Il Rettore alla consegna del riconoscimento “Giusto tra le Nazioni” alla memoria di Girolamo Sotgiu e Bianca Ripepi
15 March 2016

 

di Sergio Nuvoli
 
Cagliari, 15 marzo 2016 – “L’Università degli Studi come quel tempo e quel luogo dove la cultura e il metodo diventano finalmente protagonisti della formazione della persona e di quel pensiero critico che sta alla base della democrazia. L’Università degli Studi di Cagliari vuole essere – grazie ai suoi docenti e al suo personale – quel luogo e quel tempo dove le diversità di opinione, di genere, di religione si incontrano, si confrontano, si conoscono per trovare i punti di incontro”. Lo ha detto il Rettore Maria Del Zompo questa mattina, intervenendo questa mattina in Consiglio regionale alla cerimonia di consegna del riconoscimento di "Giusto tra le Nazioni" alla memoria di Girolamo Sotgiu e di Bianca Ripepi.
 
“L’Università è quel luogo e quel tempo – ha proseguito il Magnifico - dove l’etica anche viene praticata e sostenuta anche nella ricerca biomedica. E’ bello far parte di una società in cui Girolamo Sotgiu e Bianca Ripepi testimoniano il rispetto della libertà degli altri, una società che ha queste radici. Siamo orgogliosi di farne parte”.
 
 
L’ex consigliere regionale e la moglie sono stati iscritti nell’elenco nel 2015 per aver salvato dalla deportazione la bambina ebrea Lina Kantor Amato, a Rodi, nel 1944, falsificando i documenti e facendola passare per loro figlia. L’onorificenza viene conferita dal Memoriale ufficiale di Israele ’Yad Vashem’, a partire del 1962, a tutti i non ebrei che hanno agito in modo eroico e senza interesse personale per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista.
 
“La testimonianza riportata nel libro di ricordi scritto da Bianca Ripepi, intitolato ’Da Rodi a Tavolara’, che descrive la vita della coppia, ben rappresenta il terrore, la fame e le atrocità della guerra e del nazismo - ha detto il presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau, come  riferito dall’ANSA - Ho avuto il piacere di leggere il libro che ripercorre gli anni drammatici della guerra, il lavoro a Rodi per salvare gli ebrei dalla deportazione e dall’Olocausto, compreso il gesto, che oggi viene riconosciuto, dell’adozione della piccola Lina. Scelta ovviamente pericolosissima e pesantissima visto il clima e la situazione contingenti in cui si inserisce anche per le grandissime difficoltà legate alla condizione di guerra, di isolamento e di oppressione già presenti che rendevano problematico anche sfamare la propria primogenita Federica (oggi presente nell’aula del Consiglio, ndr)".
 
Toccanti le parole della sopravvissuta, la signora Lina Kantor Amato: "Sono la testimone vivente di un incredibile ed eroico gesto. Non dimenticherò mai Girolamo e Bianca". E il nipote di Girolamo, Nicola Sotgiu, ha auspicato che "non servano più atti di eroismo". Il ministro di Ambasciata di Israele, Rafael Erdreich, ha ricordato che in Italia il riconoscimento è stato assegnato a 670 ’Giusti’ e che la storia dei Sotgiu, così come quella di tutti gli altri protagonisti del salvataggio di tanti ebrei, "fa luce al nostro cammino". Ad assistere alla cerimonia, alla quale hanno partecipato con il Rettore Del Zompo i sindaci di Cagliari e Olbia, Massimo Zedda e Gianni Giovannelli, anche tre scolaresche nei banchi del Consiglio.
 

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