22 March 2016

UNITEL SARDEGNA - link al video del 21 marzo:
http://www.unitelcagliari.it/convegno-21-marzo-2016 
 
Per scaricare il video:
http://unitel2.unica.it:23466/Unica/21_Marzo_HD.zip

 

 

 
 

 

 
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI MARTEDI’ 22 MARZO 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
In corteo per l’università
Del Zompo: «La battaglia per la nostra sopravvivenza»
Circa quattromila persone alla “passeggiata” per il diritto all’alta formazione
 
«C’è tutta l’Università», sospira uno studente mentre il serpentone umano scende in via Santa Margherita. Sembra un’esagerazione, non lo è: sono almeno quattromila le persone che partecipano alla “Passeggiata per una nuova primavera dell’Università”. Quattromila persone, esattamente il numero di iscritti all’ateneo cagliaritano.
IL CORTEO La voglia di protestare è tanta. Al punto che non viene neanche rispettato il classico “quarto d’ora accademico”: l’appuntamento è davanti alla sede del rettorato alle 10.30. Dieci minuti più tardi il corteo è già in movimento: a guidarlo la rettrice Maria Del Zompo che tiene con il sindaco Massimo Zedda il vessillo dell’Università (tra i politici, assenti i rappresentanti della Giunta regionale, ci sono il consigliere regionale Francesco Agus e la presidente della commissione comunale Cultura Francesca Ghirra). «Non abbiamo i fischietti», dice. E invita i partecipanti al corteo: «Urlate i vostri slogan, cantate».
LE RAGIONI Lei, il massimo rappresentante dell’ateneo, utilizza un microfono collegato a una cassa mobile per spiegare il perché della “passeggiata”. «Gli studenti sardi», afferma, «sono penalizzati da criteri che li considerano numeri non persone». E, giusto per dimostrare che le sue non solo parole, aggiunge: «Solo il sette per cento degli studenti in Italia riceve una borsa di studio: a Cagliari, nell’ultimo anno, 450 ragazzi hanno dovuto abbandonare perché non avevano una borsa».
LA CITTÀ Il corteo, partito da via Università, scende in via Cammino Nuovo. Del Zompo, donna di “lotta e di governo”, lancia i suoi strali. «Se tra noi c’è qualcuno che ha votato la “riforma Gelmini”, se ne può anche andare». Il serpentone si ingrossa: quando arriva in via Santa Margherita il traffico si blocca. Ma non si sentono i clacson che, in queste occasioni, fanno da colonna sonora: gli automobilisti ricevono i volantini li leggono. E sembrano condividere la protesta. Nessuna lamentela neanche quando il corteo, superata piazza Yenne, “ruba” la corsia in discesa del largo Carlo Felice.
L’ARRIVO Che la manifestazione sia andata oltre le previsioni lo si capisce all’arrivo in Municipio, punto d’arrivo del corteo. Erano stati sistemati due tavolini da dove gli oratori avrebbero dovuto parlare. Ma non c’è spazio. Così il microfono viene sistemato nella prima rampa della scalinata. «È la battaglia per la nostra sopravvivenza», dice Del Zompo. «Ma non è», le fa eco Zedda, «la battaglia dell’ateneo: è la battaglia della città e della regione». E Patrizia Mureddu, decana del Senato accademico, chiede più attenzione per gli studenti che arrivano da famiglie non benestanti». Dopo l’intervento del presidente del Consiglio comunale Ninni Depau, chiude Roberto Vacca, rappresentante degli studenti: «È incredibile che la Regione non trovi sette milioni per le borse di studio, una cifra che rappresenta lo 0,1 per cento della Finanziaria».
Marcello Cocco
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ, LA RETTRICE IN PIAZZA
Stamattina sarà in testa al corteo, definito gentilmente passeggiata, che dal Rettorato raggiungerà il Municipio di Cagliari per denunciare i nuovi tagli ai finanziamenti per l’Università. La rettrice Maria del Zompo è arrabbiata: «Ci stanno trasformando nei becchini dei nostri atenei». Teme di dover abbassare la qualità della didattica a Cagliari, cinquecentesima nella classifica delle Università mondiali.
ALMIENTO A PAGINA 10
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ CONTRO I TAGLI
Maria Del Zompo: i nostri laureati sono preparati
L’INTERVISTA. La rettrice difende la bontà dell’offerta dell’ateneo
Chissà, forse li hanno chiamati “rettori” perché devono reggere malgrado i tagli sanguinosi dei finanziamenti statali alle Università. E dev’essere perché finora ci sono riusciti, che spetta loro anche il titolo di “Magnifico”. «Però a tutto c’è un limite: con i nuovi sfoltimenti di fondi, stanno tentando di trasformarci in becchini dei nostri Atenei», sbuffa Maria del Zompo, da quasi un anno rettrice (questo sostantivo al femminile non nuoce alla salute, come certificano i linguisti dell’Accademia della Crusca) dell’Università cittadina.
 I tagli sono stati decisi dopo che siete stati valutati.
 «Chiediamoci da chi: da un’Università privata inglese, che modifica i parametri a seconda delle proprie esigenze. Vogliamo essere valutati, noi e i nostri 25 mila studenti, ci mancherebbe. Però lo si faccia sulla base di parametri realistici».
 Non lo sono?
 «Non credo che lo sia, tanto per fare un esempio, il numero di studenti residenti in regioni confinanti che si sono iscritti al nostro Ateneo».
 Siamo un’isola.
 «Non mi sfuggiva, ma non posso dire altrettanto per i valutatori. L’Università cagliaritana è più penalizzata di altre, ma non esiste un Ateneo che possa farcela con le elemosine statali. Nessuna istituzione, in Italia, ha subito tagli quanto l’Università».
 Parametri sballati a parte, comunque siete stati valutati.
 «Faccio presente che nelle poche classifiche pubbliche internazionali, siamo attorno al 500° posto tra gli Atenei di tutto il mondo».
 Non avete criticità?
 «Le abbiamo, anche importanti, così come le competenze per assicurare un futuro solido per i nostri ragazzi».
 Qualcuno sostiene che la laurea non serva più.
 «Non lo posso nemmeno sentire. Le lauree conquistate con mediocrità servono poco, questo sì. Non ci si deve iscrivere alla facoltà che assicura maggiori sbocchi professionali, bensì a quella che piace allo studente: solo così non avrà una preparazione mediocre e potrà quindi concorrere a un posto di lavoro».
 Non avete nemmeno un corso inutile?
 «Abbiamo qualche corso con discipline importanti quando è stato creato, ma che ora non lo sono più. Vorremmo attualizzarli».
 I borsisti sono giocoforza tra gli studenti migliori, ma anche lì ci sono tagli.
 «Vero, le borse di studio sono di meno, eppure quest’anno abbiamo, in controtendenza, l’8,6 per cento in più di iscrizioni. Siamo attraenti».
 Ci sono poche grandi aziende, difficile trovare sponsor.
 «Per gli sponsor è vero, ma per le collaborazioni no: ci sono i tirocini e i progetti studio-lavoro che consentono ai nostri ragazzi di misurarsi col mondo reale, quello del dopo laurea. Ne siamo orgogliosi. Qui le opportunità lavorative sono poche, ma posso assicurarlo: i nostri studenti che purtroppo emigrano sono molto apprezzati nel mondo del lavoro».
 Non sempre il corpo docente è di altissimo livello.
 «I docenti? Ne abbiamo di eccellenti e, come tutte le grandi realtà, anche qualcuno scarso, ma è un’esigua minoranza. Sono orgogliosa della preparazione media dei docenti dell’Ateneo, con picchi di eccellenza».
 Avete diecimila fuori sede e problemi nelle Case dello studente e alle mense.
 «Vorrei soprattutto qualche mensa in più, oltre che aumentare i servizi, ma presto inizieranno i lavori per il campus in viale La Playa. Vorrei le tessere-sconto per i fuori sede, e tenterò di ottenerle coinvolgendo il mondo del commercio. Vorrei che gli studenti in trasferta fossero agevolati anche per quanto riguarda i divertimenti, perché no?».
 Si può fare.
 «Certo, anche se le casse esauste dell’Ateneo non aiutano. Per quanto riguarda i trasporti, la situazione è già ottima».
 Con i corsi on line, i fuori sede sarebbero meno fuori.
 «Ne abbiamo quattro, più uno misto, e li aumenteremo. Abbiamo in mente uno smart campus, con una grande digitalizzazione della didattica e benessere: negli spazi esterni si studia meglio. Faremo di tutto per conquistare i fondi europei necessari per realizzarlo. Dobbiamo fare in modo di non aumentare le tasse universitarie, per garantire a tutti un’alta formazione».
Luigi Almiento
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di lunedì 21 marzo 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
Corteo in via Roma
Docenti e studenti: passeggiata di protesta
 
