All’Università di Cagliari “VelaMente”, programma di riabilitazione psichiatrica e ricerca scientifica coordinata dal prof. Mauro Carta
22 July 2015

All’Università di Cagliari “VelaMente”, programma di riabilitazione psichiatrica e ricerca scientifica coordinata dal professor Mauro Carta
 

Programma "VelaMente"
  
Un importante progetto di ricerca scientifica in ambito di riabilitazione psichiatrica è in fase di completamento all’Università di Cagliari. “VelaMente” è un intervento riabilitativo di vela-terapia per persone con disabilità psichica ideato e promosso dal Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina clinica e molecolare del nostro ateneo e dal Centro di Psichiatria di Consultazione e Psicosomatica del San Giovanni di Dio (AOU di Cagliari) diretto dal professor Mauro Carta
  
Programma "VelaMente"Cagliari, 22 luglio 2015
Ivo Cabiddu

 
ATTIVITÀ.
I corsi teorico-pratici di vela, che si concluderanno nelle prossime settimane con una grande regata finale che partirà dal porto di Capitana, sono durati circa 10 mesi, con la supervisione di due dottorande psicologhe - le dottoresse Federica Sancassiani e Giulia Cossu - in collaborazione con Alessio Cocco e Stefano Lorrai, laureandi e tirocinanti in Tecniche delle riabilitazione psichiatrica. Le attività pratiche si sono svolte con il determinante appoggio tecnico dell’associazione Scuola Italia in Vela (SIV) di Marina di Capitana e, per la parte economica, grazie ad un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna nell’ambito del Bando per la ricerca 2014.
 
VELAMENTE ha coinvolto 40 persone affette da psicosi croniche in cura al Centro di Psichiatria di Consultazione e Psicosomatica dell’AOU di Cagliari. "Con psicosi - spiega Stefano Lorrai - si intende un disturbo grave caratterizzato nelle fasi acute da deliri, ovvero convinzioni non condivisibili che resistono a qualsiasi tipo di critica (ad esempio chi crede di essere un importante personaggio storico) e allucinazioni (vedere o sentire cose inesistenti, per esempio le “voci”): "La conseguenza di tutto questo è una grave disabilità psicosociale, che compromette la possibilità per l’individuo di interagire socialmente e quindi ha come conseguenza l’esclusione, e lo stigma".
 
LO STUDIO. L’equipe scientifica che coordina VelaMente studia il miglioramento delle diagnosi psichiatriche, in termini di qualità della vita, autoefficacia, senso di coerenza, regolazione dei ritmi biologici, outcome clinico (regressione dei sintomi) con la misurazione del livello di soddisfazione e gradimento da parte dei partecipanti. Per stabilire l’efficacia riabilitativa dell’intervento di vela-terapia, questi indicatori verranno valutati con il confronto dei dati precedenti al corso, al suo termine e, successivamente, con ulteriori follow-up a tre, sei e nove mesi dalla conclusione delle attività.

  

LA SCHEDA a cura di Stefano Lorrai 
 
"La barca a vela costituisce un potentissimo mezzo di riabilitazione e di formazione favorendo lo sviluppo di abilità fisiche, psicologiche, relazionali e ricreative. La scelta di incentrare l’intervento sullo sport della vela nasce dalla conoscenza delle sue potenzialità nel facilitare un contatto diretto con l’ambiente, nel promuovere esperienze sensoriali e tecniche legate alla conoscenza del mare e della nautica in genere".

  • Programma "VelaMente"Il setting del corso base di vela è eccezionale e, appunto per le sue caratteristiche intrinseche di contatto diretto con l’ambiente e con il mare, costituisce un efficace mezzo di riabilitazione e di formazione, oltre che di potenziamento del proprio carattere.
     
  • Quest’attività promuove esperienze legate alla conoscenza del mare, della vela e della nautica in genere, favorisce lo sviluppo d’abilità fisiche, relazionali, e ricreative. Oltretutto migliora le capacità dei partecipanti d’affrontare situazioni complesse, non solo nell’ambito della navigazione ma anche della vita quotidiana, rendendo possibile un aumento dell’autostima, autonomia e del “senso di libertà” dei pazienti.
     
  • La navigazione rappresenta un utilissimo contesto in cui l’individuo mette alla prova se stesso, intraprende un ruolo attivo, complementare a quello altrui, prende decisioni e si confronta con problemi da risolvere e con situazioni improvvise ed impreviste, esegue degli ordini e fa delle scelte in rapida sequenza, tutto in vista dell’obbiettivo comune del gruppo (equipaggio): arrivare al prossimo porto, garantendo una buona navigazione.
     
  • Inoltre, il fatto che il corso di vela sia tenuto da professionisti nel campo nautico, nel contesto di un setting terapeutico / riabilitativo, fa si che i pazienti coinvolti siano identificati (e si identifichino) come “un gruppo di giovani che esce in barca” e non come “un gruppo di ragazzi che hanno problemi”, il che è un elemento molto importante per chi vive, quotidianamente, una condizione di esclusione e stigma.
 

IN RETE 

 

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie