Senza nuove risorse, a rischio il sistema dell'alta formazione pubblica in Italia. L'adesione del Consiglio degli Studenti
05 November 2015

Sergio Nuvoli                                                     VAI ALLA RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 5 novembre 2015 - Una mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi è stata approvata ieri mattina all’unanimità dal Senato accademico dell’Università di Cagliari, e sarà ora inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio e la frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti stipendiali dal 2010. Il Consiglio degli Studenti, riunito questa mattina, ha approvato la mozione dando così sostegno alla mobilitazione (vedi la mozione approvata dal CdS).
 
 “Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il Rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico, in cui ha chiesto e ottenuto una posizione unitaria dell’Ateneo – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di Regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei Rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari”.
 
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16.95%. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione.
 
Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni.
 
L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati.
 
Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili: l’obiettivo è salvaguardare il sistema dell’alta formazione pubblica.
 
 

 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA DI VENERDI’ 6 NOVEMBRE 2015
Sardegna – Cagliari24Ore – pagina 9
UNIVERSITÀ: POCHE RISORSE, APPELLO AL PARLAMENTO
Il Senato accademico esige criteri trasparenti nelle valutazioni sugli atenei
Coi nuovi parametri economici mille giovani tagliati fuori dalle borse di studio
 
CAGLIARI Protestano i docenti universitari e si ribellano gli studenti. Destinatari di documenti e rivendicazioni il governo e il parlamento per il blocco dei contratti da una parte e per la riscrittura dei parametri per compilare il modello Isee, l’indicatore della situazione economica della famiglia dello studente.
Senato accademico. Il Senato accademico di Cagliari ha votato una mozione che verrà inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei rettori. «Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il rettore Maria Del Zompo – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal ministero sono particolarmente iniqui per le università di regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti».
Turn over. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione. Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni.
Borse di studio. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti del personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati. Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili.
Studenti e l’Isee. Gli studenti invece sono mobilitati per protestare contro la riforma del nuovo Isee varata dal governo. Dopo il sit in tenuto davanti al rettorato per il 10 novembre è stata indetta l’assemblea generale dell’ateneo con blocco della didattica. La legge, con l’uso di nuovi parametri per il calcolo della situazione economica, ha fatto sì - affermano gli organizzatori della protesta - che circa il 25% degli studenti italiani si trovi con un Isee maggiore rispetto a quello dell’anno precedente, anche se di fatto le condizioni economiche sono rimaste le stesse rispetto al passato. Inevitabilmente, ciò rende molto più difficile l’accesso a borse di studio, posti alloggio, contributi tasse e contributi fitto casa.
Studenti “esodati”. Oltre mille risultano gli studenti a Cagliari esclusi dalle graduatorie per borse di studio e alloggi in base ai nuovi parametri Isee. Ragazzi che ora si trovano davanti a un bivio: andare avanti comunque con gli studi oppure mollare perché i soldi non bastano. La richiesta è esplicita. «Chiediamo - spiega Francesco Pitirra, rappresentante degli studenti nel cda Ersu - che l’Università faccia fronte comune con noi e alzi la voce. Perché perdere 1.113 universitari è un danno anche per l’Ateneo».
 

 
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA DI VENERDI’ 6 NOVEMBRE 2015
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Il Rettore scrive
a deputati e senatori
 
«Senza nuovi finanziamenti tutto il sistema dell’alta formazione è a rischio». Così il rettore dell’Università Maria Del Zompo, con l’appoggio del Senato accademico, chiama a raccolta i parlamentari sardi. L’organo collegiale ha approvato una mozione che verrà inviata al Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Anche il Consiglio degli studenti di Cagliari, riunito ieri mattina, ha approvato la mozione, dando pieno sostegno alla mobilitazione. «Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del governo per la ricerca e il diritto allo studio». È sempre più forte la «frustrazione del personale per il blocco di contratti e degli scatti stipendiali dal 2010». A causa del mancato turn over anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20 per cento negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 17 per cento. Oggi, l’Ateneo metterà però da parte le polemiche per la cerimonia di consegna delle prime 180 “Tessere baby”: un supporto ai ragazzi che conciliano studi e maternità o paternità. La card dà diritto a parcheggi riservati e accesso a stanze dedicate, in via di completamento. (m. lam.)

