- UnicaNews
Un altro tassello della strategia dell’Ateneo è realtà (articolo di Francesco Pigliaru) - Focus Sardegna
10 domande a francesco pigliaru - La Repubblica
elezioni regionali in sardegna ufficiale il candidato del pd pigliaru - La Stampa
sardegna pigliaru il candidato del pd - Rai News
francesco pigliaru m5s grillo cappellacci pd - L’Unità
sardegna francesco pigliaru candidato pd-centrosinistra - Affari italiani
politica / elezioni sardegna - Blitz Quotidiano
politica italiana / francesco pigliaru candidato pd alla regione - TgCom24
sardegna / pigliaru candidato pd - Adnkronos
Sardegna / Pigliaru è il candidato presidente del centrosinistra - Ansa
Regionali Sardegna / Pigliaru candidato Pd - Tiscali
sardegna / pigliaru programma coalizione - Agi
elezioni sardegna / pigliaru pari opportunita per tutti - Sardegna Oggi
Elezioni il Pd sceglie / Pigliaru verso la candidatura - Casteddu on Line
sel con pigliaru / cappellacci farà il critico televisivo di basket - L’Unione Sarda
parisi con pigliaru / novità ed esperienza tutto bene quel che finisce bene
http://www.unionesarda.it/articoli/articolo/348397 - La Nuova Sardegna
pioggia di consensi dai partiti / pigliaru personalità di alto profilo
cappellacci su twitter / auguri francesco pigliaru auspico una competizione leale
L’Unione Sarda di martedì 7 gennaio 2014 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Sessant’anni il 13 maggio, Francesco Pigliaru è nato a Sassari da famiglia di Barbagia: il padre Antonio, orunese, autore del Codice della vendetta barbaricina, è uno dei massimi intellettuali sardi di sempre. Anche Francesco dedica la vita allo studio, ma in campi diversi: dopo la laurea in Scienze politiche a Sassari si specializza in economia a Milano e Cambridge, insegna a Londra, conquista la cattedra dell’Università di Cagliari dove, dal 2009, è prorettore. Ha anche diretto il Crenos.
La Nuova Sardegna di martedì 7 gennaio 2014 / Pagina 17 - Cultura-Spettacoli
Saranno gli elettori a dire se la scelta del Pd di candidare Francesco Pigliaru alla presidenza della Regione è una scelta giusta. E ancora meglio lo dirà, se Pigliaru dovesse vincere le elezioni, ciò che saprà fare da presidente. Per ora si può solo constatare che questa scelta non solo ha un senso ma anche indica una direzione. Tra il 2004 e il 2006, Pigliaru è stato assessore della Programmazione e del Bilancio della Giunta presieduta da Renato Soru, dopo aver avuto un ruolo di primo piano nella preparazione del programma di "Progetto Sardegna", il gruppo col quale Soru si era presentato alle elezioni. I temi sui quali ha caratterizzato la sua gestione della Programmazione sono stati la "vertenza entrate", che produsse nel 2007 un accordo col Governo per una nuova più favorevole ripartizione delle entrate fiscali. E, negli ultimi mesi del suo assessorato, l’esperienza della "progettazione integrata". Si è trattato di un percorso di programmazione dal basso che ha avuto il merito di coinvolgere circa 15.000 soggetti pubblici e privati in una serie di tavoli, solo alcuni dei quali, tuttavia, hanno prodotto progetti praticabili. Sono state probabilmente le difficoltà di attuazione della "progettazione integrata" ad allontanare Soru da Pigliaru e determinare, di conseguenza, le dimissioni di quest’ultimo. Senza che però venisse meno da parte di Soru il riconoscimento del ruolo sino a quel punto positivo avuto da Pigliaru nella guida del più delicato tra gli assessorati regionali. E, da parte di Pigliaru, il fatto di continuare a sentirsi parte dell’esperienza politica che aveva avuto in Renato Soru il suo elemento di punta. Se Pigliaru non può essere definito un "soriano", non è tanto per gli ovvii differenti punti di vista sulla comune esperienza di governo alla Regione, ma perché simili dichiarazioni di appartenenza non sono nei modi e nello stile di Francesco Pigliaru. Per il resto, le storie che ha da raccontare agli elettori sono, principalmente, nei tre anni passati alla Programmazione. I principi di rigore della spesa pubblica sostenuti allora li ha ribaditi recentemente chiedendo, dalle pagine della Nuova Sardegna, agli allora partecipanti alle primarie del Centrosinistra, un preciso impegno programmatico perché l’amministrazione regionale adottasse rigorosi strumenti di valutazione degli effetti della politica di spesa e partecipasse alla stima dei costi standard da tempo in corso per tutte le regioni a statuto ordinario. Le sue competenze e i suoi studi gli hanno consentito di intervenire sul nodo, tutto politico, della zona franca. Chiarendo che, se essa può avere benefici, ha anche costi. Si tratta insomma di capire, in concreto e non nei modi del vaniloquio demagogico, se i vantaggi per le imprese siano superiori ai costi da sopportare in termini di minori entrate fiscali e dunque di minori servizi finanziati. Comunque la si giudichi nel merito, la candidatura di Pigliaru è una mossa indovinata da parte della direzione regionale del Pd. Quest’ultima ha partecipato con passione, nella sua interezza, a una scelta che non può essere rubricata come frutto di un accordo ristretto tra pochissimi dirigenti. E’ un partito, il Pd sardo che, nelle ultime complesse e di sicuro dolorose vicende, ha saputo ritrovare compostezza e senso di responsabilità. Sono gli organi dirigenti di questo partito che hanno deciso la candidatura di Pigliaru. Non gli accordi tra correnti, non la segreteria nazionale da Firenze, non "i capibastone", non i mini notabili.
