I ricercatori guidati da Alessandra Carucci e Elena Tamburini in corsa per i Green awards, riconoscimenti a centri nazionali di eccellenza
26 October 2016
Sversamento di idrocarburi da un’imbarcazione in un’area portuale turistica del Mediterraneo
Sversamento di idrocarburi da un’imbarcazione in un’area portuale turistica del Mediterraneo
 

I ricercatori guidati da Alessandra Carucci e Elena Tamburini in corsa per i Green awards. I riconoscimenti sono dedicati ai centri nazionali di eccellenza nell’innovazione sostenibile
 Campionamento di sedimenti marini dell’area portuale di Cagliari. Da sinistra a destra Claudio Ruggeri (UNICA-DiSB), Rossana Biella (UNICA-DICAAR), Eva Chatzinikolaou (HCMR) e Giovanna Cappai (UNICA-DICAAR)
Cagliari, 27 ottobre 2016
Mario Frongia

 
RICERCHE ALL’AVANGUARDIA. Lavorano sul risanamento ambientale con tecnologie biologiche. Sposano innovazione e intuito su ambiti di forte impatto sociale: inquinamento marino e terrestre, discariche e siti minerari contaminati da metalli pesanti. Hanno in corso lavori di bonifica e consulenza in vari aree del Mediterraneo. I ricercatori dell’Università di Cagliari sono all’avanguardia in un settore particolarmente significativo. I gruppi guidati da Elena Tamburini (docente microbiologia generale, dipartimento Scienze biomediche) e da Alessandra Carucci (pro rettore Internazionalizzazione, dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura) hanno colto nel segno: la giuria scientifica nominata dal settimanale Sette-Corriere della Sera, li ha inseriti nella best list in corsa per i “Sette Green Awards”, riconoscimento dedicato ai centri nazionali di eccellenza impegnati nell’innovazione sostenibile.

 Analisi microbiologica di acque del porto di Cagliari nei laboratori UNICA-DiSB
 VIDEO - Intervista a Elena Tamburini
  
Idrocarburi petroliferi fuoriusciti da un’imbarcazione in un’area portuale turistica del MediterraneoRISANAMENTO AMBIENTALE DI QUALITÀ. I gruppi delle professoresse Tamburini e Carucci - in collaborazione da tempo anche con altri ricercatori dell’ateneo di Cagliari coinvolti nel risanamento ambientale con tecnologie biologiche - operano impiegando microorganismi naturali: “Si tratta di batteri presenti nei luoghi contaminati, quindi senza modificazioni genetiche, a cui insegniamo a comportarsi in modo da modificare e rimuovere gli inquinanti. Un esempio? Il petrolio, gli scarti delle miniere. In sostanza, bonifichiamo idrocarburi e metalli pesanti dalle acque, in particolare dal mare, e dal suolo”.
 
Test di biorisanamento su scala di campo attuato nel porto turistico di El Kantaoui (Tunisia) con l’impiego di boom in CorkSorb (Amorim Isolamentos S.A.). Da sinistra a destra Giovannimatteo Erby (UNICA-DICAAR), Nicola Frigau (UNICA-DiSB), Rym Zakhama-Sraieb (FST), Nessrine Ben Khalifa (FST), Carla Mancosu (RAS-ARDIS), Elena Tamburini (UNICA-DiSB)Analisi di microrganismi degradatori di idrocarburi isolati dalle acque del porto di Heraklion (Creta, Grecia) eseguita da Enrica Bullita nei laboratori UNICA-DiSB) Campionamento di sedimenti marini dell’area portuale di Cagliari. Da sinistra a destra Claudio Ruggeri (UNICA-DiSB), Rossana Biella (UNICA-DICAAR), Eva Chatzinikolaou (HCMR) e Giovanna Cappai (UNICA-DICAAR)
 
PROGETTI DI ALTO PROFILO. Il MapMed, finanziato con circa due milioni trecentomila euro da Enpi-CbcMed e seguito in tandem dagli staff Tamburini-Carucci, si occupa di gestione sostenibile dei porti turistici del Mediterraneo con riguardo agli inquinamenti da idrocarburi. Cagliari è ateneo capofila. Gli altri partner sono l’Università di Firenze, la Regione Sardegna (Agenzia distretto idrografico), l’Hellenic center for marine research di Creta (Grecia), gli atenei di Alessandria (Egitto) e Tunisi (Tunisia). Il BioLanClean - finanziato dall’Università di Cagliari nell’ambito di InnovaRe - è un altro progetto seguito dagli specialisti dell’ateneo del capoluogo apprezzato a livello internazionale. Finalizzato all’impiego di pura lana vergine di pecore sarde è teso allo sviluppo di prodotti in grado di assorbire e biodegradare gli idrocarburi in mare. Ha un budget di centomila euro e si attua in collaborazione con Edilana (Guspini).

Equipe multidisciplinare di biologi, biotecnologi ed ingegneri del progetto BIOLANCLEAN. Da sinistra a destra Andrea Piras (UNICA-DiSB), Marianna Perra (UNICA-DICAAR) e Francesco Vitali (UNICA-DiSB) Test di risanamento di acque del porto di Cagliari con l’impiego di materiali assorbenti in pura lana vergine di pecora sarda allestito nei laboratori UNICA-DICAAR
Da sinistra a destra Andrea Piras (UNICA-DiSB), Marianna Perra (UNICA-DICAAR) e Francesco Vitali (UNICA-DiSB), equipe multidisciplinare di biologi, biotecnologi ed ingegneri del progetto BIOLANCLEAN - Sulla destra: test di risanamento di acque del porto di Cagliari con l’impiego di materiali assorbenti in pura lana vergine di pecora sarda allestito nei laboratori UNICA-DICAAR
 
SINERGIE DI UNA STORIA DI SUCCESSO. Dal 2002 lo staff di Elena Tamburini studia i microorganismi. “Ma spesso li impieghiamo in sinergia con le piante in progetti regionali inerenti le aree minerarie dismesse nel Sulcis. Abbiamo collaborazioni proficue con i team di Gianluigi Bacchetta (direttore Orto botanico, dipartimento Vita e ambiente) e Giovanni De Giudici (dipartimento Scienze chimiche e geologiche”. E non solo. I ricercatori si occupano anche di progetti inerenti problematiche di inquinamento da idrocarburi a mare: “Per la precisione, le contaminazioni derivanti da incidenti su piattaforme o petroliere, che hanno un grande clamore, non le seguiamo. Ma operiamo nelle contaminazioni – rimarca la professoressa Tamburini - che avvengono in maniera cronica e costante nei porti, nelle linee di traffico e sulle rotte marittime, nelle aree costiere dovute alle attività e ai movimenti delle imbarcazioni”. Lo staff della docente ha all’attivo, tra l’altro, una consulenza scientifica con Ivi petrolifera di Cagliari. La società è impegnata nella bonifica biologica alla pineta di Torregrande (OR), area su cui insisteva una raffineria.

redazione web
 
STAMPA NAZIONALE: sulla rivista "SETTE" le ricerche di UniCa. Per "Green Awards / L’Italia che sa innovare" il servizio di Micaela De Medici pubblicato il 21 ottobre dal settimanale del Corriere della Sera

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Discarica di sterili di miniera di Campo Pisano (CI)

 

 

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