Sarà in prima fila, la rettrice Maria del Zompo, nella passeggiata-corteo di protesta dell’Università cittadina contro il taglio selvaggio dei finanziamenti statali. Si svolge in ogni sede universitaria, come ha stabilito la Conferenza nazionale dei rettori.
Docenti, studenti, personale dell’Ateneo e cittadini partiranno alle 10.30 dalla sede del Rettorato e raggiungeranno il palazzo del Municipio in via Roma. Una delegazione sarà ricevuta dal sindaco, Massimo Zedda, e dal presidente del Consiglio comunale, Ninni Depau.
Alle 16, nell’Aula magna del Rettorato, la conferenza “Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica”, moderata da Pietro Ciarlo, prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa.
«Chi è ora al Governo sta proseguendo l’opera di distruzione dell’Università iniziata da chi lo precedeva», sospira Del Zompo, «sta diventando impossibile garantire una preparazione di alto profilo agli studenti». Quella dei finanziamenti sempre più risicati è una piaga del sistema universitario italiano, come dimostra la ribellione di chi, gli Atenei, è chiamato a governarli. A chi le chiede se, sotto il profilo finanziario, la situazione in quello cagliaritano è grave, la rettrice risponde: «No, lo era prima, invece ora è disperata. Lo dicono le cifre ufficiali: quattro anni fa i finanziamenti statali per Cagliari erano pari a 117 milioni di euro, ora sono 105. Ne mancano all’appello dodici. Nell’ultimo biennio, il taglio è stato del 9,7 per cento. Spero che stamattina tanti cagliaritani si uniranno a noi». (l. a.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA DI MARTEDI’ 22 MARZO 2016
Cagliari – pagina 10
la protesta
L’università contro i tagli:
il rettore sfila con gli studenti
 
CAGLIARI Un’invasione di professori e studenti universitari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in 4mila sono partiti dal Rettorato di Cagliari e sono arrivati fino al municipio. Una protesta pacifica «per una nuova primavera dell’Università». In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda, la cui presenza è stata criticata dagli esponenti del centrodestra. «Siamo quelli che hanno pagato di più – ha detto la Del Zompo – e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo». In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: «Giù le mani dell’Università», hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Palazzo civico in via Roma. Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7 per cento riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. L’Università di Cagliari quest’anno ha fatto il pieno di immatricolazioni, raggiungendo quota 3.973 iscritti. L’ateneo del capoluogo incrementa i propri studenti del primo anno rispetto allo scorso anno con un più 8,6 per cento e supera del 2,6 le immatricolazioni del 2011-2012. Sassari, invece, perde studenti: quest’anno gli iscritti sono 1.732, meno 4,1 per cento rispetto al 2014-2015 e meno 10,3 rispetto al 2011-2012.
 

 
ANSA
Università: corteo a Cagliari, in 4000 per dire no ai tagli
Passeggiata di protesta. Del Zompo,’abbiamo pagato più di tutti’
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 21 MAR - Un’invasione di professori e studenti universitari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice. Una protesta pacifica "per una nuova primavera dell’Università". In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. "Siamo quelli che hanno pagato di più - ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia - e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo". In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: "Giù le mani dell’Università", hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Municipio in via Roma. "Non è una battaglia dell’ateneo - ha detto il sindaco - ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco". Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un’assemblea nell’aula magna del Rettorato. Tema dell’incontro: "Per una nuova primavera dell’Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all’alta formazione e del ruolo strategico dell’assemblea". Un appello è già stato rivolto a Roma: "La nostra richiesta di giustizia per l’isola- spiega l’ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell’interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti". (ANSA).
 

