L’ateneo di Cagliari capofila del progetto ILLBuster. Meeting internazionale in città il 18 e 19 febbraio
17 February 2014
CRIMINI DIGITALI. L’ateneo di Cagliari capofila del progetto ILLBuster. Finanziato dalla Commissione Europea, coinvolge anche Polizia postale e Guardia di finanza. Domani e dopo, meeting internazionale in città. Tra i temi, prevenzione e lotta a domini e pagine web maligne, contenuti pedopornografici, cyber terrorismo
 
Cagliari, 17 febbraio 2014
Mario Frongia

 
Domani, martedì 18 febbraio, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18,  e mercoledì 19, dalle 9 alle 13.30, la sala convegni dell’Hotel Regina Margherita – via Regina Margherita – ospita il meeting internazionale che apre il progetto ILLBuster (ILLegal activities Buster). Finanziato dalla Commissione Europea (Dg-Home), all’interno del programma "Prevention of and Fight Against Crime" (Prevenzione e lotta al crimine), il progetto dura 24 mesi.
 
Fabio Roli (Università di Cagliari)LO STAFF MADE IN CAGLIARI.  Il laboratorio Pra Lab dell’Università di Cagliari, diretto da Fabio Roli (nella foto), si occupa di riconoscimento automatico di forme (http://pralab.diee.unica.it). Al riguardo, i ricercatori Giorgio Giacinto (Sistemi elaborazione informazioni), Davide Ariu (project manager ILLBuster) e Igino Corona (Sicurezza Informatica), vantano esperienze in ambito di sicurezza informatica e sviluppano soluzioni per contrastare cybercrime e cyber-terrorism.
 
PROGETTO INTERNAZIONALE. ILLBuster comprende partner di rilievo mondiale: Nask, Netclean, Università di Milano-Bicocca (Unimib), Guardia di Finanza, Polizia postale e delle Comunicazioni, Tech & Law Center e University of Georgia (Usa). Il progetto fornisce un sistema integrato per il rilevamento automatico di attività illegali su internet. Uno strumento prezioso per le attività di prevenzione e lotta contro il crimine informatico, condotte dalle forze dell’ordine. Tra le news, un motore responsabile della rilevazione di una lista “nera” di domini malevoli e un insieme di periferiche e servizi che ispezioneranno le pagine web ospitate su domini maligni con lo scopo di individuare materiale illecito o pericoloso (pedopornografia, malware, phishing). Il sistema sarà in grado di identificare domini (e contenuti) maligni attraverso l’analisi del traffico Dns e segnalare Url sospetti alle forze dell’ordine. Il sistema viene progettato tenendo presenti gli aspetti legali che garantiscono il rispetto della privacy dei cittadini.
 
IL MEETING
. Ai lavori, oltre agli specialisti dell’ateneo di Cagliari e degli altri partner, prendono parte Alberto Reda (comandante Nucleo speciale frodi tecnologiche, Guardia di finanza, Roma) e Elvira D’Amato (vice questore, Polizia postale e Comunicazioni - Coordinamento operativo indagini di Pedofilia in rete, ministero dell’Interno).

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