Cagliari, 30 aprile 2015 – “Un incontro amichevole tra chirurghi che da anni si scambiano informazioni e conoscenze”. Queste le parole della prof.ssa Palmina Petruzzo, associato di Chirurgia vascolare, per definire il congresso “Hand transplantation: a clinical reality”, questo pomeriggio nell’Aula Congressi della Facoltà di Medicina nella Cittadella universitaria di Monserrato. La docente è da sempre impegnata in questo campo, e nel 1998 ha fatto parte dell’équipe che a Lione (dove tuttora opera) effettuò il primo trapianto di mano al mondo.

 

Quello ascoltato è stato però molto più di un incontro amichevole: un affascinante viaggio alla scoperta delle ultime frontiere della chirurgia, ovvero il trapianto di mano e di viso. La presenza di Paolo Sassu, coordinatore dell’Hand Transplant Program della Sahlgrenska University Hospital di Gothenburg e di 14 chirurghi della mano, della prof.ssa Petruzzo e del prof. Antonio Capone, associato di Malattie dell’apparato locomotore, ha reso i lavori particolarmente densi e scientificamente d’eccellenza. Ulteriore punto di forza dell’appuntamento è stato il collegamento con il prof. Samir Mardini, chirurgo plastico della Mayo Clinic di Rochester, USA, che ha spiegato gli ultimi progressi del trapianto di viso e ringraziato più volte la prof.ssa Petruzzo per il preziosissimo contributo dato a questo delicato settore della chirurgia.

 

Notevole anche l’intesa mostrata con l’Ateneo svedese: da tempo studenti, laureati e specializzandi dell’Università di Cagliari perfezionano il loro percorso accademico a Goteborg, dove dal 2012 è attivo il programma guidato da Sassu. “I trapianti stanno sempre più uscendo dalla loro dimensione di "salvavita" – ha spiegato la prof.ssa Petruzzo, illustrando ad una platea molto attenta la complessità degli interventi - per perseguire anche l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita”.

 

Quindi il dottor Sassu, che ha illustrato il programma dei trapianti di mano, durante i quali segue in particolare la parte ricostruttiva. Specializzato in Sardegna, ha perfezionato i suoi studi prima a Taiwan e poi negli Stati Uniti a Louisville. Nell’intervento il giovane chirurgo ha parlato del trapianto di mano “come evoluzione della microchirurgia” e sottolineato che “la difficoltà dei trapianti è l’organizzazione di gruppi di circa 20 persone, specialisti nei vari settori coinvolti”. Da Anders Nilsson, primario della Sahlgrenska University Hospital di Goteborg, un plauso all’iniziativa, anche a nome dei colleghi: “Abbiamo ricevuto nel nostro ateneo diversi studenti e specializzandi, e sono sempre rimasto colpito dell’ottimo livello della loro preparazione: siamo soddisfatti di aver contribuito alla loro formazione”.

 

 

 

 

 

 

Durante l’incontro sarà attivato anche  un collegamento con il Prof. Samir Mardini, chirurgo plastico della Mayo Clinic di Rochester, USA.

 

Tra i chirurghi invitati all’evento sarà presente Paolo Sassu (nella foto a sinistra), che da tempo lavora stabilmente in Svezia: si tratta di un’occasione per conoscere una realtà nord europea differente dalla nostra.