Successo di squadra dietro l’importante scoperta del Centro studio della patologia colo-rettale dell’Ateneo di Cagliari
26 September 2015

Non solo la prevenzione, ma anche la cura dei tumori dell’intestino nei nuovi orizzonti di utilizzo dell’aspirina aperti al mondo dall’équipe del Centro Studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari. Una scoperta che - attraverso le colonne del "The British Journal of Cancer" - proietta Cagliari al vertice della chirurgia mondiale: "un successo di squadra", commenta il prof. Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca.

di Sergio Nuvoli - vai alla RASSEGNA STAMPA

Cagliari, 26 settembre 2015 - Importante riconoscimento per il Centro studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari, che ha visto il suo ultimo lavoro scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista “The British Journal of Cancer”. I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna.
 
Lo studio - dal titolo: “Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer” - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
 
“Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times (http://well.blogs.nytimes.com/2015/09/14/in-a-first-aspirin-is-recommended-to-fight-a-form-of-cancer/)”.
 
“Il nostro studio si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già – prosegue Restivo (nella foto a sinistra) - Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano “l’aspirinetta” rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco”.
 
 “Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica – è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale e il risalto che da subito sta avendo nei siti americani ne è la prova (http://www.cancertherapyadvisor.com/…/recta…/article/440265/). Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati”.
 
Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: “E’ per questo – conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu, che da ormai 20 anni lavora e si occupa in maniera specifica e specialistica delle patologie colo-rettali e in particolare del cancro del colon-retto, mantenendo il livello di qualità che lo ha reso un centro di riferimento per l’intera Isola”.
 
Nella foto in alto a destra, il prof. Luigi Zorcolo (a destra) con il prof. Francesco Scintu in sala operatoria
 
RASSEGNA STAMPA (cliccando sul titolo della notizia, si viene reindirizzati alla pagina web, se ancora disponibile)

 

L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 29 settembre 2015
Speciale (Pagina 47 - Edizione CA)
Cancro al retto: l'aspirina preziosa alleata 
Scoperta. Angelo Restivo, ricercatore cagliaritano
 
La scoperta è di quelle sensazionali e può avere risultati straordinari nel mondo della medicina. Una conquista tutta sarda, dell'Università di Cagliari: l'aspirina può avere un ruolo fondamentale nella cura del cancro del retto. «L'aspirina, farmaco che tutti conoscono, può essere somministrata nella terapia del cancro del retto insieme alle terapie che normalmente si utilizzano», radioterapia, chemioterapia chirurgia, «e aumentare i benefici in maniera sorprendente», spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di scienze chirurgiche dell'università di Cagliari e ideatore della ricerca.
Lo studio, coordinato dal professor Luigi Zorcolo e pubblicato sulla prestigiosa rivista “The British Journal of Cancer”, rivela che l'acido acetilsalicilico (più noto come aspirina) fa aumentare del 20% la capacità di risposta della radioterapia e, associata ai farmaci chemioterapici tradizionali, aumenta del 20% le possibilità di sopravvivenza dei pazienti con cancro del retto. «Quando abbiamo cominciato la ricerca, nel 2008, erano già stati pubblicati numerosi lavori che proponevano un rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del retto. Partendo da questa letteratura, abbiamo dato vita a uno “studio osservazionale” orientato a capire se l'utilizzo dell'aspirina potesse aumentare le possibilità di cura nei pazienti già colpiti da cancro del retto», afferma Restivo. In questo modo, «abbiamo scoperto che coloro che già assumevano l'aspirina per altri problemi», per esempio di natura cardiovascolare, «rispondevano meglio degli altri alla radioterapia».
Se si considera che tra i tipi di cancro più diffusi negli adulti c'è proprio quello del retto (seconda causa di morte per neoplasia nell'uomo, terza nella donna), ecco che dal centro di eccellenza di chirurgia colo-rettale dell'Università di Cagliari arrivano i risultati di una ricerca che potrebbe essere rivoluzionaria e mettere a disposizione della Medicina un'arma efficace nella cura di questa malattia. «Si tratta senza dubbio di una scoperta molto rilevante», sottolinea il professor Zorcolo, «perché potrebbe avere delle importanti implicazioni terapeutiche, e in ogni caso farà da apripista a nuovi studi. Il merito va soprattutto al dottor Restivo che, insieme alla dottoressa Francesca Cocco, e tutto il gruppo, ha avuto l'intuizione e portato avanti la gran parte dello studio».
Come funziona? Sembra che l'aspirina interferisca sui meccanismi di protezione delle cellule tumorali, rendendole più vulnerabili, mentre queste di solito riescono a resistere molto di più all'aggressione dei farmaci tradizionali. «È solo un'ipotesi, per il momento», afferma Restivo. «Adesso cominceremo uno “studio randomizzato” in cui somministreremo l'aspirina con rigore scientifico nell'ambito di un quadro clinico».
Contro il cancro del retto occorre mettere in campo tutte le armi a disposizione. «La chirurgia rimane al centro del trattamento e spesso si tratta di interventi complessi che possono lasciare importanti sequele funzionali o esitare nel confezionamento di una stomia», spiega il professor Zorcolo. «L'utilizzo di terapie complementari come la radiochemioterapia preoperatoria, oltre a migliorare le probabilità di sopravvivenza a lungo termine, consente in taluni casi di eseguire interventi meno demolitivi. Per questo motivo le attuali ricerche sono in gran parte indirizzate verso l'ottimizzazione della risposta alla radichemiterapia preoeratoria». E se si scopre che c'è un farmaco semplice come l'aspirina che fa aumentare la sopravvivenza, allora non è azzardato parlare di rivoluzione.
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 29 settembre 2015
Speciale (Pagina 47 - Edizione CA)
SANITA’ SARDA
Il professor Zorcolo: «Nel piano si parla poco di ricerca clinica»
 
E’ ancora possibile pensare a una ricerca come quella sull’aspirina condotta da ricercatori sardi dopo la riorganizzazione della Sanità prevista dalla Regione? «Il piano in discussione riguarda gli aspetti assistenziali e si parla poco o niente di ricerca clinica mentre, a mio avviso, le due cose dovrebbero essere considerate insieme», risponde il professor Luigi Zorcolo. «Premesso che una riorganizzazione della rete ospedaliera in Sardegna è necessaria, sono convinto che se questa verrà fatta con giudizio si creeranno anche i presupposti per aumentare il livello della ricerca clinica. Le direttive ministeriali sono molto chiare, solo creando dei centri dedicati che raggiungano adeguati volumi di una determinata patologia si può migliorare la qualità delle cure e svolgere ricerca clinica di alto livello. La storia del nostro centro e i risultati scientifici raggiunti confermano che è la strada da seguire». (ma.mad.)
 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 29 settembre 2015
Speciale (Pagina 47 - Edizione CA)
Gruppo di chirurgia colo-rettale
instancabile motore per lo studio
IL TEAM. Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari
 
La ricerca dell'aspirina come “nuovo” farmaco per la cura del cancro del retto è un po' anche figlia sua. Giuseppe Casula, papà del gruppo di Chirurgia colo-rettale dell'azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari (oggi diretto dal professor Francesco Scintu) che ha portato avanti il lavoro, si dice orgoglioso dei risultati ottenuti ma frena gli entusiasmi. «Le notizie sulla ricerca in campo medico devono essere affrontate con grande prudenza, ancora di più quando, come in questo caso, riguardano malattie molto frequenti per le quali l'aspettativa per cure più efficaci o risolutive è naturalmente elevata. Occorre, quindi, tenere presente che ogni nuova intuizione, se validata dalla comunità scientifica, contribuisce solo insieme a tantissime altre a quel processo di miglioramento delle cure che è il progresso in medicina». Detto questo, però, «per noi cittadini, ancora più che la conoscenza della notizia in sé, è importante trarre la conseguente consapevolezza che in Sardegna operano strutture universitarie e ospedaliere che competono con quelle più avanzate nel resto del mondo. Se questo avviene, significa che si sono raggiunti anche da noi gli standard di riferimento internazionali per quel tipo di patologia».
Il ruolo di un centro di eccellenza, infatti, come quello di Chirurgia colo-rettale, per studi di questo livello è fondamentale. «È un dato di fatto che, attualmente, questi studi provengano dai centri che si dedicano a una determinata patologia, ovvero quelli che hanno la possibilità di trattare un gran numero di pazienti con quella malattia e, di conseguenza, traggono da quella esperienza le premesse per praticare una buona ricerca clinica e sperimentale in quel settore».
La necessità di avere un centro specializzato e dedicato nasce dal fatto che «la validità delle cure è giudicata su dati oggettivi e l'evidenza ci dice che i risultati clinici sono dipendenti dal numero di casi trattati», afferma il professor Casula. E aggiunge: «Lo stesso vale, in linea di massima, anche per la ricerca che ha necessità sì di buoni ricercatori, ma soprattutto deve disporre di risorse che solo un centro dedicato può offrire».
Il concetto viene ribadito dal professor Luigi Zorcolo: «Un istituto che si occupa di chirurgia oncologica deve essere strutturato per svolgere ricerca clinica. La ricerca è fondamentale, obbliga a rimanere aggiornati e a confrontare costantemente i propri risultati con quelli della letteratura mondiale». (ma.mad.)
 