 
ANSA.IT
 
(ANSA) - CAGLIARI, 21 MAR - Un’invasione di professori e studenti universitari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice.
Una protesta pacifica "per una nuova primavera dell’Università". In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. "Siamo quelli che hanno pagato di più - ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia - e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo".
In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: "Giù le mani dell’Università", hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Municipio in via Roma. "Non è una battaglia dell’ateneo - ha detto il sindaco - ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco". Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un’assemblea nell’aula magna del Rettorato.
Tema dell’incontro: "Per una nuova primavera dell’Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all’alta formazione e del ruolo strategico dell’assemblea". Un appello è già stato rivolto a Roma: "La nostra richiesta di giustizia per l’isola- spiega l’ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell’interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti".
 

 
LEFT.IT
DONATELLA COCCOLI MARZO 21ST, 2016 0 PRIMO PIANO, SOCIETÀ
 
 
Università in crisi, docenti e studenti che fanno sentire la propria voce. Oggi, 21 marzo, è la “primavera dell’università”, una giornata indetta dalla Crui (Conferenza dei rettori italiani) per “riaffermare il ruolo della ricerca e dell’alta formazione universitaria”. Ma si potrebbe anche definire “primavera di lotta”. Fino a oggi infatti sono stati giorni “caldi”, con il rifiuto da parte di molti docenti di consegnare i dati della Vqr (Valutazione qualità e ricerca) in segno di protesta sia per il blocco degli scatti, ma soprattutto per lo stato di salute dell’università italiana, alle prese con il blocco del turn over e metodi di valutazione che penalizzano gli atenei più deboli e premiano quelli più forti. Oltre che in perenne difficoltà per i tagli alla ricerca. Allo stesso tempo gli studenti protestano per il diritto allo studio negato e lanciano una legge di iniziativa popolare.
Insomma, si fa strada uno scenario di università di serie A e di serie B. Con il Sud e le isole fanalini di coda.
Left nel numero in edicola ha dedicato un ampio sfoglio a questo tema raccontando il caso dell’Università di Cagliari a rischio chiusura e analizzando una ricerca che rappresenta la più documentata fotografia della formazione universitaria dal 2008 (anno della legge Gelmini) al 2015. Si tratta di Università in declino una raccolta di saggi uscita per Donzelli editore. Curato da Gianfranco Viesti è il frutto di una ricerca della fondazione Res e analizza con approfondimenti tutti gli atenei da Nord a Sud.
Ne abbiamo parlato con il curatore sul giornale in edicola.
Per le università italiane serve un’indagine parlamentare, dopo di che si prendano le decisioni più opportune». Gianfranco Viesti, curatore di Università in declino (Donzelli), il sistema universitario lo conosce benissimo. Ed è altrettanto consapevole che nella comunicazione circolano ancora tanti luoghi comuni. I buoni e i cattivi, i “troppi” atenei («non è vero, siamo in linea con gli altri Paesi europei»), i primi della classe da premiare e gli ultimi da penalizzare con i tagli. E soprattutto, nella ricerca (che il 21 sarà presentata all’università di Cagliari e l’11 aprile ai Lincei a Roma) ha constatato «la fuga della politica», ovvero la rinuncia a governare processi complessi ma fondamentali per un Paese.
Ci ritroveremo università di serie A e altre di serie B?
Mah… la cosa che mi dispiace di più è che nessuno abbia mai esplicitato l’obiettivo della politica fin qui seguita. Almeno in Gran Bretagna sono stati più chiari: puntavano alla totale privatizzazione del sistema e lo hanno reso noto. Da noi no.
Tra dieci anni che fine faranno le università del Sud?
Le università meridionali complessivamente sono buone università, stanno nella media europea. Certo, ci sono aspetti che devono far riflettere. Il primo è che i grandi atenei del Nord hanno una qualità diffusa in tutte le materie scientifiche e questo non si ritrova al Sud. Il secondo aspetto è che sono un po’ diversi tra loro come risultati, anche a parità di contesto economico, e da qui emerge l’importanza del reclutamento. Nessuno può negare che in Italia e soprattutto al Sud ci siano stati casi di reclutamento nepotistico. Le debolezze quindi sono anche figlie di colpe gravi. Ciò detto, il sistema va potenziato. Nell’interesse nazionale, perché un Paese è forte se ha basi culturali e scientifiche diffuse in tutto il territorio.
Che cosa bisognerebbe fare per potenziare il sistema?
Intervenire sulla qualità, creando corsi comuni, ma anche differenziando il sistema. La difesa dell’esistente non è una buona politica. Il problema è che con le scelte fin qui fatte il sistema è diventato più “piccolo” e non migliore. Per esempio la quota premiale che era al 20% questo governo l’ha alzata al 30%, cosa che non c’è da nessuna parte al mondo. I finanziamenti vengono dati con criteri che cambiano ogni anno e dunque così è molto difficile migliorare. E poiché le differenze negli atenei sono maggiori che fra atenei, così penalizziamo i gruppi migliori degli atenei più deboli che invece sono quelli da sostenere di più. Io lo chiamo effetto “a palla di neve”. Chi ha meno docenti ha meno corsi, ma chi ha meno corsi ha meno studenti, chi ha meno studenti ha meno soldi, ma chi ha meno soldi ha meno docenti e tutto continua… a palla di neve. Ma questa, ripeto, è una scelta politica molto forte. Per questo l’idea dell’indagine parlamentare serve soprattutto per capire dove andare nei prossimi sette anni.
Il presidente del Consiglio ha annunciato 2,5 miliardi per la ricerca e il ministro Giannini ha lanciato il piano di reclutamento degli 861 ricercatori. Che ne pensa?
Per il momento ho l’impressione che sia una razionalizzazione di risorse che già ci sono, aspettiamo il piano della ricerca, fatto tra l’altro dal governo Letta e fermo da più di due anni. Sul piano di reclutamento dei ricercatori la mia opinione è negativa. Si è deciso ancora una volta di assegnarli (729, ndr) in base alla valutazione della qualità e ricerca (Vqr), ma non la prossima, bensì quella vecchia! Quando si usa questo criterio si sa già dove vanno a finire i soldi, non c’è concorrenza. E poi c’è la ciliegina sulla torta: il resto dei ricercatori (132) sono stati dati due per ateneo. Sembrerebbe una decisione democratica ma non è equa, le dimensioni sono diverse, per alcuni significa avere l’8% in più di risorse umane, per altri, i più grandi, l’1%. Di fronte a queste decisioni sono perplesso: non vedo mutare l’indirizzo per cui c’è un principe sovrano che decide a sua assoluta discrezione, un atteggiamento rispetto al quale la politica – che dovrebbe mediare gli interessi di tutti – non è capace di incidere.
 

