RESOCONTO E IMMAGINI dell’incontro con Umberto Galimberti nell’Aula Magna del Polo di Piazza d’Armi
06 November 2015

 

 
di Sergio Nuvoli – fotografie di Francesco Cogotti
 
Cagliari, 6 novembre 2015 – “Nell’era della tecnica non sappiamo più cosa è bello, cosa è buono e cosa è giusto, ma soltanto ciò che è utile”. Così ha concluso il suo intervento Umberto Galimberti, filosofo, psicologo e saggista all’incontro organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Sardegna nell’Aula Magna del Polo universitario di Piazza d’Armi nell’ambito delle Settimane del benessere psicologico.
 
Introdotto dai saluti della Presidente dell’Ordine Angela Quaquero, del Rettore Maria Del Zompo e dell’assessore comunale alle Politiche sociali, Luigi Minerba, il convegno è stato poi guidato da Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
 
Davanti ad una sala gremita, Galimberti ha dapprima ripercorso lunghi secoli di storia per descrivere “la tecnica come la forma più alta della razionalità mai raggiunta dall’uomo, che punta a cogliere il massimo dei suoi scopi con il minimo degli strumenti”. “L’umanesimo è finito – ha dettagliato – Dobbiamo rivedere le categorie con cui siamo cresciuti e in cui, in parte, siamo ancora immersi”.
 
“E’ più forte la tecnica o la natura? – si è domandato citando la soluzione dei Greci per un quesito non facile da risolvere, capace di attraversare il tempo e la storia - Prometeo risponde: di fronte a quanto accade, la tecnica è più debole. Per la cultura giudaico-cristiana la natura è dono di Dio all’uomo perché possa dominarla, mentre per i Greci la natura ospita, non si domina”.
 
Quindi uno sguardo molto disincantato all’oggi: “Nell’era della tecnica la politica – per assumere decisioni – guarda all’economia, che a sua volta considera le risorse tecnologiche. La tecnica è dunque diventata il luogo delle decisioni”. Infine un lungo passaggio sulla democrazia: “Un popolo incompetente non può essere veramente democratico, perché non è in grado di conoscere e dunque di decidere. La democrazia è offrire a tutti la possibilità di esprimersi , come ha fatto il Rettore di quest’Ateneo dando alle studentesse mamme la possibilità di continuare il percorso universitario” (il riferimento è alla tessera baby, nda).
 
Su tutto il valore dell’educazione, il passaggio più sentito: “Senza educazione un popolo non può dirsi autenticamente democratico”. Citando diversi filosofi, Galimberti ha evidenziato come “nell’età della tecnica non ci interessano più le intenzioni dell’azione – come nell’etica cristiana – ma le sue conseguenze. L’etica – ha aggiunto – deve diventare psiche, ma perché questo accada serve l’educazione”.
 
La conclusione dell’intervento è tutto sulla responsabilità: “Oggi la responsabilità sta tutta nella perfetta esecuzione del compito, non nella conoscenza del suo contenuto. Per questo siamo al collasso della responsabilità individuale e collettiva: devi eseguire degli ordini, se non sei d’accordo con l’apparato devi semplicemente cambiare idea. Oggi il vero problema non è più nel senso di colpa, ma nel senso di inadeguatezza rispetto al compito assegnato: da qui l’ansia, le paure, le nevrosi”.
 
 

 


 

Sergio Nuvoli
 
Cagliari, 5 novembre 2015 – Domani, venerdì 6 novembre alle 17 nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria-Architettura (via Marengo, Piazza d’Armi), il Rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda conversano con il filosofo, saggista e psicoanalista  Umberto Galimberti su “L’uomo nell’età della tecnica”.
 
L’iniziativa, coordinata da Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, è organizzata nell’ambito delle Settimane del benessere psicologico in Sardegna, in corso fino all’8 novembre.
 
 
 
 
 

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