Fu il nostro Ateneo a conferirla al Maestro nel 2000. Le foto e il ricordo di quel giorno nelle parole del prof. Antonio Trudu
03 March 2016

 

Cagliari, 3 marzo 2016 (Sergio Nuvoli) - E’ stata l’Università di Cagliari a conferire la prima laurea honoris causa ad Ennio Morricone, premio Oscar 2016 per la miglior colonna sonora originale. Il 31 marzo 2000, il titolo venne conferito dall’allora Rettore Pasquale Mistretta "per rendere omaggio - disse il professor Antonio Trudu, docente di Musica moderna e contemporanea nell’allora Facoltà di Lingue - ad uno dei più importanti compositori viventi, noto al grande pubblico per le colonne sonore dei film di Sergio Leone, ma anche compositore di musiche d’avanguardia".
Per raccontare quello storico evento nel migliore dei modi, abbiamo chiesto al professor Antonio Trudu, musicologo e storico della musica, per tanti anni stimatissimo docente del nostro Ateneo, un personale ricordo di quella giornata. Lo ringraziamo molto per averlo voluto condividere con i lettori di Unica.it. Eccolo.
 
La notizia dell’assegnazione a Ennio Morricone dell’Oscar 2016 per le musiche del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino, lo scorso 29 febbraio, ha riempito di gioia tutti i numerosissimi ammiratori del Maestro romano, quelli che per lustri hanno amato le sue musiche per tanti film che hanno contribuito a rendere indimenticabili.
Ma quella notizia, le immagini che ritraevano Morricone felice e commosso e le parole con le quali ha ringraziato il regista per averlo scelto, ha ricordato gli altri compositori che avevano ricevuto la nomination (in particolare John Williams) e ha dedicato quel premio alla moglie Maria, per molti cagliaritani hanno riportato indietro di 16 anni l’orologio del tempo, richiamando prepotentemente alla memoria quella mattina del 31 marzo 2000, quando, nell’aula magna del Rettorato di via Università, il rettore Pasquale Mistretta conferì la laurea honoris causa in Lingue e Letterature straniere proprio a Ennio Morricone, che per la prima volta nella sua già lunga e gloriosa carriera riceveva un’orificenza accademica.
Proponendo all’Ateneo quella laurea, la giovane Facoltà di Lingue e Letterature Straniere voleva manifestare la sua propensione a favorire l’intreccio fra lingue e discipline diverse, ma riconosceva pubblicamente al Maestro, che sino ad allora aveva ottenuto esclusivamente premi e onorificenze che si limitavano a riconoscere gli aspetti tecnico-espressivi del suo magistero compositivo, non soltanto il suo cosmopolitismo, ma anche la capacità davvero rara di creare un dialogo costante fra generi e linguaggi, diffusi in senso interclassista e intergenerazionale.
Nella sua Lectio doctoralis, Scrivere per il cinema: aspetti e problemi di un’attività compositiva del nostro tempo, Ennio Morricone affrontò numerosi temi cruciali, per la musica “applicata”, primo fra tutti quello dei compromessi che aveva dovuto accettare fra l’aspirazione alla libertà espressiva e al mantenimento della sua identità personale e il rispetto delle esigenze, spesso ferree, della committenza.
Anche quella volta Morricone aveva voluto accanto a sé la moglie Maria, che lo aveva sempre accettato, talvolta soffrendo della sua solitudine creativa e aveva rivolto pubblici ringraziamenti, fra gli altri, ai figli, al professor Sergio Miceli, che per primo aveva studiato la sua opera, e a tutti i musicisti che gli avevano voluto bene durante la sua carriera e che avevano contribuito ai risultati raggiunti. «Non sono parole di circostanza — così Morricone concluse la sua “lezione” — se dico che la felicità e l’onore per questo straordinario riconoscimento sono tra i più intensi e sentiti della mia vita. Grazie».
Antonio Trudu
 

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