 
ILMANIFESTO.IT
SCUOLA
Roberto Ciccarelli
 
Promossa dai rettori della Crui, la «primavera dell’università» ha rilanciato ieri da Milano a Palermo l’allarme sul più grande disinvestimento compiuto da un paese Ocse nell’istruzione superiore. Dopo i tagli Gelmini-Tremonti (-1,1 miliardi di euro), l’università italiana si è rimpicciolita cinque volte; gli studenti immatricolati si sono ridotti di oltre 66mila (-20%); i docenti sono scesi a meno di 52mila (-17%); il personale tecnico amministrativo a 59mila (-18%). La metà del calo delle immatricolazioni è al Sud. Il 30% degli immatricolati meridionali si iscrive al Centro Nord. In Sicilia ormai quasi un terzo emigra, a fronte di meno di un sesto nel 2003-04. Diecimila docenti e ricercatori sono spariti, come 5 mila dottori di ricerca. A Sud, come ha mostrato l’economista barese Gianfranco Viesti che ha coordinato la ricerca Università in declino (Donzelli), è il disastro: al solo ateneo di Palermo sono stati tagliati 60 milioni di euro nel 2015.
Emergenza a Cagliari dove ieri quattromila docenti e studenti hanno manifestato in piazza. In testa al corteo la rettrice Del Zompo e il sindaco Zedda. A Torino e Pisa si sono tenute assemblee dove sono intervenuti collettivi studenteschi; ricercatori precari che fanno uno sciopero alla rovescia per il riconoscimento della ricerca come lavoro; docenti che hanno protestato contro la valutazione della ricerca (VqR) che legittima i tagli e mette in competizione atenei e dipartimenti.
In cima alle preoccupazioni dei rettori resta invece l’idea che l’Italia possa “competere” nella “società della conoscenza”. Dalle dichiarazioni di ieri non è emerso nemmeno un barlume di critica, o perlomeno di dubbio, sul fallimento del ciclo ventennale di “riforme” dell’istruzione terziaria italiana. Iniziato nel 1989, e approfondito con la riforma Berlinguer-Zecchino, quella del «3+2», e la riforma Gelmini, quella della “meritocrazia”, oggi tutti i nodi sono arrivati al pettine. L’università italiana non è solo sottofinanziata, ma ha mancato tutti gli obiettivi di produzione per “competere”. Si voleva raggiungere il 40% di laureati entro il 2020, l’Italia è rimasta all’ultimo posto nell’Europa a 28 con il 23,9%. Di analisi (auto)critica nemmeno, lontanamente, l’ombra.
 “Siamo fortemente preoccupati per il futuro del paese perché nella sfida della globalizzazione l’Italia non può trascurare il futuro della conoscenza, della formazione e della ricerca” ha detto il rettore de La Sapienza Eugenio Gaudio. Il rettore di Roma Tre chiede “un investimento pubblico sul lungo periodo”, mentre i rettori delle università lombarde puntano su una trnità: “Capitale umano, risorse finanziarie e strutturali, regole”. Non una parola sullo Human Technopole che sarà costruito al posto dell’Expo a Milano e da solo assorbirà 1,5 miliardi nei prossimi 10 anni: 150 milioni all’anno. Risorse che, in queste condizioni, avrebbero potuto dare respiro agli atenei dove si risparmia anche su telefoni e corrente elettrica.
Il nesso tra valutazione e definanziamento, uso politico della «meritocrazia» e sperequazione territoriale e sociale tra università del Sud e del Nord, tra ricchi e poveri, non è stata colta dal documento della Crui. Nei suoi dieci punti c’è solo un vago accenno a «norme bizantine che impediscono all’università di essere competitiva». Non si dice che il «bizantinismo» è l’effetto della meritocrazia che delimita pochi poli di eccellenza, quelli presenti in alcuni territori collegati ai flussi economici più forti, abbandonando tutti gli altri atenei all’incerto destino di università di serie B. I rettori non sono interessati a decostruire il dispositivo di governo che sta distruggendo i loro atenei. Anzi, ne evocano il rafforzamento quando chiedono più stanziamenti strutturali per essere «più competitivi».
La burocrazia della Vqr che hanno accuratamente evitato di criticare è stata concepita proprio per rafforzare la «competitività» di alcune eccellenze a discapito di tutti gli altri. La «competitività» ha un costo: quello di archiviare l’idea di un sistema universitario diffuso sul territorio, aumentando l’esodo interno (ed estero) di studenti e ricercatori.
«I rettori sono stati sponsor del numero chiuso che riguarda il 60% dei corsi oggi – ricorda Alberto Campailla (Link) – Il calo degli studenti va cercato nelle politiche del governo e in quelle dei singoli atenei. La platea dei beneficiari del diritto allo studio è la metà della Spagna». «I rettori non hanno mai messo in campo una vera opposizione alle politiche statali di smantellamento dell’università . Afferma Jacopo Dioniso (Udu) – Hanno sostenuto gravi provvedimenti come l’aumento delle tasse. Se hanno a cuore il futuro dell’università le abbassino e si ribellino alla valutazione punitiva imposta dall’Agenzia Anvur».
 

