Anche un gruppo di ricercatori dell'Ateneo di Cagliari dietro l'individuazione della "stella trasformista"
02 October 2013

 

Cagliari, 2 ottobre 2013 - C’è anche un gruppo di astrofisici dell’Università di Cagliari dietro la pubblicazione, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, di un articolo in cui viene annunciata al mondo la scoperta di un sistema binario contenente una stella di neutroni che alterna fasi in cui emette raggi X (comportandosi come una stella binaria X di piccola massa) a fasi in cui emette impulsi radio che si ripetono con regolarità ogni 4 millesimi di secondo (comportandosi come una stella radio pulsar al millisecondo).
 
Qualcuno l’ha definita “stella trasformista”: è una stella di neutroni, uno degli oggetti più densi dell’universo frutto dell’esplosione di una supernova, che in tempi rapidissimi passa dall’emissione intermittente di raggi X a quella di onde radio. Con il suo comportamento rappresenta l’anello mancante che gli astronomi cercavano da almeno quarant’anni, in una una delle più entusiasmanti sfide della astrofisica moderna. La stella di neutroni si chiama IGR J18245-2452 e si trova a 18.000 anni luce dalla Terra, in un ammasso chiamato Messier 28. Scoperta per la prima volta nel 2005 da un gruppo di astronomi che la classificò come una sorgente intermittente (pulsar) di onde radio, è stata riscoperta una seconda volta nel 2013 nella sua veste di pulsar a raggi X.
 
Nell’importante scoperta sono coinvolti il gruppo di Astrofisica delle Alte Energie del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari, diretto dal prof. Luciano Burderi, ed alcuni astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
 
Il primo nome sulla pubblicazione è dell’astrofisico italiano Alessandro Papitto, dell’Istituto di studi spaziali di Barcellona, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Papitto fino all’anno scorso ha usufruito di una borsa di ricerca erogata dalla Regione Sardegna per lavorare all’Osservatorio astronomico di Cagliari proprio con il gruppo guidato da Burderi, con cui Papitto continua attualmente a collaborare.
 
Si tratta di un gruppo di ricerca, insieme al gruppo di Astrofisica delle Alte Energie dell’Università di Palermo, da parecchi anni tra i gruppi di punta nel panorama mondiale nella ricerca sulle Stelle di Neutroni ed in particolare sulla evoluzione di questi oggetti. L’articolo scaturisce da questa collaborazione, avendo tra gli autori il dott. Alessandro Riggio, ricercatore dell’Università di Cagliari, il prof. Burderi, la dott. Tiziana di Salvo dell’Università di Palermo, e i dott. Marta Burgay ed Andrea Possenti dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari. 
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - testi Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

LA NOTIZIA SULLA STAMPA

L’Unione Sarda di giovedì 3 ottobre 2013
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. La ricerca su “Nature”
Astrofisici cagliaritani hanno scoperto la stella “trasformista”
 
Una scoperta finita sulla prestigiosa rivista scientifica americana “Nature”. Il miracolo della stella trasformista può contare anche sul lavoro di un gruppo di astrofisici dell’Università di Cagliari. C’è un pezzo di Sardegna nello studio che ha portato alla ribalta la sorgente di neutroni, frutto dell’esplosione di una supernova: in tempi rapidissimi passa dall’emissione intermittente di raggi X a quella di onde radio. Lo staff dell’ateneo cagliaritano ha contribuito a portare alla luce il sistema binario con la stella che alterna fasi in cui emette raggi X (comportandosi come una stella binaria X di piccola massa) a fasi in cui emette impulsi radio che si ripetono con regolarità ogni 4 millesimi di secondo (comportandosi come una stella radio pulsar al millisecondo).
RICERCA AFFASCINANTE Con il suo comportamento questa stella trasformista rappresenta l’anello mancante che gli astronomi cercavano da almeno quarant’anni. La sorgente di neutroni si chiama IGR J18245-2452 e si trova a 18 mila anni luce dalla Terra, in un ammasso chiamato Messier 28. La stella stata individuata per la prima volta nel 2005 da un gruppo di astronomi, che la classificò come una sorgente intermittente (pulsar) di onde radio. Solo che ora è stata in qualche modo riscoperta nella sua veste di pulsar a raggi X.
GLI STUDIOSI SARDI Questo traguardo è stato tagliato col contributo del gruppo di Astrofisica delle Alte energie del Dipartimento di Fisica dell’Università cagliaritana (diretto dal Luciano Burderi) e dagli studiosi dell’Osservatorio astronomico. Il primo nome sulla pubblicazione è quello dell’astrofisico italiano Alessandro Papitto, dell’Istituto di studi spaziali di Barcellona: ha ottenuto una borsa di ricerca erogata dalla Regione Sardegna per lavorare all’Osservatorio astronomico di Cagliari, proprio con il gruppo guidato da Burderi.
LA RICERCA SULLE STELLE Il gruppo di ricerca che fa capo a Cagliari opera in stretta collaborazione con lo staff di Astrofisica delle Alte Energie dell’Università di Palermo e da anni rappresenta un punto di riferimento nel panorama mondiale della ricerca sulle stelle di neutroni. (sa. ma.)
 
La Nuova Sardegna di giovedì 3 ottobre 2013
Pagina 24 - Ed_Cagliari
Stella “trasformista”, astrofisici sardi nel pool di ricerca
 
CAGLIARI La chiamano "stella trasformista" perché ogni volta che viene scoperta si presenta in modo diverso: o come sorgente intermittente di onde radio. Oppure come pulsar a raggi X. Sulle sue tracce c’è anche un gruppo di astrofisici dell’Università di Cagliari. Dietro la pubblicazione, sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, di un articolo in cui viene annunciata al mondo la scoperta di un sistema binario contenente una stella di neutroni che alterna fasi in cui emette raggi X (comportandosi come una stella binaria X di piccola massa) a fasi in cui emette impulsi radio che si ripetono con regolarità ogni 4 millesimi di secondo (comportandosi come una stella radio pulsar al millisecondo) c’è proprio il gruppo di astrofisica delle alte energie del dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari, diretto da Luciano Burderi, ed alcuni astronomi dell’Osservatorio astronomico di Cagliari dell’Istituto nazionale di astrofisica. Il primo nome sulla pubblicazione è dell’astrofisico italiano Alessandro Papitto, dell’Istituto di studi spaziali di Barcellona, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Papitto fino all’anno scorso ha usufruito di una borsa di ricerca erogata dalla Regione Sardegna per lavorare all’Osservatorio astronomico di Cagliari proprio con il gruppo guidato da Burderi, con cui Papitto continua attualmente a collaborare. L’articolo scaturisce anche dalla collaborazione con il gruppo di astrofisica di Palermo: tra gli autori, insieme a Burderi, ci sono Alessandro Riggio, ricercatore dell’Università di Cagliari, Tiziana di Salvo dell’Università del capoluogo siciliano e Marta Burgay ed Andrea Possenti dell’Osservatorio astronomico di Cagliari. La stella di neutroni ha un nome un po’ difficile: si chiama IGR J18245-2452 e si trova a 18.000 anni luce dalla Terra, in un ammasso chiamato Messier 28. (s.a.)
 

 

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