Il volo ipersonico tra competizione tecnologica e cooperazione. Il ruolo dell’Italia e della Sardegna con il DASS
27 May 2016

dass
 
Il volo ipersonico tra competizione tecnologica e cooperazione.
Il ruolo dell’Italia e della Sardegna con il DASS

 
Cagliari, 27 maggio 2016 (IC) - “Il volo ipersonico tra competizione tecnologica e cooperazione. Il ruolo dell’Italia”, è questo il titolo della presentazione - effettuata il 23 maggio nella sala funzionale della Presidenza del Consiglio - del lavoro svolto sull’argomento sotto il coordinamento del Centro studi militari aeronautici dai principali attori italiani del settore, tra i quali, tra gli altri, l’Agenzia spaziale italiana, i Distretti e Cluster aerospaziali della Sardegna, del Piemonte, della Campania e della Puglia, il Cluster tecnologico aerospaziale nazionale, Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia. All’incontro era presente il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi. Tra gli intervenuti anche Giovanni Sciandra e Giuseppe Cornacchia del Cesma, Eutimio Tiliacos di Anesti, Fabrizio Cobis del Miur e Vincenzo Camporini dell’Istituto Affari Internazionali. Per il Distretto AeroSpaziale della Sardegna era presente il professore dell’Università di Cagliari Giacomo Cao, presidente del Dass.
 
ITALIA PLAYER INTERNAZIONALE. Filo conduttore della presentazione, da parte di questo Gruppo di lavoro nazionale, è stato l’approfondimento sulle possibilità, sempre più concrete, ma soprattutto sulle opportunità per l’Italia di rivestire un ruolo importante nelle sfide tecnologiche che si delineano nel settore dei voli ipersonici. Tra i temi trattati anche l’ipotesi, non più fantascientifica, di ridurre drasticamente nel prossimo futuro i tempi per collegare località del nostro pianeta agli antipodi tra loro (esempio: volo Roma-Sydney in sole due ore), esplorare il potenziale italiano del settore e la necessità di una visione strategica unitaria sul posizionamento del Paese nel settore, nonché sull’esigenza di mettere in campo le risorse necessarie per giocare la partita.
  
giacomo caoUN RUOLO PER LA SARDEGNA.Per quanto riguarda la Sardegna - riferisce alla stampa il professor Giacomo Cao - è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì–Grazzanise (Campania) quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali UHTC (Ultra High Temperature Ceramics) prodotti in Sardegna da soci del DASS potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano VEGA”. 
 
INFO. Prof. Ing. Giacomo Cao, +39 3298606817 - info@dassardegna.eu - www.dassardegna.eu

 



redazione web unica.it
 
 


L’UNIONE SARDA
 
L’UNIONE SARDA di domenica 29 maggio 2016 / Provincia Ogliastra (Pagina 48 - Edizione CA)
TORTOLÌ. Sperimentazione
Voli ipersonici, l’aeroporto sarà capolinea
L’aeroporto di Tortolì diventerà uno dei capolinea, insieme allo scalo di Grazzanise in Campania, del corridoio aereo tirrenico per la sperimentazione dei voli ipersonici, quelli con velocità fino a cinque volte quella del suono.
Per i ricercatori è manna dal cielo. «Si tratta -è il commento del professore Giacomo Cao presidente del Dass, distretto aerospaziale della Sardegna - di una infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana».
Il progetto è stato illustrato il 23 maggio presso la sala funzionale della presidenza del Consiglio alla presenza del sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. La tecnologia ipersonica verrà utilizzata nell’immediato futuro al fine di ridurre drasticamente i tempi per raggiungere punti antipodali sulla superficie terrestre in tempi molto ristretti. Ad esempio Roma - Sydney in due ore.
L’aeroporto di Tortolì svolgerà un ruolo importante nei lavori di sperimentazione e collaudo che andranno a svolgere i principali attori italiani del settore dei voli ipersonici. In prima fila ci sono il Distretto aerospaziale della Sardegna, Scarl, l’Agenzia spaziale italiana, il Cluster tecnologico nazionale aerospaziale, i distretti aerospaziali di Piemonte, Campania e Puglia, Finmeccanica, Thales, Alenia Space Italia. Il tutto avverrà il coordinamento del Centro studi militari aeronautici (Cesma).
 