 
SARDINIAPOST.IT
21 marzo 2016   Cagliari, Cronaca, In evidenza 04
 
Un’invasione di professori e studenti universitari a Cagliari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice. Una protesta pacifica “per una nuova primavera dell’Università”. In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. “Siamo quelli che hanno pagato di più – ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia – e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo”.
In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: “Giù le mani dell’Università”, hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Municipio in via Roma. “Non è una battaglia dell’ateneo – ha detto il sindaco – ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco”. Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un’assemblea nell’aula magna del Rettorato. Tema dell’incontro: “Per una nuova primavera dell’Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all’alta formazione e del ruolo strategico dell’assemblea”. Un appello è già stato rivolto a Roma: “La nostra richiesta di giustizia per l’isola- spiega l’ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell’interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti”.
L’Università di Cagliari quest’anno ha fatto il pieno di immatricolazioni, raggiungendo quota 3.973 iscritti. L’ateneo del capoluogo incrementa i propri studenti del primo anno rispetto allo scorso anno con un + 8,6% e supera del 2,6% le immatricolazioni del 2011-2012. Sassari, invece, perde studenti: quest’anno gli iscritti sono 1.732, -4,1% rispetto al 2014-2015 e -10,3% rispetto al 2011-2012. I dati sono stati pubblicati dal quotidiano Il Sole 24 Ore, su dati del Miur relativi all’anagrafe degli studenti. L’andamento delle nuove immatricolazioni degli atenei in tutta Italia, Sardegna compresa, è stato diffuso nel giorno in cui professori e studenti universitari sono scesi nelle piazze italiane contro i tagli del governo agli atenei per chiedere maggiore attenzione al diritto allo studio.
A Sassari. Anche l’Università degli Studi di Sassari ha aderito alla “Primavera dell’Università”, giornata di riflessione sul sistema universitario italiano indetta in tutti gli atenei italiani dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane. A partire dalle 10.30, l’aula Magna dell’Ateneo interventi e dibattiti finalizzati a riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione, nella consapevolezza che “La conoscenza libera il futuro del Paese”: questo lo slogan scelto per la manifestazione che ha come hashtag ufficiale #primaverauniversità.
Dopo il raduno dei partecipanti, il saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli sullo spirito della giornata. A seguire, sarà trasmesso il video realizzato dalla CRUI per spiegare lo stato dell’arte dell’Università italiana, le urgenze di cambiamento e le sfide da affrontare.
Infine è stata presentata la RoadMap 2014-2018 nel decennale della Dichiarazione di Messina sull’accesso aperto alla ricerca. Con la Road Map, università ed enti di ricerca confermano l’adesione alla Berlin Declaration e l’impegno per favorire l’internazionalizzazione della ricerca nell’ottica di garantire ampia visibilità alla produzione scientifica italiana.
Al termine della giornata, l’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha diffuso una nota stampa. “Regione, Università e società civile si legge – combattono unite la stessa battaglia per il diritto all’alta formazione. Il corteo di oggi, che ha visto sfilare con convinzione anche persone che non hanno intrapreso questo percorso di studi nella loro vita, dimostra che si tratta di una battaglia comune, che riguarda tutti, poiché solo l’istruzione e l’eccellenza possono portare miglioramento e sviluppo per la nostra isola”.
 
SARDINIAPOST.IT
20 marzo 2016   Cagliari, Cronaca
 
Anche l’Università di Cagliari aderisce alla Primavera dell’Università, manifestazione di protesta contro la riforma della ricerca universitaria indetta a livello nazionale dalla Conferenza dei Rettori italiani: a partire dalle 10.30 per le strade cittadine si muoverà una ”passeggiata” durante la quale docenti, studenti e personale incontreranno la cittadinanza e distribuiranno volantini che spiegano i motivi della protesta.
Il corteo partirà dal Palazzo del Rettorato (in via Università 40) per giungere al Palazzo civico di via Roma, dove nella Sala del Consiglio comunale i partecipanti saranno accolti dal sindaco Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio comunale Goffredo Depau. Previsti gli interventi del Rettore Maria Del Zompo, del decano del Senato accademico Patrizia Mureddu e del rappresentante degli studenti Roberto Vacca.
Alle 16 – nell’Aula Magna del Rettorato in via Università 40 – si aprirà la conferenza dal titolo “Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica”, moderata da Pietro Ciarlo, Prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore vicario, Francesco Mola, sono previste tre relazioni: “L’Università in declino” del prof. Gianfranco Viesti (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), “La questione meridionale dell’Università: una vera emergenza!”, del prof. Mauro Fiorentino (Università degli Studi della Basilicata), e “Costruire un nuovo rapporto tra impresa ed Università per supportare innovazione, occupazione e sviluppo”, del Presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu. Quindi l’intervento del presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Esposito, e le conclusioni del Rettore Maria Del Zompo.
All’iniziativa hanno aderito anche le RSU di Ateneo e le rappresentanze studentesche. L’hashtag dell’iniziativa è #primaverauniversità.
 

