Il dovere della memoria dell’uomo e dello studioso in un’opera curata da Rossana Martorelli. CRONACA, FOTO E VIDEO
06 February 2016

di Sergio Nuvoli – fotografie di Francesco Cogotti

Cagliari, 6 febbraio 2016 - Il rigore culturale e la passione metodologica, l’instancabile dimostrazione di un eccezionale e continuo interesse emotivo, la volontà di costruire una formazione in grado di assicurare ai laureati un’occupazione in un settore lavorativo importante per lo sviluppo della nostra Isola. Tutto questo, e molto di più, era Roberto Coroneo, indimenticato studioso e stimatissimo preside dell’allora Facoltà di Lettere e Filosofia. Serata di emozioni e ricordi, oggi nella Sala convegni dell’Hotel Regina Margherita, che non è bastata a contenere i tantissimi amici, colleghi e conoscenti accorsi alla presentazione dei volumi curati da Rossana Martorelli per condividere la memoria di un uomo profondamente amato. “Un lavoro difficile – lo ha definito la prof.ssa Martorelli, collega ed amica, oggi presidente della Facoltà di Studi umanistici – per la mole dell’opera e per il numero di contributi (un centinaio per circa 1800 pagine, nda) contenuti nei tre volumi che la compongono. Ma soprattutto difficile dal punto di vista emotivo: lo spirito dell’opera condiviso con gli autori unisce tutti i saggi, molto diversi tra loro”.

ASCOLTA LA PROF.SSA ROSSANA MARTORELLI

 

“Il titolo dell’opera rispecchia la personalità poliedrica di Coroneo – ha sottolineato Francesco Atzeni, direttore del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio, che ha moderato i lavori – Faceva di tutto per creare un legame tra mondo culturale e società”. L’ex preside della Facoltà (che precedette e seguì nell’incarico Coroneo), Giulio Paulis, ne ha invece elencato i tratti caratteristici paragonandolo alla figura del “viator” del mondo medievale: “rimarrà sempre nel nostro pensiero e nel nostro ricordo”.

Grinta, dolcezza e voglia di girare il mondo: tre aspetti ricordati dal Rettore Maria Del Zompo. “Con lui ho condiviso la battaglia per la difesa dell’università e anche la rabbia di quei mesi, perché capivamo che quella legge avrebbe provocato danni al sistema culturale italiano, come stiamo constatando in queste settimane. Con lui c’era condivisione di principi e modalità: farsi ‘sentire’ rimanendo però nella correttezza dei rapporti istituzionali”.

IL RICORDO DELL’AMICO ROBERTO CORONEO NELLE PAROLE DELLA PROF.SSA OLIVETTA SCHENA

 

Il sindaco Massimo Zedda ne ha invece sottolineato il ruolo in numerose iniziative culturali che hanno coinvolto la città, mentre a Carlo Luglié (docente di Paletnologia del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio), Anna Maria Oliva (Ricercatore del CNR-ISEM) e Carlo Figari (giornalista) è spettato il compito di commentare i saggi contenuti nei tre volumi dell’opera. “In Coroneo colpisce non solo la varietà di temi – ha detto Lugliè – ma anche la varietà degli approcci ai problemi che ha caratterizzato i suoi studi, insieme alla volontà ferrea di aprire alle nuove scienze discipline fino ad allora considerate tradizionali. Era elegante e ironico nel trasmettere la passione e l’assoluta serietà nel lavoro”.

“Non disperdere il patrimonio di valore scientifico e culturale che ha creato e sostenere i giovani della sua scuola nel portare avanti il suo magistero: questo è il modo migliore per ricordarlo”, ha detto Anna Maria Oliva. Carlo Figari ne ha invece rimarcato la sensibilità per il mondo del lavoro: “Promuoveva lo studio di nuove discipline per allargare le possibilità di impiego per gli studenti del Polo umanistico a avvicinarli al mondo dei media. Si battè per far conoscere gli studenti le regole della buona scrittura e della comunicazione, riuscendo ad attivare anche un corso di laurea per operatore culturale per il turismo”.

Una serata che rimarrà a lungo nella memoria dei tanti che vi hanno partecipato.

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