 
L’UNIONE SARDA 
 
L’UNIONE SARDA di sabato 28 maggio 2016 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Anche il Distretto sardo studia i voli ipersonici
Roma-Sydney in sole due ore
Roma-Sydney in due ore d’aereo. È l’idea sempre più realizzabile a cui anche la Sardegna sta partecipando. In prima fila ci sono anche gli esperti del Distretto AeroSpaziale della Sardegna, a Roma seduti allo stesso tavolo di un pool di scienziati italiani impegnati in un progetto di volo ipersonico, a velocità quindi superiore a quella del suono.
L’intento è stato quello di approfondire la riflessione sulla possibilità di ridurre i tempi per raggiungere punti molto distanti sulla superficie terrestre ed esplorare il potenziale italiano del settore. «Per quanto riguarda la Sardegna», spiega il presidente del Distretto, Giacomo Cao, presente all’incontro «è emersa la possibile di poter utilizzare il corridoio aereo tirrenico Tortolì - Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra High Temperature Ceramics) prodotti in Sardegna da doci del Distretto potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici, ma anche per il lanciatore italiano Vega».
Luca Mascia



LA NUOVA SARDEGNA.it

LA NUOVA SARDEGNA ONLINE del 25 maggio 2016  (LINK)
VOLI IPERSONICI,
test possibili nel corridoio aereo Sardegna-Campania
Presentato alla presidenza del consiglio dei ministri il lavoro di diversi enti tra i quali il Distretto aerospaziale sardo che partecipa al progetto anche attraverso la produzione nell’isola di materiali resistenti alle altissime temperature
CAGLIARI. "Il volo ipersonico tra competizione tecnologica e cooperazione. Il ruolo dell’Italia": è questo il titolo della presentazione, effettuata il 23 maggio 2016 nella sala funzionale della presidenza del Consiglio alla presenza del sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, del lavoro svolto sull’argomento dai principali attori italiani del settore tra i quali, tra gli altri, il Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS) Scarl, l’Agenzia Spaziale Italiana, il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale, il Distretto Aerospaziale Piemontese, il Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania e il Distretto Aerospaziale della Puglia, Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia, sotto il coordinamento del Centro Studi Militari Aeronautici (Cesma).
L’intento del Gruppo di lavoro nazionale è stato quello di approfondire la riflessione sulla possibilità, sempre più concreta, di ridurre drasticamente i tempi per raggiungere punti agli antipodi sulla superficie terrestre (Roma – Sydney in due ore) ed esplorare il potenziale italiano del settore.
Sono intervenuti, oltre al sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, Giovanni Sciandra e Giuseppe Cornacchia del Cesma, Eutimio Tiliacos di Anesti, Fabrizio Cobis del Miur e Vincenzo Camporini dell’Istituto Affari Internazionali.
La definizione di una visione strategica unitaria sul posizionamento del Paese nel campo del volo ipersonico e sul correlato impegno a mettere in campo le necessarie risorse è stato il filo conduttore della presentazione. “Per quanto riguarda la Sardegna, riferisce il presidente del Dass, Giacomo Cao, presente all’incontro – è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì – Grazzanise (Campania) quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra High Temperature Ceramics) prodotti in Sardegna da soci del Dass potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano Vega”.
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 26 maggio 2016 / Pagina 29 - Nuoro
LO SCALO DI TORTOLÌ SARÀ LA BASE PER I TEST DEI VOLI IPERSONICI
TORTOLÌ Potrebbero partire dall’aeroporto di Tortolì gli aerei ipersonici progettati per coprire distanze enormi in poche ore, se non minuti. I test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società di cui fa parte anche il Distretto aerospaziale della Sardegna hanno bisogno di un corridoio aereo sicuro e il gruppo di esperti avrebbe individuato la “strada” aerea tra Tortolì e lo scalo di Grazzanise in Campania. Negli Stati Uniti, in Cina e in Russia si studia da anni la possibilità di far volare mezzi aerei a velocità inimmaginabili, ma fino a qualche tempo fa lo scopo di questi voli era di mettere a punto aerei di tipo militare. Il gruppo di lavoro italiano mira invece al trasporto passeggeri, le ipotesi sono che si possa coprire la distanza tra Roma e Sidney, per esempio, in due ore oppure quella tra New York e Los Angeles in trenta minuti (ora ce ne vogliono quattro). Lo studio per arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato presentato il 23 maggio scorso alla presidenza del consiglio dei ministri e il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, si è impegnato a portare il dossier all’attenzione dei ministeri economici e di quelli per la ricerca universitaria allo scopo di trovare finanziamenti. Tortolì e il suo aeroporto entrano in questo progetto e, all’aerovia individuata dal gruppo di studio per i test dei velivoli, ha fatto un breve cenno il presidente del Distretto aerospaziale (Dass), Giacomo Cao: «Per quanto riguarda la Sardegna - ha spiegato - è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì-Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra high temperature ceramics) prodotti in Sardegna dai soci del Dass potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano Vega (la cui piattaforma per i test potrebbe essere realizzata a Porto Torres)». Il gruppo di lavoro è coordinato dal Cesma (Centro studi militari aeronautici) e vi parteciano tra gli altri Finmeccamica, Thales Alenia Space Italia, l’Agenzia aerospaziale italiana, il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospaziale. Il gruppo è nato nel 2014 a Roma dal primo congresso nazionale sul volo ipersonico. «L’obbiettivo è arrivare ad avere voli di linea ipersonici – spiega Cao – un’evoluzione di quei velivoli, come il Concorde, che già andavano nella direzione dello sviluppo ipersonico».
  


