La Nuova Sardegna di venerdì 18 settembre 2015
Prima pagina
L’intervista: parla l’economista
“L’arrivo dei migranti può essere un freno allo spopolamento”
La Nuova Sardegna di venerdì 18 settembre 2015
Sardegna – pagina 5
«I migranti una risorsa per l’isola»
L’economista Christian Dustmann: grazie a loro può crescere il Pil e si evita lo spopolamento delle zone interne
di Umberto Aime
CAGLIARI Il ragionamento è molto economico, ma efficace e d’impatto: «Meno saranno i migranti, più lento sarà lo sviluppo in Europa. La politica deve capirlo: le barriere e i muri non servono. Sono inutili e finiranno per bloccare la crescita delle Nazioni». A sostenerlo è Christian Dustmann dell’University College di Londra, ospite d’onore, a Cagliari, della conferenza nazionale dell’Associazione degli economisti del lavoro. Lo sguardo sulla Sardegna è inevitabile. «So che qui diversi Comuni sono a rischio spopolamento. Bene, con i flussi di migranti è possibile evitare il pericolo che incombe del deserto non solo sociale ma anche economico».
Professore, servono numeri a sostegno del suo studio.
«Eccoli, dal 2001, in Gran Bretagna, gli immigrati hanno contribuito a far crescere di ben 25 miliardi il fatturato. Il che significa: senza i nuovi arrivi, l’economia britannica oggi sarebbe molto più debole».
Però l’Italia sta peggio dell’Inghilterra e la Sardegna ancora di più.
«Giusto l’inserimento degli arrivi stranieri in un impianto che non va ancora al massimo, è più difficile. O meglio ancora più complicato, perché c’è il rischio di un conflitto pesante sotto l’aspetto sociale fra disoccupati locali e migranti in cerca di lavoro. Per evitarlo, non basta più l’economia, è indispensabile il ruolo decisivo della politica».
Nel concreto cosa dovrebbe fare chi governa?
«Evitare le contrapposizioni etniche, tenere a bada i pregiudizi, favorire l’integrazione e far sì che i migranti da forestieri diventino cittadini effettivi della Nazione che li accoglie».
La proposta è ottima, ma in Europa cresce il razzismo.
«Per fermare i nazionalismi e sgretolare vecchie e nuove barriere, ritorno a parlare da economista. Il nostro studio ha dimostrato che non solo sono importanti i migranti laureati o portatori di alte professionalità, il prodotto interno cresce anche grazie alla quantità dei flussi migratori».
Un esempio.
«Chi arriva dall’altra sponda del Mediterraneo potrebbe essere impiegato in quei lavori che le popolazioni locali non ritengono più redditizi. Oppure potrebbero dare la scossa, sociale ed economica, a quei territori da cui i giovani del posto fuggono verso le grandi città».
È il caso della Sardegna.
«Esatto. Invece di temere chissà quali invasioni, i migranti sono un valore aggiunto per l’Europa e, con la giusta integrazione, i risultati positivi arrivano».
Potrebbe essere però un percorso molto lento e zeppo di ostacoli.
«Lo ripeto è questo il terreno su cui deve muoversi la politica. Che ha questo ruolo importante: favorire la condivisione di alcuni valori importanti ed evitare invece che le differenze allontanino i popoli fino a trasformare in voragine l’incomunicabilità fra vecchi e nuovi europei».
Da una parte e dall’altra servono dunque passi in avanti e anche fuori dai soliti schemi.
«Non c’è dubbio. Barriere e muri appartengono a un mondo che non esiste più. Siamo nell’era dell’economia globale e dello scambio culturale senza frontiere».
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ANSA
Lavoro: donne capo in istituzioni aiutano imprese
Messaggio lanciato durante conferenza economisti a Cagliari
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 17 SET - Le donne-capo nelle istituzioni aiutano la valorizzazione del talento e aumentano la produttività delle imprese. È il messaggio lanciato questa mattina da Fabiano Schivardi, professore di Economia all’università Bocconi, durante la 30/a Conferenza dell’Associazione italiana degli economisti del lavoro, in corso a Cagliari nel Polo universitario di viale Sant’Ignazio. "Non avere donne rappresentate al vertice ha effetti negativi sulla progressione di carriera di tutte le lavoratrici - ha spiegato l’economista, illustrando una ricerca recentemente conclusa -. Le quote rosa hanno un senso, almeno all’inizio di un processo volto a cambiare le cose, perché aiuterebbero le donne ad emergere anche in contesti lavorativi tipicamente maschilisti a causa di condizionamenti culturali".
Degli aspetti psicologici, e non solo economici, dell’attuale discriminazione delle donne sul mercato del lavoro ha parlato Maria De Paola, docente all’Università della Calabria: "Alcuni studi recenti mostrano la tendenza delle donne a schivare le competizione, anche se sono in genere più preparate dei colleghi uomini e al tempo stesso meno pagate. In Italia queste differenze sono molto marcate: nei Consigli comunali domina la presenza maschile, e nelle Università appena il 20% dei professori ordinari (il vertice della carriera accademica) è donna.
Si tratta di un divario che deriva da differenze genetiche, ma certamente anche da preferenze frutto del sistema educativo, dei contesti familiari e della società in cui viviamo". Al dibattito è intervenuto anche Maria Del Zompo, primo rettore donna nella storia dell’ateneo del capoluogo: "É significativo che in un importante convegno di economisti si parli di differenze di genere: bisogna costruire un mondo in cui una donna che occupa una posizione di vertice sia un fatto assolutamente normale, non una notizia". Il convegno prosegue nel pomeriggio secondo il programma.
