Tre studi di ricercatori del Dipartimento di Fisica, guidati da Paolo Ruggerone, pubblicati sulla prestigiosa rivista PNAS
27 April 2016

 

Cagliari, 27 aprile 2016 (Sergio Nuvoli) - La resistenza dei batteri agli antibiotici rappresenta ormai una minaccia globale per l’umanità. Secondo l’ultimo report (2014) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) “Un’era post-antibiotica - in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali - lungi dall’essere una fantasia apocalittica, è invece una prospettiva reale per il 21mo secolo”.
 
Il gruppo del Prof. Paolo Ruggerone (Dipartimento di Fisica, nella foto a destra), che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica, ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America).
 
Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA). Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri “cannoni molecolari” che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
 
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il Dr. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del Prof. Ruggerone), in collaborazione col Prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il Dr. Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
 
Il Dr. Vargiu e il Prof. Ruggerone sono coinvolti nel consorzio TRANSLOCATION attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del Prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.
 
Contatti:
Dr. Attilio Vittorio Vargiu: vargiu@dsf.unica.it
Prof. Paolo Ruggerone: paolo.ruggerone@dsf.unica.it
 

RASSEGNA STAMPA


 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI GIOVEDI’ 28 APRILE 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Università
Fisici coinvolti nello studio sui batteri
che resistono agli antibiotici
 
La resistenza dei batteri agli antibiotici è ormai una minaccia per l’umanità. Secondo l’ultimo report (2014) dell’Organizzazione mondiale della sanità, «un’era post-antibiotica, in cui infezioni comuni o lievi ferite possono rivelarsi letali, è una prospettiva reale per il 21mo secolo».
I fisici del Dipartimento diretto da Paolo Ruggerone, da una decina d’anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica. Di recente ha partecipato a tre studi, pubblicati sulla rivista Pnas. Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania) e la Microbiotix Ltd. (Usa).

 


 

L’UNIONE SARDA
L’UNIONESARDA.IT
Oggi alle 10:40
 
Sempre più batteri resistono agli antibiotici in commercio. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: "Siamo in un’era in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali".
Per questo assume una particolare importanza la scoperta di un gruppo di ricercatori del dipertimento di fisica dell’università di Cagliari guidato Paolo Ruggerone che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica.
Il gruppo ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA). Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri “cannoni molecolari” che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il dott. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del prof. Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il dr. Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio Translocation attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.
 

 
ANSA
Infezioni batteriche,importante scoperta Università Cagliari
Su rivista internazionale Pnas tre studi resistenza antibiotici
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 27 APR - Nuovi dettagli sui meccanismi di resistenza dei batteri contro gli antibiotici sono stati svelati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari. Tre studi del professor Paolo Ruggerone, del Dipartimento di Fisica, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Pnas. Le ricerche hanno riguardato le strategie di battaglia dei batteri e le loro armi, veri e propri "cannoni molecolari" che possono espellere gli antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del professor Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro. Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio Translocation, attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica. (ANSA).
 

 
ANSA.IT
 
(ANSA) - CAGLIARI, 27 APR - Nuovi dettagli sui meccanismi di resistenza dei batteri contro gli antibiotici svelati dai ricercatori dell’Università di Cagliari. Tre studi del prof.
Paolo Ruggerone (Dipartimento Fisica) sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Pnas. Le ricerche hanno riguardato le strategie di battaglia dei batteri e le loro armi, veri e propri "cannoni molecolari" che possono espellere gli antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del professor Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley) ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - La resistenza dei batteri agli antibiotici rappresenta ormai "una minaccia globale per l’umanità". Secondo l’ultimo report, datato 2014, dell’Organizzazione mondiale della sanità, "un’era post-antibiotica - in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali - lungi dall’essere una fantasia apocalittica, è invece una prospettiva reale per il ventunesimo secolo". Il gruppo del professor Paolo Ruggerone del dipartimento di Fisica dell’Ateneo cagliaritano, che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica, ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (Stati Uniti), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la statunitense Microbiotix Ltd. Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri "cannoni molecolari" che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il dott. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del professor Ruggerone), in collaborazione col professori H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il dottor Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio Translocation attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del professor Matteo Ceccarelli, sempre del dipartimento di Fisica.
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 27/04/2016 10:18
 
