Nei giorni scorsi convegno organizzato dall'Ordine della Sardegna in collaborazione con l'Ateneo
03 June 2014

 

 

 
L’Aula Magna del Dipartimento di scienze chimiche e geologiche ha ospitato nei giorni 22 e 23 maggio un convegno organizzato dall’Ordine dei Geologi della Regione Sardegna in collaborazione con l’Università di Cagliari. Il tema affrontato è di scottante attualità: il dissesto idrogeologico.

La due-giorni di lavori risponde inoltre alla promessa che fu fatta agli studenti del Corso di Laurea di Scienze geologiche nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe generata dall’evento meteorologico “Cleopatra” del novembre 2013. In quella occasione fu organizzato un incontro con i docenti e gli studenti del corso di laurea per riflettere assieme sulle cause e sugli effetti devastanti dell’evento sia sul territorio che per la perdita di vite umane. La partecipazione fu veramente molto sentita e gli studenti chiesero che il dialogo fosse aperto anche agli amministratori locali e agli uffici regionali, provinciali delegati alla gestione dell’ambiente e alla pianificazione urbanistica.
 
Inoltre a seguito di questo evento fu messo in atto l’accordo di collaborazione tra la Protezione civile e l’Ordine regionale che prevedeva un supporto tecnico dei geologi in forma volontaria per segnalare la permanenza di condizioni di pericolo sul territorio a seguito delle precipitazioni. Questo accordo regionale, che segue un indirizzo nazionale, è stato attivato per la prima volta quest’anno e ha dato risultati di grande interesse per le amministrazioni locali che hanno potuto valutare economicamente i danni subiti e mettere in atto le misure urgenti di salvaguardia delle aree più sensibili.
 
Le motivazioni per l’organizzazione di questa conferenza erano quindi molto forti e i lavori si sono svolti su due giornate di attività che hanno visto un pubblico molto numeroso e attento e che hanno coinvolto direttamente sia il mondo accademico che gli amministratori regionali e locali.
 
I temi intorno ai quali si è sviluppata la prima parte della prima sessione del convegno, coordinata da Maria Teresa Melis dell’Università di Cagliari, sono stati quelli del clima attuale e della sua evoluzione e ciclicità. Carlo Dessy dell’ARPAS ha parlato delle condizioni meteorologiche di sviluppo dell’evento di novembre, mettendo l’accento sulle tecnologie più avanzate che permettono di seguire i fronti nuvolosi e di predirne le dinamiche.
 
Il prof. Giacomo Oggiano dell’Università di Sassari ha affrontato il tema della ciclicità climatica e dei paleoclimi cha hanno condizionato l’evoluzione della Terra e della vita. La mattinata è stata poi dedicata al ruolo del geologo nei temi della pianificazione e gestione del territorio, sia dal punto di vista normativo, discusso dal dott. Alessandro Cogoni della Direzione generale dell’Urbanistica della RAS, che tecnico e scientifico. A tal fine sono stati presentati dai docenti del Corso di Laurea di Scienze geologiche di Cagliari Antonio Funedda e Andrea Vacca i risultati del progetto di ricerca europeo RESMAR, che ha coinvolto un gruppo di lavoro interdisciplinare nello studio di una metodologia di indagine geologica per guidare la progettazione urbanistica e le scelte di trasformazione territoriale. Il dott. Salvatore Pistis della Provincia di Cagliari ha accolto l’invito ad evidenziare l’importanza della conoscenza delle dinamiche di interazione dell’acqua con le infrastrutture. La mattinata si è chiusa con uno degli interventi più interessanti in termini applicativi della conferenza: il sindaco di Posada (geologo) Roberto Tola ha mostrato come possano coesistere nello strumento urbanistico le richieste di sviluppo economico e le esigenze di salvaguardia del territorio e protezione dai rischi idrogeologici. Si è visto come le scelte di pianificazione condivisa abbiano guidato la redazione del PUC di Posada, uno dei pochi piani adeguati alle direttive del Piano Paesaggistico Regionale.
 
Il pomeriggio del 22 è stato dedicato alla presentazione delle attività svolte dai geologi in coordinamento con la Protezione civile. Il prof. Sergio Vacca dell’Università di Sassari ha cooordinato la sessione e sono stati invitati a portare la loro esperienza i professionisti che hanno lavorato sul campo: Cosima Atzori, Gianluca Meilosu, Alessandro Muscas, Gianni Calia e Andrea Serreli. Queste relazioni sono state precedute da un intervento di Andrea Duro del Dipartimento della Protezione civile Nazionale che, ringraziando l’Ordine della Sardegna anche a nome del Prefetto Gabrielli, ha evidenziato la necessità del presidio territoriale per la prevenzione. Inoltre nella serata sono intervenuti il colonnello Carlo Torchiani sul tema della comunicazione e della divulgazione degli eventi meteorologici e il dott. Giovanni Tilocca che ha presentato l’evoluzione degli strumenti di pianificazione sovraordinata regionale per la gestione del rischio idrogeologico e di come la figura del geologo emerga in un ruolo centrale per la progettazione degli interventi. La serata è stata chiusa dalla presentazione del nuovo Parco di Tepilora nelle sue componenti di gestione da parte del geologo Maria Luisa Mason e naturalistiche da Domenico Ruiu, naturalista e fotografo di grande esperienza.
 
La giornata del 23 è stata dedicata ad una ricca tavola rotonda in cui sono stati discussi i temi dell’importanza delle azioni di prevenzione e di come la figura del geologo non possa essere chiamata ad intervenire solo nelle situazioni di emergenza ma come invece debba essere centrale nelle fasi di progettazione e debba assumere il ruolo di progettista co-pianificatore nei momenti di scelta delle destinazioni d’uso del territorio. Su questi temi si sono confrontati l’Assessore del Enti locali, Finanze e Urbanistica della RAS, Cristiano Erriu, il Direttore della Protezione civile, Giorgio Cicalò, i sindaci di Uras, Bitti e Posada e Giuseppe Bianco dell’ARPAS, che ha sottolineato la necessità di attivare i presidi territoriali in Sardegna. 

Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano ha concluso la tavola rotonda di lavori ringraziando il presidente dell’ordine regionale Davide Boneddu per l’impegno dimostrato dai geologi sardi nel supportare le azioni di intervento sul territorio e ha auspicato un sempre maggior coinvolgimento della figura professionale del geologo non solo nei momenti di emergenza.
La Conferenza si è chiusa con l’assegnazione del premio “Gianluca Panetto” alle scuole medie di Nurallao e Laconi, comuni colpiti fortemente dagli incendi nell’estate del 2013, che hanno analizzato e approfondito i temi della salvaguardia dell’ambiente e del rapporto dell’uomo con il proprio territorio.
(Maria Teresa Melis)
 

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