 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di domenica 27 settembre 2015
UN’ASPIRINA CONTRO IL CANCRO
Studio dell’Ateneo pubblicato sul “The British journal of cancer”
 
Ancora un riconoscimento internazionale per la ricerca cagliaritana. Un lavoro del Centro studio della patologia colon-rettale dell’Università di Cagliari è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista “The British Journal of Cancer”. I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso annuale delle società europea di oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Il titolo: “Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer”, con cui si è dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
«Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro colon-retto», spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche. «Per la prima volta il servizio di prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale».
Restivo ricorda che «lo studio si è rivolto al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto l’hanno già. Analizzando i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano l’ aspirinetta rispondevano meglio alla radioterapia, ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante». (a.pi.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di domenica 27 settembre 2015
Università, studio del dipartimento di Scienze chirurgiche
SANITÀ, LA SCOPERTA: L’ASPIRINA COMBATTE IL CANCRO AL COLON
I pazienti rispondono meglio alla radioterapia
 
CAGLIARI L’aspirina è fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per la cura del cancro al colon-retto. La scoperta del centro studio della patologia colo-rettale dell’università di Cagliari pubblicata dalla rivista scientifica «The British Journal of Cancer». I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio - dal titolo: «Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer» - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche. «Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times. «Il nostro studio - spiega Restivo - si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già. Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano "l’aspirinetta" rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco». «Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica - è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale. Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati». Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: «È per questo - conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu»
 

 
CORRIERE DELLA SERA.IT
 
18:10 - CAGLIARI - Anche l’aspirina aiuta a combattere il tumore: sui pazienti affetti da cancro del colon retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano il farmaco a dosi cardiologiche. È il contenuto di una ricerca del Centro studio Patologia colo-rettale dell’Ateneo di Cagliari pubblicato sulla rivista "The British Journal of Cancer". Lo studio conferma quanto consigliato, nei giorni scorsi, per i pazienti negli Usa.
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA.it
 
CAGLIARI. L’aspirina è fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per la cura del cancro al colon-retto. La scoperta del centro studio della patologia colo-rettale dell’università di Cagliari pubblicata dalla rivista scientifica «The British Journal of Cancer». I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio - dal titolo: «Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer» - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
«Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times (http://well.blogs.nytimes.com/2015/09/14/in-a-first-aspirin-is-recomm nded-to-fight-a-form-of-cancer/)».
«Il nostro studio - spiega Restivo - si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già. Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano "l’aspirinetta" rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco».
«Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica - è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale e il risalto che da subito sta avendo nei siti americani ne è la prova (http://www.cancertherapyadvisor.com/.../recta.../article/440265/). Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati».
Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: «È per questo - conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto
dal professor Francesco Scintu, che da ormai 20 anni lavora e si occupa in maniera specifica e specialistica delle patologie colo-rettali e in particolare del cancro del colon-retto, mantenendo il livello di qualità che lo ha reso un centro di riferimento per l’intera Isola».
 

 
AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA
12:13 26 SET 2015
 
(AGI) - Cagliari, 26 set. - L’aspirina e’ fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per la cura del cancro al colon-retto. La scoperta del centro studio della patologia colo-rettale dell’universita’ di Cagliari pubblicata dalla rivista scientifica "The British Journal of Cancer". I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Societa’ Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio - dal titolo: "Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer" - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento e’ stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
 

 
ANSA.IT
 
(ANSA) - CAGLIARI, 26 SET - Anche l’aspirina aiuta a combattere il tumore: sui pazienti affetti da cancro del colon retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano il farmaco a dosi cardiologiche. È il contenuto di un lavoro scientifico del Centro studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari, pubblicato sulla rivista "The British Journal of Cancer". I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio conferma così quanto consigliato, nei giorni scorsi, per i pazienti negli Usa.
"Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo -. Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times". Un lavoro curato nei dettagli.
"Il nostro studio si è rivolto, invece, al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già - prosegue Restivo -.
Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano ’l’aspirinetta’ rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco". (ANSA).
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA.IT
con video-intervista
 