 


 

ANSA

 

Università: pochi stanziamenti, appello a parlamentari
Approvata mozione. Rettore Del Zompo, alta formazione a rischio
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 5 NOV - Profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio. E frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti di stipendio dal 2010.
Sono i punti chiavi della mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi: il documento è stato approvato all’unanimità dal Senato accademico dell’Ateneo di Cagliari, e sarà ora inviato ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori.
"Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse - ha spiegato il rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico, in cui ha chiesto e ottenuto una posizione unitaria - tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari".
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia, anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16,95%.
Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione. Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016-2017, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni.
L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati. Anche il Consiglio degli Studenti dell’Università di Cagliari, riunito questa mattina, ha approvato la mozione del Senato accademico, dando così il pieno sostegno alla mobilitazione. (ANSA).
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 05/11/2015 11:33
 
Una mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi è stata approvata ieri mattina all’unanimità dal Senato accademico dell’Università di Cagliari, e sarà ora inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio e la frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti stipendiali dal 2010. 
 “Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il Rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico, in cui ha chiesto e ottenuto una posizione unitaria dell’Ateneo – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di Regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei Rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari”. 
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16.95%. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione. 
Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati. 
Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili: l’obiettivo è salvaguardare il sistema dell’alta formazione pubblica.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - Una mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi è stata approvata ieri mattina all’unanimità dal Senato accademico dell’Università di Cagliari, e sarà ora inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio e la frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti stipendiali dal 2010.
"Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il Rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di Regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei Rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari".
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16.95%. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione.
Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati. Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili: l’obiettivo è salvaguardare il sistema dell’alta formazione pubblica.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio. E frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti di stipendio dal 2010. Sono i punti chiavi della mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi: il documento è stato approvato all’unanimità dal Senato accademico dell’Ateneo di Cagliari, e sarà ora inviato ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori.
"Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse - ha spiegato il rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico, in cui ha chiesto e ottenuto una posizione unitaria - tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità.
Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari".
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia, anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16,95%. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione. Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016-2017, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati.
Anche il Consiglio degli Studenti dell’Università di Cagliari, riunito questa mattina, ha approvato la mozione del Senato accademico, dando così il pieno sostegno alla mobilitazione.
 

 
ILLATV.IT
 
Una mozione che invita all’azione anche i parlamentari sardi è stata approvata ieri mattina all’unanimità dal Senato accademico dell’Università di Cagliari, e sarà ora inviata ai due rami del Parlamento e alla Conferenza dei Rettori. Nel documento si esprime profondo senso di disagio per l’insufficienza degli stanziamenti del Governo per il finanziamento dell’Università, della ricerca, del diritto allo studio e la frustrazione del personale per il protrarsi del blocco di contratti e scatti stipendiali dal 2010.
“Se il Fondo di Finanziamento ordinario delle Università italiane non viene reintegrato con nuove risorse – ha spiegato il Rettore Maria Del Zompo durante la riunione del Senato accademico, in cui ha chiesto e ottenuto una posizione unitaria dell’Ateneo – tutto il sistema dell’alta formazione pubblica in Italia è a rischio. I criteri imposti dal Ministero sono particolarmente iniqui per le Università di Regioni su cui gravano problemi economici e condizionamenti geografici, come l’insularità. Servono certezze e prospettive: non temiamo di essere valutati, come già avviene da anni, ma chiediamo criteri trasparenti. La Conferenza dei Rettori italiani chiede il rispetto per la dignità della nostra professione di ricercatori universitari”.
La mozione richiama numeri preoccupanti: a causa del blocco del turn over, come nel resto d’Italia anche a Cagliari il numero dei docenti è diminuito del 20% negli ultimi sette anni, quello del personale tecnico-amministrativo del 16.95%. Il drastico e progressivo ridimensionamento del finanziamento pubblico al sistema della ricerca e dell’alta formazione rischia di rendere impossibile ogni seria pianificazione.
Per questo il Senato accademico chiede un incremento stabile del Fondo di finanziamento ordinario che consenta almeno il reclutamento di ricercatori e docenti, stabilizzato negli anni e non limitato solo al 2016/17, in modo da reintegrare il numero dei docenti che andrà in pensione nei prossimi anni. L’organo collegiale chiede anche l’aumento delle borse di studio per gli studenti capaci e meritevoli e la riattivazione delle procedure di abilitazione scientifica nazionale, con il rinnovo dei contratti dl personale tecnico-amministrativo. Un passaggio importante è dedicato alla valutazione: l’Università di Cagliari, attraverso il Senato, chiede di conoscere in anticipo ed in modo trasparente i criteri e i parametri che saranno utilizzati.
Altri atenei italiani stanno adottando iniziative simili: l’obiettivo è salvaguardare il sistema dell’alta formazione pubblica.”

 

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