La resistenza dei batteri agli antibiotici rappresenta ormai una minaccia globale per l’umanità. Secondo l’ultimo report (2014) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) “Un’era post-antibiotica - in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali - lungi dall’essere una fantasia apocalittica, è invece una prospettiva reale per il 21mo secolo”.
Il gruppo del professor Paolo Ruggerone (Dipartimento di Fisica), che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica, ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA). Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri “cannoni molecolari” che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il dott. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del prof. Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il dr. Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio TRANSLOCATION attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Nuovi dettagli sui meccanismi di resistenza dei batteri contro gli antibiotici sono stati svelati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari. Tre studi del professor Paolo Ruggerone, del Dipartimento di Fisica, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Pnas.
Le ricerche hanno riguardato le strategie di battaglia dei batteri e le loro armi, veri e propri "cannoni molecolari" che possono espellere gli antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer.
Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del professor Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici.
Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio Translocation, attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.

 

 
Roma, 27 apr. (askanews) - La resistenza dei batteri agli antibiotici rappresenta ormai una minaccia globale per l’umanità. Secondo l’ultimo report (2014) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) "Un’era post-antibiotica - in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali - lungi dall’essere una fantasia apocalittica, è invece una prospettiva reale per il 21mo secolo".
Il gruppo del professor Paolo Ruggerone (Dipartimento di Fisica), che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica, ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA). Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri "cannoni molecolari" che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il dott. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del prof. Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici.
Sempre gli inibitori sono stati l`oggetto del terzo lavoro, di cui Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d`inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio Translocation attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.

 
SARDINIAPOST.IT
27 aprile 2016 Innovazione
 
Uno dei maggiori problemi della Sanità mondiale è il progressivo aumento della resistenza dei batteri agli antibiotici. Una minaccia che secondo l’ultimo report del 2014 stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) viene definito “una prospettiva reale per il 21mo secolo”. Per poter arginare questo problema da 10 anni il team del professor Paolo Ruggerone, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, ha condotto studi riguardanti i sistemi di efflusso batterico che possono espellere antibiotici presenti all’interno di un batterio. Un lavoro che ha portato alla scoperta di nuovi dettaglio sui meccanismi di resistenza dei batteri contro gli antibiotici. Tanto che i tre studi sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Pnas.
Il problema. Oggi giorno si fa sempre di più un uso improprio degli antibiotici soprattutto quando al primo sintomo si corre ai ripari anche senza la prescrizione di un medico. Proprio questo abuso è una delle maggiori cause della resistenza batterica ai farmaci. Raccontano i ricercatori Paolo Ruggerone ed Attilio Vittorio Vargiu: “La resistenza batterica è il risultato di diverse strategie che i batteri sviluppano per contrastare una qualunque azione nociva per la loro sopravvivenza, fra cui quella dovuta agli antibiotici. Ci sono meccanismi di resistenza molto specifici, che conferiscono resistenza solo a certe classi di molecole, ma altri sono in grado di agire su antibiotici chimicamente molto differenti. I sistemi di efflusso rientrano fra questi ultimi meccanismi, e sono perciò fortemente coinvolti nella cosiddetta multi-resistenza, ovvero la resistenza contemporanea a più farmaci. Come tali, i sistemi di efflusso costituiscono un’arma molto potente che i batteri utilizzano per contrastare gli effetti di antibiotici appartenenti a diverse famiglie. Per fare un paragone con il quotidiano, si può pensare a questi sistemi come a complessi aspirapolvere che liberano l’interno del batterio da agenti nocivi”.
Gli studi. Il team sardo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA) lavorando su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica. Diverse sono state le tecniche di analisi dei sistemi studiati e tra queste il contributo dei ricercatori sardi è stato quello di elaborare simulazioni al computer. Aggiungono i ricercatori “Le simulazioni sono come un “microscopio virtuale” che permettono di identificare con grande precisione dettagli microscopici dei meccanismi di interazione tra gli antibiotici e i sistemi di efflusso, dettagli che sono difficili da comprendere con le tecniche sperimentali odierne. Simulazioni che permettono, ad esempio, di capire quali sono le parti del sistema d’efflusso maggiormente coinvolte nella cattura della molecola da espellere, e di simulare il processo di espulsione a livello molecolare”.
I tre lavori. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica. In un secondo lavoro il Dr. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del Prof. Ruggerone), in collaborazione col Prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il Dr. Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Prospettive. Il professor Ruggerone ed il dottor Vargiu sono coinvolti nel consorzio TRANSLOCATION attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Iniziative che mirano a fornire una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica dell’ateneo del capoluogo. Questo è un esempio di come la fisica può aiutare la medicina e di come il connubio tra discipline diverse, che spesso non salta all’occhio, permetta prima lo studio e poi lo sviluppo di farmaci che hanno un’efficacia maggiore nell’uomo.
Concludono i ricercatori: “Proprio questa conoscenza microscopica dei meccanismi di resistenza batterica, potrebbe permettere di capire come migliorare l’azione degli antibiotici o come permettere loro di sfuggire alle ‘trappole’ che i batteri preparano loro”.
Alessandro Ligas
 