ORISTANO Difesa della legge salvacoste. Promozione di pari opportunità. Sviluppo del lavoro e della capacità di fare impresa. Diritto dei giovani sardi a nuove speranze per il futuro. Se per ora non è ancora entrato nei dettagli precisi del suo programma di governo per l’isola, Francesco Pigliaru ha comunque spiegato molto bene lungo quale orizzonte intende muoversi. Prospettive per l’isola. «Non partiamo da zero. Partiamo dalle esperienze del Pd, luogo di grandi idee e grandi speranze. Dobbiamo mettere in fila con attenzione tutto ciò che è stato fatto anche dai candidati alle primarie e dall’esperienza di un governo regionale di centrosinistra, che ha realizzato interventi importanti. Mi riferisco per esempio al Piano paesaggistico regionale. Un grande dono. Una struttura immateriale di cui l’isola aveva estremo bisogno. Che è ancora in essere, a resistere agli attacchi del centrodestra, e che è nostro dovere difendere sino in fondo». Pari opportunità. «Senza, non c’è alcuna possibilità di fare un discorso di sinistra: è proprio questa la caratteristica principale della parte politica nella quale ci riconosciamo. E ciò significa avere una scuola che funziona in un quadro dove ancora oggi il reddito condiziona pesantemente il destino delle famiglie. Ecco perché sotto questo profilo dobbiamo lavorare molto velocemente per rafforzare la nostra capacità di essere credibili attraverso proposte concrete». Il lavoro tema essenziale. «L’occupazione viene creata dalla capacità di fare impresa, di stare nel mondo con intelligenza. Per questo dobbiamo realizzare una condizione nella quale l’isola diventi una terra dove si può "fare" molto più facilmente di oggi. E questo vuol dire risolvere i problemi delle infrastrutture di ogni genere, a cominciare dai trasporti». I vantaggi fiscali. «Quando ci riferiamo alla zona franca, forse dovremmo parlare di zona franca... da una cattiva burocrazia. Che cosa impedisce che la Sardegna diventi la frontiera per queste cose? Non ce lo vieta nessuno. E allora nei prossimi giorni dobbiamo saper dire che bisogna gestire l’emergenza guardando al futuro. E noi sul punto abbiamo idee precise, gli altri no». La coesione interna. «Da persona che in questi anni non ha partecipato attivamente giorno per giorno alla vita del partito, sento il peso della responsabilità che mi viene affidata. La mia intenzione è quella di fare regìa, ma di essere apertissimo: per cercare di prendere tutto il meglio che c’è nel partito, ed è molto. Nessuna intenzione professorale o di una tecnicità che sia cieca verso l’importante ruolo della politica e del consenso. Certamente, su quest’aspetto ho da imparare. Ritengo però che avrò molto aiuto e bravi insegnanti. In poche parole dico a tutti: io da solo posso fare poco, insieme possiamo fare moltissimo per vincere». (pgp)
Prorettore per la ricerca nell’ateneo di Cagliari, l’economista sassarese Francesco Pigliaru è nato 59 anni fa e per 2 è stato assessore alla Programmazione nella giunta Soru. Contributo determinante, il suo, per l’ideazione del Master and Back (il progetto prevede che i giovani abbiano la possibilità di svolgere la formazione post laurea in un’università estera o della penisola per poi rientrare con un contratto di collaborazione in aziende o enti). Della necessità di un periodo fuori dalla Sardegna, Pigliaru è sempre convinto, come testimoniano ex studenti che a suo tempo si sono sentiti consigliare di proseguire l’iter universitario al di là del mare. Lui stesso ha lavorato in prestigiose istituzioni accademiche internazionali come la Cambridge University. L’economista è stato assessore sino al 2006, quando ha lasciato l’incarico in maniera polemica con Soru. E il vecchio strappo con il patron di Tiscali oggi ha addirittura fatto temere la bocciatura della sua candidatura da parte dell’ala soriana del partito. Sposato con Adriana Di Liberto, ricercatrice dell’università di Cagliari con PhD a Londra, e padre di un figlio, Pigliaru è figlio di Antonio, il grande antropologo autore dell’opera "La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico”. Sul suo profilo di Fb figura una foto di Mandela. Sempre su internet il candidato del Pd rivela di tifare per la Juve e di preferire Elisa tra le cantanti.