Una dose di aspirina al giorno può ridurre l’incidenza e la mortalità per una serie di tumori: in America ne sono convinti tanto che per la prima volta un panel di esperti ha deciso di indicare l’aspirinetta (come viene comunemente chiamata la piccola dose quotidiana, inferiore ai 100 milligrammi, utilizzata a scopo preventivo) anche come strumento da utilizzare in chi è esposto a maggior pericolo di cancro al colon.
Anche i medici sardi hanno appurato i significativi benefici dell’acido acetil-salicilico contenuto nel farmaco brevettato dalla Bayer.
Nel corso degli ultimi anni, diverse ricerche scientifiche erano giunte a conclusioni simili fra loro: l’uso regolare della cardio-aspirina diminuirebbe le probabilità di ammalarsi di varie forme di cancro (primo fra tutti quello del colon retto) e nei pazienti che sono già stati colpiti dalla neoplasia abbasserebbe la mortalità, riducendo anche il rischio di sviluppare metastasi.
L’ultima ricerca in termini temporali è quella pubblicata sulla rivista specializzata "Annals of Oncology":l’indagine condotta in Gran Bretagna ha osservato che 10 anni di uso continuato di aspirina riducono l’incidenza dei tumori del colon del 35%, e dell’esofago e stomaco del 30%.
La prescrizione di aspirina in chiave preventiva per i disturbi del cuore è già comune in tutto il mondo, finora pero’ nessuno Stato aveva mai deciso di inserire ufficialmente questa indicazione anche in chiave-anticancro come ha fatto l’America.
L’uso dell’aspirinetta è ben apprezzato anche sul fronte italiano: secondo Francesco Cognetti, Direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina "in pazienti recidivi consolida l’effetto "benefico" della chemioterapia, in piu’ c’e’ un ottimo rapporto costo-beneficio all’uso del farmaco. Anche considerando le principali problematiche dell’aspirina, legate al rischio di sanguinamento, in particolare gastrico - prosegue Cognetti - il rapporto risulta sempre a favore dell’uso dell’aspirina, anche rispetto agli effetti collaterali che da’ la chemioterapia". Nel Report Usa la task force statunitense suggerisce poi l’uso di aspirinetta anche per la prevenzione di infarto, ictus, sottolineando che i pro della cura sovrasterebbero i contro soprattutto nelle persone tra i 50 e i 69 anni già a rischio di malattie cardiovascolari. Le raccomandazioni escludono le fasce d’età più giovani (sotto i 50 anni) o più anziane (sopra i 70, quando i rischi di sanguinamento sono maggiori).
 

 
VIDEOLINA
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Anche l’aspirina aiuta a combattere il tumore: sui pazienti affetti da cancro del colon retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano il farmaco a dosi cardiologiche. È il contenuto di un lavoro scientifico del Centro studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari, pubblicato sulla rivista "The British Journal of Cancer". I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio conferma così quanto consigliato, nei giorni scorsi, per i pazienti negli Usa.
"Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo -. Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times". Un lavoro curato nei dettagli.
"Il nostro studio si è rivolto, invece, al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già - prosegue Restivo -.
Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano ’l’aspirinetta’ rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco".
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - L’aspirina è fondamentale per curare il cancro al colon-retto. Importante riconoscimento per il Centro studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari, che ha visto il suo ultimo lavoro scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista "The British Journal of Cancer". I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia in programma a Vienna. Lo studio - dal titolo: "Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer" - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
"Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato anche dal New York Times.
"Il nostro studio si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già – prosegue Restivo - Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano "l’aspirinetta" rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco". "Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica – è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale e il risalto che da subito sta avendo nei siti americani ne è la prova. Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati". Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: "E’ per questo – conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu, che da ormai 20 anni lavora e si occupa in maniera specifica e specialistica delle patologie colo-rettali e in particolare del cancro del colon-retto, mantenendo il livello di qualità che lo ha reso un centro di riferimento per l’intera Isola".
 

 
SARDINIAPOST.IT
27 settembre 2015 Cronaca, In evidenza 08
 
Importante riconoscimento per il Centro studio della patologia colo-rettale dell’Università di Cagliari, che ha visto il suo ultimo lavoro scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista “The British Journal of Cancer”. I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio – dal titolo: “Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer” – ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche.
“Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto – spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo – Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times.
“Il nostro studio si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già – prosegue Restivo – Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano “l’aspirinetta” rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco”.
“Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica – è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca – ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale e il risalto che da subito sta avendo nei siti americani ne è la prova. Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati”. Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: “E’ per questo – conclude Zorcolo – che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu, che da ormai 20 anni lavora e si occupa in maniera specifica e specialistica delle patologie colo-rettali e in particolare del cancro del colon-retto, mantenendo il livello di qualità che lo ha reso un centro di riferimento per l’intera Isola”.

 

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