 
UNICARADIO.IT
 
La resistenza dei batteri agli antibiotici rappresenta ormai una minaccia globale per l’umanità. Secondo l’ultimo report (2014) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Un’era post-antibiotica - in cui infezioni comuni o lievi ferite possano rivelarsi letali - lungi dall’essere una fantasia apocalittica, è invece una prospettiva reale per il 21mo secolo”.
Il gruppo del Professor Paolo Ruggerone, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, che da circa 10 anni lavora su alcune proteine coinvolte nei meccanismi di resistenza batterica, ha preso parte di recente a tre studi, pubblicati in poco più di un anno sulla prestigiosa rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). Il gruppo ha fatto da collante fra studiosi delle Università di Birmingham (Regno Unito), Berkeley (USA), Francoforte e Brema (Germania), e un’azienda farmaceutica, la Microbiotix Ltd. (USA). Le ricerche hanno riguardato i sistemi di efflusso batterico, veri e propri “cannoni molecolari” che possono espellere antibiotici presenti all’interno del batterio, impedendogli così di raggiungere i loro bersagli ed esercitare l’azione antibatterica.
Si tratta di macchine proteiche particolarmente complesse, capaci di espellere decine e decine di composti chimicamente differenti, e come tali sono fortemente coinvolti nell’insorgere del preoccupante fenomeno della multi-resistenza batterica, la resistenza dello stesso batterio a diverse famiglie di antibiotici. Su questi sistemi i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno fornito il loro contributo tramite simulazioni al computer. Il primo studio ha rivelato i dettagli molecolari alla base del meccanismo di multi-resistenza in un isolato clinico del batterio Salmonella aenterica.
In un secondo lavoro il dott. Attilio Vittorio Vargiu (che fa parte del gruppo del prof. Ruggerone), in collaborazione col prof. H. Nikaido (Università di Berkeley), uno degli esperti mondiali in questo campo, ha analizzato il funzionamento di possibili inibitori dei sistemi di efflusso, cioè di molecole in grado di ostacolarne il funzionamento, ripristinando così l’efficacia degli antibiotici. Sempre gli inibitori sono stati l’oggetto del terzo lavoro, di cui il dr. Vargiu è anche tra i corresponding authors. Qui sono state razionalizzate le ragioni microscopiche alla base della differente efficacia di una serie d’inibitori sviluppati dalla Microbiotix Ltd.
Vargiu e Ruggerone sono coinvolti nel consorzio TRANSLOCATION attivo nell’ambito dei progetti europei Innovative Medicines Initiative e Marie-Curie Training Network. Queste due iniziative mirano a una conoscenza dettagliata dei meccanismi microscopici che influenzano il passaggio degli antibiotici attraverso la membrana batterica e vedono anche il forte coinvolgimento del prof. Matteo Ceccarelli, sempre del Dipartimento di Fisica.
 
 

 

 

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