Gazzetta OlimpiKa. Intervista di Silvia Soddu alla voce del Golaseca
04 June 2014

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OlimpiKa 2014 - LA GAZZETTA

Intervista di Silvia Soddu alla voce del Golaseca

Cagliari, 31 maggio 2014
 
"Se venisse Mago Merlino e mi proponesse di diventare un famoso rocker italiano per mille euro al mese, io accetterei subito.
A noi dei Golaseca non interessa guadagnare soldi o partecipare alle grandi feste, ci interessa parlare di tematiche sociali ad un pubblico più vasto.  Vogliamo crescere e portare i Golaseca, che sono made in Sardegna, in tutta l’Italia"
Queste le parole del cantante e leader dei Golaseca, Roberto Cossu, che venerdì 30 maggio, insieme a tanti altri gruppi, è salito sul palco dell’Olimpika Live Festival, a Monteclaro, per celebrare l’ inaugurazione delle Olimpiadi Universitarie 2014.
Un’esperienza nuova per il gruppo Sulcitano, che ancora non aveva avuto l’opportunità di collaborare ad un evento legato all’Università. 
"E’ un onore e un privilegio essere qua e partecipare a questo progetto e speriamo che non sia l’unica volta," dichiara il leader dei Golaseca, "perché in questo modo ci viene data la possibilità di far conoscere anche al pubblico dei giovani universitari quali sono le tematiche del nostro repertorio musicale"
 
Roberto Cossu"Quali sono i temi principali che affrontate nelle vostre canzoni?"
Affrontiamo il tema della disoccupazione, della povertà e della crisi economica del Sulcis, provincia più povera d’Italia dalla quale noi proveniamo. 
La musica che facciamo rappresenta un veicolo per raccontare la storia della nostra gente, che vive nella povertà e che molto spesso non può permettersi di offrire ai propri figli la possibilità di studiare.
 
"Roberto, quanto è importante secondo te l’istruzione e la cultura?”
Sono sicuramente due elementi importanti per la vita dell’uomo.
La cultura è il mezzo principale contro la contro la prepotenza dei ricchi nonchè unica arma per combattere i soprusi che spesso subiamo.
La cultura e l’istruzione sono la base della formazione degli uomini e delle donne di domani.
 
"Il tema del lavoro viene molto spesso affrontato nelle vostre canzoni, cosa pensi a riguardo?"
Il lavoro significa dignità per l’uomo. Purtroppo nel nostro territorio, a causa di una cattiva gestione politica, questo viene a mancare.
La gente sarda non vuole vivere di assistenzialismo e cassa integrazione, vuole lavorare. L’unico mezzo per assicurarci un futuro è la cultura, che è indissolubilmente legata al lavoro e l’istruzione.
 
"Quali sono i progetti del vostro gruppo e quali sono le difficoltà che un gruppo come il vostro può incontrare nell’ambiente musicale?"
Il nostro progetto più ambizioso è quello di crescere come gruppo e farci conoscere in tutta l’Italia. Vogliamo far conoscere il significato del nostro nome, Golaseca, che rappresenta l’albero che allunga le radici alla ricerca dell’acqua e diventa sempre più solido.
Per quanto riguarda le difficoltà, non è una cosa nuova che l’ambiente musicale sia già difficile di per se, ma un gruppo sardo è ancora più complicato a causa di una società molto slegata.
A differenza di altri gruppi che hanno una pubblicità e mejor alle spalle, noi siamo un gruppo che si autofinanzia, per esempio anche l’ultimo lavoro è stato il frutto di una collaborazione, a costo zero, da pare di tante persone, tra cui cameramen, fotografi e comparse, che hanno deciso di rendersi disponibili per lavorare tutti insieme ad un progetto che ha come finalità arrivare fuori dalla Sardegna.
 
"Per concludere, parliamo del vostro ultimo video, Banditi si muore, cos’hai voluto trasmettere al tuo pubblico?"
Il  termine bandito nella nostra Isola è legato al banditismo sardo. Pensiamo ai banditi del meridione nella lotta contro gli occupanti del nord, chi erano? Erano persone che non sottostavano allo stato e ai suoi soprusi, la nostra canzone è una reazione. Una reazione musicale che risveglia le coscienze delle persone non con le armi ma con in mano chitarra e tamburi.

Silvia Soddu

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