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LA NUOVA SARDEGNA ONLINE del 26 maggio 2016  (LINK)
Lo scalo di Tortolì sarà la base per i test dei voli ipersonici
L’aeroporto ogliastrino uno dei poli dell’aerovia tirrenica
Il progetto presentato alla presidenza del consiglio
Potrebbero partire dall’aeroporto di Tortolì gli aerei ipersonici progettati per coprire distanze enormi in poche ore, se non minuti. I test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società di cui fa parte anche il Distretto aerospaziale della Sardegna hanno bisogno di un corridoio aereo sicuro e il gruppo di esperti avrebbe individuato la “strada” aerea tra Tortolì e lo scalo di Grazzanise in Campania. Negli Stati Uniti, in Cina e in Russia si studia da anni la possibilità di far volare mezzi aerei a velocità inimmaginabili, ma fino a qualche tempo fa lo scopo di questi voli era di mettere a punto aerei di tipo militare. Il gruppo di lavoro italiano mira invece al trasporto passeggeri, le ipotesi sono che si possa coprire la distanza tra Roma e Sidney, per esempio, in due ore oppure quella tra New York e Los Angeles in trenta minuti (ora ce ne vogliono quattro).
Lo studio per arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato presentato il 23 maggio scorso alla presidenza del consiglio dei ministri e il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, si è impegnato a portare il dossier all’attenzione dei ministeri economici e di quelli per la ricerca universitaria allo scopo di trovare finanziamenti. Tortolì e il suo aeroporto entrano in questo progetto e, all’aerovia individuata dal gruppo di studio per i test dei velivoli, ha fatto un breve cenno il presidente del Distretto aerospaziale (Dass), Giacomo Cao: «Per quanto riguarda la Sardegna - ha spiegato - è emersa chiaramente la possibile fruibilità del corridoio aereo tirrenico Tortolì-Grazzanise quale infrastruttura viaria imprescindibile per le valutazioni di fattibilità della tecnologia ipersonica italiana. Anche i materiali Uhtc (Ultra high temperature ceramics) prodotti in Sardegna dai soci del Dass potranno giocare un ruolo rilevante non solo nel settore dei voli ipersonici ma anche per il lanciatore italiano Vega (la cui piattaforma per i test potrebbe essere realizzata a Porto Torres)».
Il gruppo di lavoro è coordinato dal Cesma (Centro studi militari aeronautici) e vi parteciano tra gli altri Finmeccamica, Thales Alenia Space Italia, l’Agenzia aerospaziale italiana, il Cluster Tecnologico
Nazionale Aerospaziale. Il gruppo è nato nel 2014 a Roma dal primo congresso nazionale sul volo ipersonico. «L’obbiettivo è arrivare ad avere voli di linea ipersonici – spiega Cao – un’evoluzione di quei velivoli, come il Concorde, che già andavano nella direzione dello sviluppo ipersonico».
26 maggio 2016


