, un ottimo assist: “La Regione ha bisogno di cultura condivisa. La democrazia necessita di competenze e viceversa”. Corrado Zoppi, presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, torna sul tema del giorno: “Mi piace sottolineare come agli eventi calamitosi corrisponda da sempre una risposta di alto valore civico e solidale. Il che ci porta a una riflessione sul sapere tecnico e gli spunti civici”. Antonello Sanna, direttore del Dicaar (dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura) taglia corto: “Progetto, gestione, governo del territorio sono materie prime della formazione di tecnici in grado di rispondere al meglio prima, durante e dopo le calamità”. Infine, Gaetano Nastasi: “I tempi di transito, ovvero dal progetto al collaudo di un’opera pubblica, sono mostruosamente lunghi. È necessaria - ha puntualizzato il presidente dell’Ordine degli ingegneri - una legge che porti professionisti e luce nelle assemblee dei comuni”.
 

 
Firenze, alluvione del 1966
Firenze, alluvione del 1966

LE ALLUVIONI, PREVISIONI E GESTIONE

Le problematiche della determinazione delle precipitazioni estreme al centro del convegno che si tiene domani, a mezzo secolo dal dramma di Firenze sommersa dalle acque. I lavori vengono aperti dal rettore Maria Del Zompo e sono coordinati da Roberto Deidda


Roberto DeiddaCagliari, 3 novembre 2016
Mario Frongia

Domani, venerdì 4 novembre, dalle 9 alle 17.30, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura - via Marengo, n. 2, Cagliari - ospita il seminario che ha per cornice “L’alluvione le alluvioni, memoria e azione”. I lavori, curati da Roberto Deidda, ordinario di Costruzioni idrauliche e idrologia, sono aperti dal rettore Maria Del Zompo.
 
FIRENZE, 4 NOVEMBRE 1966. La ricorrenza delle alluvioni del 4 novembre 1966 offre un’occasione di memoria e di progettualità. La comunità degli ingegneri idraulici italiani ha proposto il 4 novembre "Giornata della memoria per le vittime delle alluvioni". Il Comitato Firenze 2016, il Consorzio interuniversitario idrologia (Cinid, https://cinid.it/) e il Gruppo italiano idraulica (GII, www.gii-idraulica.net) organizzano un seminario “diffuso” con tavole rotonde coordinate domani in contemporanea in varie sedi universitarie ed enti di ricerca nazionali.
 
PREVISIONE PIOGGE IN SARDEGNA. L’evento organizzato dall’Università di Cagliari affronta gli aspetti legati a previsione, gestione e mitigazione degli eventi alluvionali e approfondisce le problematiche relative alla determinazione delle precipitazioni estreme. Prevista la presentazione delle curve di possibilità pluviometrica per la Sardegna, sviluppate nell’ambito di un accordo di collaborazione fra Agenzia del distretto idrografico regionale e Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura).
 
MASTER IN RISCHIO IDRAULICO. La scaletta dell’evento prevede in chiusura la cerimonia di consegna delle pergamene ai primi corsisti che hanno concluso il Master in rischio Idraulico istituito dall’Università di Cagliari in collaborazione con il Cinid e cofinanziato dalla Regione Sardegna.
 
OSPITI E RELATORI. Con la professoressa Del Zompo partecipano all’avvio del seminario Paolo Manichedda (assessore regionale lavori pubblici), Massimo Zedda (sindaco Cagliari), Corrado Zoppi (presidente facoltà ingegneria e architettura), Antonello Sanna (direttore Dicaar) e Gaetano Nastasi (presidente Ordine ingegneri provincia Cagliari). Previsto il collegamento streaming con Firenze. A seguire, Giuseppe Bianco (direttore dipartimento Meteoclimatico Arpas), Paolo Botti (direttore regionale Previsione rischi-Protezione civile), Alberto Piras (direttore regionale Opere idriche e idrogeologiche), Gianluigi Mancosu (responsabile regionale Pianificazione e gestione rischio idrogeologico; Adis). Tra i docenti, relazioni di Roberto Deidda e Nicola Montaldo. Alla tavola rotonda “Alluvioni: memoria e azione” prendono parte Roberto Silvano (Adis), Sebastiano Bussalai (direttore area tecnica consorzio bonifica Sardegna centrale), Roberto Meloni (direttore generale consorzio bonifica Sardegna meridionale), Gianbattista Novella (responsabile Opere idrauliche e assetto idrogeologico; assessorato regionale Lavori pubblici), Giovanni Sistu (amministratore unico Enas), Giorgio Bravin (Ordine ingegneri, Oristano), Lorenzo Corda (Ordine ingegneri, Sassari), Maria Teresa Melis (Ordine geologi regionale). Interviene anche Giovanni Puligheddu (Previsione rischi, Protezione civile regionale).
  
INFO: http://unica2.unica.it/rdeidda/events/Locandina_Cagliari_4novembre2016.pdf; 070.675324 - rdeidda@unica.it

 

 

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie