Appassionato e stimato insegnante, scrisse con Carlo Salinari uno dei più noti manuali di Letteratura italiana
23 June 2016

Sergio Nuvoli 

Cagliari, 23 giugno 2016 – E’ morto nei giorni scorsi il professor Carlo Ricci, a lungo stimato docente dell’allora Facoltà di Lettere e Filosofia, e autore con Carlo Salinari di uno tra i più conosciuti manuali di Letteratura italiana, su cui hanno studiato e si sono formati migliaia di studenti.
 
Per più di 40 anni ha insegnato nel nostro Ateneo, e di lui si ricordano ancora, in particolare, le appassionate lezioni sulla Divina Commedia. Ne onoriamo la memoria proponendovi la lettura del bel ricordo che di lui ha scritto Claudia Mura su Tiscalinews.
 
 
È morto Carlo Ricci, indimenticato autore del manuale di letteratura più amato
Aveva 85 anni e ha insegnato nella facoltà di Lettere di Cagliari per 44 anni. Il manuale scritto col professor Salinari è stato a lungo il più diffuso nelle scuole
di Claudia Mura
 
Per tutti era il “Salinari-Ricci”, l’ingombrante titolo di “Storia della letteratura italiana” passava in secondo piano per gli studenti. È stato a lungo il manuale più adottato dalle scuole superiori italiane e il professor Carlo Ricci - che è mancato ieri a 85 anni - non cambiò mai la formula degli autori anche se il suo mentore, il professor Carlo Salinari, partecipò solo alle prime edizioni. Morì infatti nel 1977 e fu Carlo Ricci a continuare l’opera anche in suo nome.
 
La storiografia con l’anima
Un’opera che non può essere definita un semplice manuale perché è stato il responsabile di infiniti innamoramenti. Non si contano gli studenti che si sono appassionati alla letteratura italiana per merito suo e infatti i tre volumi che raccontavano le lettere nazionali dagli albori alla narrativa contemporanea, sono stati un manuale adottato anche nelle università italiane nonostante fossero nati per i licei.
 
Raccontava la Divina Commedia meglio di Benigni
Carlo Ricci, fiorentino ma adottato da Cagliari e da tutta la Sardegna come e più di un isolano vero, ha insegnato all’Università di Cagliari per oltre 40 anni e le sue lezioni sulla Divina Commedia erano sempre le più affollate e partecipate di tutta la facoltà di Lettere e Filosofia. Sapeva farti entrare nell’Inferno, uscire dal Paradiso e rientrare in Purgatorio mille volte meglio di Roberto Benigni. La sua voce arrivava fino agli ultimi banchi delle aule portando la passione e lo struggimento di Dante come un attore consumato. Meglio di un attore consumato perché a Carlo Ricci la letteratura scorreva nelle vene.
 
Docente severo ma giusto
Il professor Ricci non è mai stato un barone universitario, un cattedratico che guardava i suoi allievi dall’alto in basso. Era un docente severo, e pretendeva che la sua passione: la letteratura, fosse declinata col rispetto che merita una regina. Era però anche innamorato del suo mestiere e amava trasmettere il suo sapere in modo mai banale.
 
L’entusiasmo e la passione
Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, come allieva prima e come amica di famiglia poi e se dovessi ricordarlo con due parole sceglierei queste: entusiasmo e passione. Gli occhi brillanti di entusiasmo e passione per la vita, raccontata o vissuta, è la cifra che questo grande uomo mi lascia. Chi lo piange ha la fortuna di poterlo ritrovare nelle infinite pagine da lui scritte, nell’opera di docente che ha saputo raccontare la letteratura italiana nel migliore dei modi. Io sono felice di averne incrociato il cammino e triste perché questo sia finito dopo una malattia che, riferisce l’amata famiglia, non ne ha minato lo spirito neanche alla fine.
 

 UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

               

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