Al Blocco Q del Policlinico “Casula” gli specialisti dell’AOU a disposizione per fornire informazioni sulla patologia
03 March 2016

Una patologia che nella Clinica ginecologica e ostetrica diretta dal prof. Gian Benedetto Melis viene studiata fin dagli anni ’90. A disposizione fino al 13 marzo nei locali del Blocco Q gli specailisti del Centro Endometriosi/Dolore pelvico cronico diretto dal prof. Stefano Angioni. Una malattia riconosciuta ormai come vera patologia sociale. 

di Sergio Nuvoli
 
Cagliari, 3 marzo 2016 - Dal 7 al 13 marzo si svolgerà l’undicesima edizione della Settimana di consapevolezza sull’endometriosi, un appuntamento nato su iniziativa della European Endometriosis Alliance, una coalizione di associazioni di pazienti sull’endometriosi provenienti da tutta Europa.
 
Per tutta la settimana, ed in modo particolare per la festa della donna l’8 marzo, i medici della Clinica Ginecologica e Ostetrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari accoglieranno dalle 9 alle 13 nei locali del Blocco Q del Policlinico “Casula” di Monserrato tutte le donne che desiderano informazioni e suggerimenti su tale patologia e sul dolore pelvico cronico spesso associato.
 
Nella Clinica Ginecologica dell’AOU di Cagliari al Policlinico di Monserrato è presente il Centro Endometriosi/Dolore Pelvico Cronico (responsabile prof. Stefano Angioni (nella foto a destra), email: ambulatorio.endometriosi@dalwy.com; tel. 07051093399). E’ un centro di accoglienza per le donne che presentano la patologia che consente un monitoraggio costante della loro malattia e dell’efficacia delle terapie mediche e chirurgiche.
 
L’endometriosi è una malattia molto diffusa che colpisce le donne in età riproduttiva tanto da essere stata riconosciuta di recente malattia sociale. Si riscontra in oltre il 10% delle donne ma è particolarmente frequente in quelle con problemi di sterilità (35%) e con dolore pelvico (oltre il 30%). La malattia è caratterizzata dal fatto che l’endometrio (il rivestimento interno dell’utero che viene normalmente eliminato ciclicamente con le mestruazioni) si impianta all’interno dell’addome fuori dall’utero invadendo gli organi pelvici tanto da determinare sintomi gravi come sterilità e dolore cronico nelle donne affette.
 
E’ una malattia progressiva ed il dolore (presente in oltre il 90% dei casi) da ciclico diventa spesso continuo tanto da condizionare la qualità di vita. Da modesti, questi dolori possono coinvolgere anche l’apparato intestinale ed urinario rendendo tal volta indispensabile intervenire con urgenza chirurgicamente. Nelle giovanissime il primo sintomo può essere rappresentato da semplici mestruazioni dolorose che pertanto possono rappresentare il segno della comparsa dell’endometriosi stessa. Moltissime professionalità mediche (ginecologi, urologi, chirurghi etc.) devono spesso prestare la loro assistenza a donne che non sanno di soffrire di questa patologia e si rivolgono al pronto soccorso accusando dolori ritenuti di altra origine.
 
Il problema medico e sociale dell’endometriosi è la mancanza di conoscenza da parte dei medici e delle donne dell’esistenza e delle conseguenze di questa malattia tanto che per mesi ed anni può essere trascurata e quindi rimanere non curata. Ricerche fatte in vari paesi del mondo hanno dimostrato che spesso passano molti anni prima che questa malattia venga diagnosticata.
 
Nella Clinica ginecologica e ostetrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari diretta dal prof. Gian Benedetto Melis tale patologia è affrontata dagli inizi degli anni ’90. Ciò è attestato da numerose pubblicazioni sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. Sono stati validati i metodi diagnostici (in particolare l’ecografia) e i migliori trattamenti medici e chirurgici.
 
L’endometriosi può rispondere a trattamenti ormonali che consentono di tenere sotto controllo la malattia e di condurre una vita normale. In molti casi, purtroppo, il trattamento medico non è efficace: la chirurgia diventa allora indispensabile e la laparoscopia risulta l’approccio più indicato e con i migliori risultati. Questa tecnica permette di effettuare l’intervento mediante la creazione di alcuni piccoli tagli nell’addome e l’introduzione degli strumenti e di una telecamera con il grosso vantaggio della poca invasività e una più rapida ripresa della paziente. Consente inoltre di evidenziare i focolai della malattia all’interno dell’addome nei luoghi più profondi e nascosti grazie all’ingrandimento dato dai sistemi di visualizzazione utilizzati e di poterli eradicare.
 

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie