Dal 2002 il Centro diretto dal professor Marci ha pubblicato 65 volumi: "un utile strumento di conoscenza per i giovani"
27 June 2014

Cagliari, 27 giugno 2014 – Sono state presentate questo pomeriggio, nella cornice dell’Aula Magna del Rettorato, le novità 2013/14 della Collana “Scrittori sardi” del Centro di Studi Filologici Sardi, diretto dal professor Giuseppe Marci. L’incontro è stato moderato dalla prorettrice per la Didattica, Paola Piras, e introdotto dal direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e linguistica dell’Università di Cagliari, Ignazio Putzu. Presenti in sala anche il Rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, l'editore della Collana, e i responsabili della tipografia "Grafiche Ghiani" che ne cura l'elegante edizione.

 
“E’ un momento utile non solo per presentare i libri pubblicati nel 2013 – ha chiarito il professor Marci – ma anche per una riflessione sul lavoro fatto finora dal Centro e sulle sue prospettive per il futuro. Il nostro ruolo in esso è un’estensione del lavoro che – da studiosi e ricercatori – svolgiamo ogni giorno per l’Ateneo di Cagliari”.
 
E l’opera del Centro è davvero consistente: ben 65 titoli dal 2002 al 2013, una enorme mole di studi, pubblicazioni e ricerche, e il Bollettino di studi sardi, con un sito web molto curato in ogni dettaglio. “Non dimentichiamo – ha chiosato il docente di Filologia italiana – che pubblichiamo questi volumi con lo scopo di fornire strumenti di conoscenza utili per la crescita delle giovani generazioni”.
 
Paolo Maninchedda, docente di Filologia romanza, si è soffermato in particolare sul volume sulle opere di Egidio Pilia (“Opere edite. Volume primo”), indicandolo come “uno dei padri dell’idea autonomistica sarda”: “si tratta di un volume che suggerisce ulteriori approfondimenti sul pensiero autonomista, che ben si inserisce tra gli altri volumi presentati questa sera, pur distanti nel tempo e nel tema, perché la filologia è curiosa delle architetture mentali”.
 
Di “Scritti politici di Antonio Segni” ha parlato Francesco Soddu, docente di Storia delle istituzioni politiche all’Università di Sassari: “Dal volume emerge – ha spiegato lo studioso – un Segni inaspettato, su posizioni riformiste che non corrispondono alla figura del cattolico conservatore. E’ netta la sua sensibilità per la dimensione storico-istituzionale, che rivela la curiosità intellettuale che ne fa un personaggio molto interessante, che già nel ’48 parlava dell’esigenza di “sveltire” e “semplificare” la macchina dello Stato”.
 
Mario Segni (nella foto a sinistra), intervenuto a nome della Fondazione da lui fondata e che porta il nome del padre, ha rivelato che “il libro è nato dal dialogo con Pietrino Soddu, che mi rimproverava di non aver studiato abbastanza i suoi articoli. Mi colpisce l’impronta fortemente federalista ispirata alla concezione del Partito popolare di don Sturzo. E’ una fedele ricostruzione della profondità e della forza che il pensiero cattolico e la Dottrina sociale della Chiesa hanno esercitato sugli uomini di quella generazione”. Il terzo volume su cui ci è soffermati è “Onorio III e la Sardegna”.
 
Il pomeriggio è proseguito con gli interventi di altri studiosi, e concluso con la lezione su “Un nuovo regionalismo nel quadro delle riforme” di Luciano Vandelli, dell’Università di Bologna.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli -  tel. 070 6752216

 

 


 


 

Cagliari, 16 giugno 2014 – Si terrà il 27 giugno alle 17.30 nell’Aula Magna del rettorato di via Università la presentazione delle nuove pubblicazioni del Centro di Studi Filologici Sardi su “L’Autonomia Sarda e la riforma del Titolo V della Costituzione Italiana”.
 
L’incontro sarà introdotto dal Rettore Giovanni Melis e prevede gli interventi degli autori Ignazio Putzu, Giuseppe Marci, Paolo Maninchedda, Francesco Soddu, Mario Segni, María Dolores García Sánchez, Simona Pilia, Maria Elena Fulgheri, Maurizio Virdis. Modera l’incontro il prorettore per la Didattica, Paola Piras.
 
Conclude Luciano Vandelli (Università degli Studi di Bologna) con una lezione su “Un nuovo regionalismo nel quadro delle riforme”.
 
 
 

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