 
COMUNECAGLIARINEWS.IT
 
Cagliari è una città universitaria, e l’ha dimostrato anche oggi quando studenti, docenti e semplici cittadini si sono uniti in una manifestazione per difendere l’Ateneo, in una passeggiata che dal Rettorato, in via Università, è arrivata fino dentro il Municipio di via Roma.
"Questa è una battaglia non solo degli studenti e dell’Università" ha scandito il primo cittadino del Capoluogo Massimo Zedda dal centro del corteo, "ma è una battaglia della città e della Regione. Perché non ci può essere sviluppo, progresso e occupazione, senza finanziamento dell’istruzione, della formazione". E tra gli applausi generali ha aggiunto che che la questione è di fondamentale importanza per "il futuro nostro, dell’intera Isola e delle future generazioni".
Tutta Cagliari si è imobilitata per aderire alla manifestazione indetta in contemporanea in tutto il Paese dalla Conferenza dei Rettori italiani. L’Ateneo cagliaritano è stato tra i primi a sollevare con forza il problema dei tagli, progressivi e indiscriminati dei finanziamenti alle università italiane in atto dal 2008. La riduzione nazionale delle borse di studio ha fatto sì che in Italia solo il 7% degli studenti ne beneficiasse; a Cagliari, nel 2015, ben 450 giovani hanno dovuto rinunciare agli studi.
"L’Università ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle persone", ha detto emozionata Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, in perfetta sintonia con il sindaco Zedda. E, dopo aver ricordato con un minuto di silenzio, i ragazzi scomparsi pochi giorni fa in Spagna durante l’Erasmus a causa di un incidente stradale, ha urlare senza mezzi termini che “la battaglia in difesa dell’Università è appena iniziata".
Stasera, dalle 16, l’Aula magna del Rettorato, la giornata di mobilitazione continuerà con la conferenza di approfondimento "Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica". C’è “bisogno del sostegno di tutti” ha ricordato Roberto Vacca, rappresentate degli studenti, perché lo spirito che anima la manifestazione “possa trasformarsi in atti concreti".
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Un’invasione di professori e studenti universitari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice.
Una protesta pacifica "per una nuova primavera dell’Università". In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. "Siamo quelli che hanno pagato di più - ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia - e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo".
In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: "Giù le mani dell’Università", hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Municipio in via Roma. "Non è una battaglia dell’ateneo - ha detto il sindaco - ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco".
Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi.
Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un’assemblea nell’aula magna del Rettorato. Tema dell’incontro: "Per una nuova primavera dell’Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all’alta formazione e del ruolo strategico dell’assemblea". Un appello è già stato rivolto a Roma: "La nostra richiesta di giustizia per l’isola- spiega l’ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell’interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti".
 

 
 
UNICARADIO.IT
 
CAGLIARI - Un lunghissimo serpentone attraversa la città: in testa il rettore Maria Del Zompo e il prorettore Francesco Mola, affiancati dal resto della "squadra di governo" dell’ateneo, poi docenti, ricercatori e studenti. La richiesta di una nuova primavera dell’Università vede anche il capoluogo sardo in prima linea: tanti i cittadini pronti a mostrare solidarietà al mondo della cultura, già da tempo finito nella tagliola del Governo nazionale. Diminuzione dei fondi, il risultato è un’offerta minore e, dunque, c’è in gioco il futuro di migliaia di giovani sardi. Dal Rettorato di via Università al Comune di Cagliari, dove il mondo studentesco ha incontrato quello politico.
"L’ateneo sta dimostrando voglia di partecipare e di crescere. Docenti, personale e studenti, tutti insieme, sono molto contenta", afferma il rettore Maria Del Zompo, mentre guarda il lungo corteo alle sue spalle. "Siamo un valore per tutti, la cultura è un bene prezioso che non possiamo assolutamente lasciar cadere". C’è spazio anche per il sindaco Massimo Zedda, che rimarca "il bisogno di investire sull’istruzione per formare le classi dirigenti di domani". La redazione di Unica Radio ha seguito la lunga giornata, ecco la fotogallery completa: http://goo.gl/x00YH2
 
UNICARADIO
 
CAGLIARI - Sui tagli all’Università decisi da Roma e che hanno portato alla giornata di "Primavera" dedicata, il rettore Maria Del Zompo fa un lungo discorso, nel quale tocca tutti i punti principali legati al mondo dell’istruzione e della cultura dell’ateneo. "Non siamo da serie B e non vogliamo chiudere”. Il rettore fa notare il trend positivo del +8 per cento di studenti immatricolati nel 2015, "segno che l’investimento sullo studio è sempre più sentito". Alla passeggiata dal Rettorato al Comune "la città intera ci ha chiesto di non mollare", sottolinea la Del Zompo, "il sistema universitario italiano è binario: didattica e ricerca nella stessa istituzione, unico modello per crescere bene ed in maniera intelligente. Si chiede di valutare il nostro miglioramento, la nostra istituzione ed insieme alla Giunta regionale e agli studenti possiamo vincere questa battaglia".
Ascolta il podcast dell’intervento completo del rettore Maria Del Zompo al termine del convegno "Per una nuova primavera dell’Università": http://goo.gl/UrpZ0n
Carla Scopa
 

 
ADMAIORAMEDIA.IT
20 marzo 2016
 
Domani, lunedì 21 marzo, ci sarà la Primavera delle Università, una protesta contro i tagli del Governo nazionale, promossa dalla Conferenza de Rettori, e per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione nel paese. La manifestazione si terrà anche a Cagliari con una ’passeggiata’ per le vie del centro cittadino. Docenti, studenti e personale distribuiranno volantini per spiegare le ragioni della protesta, poi tappa finale al Municipio in via Roma, dove il rettore Maria Del Zompo incontrerà il sindaco Massimo Zedda. Poi, nell’aula magna del Rettorato alle 16, si terrà la conferenza "Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’Alta formazione e del ruolo strategico della Ricerca pubblica" con gli interventi del rettore Del Zompo, del presidente del Consiglio degli studenti, Giuseppe Esposito, di Pietro Ciarlo, prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa, Francesco Mola, prorettore vicario, Gianfranco Viesti dell’Università di Bari (“L’Università in declino”), Mauro Fiorentino dell’Università della Basilicata (“La questione meridionale dell’Università: una vera emergenza”), e di Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna (“Costruire un nuovo rapporto tra impresa ed Università per supportare innovazione, occupazione e sviluppo”).
 “Abbiamo deciso di aderire – hanno scritto le rappresentanze sindacali unitarie dell’Università di Cagliari – per porre l’accento sul fatto che, nonostante il sotto finanziamento ed i riflessi devastanti di quest’ultimo, il valore e la qualità nella formazione e l’elevata competitività dal punto di vista scientifico rimangono alti. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al contributo fattivo del personale tecnico-amministrativo che con enormi sforzi ha garantito la gestione delle continue emergenze, spesso assumendosi incarichi oltre il proprio ruolo. Chiediamo di confermare l’impegno per l’Ateneo, sentendosi componente attiva e facendosi portavoce delle proprie specificità”.
Ma la ’passeggiata’ in Comune non è piaciuta a tutti i rappresentanti dei lavoratori: “La Primavera delle Università dovrebbe concludersi al palazzo della Regione e non davanti a quello Civico – ha commentato Sabina Pusceddu, segretario Confsal Cisapuni Università – visto che l’anno scorso il presidente Pigliaru ha dimenticato di destinare le risorse per le borse di studio in medicina e veterinaria: ben 5 milioni non sono stati destinati (corresponsabile anche l’università cagliaritana), dimenticando di fare una programmazione finanziaria adeguata. Siamo d’accordo con la mobilitazione, ma la scelta del Palazzo Civico di Cagliari non porterà alcun risultato se non quello di dare un po’ di visibilità al sindaco Zedda, visto che siamo in campagna elettorale per Cagliari. Non piace questa caduta di stile dell’Ateneo e delle organizzazioni sindacali che sosterranno il programma cittadino ed il nostro sindacato non sosterrà questo scelta della protesta. Le istanze della nostra università vanno affrontate con i veri protagonisti per trovare le soluzioni e nelle legittime sedi, non al Comune di Cagliari che della vertenza non ha alcuna competenza”. (red)

