Installato su un traghetto dall'équipe del prof. Schintu un dispositivo che rileva importanti parametri della qualità dell'acqua
23 September 2015

UN’EQUIPE DELL’UNIVERSITA’ DI CAGLIARI CONTROLLA LO STATO DI SALUTE DEL SANTUARIO DEI CETACEI: INSTALLATA SU UN TRAGHETTO DELLA CORSICA FERRIES UN’APPARECCHIATURA IN GRADO DI RILEVARE E TRASMETTERE IN TEMPO REALE I DATI SULL’INQUINAMENTO DEL MEDITERRANEO

di Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA



 
Cagliari, 23 settembre 2015 - E’ entrato in funzione un complesso sistema di monitoraggio automatico di importanti parametri della qualità dell’acqua del Mediterraneo altrimenti difficilmente misurabili (temperatura, salinità, pH, clorofilla), installato nelle scorse settimane sul traghetto Mega Express III della Corsica Ferries dall’équipe del professor Marco Schintu (nella foto a destra), docente di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Cagliari e responsabile scientifico del progetto di collaborazione transfrontaliera Italia-Francia SICOMAR (Sistemi di Controllo Marino).

Saranno tenute sotto controllo, in particolare, le rotte Golfo Aranci-Livorno in primavera-estate e Tolone-Ajaccio nel resto dell’anno. Sarà in questo modo controllato anche il “santuario dei cetacei”, il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo.
 
L’apparecchiatura, denominata “ferrybox”, è stata realizzata in collaborazione con la 4HJena Engineering GmbH sulla base del successo della sperimentazione eseguita in occasione del trasferimento del relitto Concordia dall’Isola del Giglio a Genova, quando l’équipe del professor Schintu venne incaricata di tenere sotto controllo l’eventuale inquinamento e gli sversamenti in mare nel Tirreno lungo tutto il tragitto della nave. Ora una nuova sfida per i ricercatori dell’Università di Cagliari: tenere sotto controllo per i prossimi cinque anni l’acqua lungo le rotte del Mediterraneo percorse dal traghetto della Corsica Ferries.
 
Il dispositivo – la cui installazione ha richiesto complicate e costose operazioni sullo scafo della nave (collaudi e autorizzazioni richiedono tempo e consistenti risorse economiche) - è il primo in assoluto in grado di eseguire il campionamento passivo di contaminanti chimici (idrocarburi policiclici aromatici, PCB (policlorobifenili), distruttori endocrini, metalli pesanti) lungo la rotta di una nave.
 
“Si tratta di una ricerca interdisciplinare – spiega il professor Schintu – Per la prima volta si misurano in mare aperto e su distanze così grandi, le concentrazioni medie di inquinanti, verificando sia il background sia eventuali inquinamenti del Mediterraneo. I dati misurati dall’apparecchiatura, di cruciale interesse in numerose discipline (inquinamento ambientale, biologia marina, meteorologia, oceanografia, etc.) sono georeferenziati e vengono trasmessi in tempo reale ai ricercatori. Oltre che tenere sotto osservazione lo stato ambientale, saremo in grado di dare un contributo essenziale per previsioni meteo-marine sempre più affidabili. E’ prevista anche la collaborazione in importanti progetti di ricerca europei, dalla biologia marina alla geologia e all’oceanografia”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La rilevazione della temperatura dell’acqua del 27 luglio lungo la rotta Golfo Aranci-Livorno

 

 


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RASSEGNA STAMPA


 

 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di giovedì 24 settembre 2015
Sardegna – Cagliari – pagina 9
Controlli nel santuario dei cetacei
Al lavoro l’équipe universitaria che seguì il recupero della Concordia
 
CAGLIARI Grazie a un’apparecchiatura in grado di rilevare e trasmettere in tempo reale i dati sull’inquinamento del Mediterraneo installata su un traghetto della Corsica Ferries, un’équipe dell’università di Cagliari controlla lo stato di salute del santuario dei cetacei. Il gruppo di lavoro è guidato dal professor Marco Schintu, docente di Igiene del dipartimento di Sanità pubblica dell’ateneo e responsabile scientifico del progetto di collaborazione transfrontaliera Italia-Francia Sicomar (Sistemi di Controllo Marino). Saranno tenute sotto controllo, in particolare, le rotte Golfo Aranci-Livorno in primavera-estate e Tolone-Ajaccio nel resto dell’anno. In questo modo sarà controllato anche il «santuario dei cetacei», il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo. L’apparecchiatura, denominata «ferrybox», è stata realizzata in collaborazione con la 4HJena Engineering GmbH sulla base del successo della sperimentazione eseguita in occasione del trasferimento del relitto Concordia dall’isola del Giglio a Genova, quando l’équipe del professor Schintu venne incaricata di tenere sotto controllo l’eventuale inquinamento e gli sversamenti in mare nel Tirreno lungo tutto il tragitto della nave. Ora una nuova sfida per i ricercatori dell’Università di Cagliari: monitorare per i prossimi cinque anni l’acqua lungo le rotte del Mediterraneo percorse dal traghetto della Corsica Ferries.