Domani è previsto l’intervento del presidente europeo degli economisti del lavoro, Christian Dustmann: alle 11:30, nell’Aula A del Polo universitario di viale Sant’Ignazio, parlerà degli effetti economici delle migrazioni. (ANSA).
CAGLIARIPAD.IT
Le donne-capo nelle istituzioni aiutano la valorizzazione del talento e aumentano la produttività delle imprese. È il messaggio lanciato questa mattina da Fabiano Schivardi, professore di Economia all’università Bocconi, durante la 30/a Conferenza dell’Associazione italiana degli economisti del lavoro, in corso a Cagliari nel Polo universitario di viale Sant’Ignazio.
"Non avere donne rappresentate al vertice ha effetti negativi sulla progressione di carriera di tutte le lavoratrici - ha spiegato l’economista, illustrando una ricerca recentemente conclusa -. Le quote rosa hanno un senso, almeno all’inizio di un processo volto a cambiare le cose, perché aiuterebbero le donne ad emergere anche in contesti lavorativi tipicamente maschilisti a causa di condizionamenti culturali".
Degli aspetti psicologici, e non solo economici, dell’attuale discriminazione delle donne sul mercato del lavoro ha parlato Maria De Paola, docente all’Università della Calabria: "Alcuni studi recenti mostrano la tendenza delle donne a schivare le competizione, anche se sono in genere più preparate dei colleghi uomini e al tempo stesso meno pagate. In Italia queste differenze sono molto marcate: nei Consigli comunali domina la presenza maschile, e nelle Università appena il 20% dei professori ordinari (il vertice della carriera accademica) è donna. Si tratta di un divario che deriva da differenze genetiche, ma certamente anche da preferenze frutto del sistema educativo, dei contesti familiari e della società in cui viviamo".
Al dibattito è intervenuto anche Maria Del Zompo, primo rettore donna nella storia dell’ateneo del capoluogo: "É significativo che in un importante convegno di economisti si parli di differenze di genere: bisogna costruire un mondo in cui una donna che occupa una posizione di vertice sia un fatto assolutamente normale, non una notizia". Il convegno prosegue nel pomeriggio secondo il programma. Domani è previsto l’intervento del presidente europeo degli economisti del lavoro, Christian Dustmann: alle 11:30, nell’Aula A del Polo universitario di viale Sant’Ignazio, parlerà degli effetti economici delle migrazioni.
La Nuova Sardegna di giovedì 17 settembre 2015
Cagliari – pagina 7
economisti
Oggi convegno sul lavoro
Sarà Christian Dustmann l’ospite d’onore della Conferenza dell’Associazione italiana degli Economisti del Lavoro che si aprirà oggi nell’Aula A del Polo universitario di viale Sant’Ignazio a Cagliari a partire dalle 9.30. Sotto la lente di ingrandimento degli studiosi riuniti in città da tutta Italia il funzionamento del mercato del lavoro. L’intervento di Dustmann sarà introdotto da Adriana Di Liberto.
Passati gli anni della crisi finanziaria, superata anche la recessione, quali sono le conseguenze che deve affrontare nei prossimi anni il mercato del lavoro? Su questo, e non solo, 120 economisti nazionali ed europei si confronteranno per due giorni, domani e venerdì a Cagliari, in occasione della trentesima Conferenza annuale dell’associazione Italiana economisti del lavoro (Aiel).
Incontri, tavole rotonde e workshop animeranno il confronto scientifico su temi di stretta attualità economica e politica legati al mercato del lavoro. L’appuntamento è fissato alle 9.30 nell’Aula A del polo universitario di viale Sant’Ignazio, a Cagliari. Ospite d’onore Christian Dustmann, docente alla University College di Londra, studioso di fama mondiale, nonché alla guida del team che alcuni mesi fa ha dimostrato a David Cameron che dal 2001 gli immigrati provenienti dall’Unione europea hanno contribuito per un valore pari a 25 miliardi di euro allo sviluppo dell’economia britannica.
Dustmann, presidente europeo degli economisti del lavoro, è anche il teorico della dottrina che individua come motore della crescita della Germania il processo di alleggerimento della contrattazione collettiva di lavoro e il rafforzamento di quella decentrata, a livello aziendale. Il suo intervento è in programma venerdì alle 11.30. (ma. mad.)
È Christian Dustmann l’ospite d’onore della Conferenza dell’Associazione italiana degli Economisti del lavoro che si apre domani alle 9,30 nell’Aula A del Polo universitario di viale Sant’Ignazio. Sotto la lente di ingrandimento degli studiosi il funzionamento del mercato del lavoro. La prima sessione di domani con gli interventi di Fabiano Schivardi (docente della Bocconi) e di Maria De Paola (Università della Calabria) sull’impatto delle differenze di genere sul mercato del lavoro.
Dustmann, docente della University College London, studioso di fama mondiale, è a capo del team che ha dimostrato a David Cameron che dal 2001 gli immigrati provenienti dall’Unione europea hanno contribuito per un valore di circa 25 miliardi di euro all’economia britannica. Il suo intervento, venerdì alle 11.30, sarà introdotto da Adriana Di Liberto.