 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI VENERDI’ 18 MARZO 2016
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Conferenza Rettori
Mobilitazione contro i tagli all’Università
 
Università mobilitata per la manifestazione di lunedì, che si terrà contemporanea in tutt’Italia, indetta dalla Conferenza dei Rettori. L’Ateneo è stato tra i primi a sollevare il problema dei tagli lineari e progressivi in atto dal 2008. Sono state perse oltre diecimila posizioni di ruolo in tutta Italia per docenti e ricercatori, con tagli superiori al 13 per cento del totale. La media nel settore pubblico è del 5 per cento. I fondi statali per l’Università cagliaritana sono crollati del 10 per cento negli ultimi due anni, sulla base di indicatori iniqui più volte denunciati dalla rettrice, Maria Del Zompo.
Lunedì alle 10,30 corteo in centro: docenti, studenti e personale distribuiranno volantini. In Municipio i partecipanti saranno accolti dal sindaco Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio comunale Goffredo Depau. Alle 16, nell’Aula magna del Rettorato, la conferenza “Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica”. Modera Pietro Ciarlo. All’iniziativa hanno aderito le Rsu dell’Ateneo.
 

 
ANSA
Università: lunedì corteo a Cagliari contro politica tagli
Ateneo si mobilita per aderire manifestazione nazionale rettori
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 16 MAR - Anche l’Università di Cagliari mobilitata contro i tagli per la manifestazione indetta dalla Conferenza dei rettori per lunedì prossimo in contemporanea in tutta Italia. Il programma predisposto dall’ateneo prevede, al mattino, una "passeggiata" per le vie del centro della città, durante la quale docenti, studenti e personale incontreranno la cittadinanza e distribuiranno volantini che spiegano i motivi della protesta. La partenza del corteo è fissata alle 10:30 dal palazzo del Rettorato, in via Università 40, per giungere al palazzo civico di via Roma: nella Sala del Consiglio comunale i partecipanti saranno accolti dal sindaco, Massimo Zedda, e dal presidente del Consiglio comunale, Goffredo Depau. Previsti gli interventi del rettore Maria Del Zompo, del decano del Senato accademico, Patrizia Mureddu, e del rappresentante degli studenti, Roberto Vacca. Alle 16 nell’Aula magna del Rettorato, in via Università, si aprirà la conferenza "Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica", moderata da Pietro Ciarlo, prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa. Il Fondo di Finanziamento ordinario dell’Università di Cagliari (i fondi trasferiti dallo Stato) - ha spiegato l’ateneo - ha subìto una drastica flessione di quasi il 10% negli ultimi due anni, in forza di indicatori profondamente iniqui più volte denunciati dal rettore Del Zompo. (ANSA).
 

 
ANSA
Università: Crui lancia allarme e chiama a raccolta atenei
Rischio declino. 21 marzo ’nuova primavera’ del settore
ROMA
 
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Il prossimo 21 marzo diventa una data simbolica per l’Università italiana. La Conferenza dei rettori (Crui) chiama a raccolta gli atenei per lanciare un allarme sul rischio di perdita di competitività internazionale. Sono 10 i punti che gli 80 atenei aderenti alla Conferenza dei Rettori hanno messo in evidenza per inaugurare una Nuova Primavera: - L’istruzione universitaria crea individui più liberi e più forti. La laurea aumenta la possibilità di trovare occupazione e consente di guadagnare di più. Fatto 100 lo stipendio di un diplomato, quello di un laureato è pari a 143. Un tasso di disoccupazione pari al 30% per i diplomati, scende al 17,7% per il laureati. - La presenza di un’università genera territori più ricchi. Attraverso trasferimenti di tecnologia, contaminazione di conoscenza, divulgazione, sanità e servizi per i cittadini, posti di lavoro diretti e indiretti, consumi dei residenti temporanei, miglior qualità della vita culturale. 1 euro investito nell’università frutta almeno 1 euro al territorio. - Grazie all’università il paese è più innovativo e competitivo. Nonostante crisi e sottofinanziamento l’Italia si colloca all’8 posto tra i paesi Ocse e davanti alla Cina per quantità assoluta e qualità della produzione scientifica. - L’Italia ha il numero di laureati più basso d’Europa (e non solo). Uk 42%, Ocse 33%, Ue21 32%, Francia 32%, G20 28%, Germania 27%, Italia 17%. - L’Italia non investe nell’università. Investimento in euro per abitante: Singapore 573 , Corea del Sud 628, Giappone 331, Francia 303 e Germania 304. Italia 109. - L’Italia ha applicato l’austerity all’università. Fondi pubblici nel 2009: 7.485 mln. Nel 2016: 6.556 (-9.9%). Fondi pubblici 2010-2013: Francia + 3,6% Germania +20%. - L’università è in declino. Meno studenti, meno docenti, meno dottori di ricerca. 130.000 studenti in meno su 1.700.000 negli ultimi 5 anni. 10.000 docenti e ricercatori in meno su 60.500 dal 2008 al 2015. 5000 dottori di ricerca in meno negli ultimi 5 anni. - Il diritto allo studio non è più garantito. Italia 0%-9% degli studenti usufruisce degli strumenti di supporto allo studio. In Germania il 10%-30% degli studenti. In Francia fra il 40% e l’80%. Inoltre in Italia il numero degli aventi diritto supera la disponibilità delle risorse. - Personale tecnico-amministrativo e docenti non sono incentivati. Il contratto di lavoro del personale tecnico-amministrativo è fermo al 2009, gli stipendi dei docenti al 2010. Le retribuzioni sono fra le più basse d’Europa. - Norme bizantine impediscono all’Università di essere competitiva. L’Università compete nella didattica e nella ricerca con avversari internazionali snelli ed efficaci. Ma è trattenuta nel suo slancio dal peso di regole complicate. Su questi temi il prossimo 21 Marzo ogni ateneo aderente alla Crui darà vita a iniziative di riflessione interna e di incontro con gli stakeholder del territorio. Lo scopo è quello di individuare le nuove sfide da portare al centro del dibattito istituzionale "con la convinzione che solo la conoscenza può liberare il futuro dell’Italia". (ANSA).
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 16/03/2016 10:12
 