 
ANSA
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 23 SET - Un'equipe dell'Università di Cagliari controlla lo stato di salute del Santuario dei cetacei, il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo. Nelle scorse settimane è stato installato sul traghetto Mega Express III della Corsica Ferries un complesso sistema di monitoraggio automatico di importanti parametri della qualità dell'acqua altrimenti difficilmente misurabili (temperatura, salinità, pH, clorofilla). L'apparecchiatura, denominata "ferrybox", è stata realizzata in collaborazione con la 4HJena Engineering GmbH sulla base del successo della sperimentazione eseguita in occasione del trasferimento del relitto Concordia dall'Isola del Giglio a Genova. In quell'occasione il pool di Marco Schintu, docente di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università di Cagliari, venne incaricato di tenere sotto controllo l'eventuale inquinamento e gli sversamenti in mare nel Tirreno lungo tutto il tragitto della nave. Ora una nuova sfida per i ricercatori dell'ateneo cagliaritano: tenere sotto controllo per i prossimi cinque anni l'acqua lungo le rotte del Mediterraneo percorse dal traghetto della Corsica Ferries.
"Si tratta di una ricerca interdisciplinare - spiega il professor Schintu - Per la prima volta si misurano in mare aperto e su distanze così grandi, le concentrazioni medie di inquinanti, verificando sia il background sia eventuali inquinamenti del Mediterraneo. I dati misurati dall'apparecchiatura, di cruciale interesse in numerose discipline (inquinamento ambientale, biologia marina, meteorologia, oceanografia, etc.) sono georeferenziati e vengono trasmessi in tempo reale ai ricercatori". "Oltre che tenere sotto osservazione lo stato ambientale - precisa il docente - saremo in grado di dare un contributo essenziale per previsioni meteo-marine sempre più affidabili". (ANSA).
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Un'equipe dell'Università di Cagliari controlla lo stato di salute del Santuario dei cetacei, il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo.
Nelle scorse settimane è stato installato sul traghetto Mega Express III della Corsica Ferries un complesso sistema di monitoraggio automatico di importanti parametri della qualità dell'acqua altrimenti difficilmente misurabili (temperatura, salinità, pH, clorofilla). L'apparecchiatura, denominata "ferrybox", è stata realizzata in collaborazione con la 4HJena Engineering GmbH sulla base del successo della sperimentazione eseguita in occasione del trasferimento del relitto Concordia dall'Isola del Giglio a Genova.
In quell'occasione il pool di Marco Schintu, docente di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Università di Cagliari, venne incaricato di tenere sotto controllo l'eventuale inquinamento e gli sversamenti in mare nel Tirreno lungo tutto il tragitto della nave. Ora una nuova sfida per i ricercatori dell'ateneo cagliaritano: tenere sotto controllo per i prossimi cinque anni l'acqua lungo le rotte del Mediterraneo percorse dal traghetto della Corsica Ferries.
"Si tratta di una ricerca interdisciplinare - spiega il professor Schintu - Per la prima volta si misurano in mare aperto e su distanze così grandi, le concentrazioni medie di inquinanti, verificando sia il background sia eventuali inquinamenti del Mediterraneo. I dati misurati dall'apparecchiatura, di cruciale interesse in numerose discipline (inquinamento ambientale, biologia marina, meteorologia, oceanografia, etc.) sono georeferenziati e vengono trasmessi in tempo reale ai ricercatori".
"Oltre che tenere sotto osservazione lo stato ambientale - precisa il docente - saremo in grado di dare un contributo essenziale per previsioni meteo-marine sempre più affidabili".
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 23/09/2015 12:25
 
E’ entrato in funzione un complesso sistema di monitoraggio automatico di importanti parametri della qualità dell’acqua del Mediterraneo altrimenti difficilmente misurabili (temperatura, salinità, pH, clorofilla), installato nelle scorse settimane sul traghetto Mega Express III della Corsica Ferries dall’équipe del professor Marco Schintu, docente di Igiene del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Cagliari e responsabile scientifico del progetto di collaborazione transfrontaliera Italia-Francia SICOMAR (Sistemi di Controllo Marino). Saranno tenute sotto controllo, in particolare, le rotte Golfo Aranci-Livorno in primavera-estate e Tolone-Ajaccio nel resto dell’anno. Sarà in questo modo controllato anche il “santuario dei cetacei”, il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia, una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo.
L’apparecchiatura, denominata “ferrybox”, è stata realizzata in collaborazione con la 4HJena Engineering GmbH sulla base del successo della sperimentazione eseguita in occasione del trasferimento del relitto Concordia dall’Isola del Giglio a Genova, quando l’équipe del professor Schintu venne incaricata di tenere sotto controllo l’eventuale inquinamento e gli sversamenti in mare nel Tirreno lungo tutto il tragitto della nave. Ora una nuova sfida per i ricercatori dell’Università di Cagliari: tenere sotto controllo per i prossimi cinque anni l’acqua lungo le rotte del Mediterraneo percorse dal traghetto della Corsica Ferries.
Il dispositivo – la cui installazione ha richiesto complicate e costose operazioni sullo scafo della nave (collaudi e autorizzazioni richiedono tempo e consistenti risorse economiche) - è il primo in assoluto in grado di eseguire il campionamento passivo di contaminanti chimici (idrocarburi policiclici aromatici, PCB (policlorobifenili), distruttori endocrini, metalli pesanti) lungo la rotta di una nave.
 “Si tratta di una ricerca interdisciplinare – spiega il professor Schintu – Per la prima volta si misurano in mare aperto e su distanze così grandi, le concentrazioni medie di inquinanti, verificando sia il background sia eventuali inquinamenti del Mediterraneo. I dati misurati dall’apparecchiatura, di cruciale interesse in numerose discipline (inquinamento ambientale, biologia marina, meteorologia, oceanografia, etc.) sono georeferenziati e vengono trasmessi in tempo reale ai ricercatori. Oltre che tenere sotto osservazione lo stato ambientale, saremo in grado di dare un contributo essenziale per previsioni meteo-marine sempre più affidabili. E’ prevista anche la collaborazione in importanti progetti di ricerca europei, dalla biologia marina alla geologia e all’oceanografia”.
 
 
 

 

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