Il Prorettore per le attività sanitarie, Francesco Marongiu, ricorda l'inesauribile lavoro del docente scomparso
22 September 2016

Apprendo con dolore la notizia della scomparsa del Professor Giuseppe Perpignano che conoscevo fin da quando ero studente di Medicina e frequentavo la Patologia Medica dell’Ospedale San Giovanni di Dio della Clinica Medica Generale “Mario Aresu”.  

Il Professore, allora, sto parlando del 1974, era l’Aiuto universitario del Professor Ugo Carcassi, recentemente scomparso. Ho un bel ricordo di quel periodo: stavo per fare un prelievo di sangue ad un paziente ricoverato in una branda del corridoio centrale dell’Istituto, non illuminato perfettamente, quando il Professor Perpignano mi illuminò il campo con la sua pila. Un gesto di grande gentilezza e di rispetto nei confronti di uno studente e di un paziente.
 
Qualche anno più tardi, insieme al Prof Carcassi, passò alla Clinica Medica “Mario Aresu”, un Istituto bellissimo per l’epoca. Per nove anni fu il mio riferimento in quanto ricoprì la carica di Aiuto fino a diventare Ordinario di Reumatologia nel 1986. Il Professor Perpignano, in realtà, proveniva dalla Nefrologia e dalla Medicina Interna. In particolare si occupò del Centro Dialisi della Clinica Medica, uno dei primi in Sardegna. Io ricordo il suo inesauribile lavoro nella didattica e nella cura dei pazienti. Arrivava puntuale alle 8.30 ogni giorno per poi lasciare la Clinica sempre a tarda sera. Ha insegnato Nefrologia, Malattie Infettive e Semeiotica Medica.
 
Grazie a lui iniziai nei primi anni ’80 a svolgere le esercitazioni di Semeiotica per i suoi studenti. Fu un periodo importante perché mi permise per la prima volta di cimentarmi con la didattica sul campo. Insegnare agli studenti è infatti il miglior metodo per crescere dal punto di vista professionale. Le nostre strade si divisero: io passai con il Prof Balestrieri mentre lui proseguì la sua carriera di Reumatologo.
 
Ma il destino gioca spesso tiri bizzarri. Nel 2004 ci trovammo di fronte, l’uno contro l’altro, candidati per la carica di Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche. Vinsi io, con molto imbarazzo, per un voto, ma il Professor Perpignano diede, per primo a me ma anche a tutti, una lezione di grande impatto, dai contenuti ben superiori alla conquista di una carica. Fu con me ancor più affettuoso di prima, mi fu vicino per tutto il mio primo mandato e mi sostenne per la conferma. Mai un minimo rancore, anzi molto amore nei miei confronti. Inviò un messaggio importante contro l’ambizione, in generale, e a favore della dignità e della sobrietà.
 
Non sembri retorico tutto questo. Sto parlando di virtù oggi non particolarmente diffuse e che occorre ricordare. Ho incontrato ancora, circa due anni fa, il Professor Perpignano in occasione della lunga malattia di sua moglie. In quell’occasione mi disse che era deluso dal comportamento di alcuni giovani medici che aveva incontrato durante i ricoveri della Signora. Li aveva trovati spesso arroganti, superficiali e poco rispettosi nei confronti di un collega anziano. Era dispiaciuto e amareggiato. Certo, non è facile trovare persone che si comportino da Signore, come lo era lui.   
Prof. Francesco Marongiu, Prorettore per le attività sanitarie 
 
La foto del prof. Perpignano è sul sito de L’Unione Sarda
 

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