LA NUOVA SARDEGNA
 
LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 27 maggio 2016 / Pagina 28 - Nuoro
AEROPORTO, LA SCELTA DEL DISTRETTO SPAZIALE FAVORISCE IL RILANCIO
di Lamberto Cugudda
TORTOLÌ La notizia data ieri dalla Nuova in relazione al forte e reale interesse del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) per l’aeroporto di Tortolì quale base per i test dei voli ipersonici, ha suscitato grande interesse. Anche perché, come spiegato dal presidente del Dass Giacomo Cao, i vari test di questi velivoli studiati da un gruppo di enti e società, fra questi anche il sopracitato Distretto aerospaziale, necessitano di un’aerovia sicura, che alcuni esperti hanno individuato fra lo scalo aereo tortoliese e quello “Carlo Romagnoli” di Grazzanise (conosciuto anche come aeroporto di Caserta-Grazzanise). Si tratta di un aeroporto militare, aperto al traffico civile autorizzato dal 25 novembre 2004. Lo scalo aereo di Tortolì è di proprietà dell’AliArbatax, che ha come socio unico il Conrozio industriale provinciale Ogliastra. Il vice presidente dell’ente, Mario Murru, afferma: «Ci fa piacere che il Dass abbia individuato nel nostro aeroporto la base, insieme a Grazzanise (Caserta) per i test realtivi ad aerei ipersonici per il trasporto passeggeri, progettati per coprire distanze enormi in poche ore. Ovvero in tempi di percorrenza di circa un ottavo rispetto a quelli del Concorde. Fra l’altro abbiamo già firmato una lettera d’intenti e un protocollo d’intesa, nel giugno dello scorso anno, proprio con il Dass per l’affitto dell’aeroporto per un lustro (otto mesi all’anno)». Il sindaco Massimo Cannas ci va cauto: «Prima di esprimerci come amministrazione comunale attendiamo di conoscere al meglio il progetto. Ricordando che siamo per il rilancio dell’aeroporto, ma con iniziative che siano compatibili con il contesto (urbano e ambientale) in cui si trova. Attendiamo di conoscere il progetto nei dettagli». Il consigliere regionale Franco Sabatini (Pd) afferma: «Dopo tanto impegno i risultati stanno arrivando. Giovedì ci sarà un’altra riunione con il Dass. Tutto il progetto per costruire e poi utilizzare arrivare a costruire e a utilizzare un velivolo ipersonico è stato già presentato, qualche giorno fa, il 23 maggio scorso alla presidenza del Consiglio dei ministri». Il vice presidente del Dass, riconfermato nella carica a inizio mese è il dentista-imprenditore locale Pier Giorgio Lorrai: «Penso che la scelta del nostro scalo quale base per i test dei voli ipersonici, che insieme all’aeroporto di Grazzanise sarà uno dei due poli del “corridoio aereo sicuro”, rappresenti una speranza di crescita non solo di Tortolì-Arbatax, ma dell’intera Ogliastra».

 
www.agenzianova.com
Agenzia Nova del 24 maggio 2016  (LINK)
SPECIALE DIFESA
Speciale difesa: il volo ipersonico al Convegno del Centro studi militari aeronautici

Roma, 24 mag 15:30 - (Agenzia Nova) - Presso la sala polivalente della presidenza del Consiglio a Roma, il Centro studi militari aeronautici (Cesma) dell’Associazione Arma Aeronautica ha presentato i risultati degli studi del gruppo di lavoro sui velivoli ipersonici, attivato a seguito del Primo simposio internazionale sul volo ipersonico tenuto nel 2014 presso l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Lo riferisce il sito web dell’Aeronautica militare. Al gruppo di lavoro hanno preso parte le principali industrie nazionali, piccole e medie imprese, università, centri di ricerca ed altri enti istituzionali tra cui l’Aeronautica militare. Nell’ambito del convegno tenuto oggi, dal titolo "Il volo ipersonico tra competizione tecnologica e cooperazione. Il ruolo dell’Italia", è stato identificato e tracciato un possibile percorso ideale che consentirà, nel medio-lungo periodo, al Paese di mantenere un ruolo di primo piano nel settore del volo ipersonico in considerazione dei recenti programmi che sono stati sviluppati. L’obiettivo condiviso è stata la ricerca di sinergie e forme innovative di cooperazione tra tutti i portatori di interesse che consentano di valorizzare il notevole potenziale dell’Italia in un settore in parte coincidente con quello puramente spaziale ma concentrato nelle tecnologie abilitanti specifiche del volo ipersonico che consentano di proporsi come comprimari di rango nel contesto internazionale. E’ sempre più concreta, quindi, la possibilità di ridurre drasticamente i tempi per raggiungere punti agli antipodi sulla superficie terrestre (Roma-Sydney in due ore ad esempio). Ci troviamo all’inizio di una nuova era che rivoluzionerà il trasporto aereo anche nel comparto militare, con la possibilità di dislocare uomini e mezzi in tempo oggi inimmaginabili e realizzare condizioni e servizi spaziali che abilitano le capacità operative dell’Aeronautica Militare nelle operazioni aeree. L’iter di studio e presentazione delle risultanze del Gruppo di Lavoro proseguirà il prossimo 30 giugno e primo luglio con "2nd international Symposium on Hypersonic Flight: from 100 mila to 400 mila piedi" che si terrà presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma. Hanno aderito al gruppo di lavoro Aero Sekur, Asi, Altec, Associazione italiana di aeronautica ed astronautica (Aidaa), Avio SpA, Aviospace, Centro italiano di ricerche aerospaziali (Cira), Cluster tecnologico nazionale aerospaziale (Ctna), Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), Distretto aerospaziale piemontese (Dap), Distretto tecnologico aerospaziale della Campania (Dac), Distretto tecnologico aerospaziale della Puglia (Dta), Ente nazionale di assistenza al volo (Enav), Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), Leonardo-Finmeccanica, Leaf Space, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, segretariato generale della Difesa, Stato maggiore dell’Aeronautica, Stato maggiore della Difesa, Thales Alenia Space-Italia, Università Federico II di Napoli, Università Sapienza di Roma. (Res)

 

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