Tutta l’Università di Cagliari è mobilitata per aderire alla manifestazione indetta per lunedì 21 marzo in contemporanea in tutto il Paese dalla Conferenza dei Rettori italiani: l’ateneo del capoluogo è stato tra i primi a sollevare con forza il problema dei tagli lineari e progressivi agli Atenei italiani in atto dal 2008. Si tratta di una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10mila posizioni di ruolo in tutta Italia solo tra quelle per docenti e ricercatori, con tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%. Per effetto di queste politiche, il Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università di Cagliari (i fondi trasferiti dallo Stato) ha subìto una drastica flessione di quasi il 10% negli ultimi due anni, in forza di indicatori profondamente iniqui più volte denunciati dal Rettore Del Zompo.
Per questo l’Ateneo di Cagliari aderisce alla manifestazione nazionale indetta dalla Conferenza dei Rettori italiani: il 21 marzo in ogni sede delle università italiane si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI).
Il programma predisposto dall’Università di Cagliari prevede, al mattino del 21 marzo, una” passeggiata” per le vie del centro della città, durante la quale docenti, studenti e personale incontreranno la cittadinanza e distribuiranno volantini che spiegano i motivi della protesta. La partenza del corteo è fissata alle 10.30 dal Palazzo del Rettorato (via Università 40) per giungere al Palazzo civico di via Roma, dove nella Sala del Consiglio comunale i partecipanti saranno accolti dal sindaco Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio comunale Goffredo Depau. Previsti gli interventi del Rettore Maria Del Zompo, del decano del Senato accademico, Patrizia Mureddu e del rappresentante degli studenti Roberto Vacca.
Alle 16 – nell’Aula Magna del Rettorato in via Università 40 – si aprirà la conferenza dal titolo “Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica”, moderata da Pietro Ciarlo, Prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa. Dopo i saluti istituzionali del Prorettore vicario, Francesco Mola, sono previste tre relazioni: “L’Università in declino” del prof. Gianfranco Viesti (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), “La questione meridionale dell’Università: una vera emergenza!”, del prof. Mauro Fiorentino (Università degli Studi della Basilicata), e “Costruire un nuovo rapporto tra impresa ed Università per supportare innovazione, occupazione e sviluppo”, del Presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu. Quindi l’intervento del presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Esposito, e le conclusioni del Rettore Maria Del Zompo.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - Tutta l’Università di Cagliari è mobilitata per aderire alla manifestazione indetta per lunedì 21 marzo in contemporanea in tutto il Paese dalla Conferenza dei Rettori italiani: l’ateneo del capoluogo è stato tra i primi a sollevare con forza il problema dei tagli lineari e progressivi agli Atenei italiani in atto dal 2008. Si tratta di una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10mila posizioni di ruolo in tutta Italia solo tra quelle per docenti e ricercatori, con tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%. Per effetto di queste politiche, il Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Università di Cagliari (i fondi trasferiti dallo Stato) ha subìto una drastica flessione di quasi il 10% negli ultimi due anni, in forza di indicatori profondamente iniqui più volte denunciati dal rettore Del Zompo.
Il 21 marzo in ogni sede delle università italiane si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese. Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui).
Il programma predisposto dall’Università di Cagliari prevede, al mattino del 21 marzo, una" passeggiata" per le vie del centro della città, durante la quale docenti, studenti e personale incontreranno la cittadinanza e distribuiranno volantini che spiegano i motivi della protesta. La partenza del corteo è fissata alle 10.30 dal Palazzo del Rettorato (via Università 40) per giungere al Palazzo civico di via Roma, dove nella Sala del Consiglio comunale i partecipanti saranno accolti dal sindaco Massimo Zedda e dal presidente del Consiglio comunale Goffredo Depau. Previsti gli interventi del Rettore Maria Del Zompo, del decano del Senato accademico, Patrizia Mureddu e del rappresentante degli studenti Roberto Vacca.
Alle 16 – nell’Aula Magna del Rettorato in via Università 40 – si aprirà la conferenza dal titolo "Per una nuova primavera dell’Università in difesa del diritto all’alta formazione e del ruolo strategico della ricerca pubblica", moderata da Pietro Ciarlo, Prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa. Dopo i saluti istituzionali del Prorettore vicario, Francesco Mola, sono previste tre relazioni: "L’Università in declino" del prof. Gianfranco Viesti (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), "La questione meridionale dell’Università: una vera emergenza!", del prof. Mauro Fiorentino (Università degli Studi della Basilicata), e "Costruire un nuovo rapporto tra impresa ed Università per supportare innovazione, occupazione e sviluppo", del Presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu. Quindi l’intervento del presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Esposito, e le conclusioni del rettore Maria Del Zompo.

 

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