Rettore dal 1979 al 1991, scompare a quasi 97 anni un grande protagonista dell'Università di Cagliari
28 May 2013

Rettore dal 1979 al 1991, scompare a quasi 97 anni un grande protagonista dell’Università di Cagliari
Insigne studioso e ricercatore, indiscusso Maestro e medico scrupoloso, amministratore illuminato e lungimirante. 
  
Duilio Casula

Cagliari, 29 maggio 2013 (SN) – Padre e Maestro. Sono le definizioni più utilizzate per parlare questa mattina del Professor Duilio Casula, nella cerimonia di ricordo nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina nella “sua” Cittadella di Monserrato: un tributo all’uomo, al docente, allo scienziato da parte di tantissimi che sono accorsi per rendergli omaggio.
 
Rettore dal 1979 al 1991, è scomparso qualche giorno fa all’età di 97 anni. “Con passione, per tutta la vita ha contribuito a far crescere la facoltà di Medicina – ha detto il Rettore, Giovanni Melis – Anche attraverso la formazione degli allievi, impegnato nella Medicina del Lavoro, l’ha fatta divenire un Centro di eccellenza nello studio delle malattie professionali”.
 
Il Magnifico ha quindi assicurato che si adopererà perché la proposta di intitolare al professor Casula il Policlinico di Monserrato possa andare a buon fine: “Il mio rapporto con lui è cominciato negli anni ’70: ero giovane ricercatore eletto nel Consiglio di amministrazione, quando era Rettore”.
Il professor Melis si è soffermato su alcuni particolari: “Nel 2009, appena sono stato eletto rettore – ha raccontato – mi ha incoraggiato ad andare avanti, raccomandandomi di proseguire nel completamento di Monserrato, che lui ha sempre considerato strategico per l’Ateneo”. Poi il ricordo di alcuni momenti: “Il primo, quando ripresi la consuetudine dell’inaugurazione dell’Anno accademico. Mi ringraziò dicendomi che si trattava di un momento importante di dialogo dell’Università con il territorio: poi, ogni anno, è sempre stato presente”.
 
“Quando ci comunicarono che il CIPE aveva stanziato i fondi per il completamento di Monserrato – ha aggiunto il Rettore – mi telefonò mostrandosi entusiasta, e mi raccontò le difficoltà incontrate per vincere la burocrazia quando partirono i primi progetti”.
L’altro ricordo è legato al meccanismo della decadenza degli studenti da troppi anni fuoricorso: “Mi disse che era d’accordo – ha rivelato il prof. Melis – e che gli studenti avrebbero capito, e in tanti si sarebbero messi a studiare. Devo dire che è andata proprio così”.
 
Il prof. Francesco Sanna Randaccio, al fianco di Casula per 50 anni, ha tratteggiato la figura del maestro: “Ci ha trasmesso i valori in cui ha sempre creduto: il rispetto per il malato e per le esigenze dei lavoratori. L’amore per il lavoro come sacrificio: l’esempio partiva da lui, era l’uomo delle 5 del mattino, a quell’ora era già al lavoro e si meravigliava quando qualcuno di noi non riusciva ad arrivare prima delle sette. E poi ancora l’onestà nella ricerca e lo spirito di sacrificio”.
Il prof. Pietro Apostoli, presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale, ha ricordato l’impegno a livello nazionale: “E’ stato il docente che ha ricoperto più a lungo la carica di nostro presidente e nel 1978 è stato uno dei padri della Riforma sanitaria”.
 
“Negli anni ’70 ero in Consiglio di amministrazione – ha detto Gianni Loy, docente di Diritto del lavoro – Ci scontrammo più volte, era il periodo dello Statuto dei lavoratori. Dopo la fine del suo mandato c’è stata una trasformazione del rapporto tra me e lui, che mi ha arricchito molto”.
 
La mattinata è stata conclusa dall’intervento del prof. Pasquale Mistretta, successore del prof. Casula, che ha anticipato alcuni brani di un’intervista contenuta in un libro sul Policlinico di prossima uscita: “Ricordo tre cose di Duilio – ha spiegato – La prima è Gesturi: ci conoscemmo lì, ambedue in famiglie di sfollati da Cagliari. Continuò anche dopo a darmi del tu, anche quando lui era già docente di Medicina, e io studente a Ingegneria. Ricordo anche la sua passione per la musica, e Mozart in particolare, ma anche il fatto che fosse “cagliaritano di castedd’e susu”: all’apparenza freddo, nel rapporto con le persone si trasformava”.
 
Quindi l’impegno per Monserrato: “Sulla Cittadella non ebbe la diffidenza che fu propria di don Paolo De Magistris, che in Consiglio comunale chiese ‘Cui prodest?’, a chi giova. Casula capì che la centralità di Cagliari era fondamentale e tale sarebbe rimasta anche aprendo Monserrato, anziché rimanere chiusi nel San Giovanni di Dio. Ha sempre investito nella fiducia del territorio. Socialista vero, fu anche consigliere di amministrazione del Cagliari dello scudetto”.

 


Duilio Casula

Cagliari, 28 maggio 2013 (IC) - La camera ardente sarà allestita domani dalle 9,30 a Monserrato, nella sala congressi di Medicina, proprio nella "sua" Cittadella universitaria. I funerali, annunciati in forma privata, si svolgeranno a Gesturi, dove era nato il 24 giugno del 1916. Il professore emerito Duilio Casula aveva quasi 97 anni. Medico del lavoro, laureato nel 1948, già assessore e vicesindaco  di Cagliari, nel 1950 aveva ottenuto il primo incarico nell’Università di Cagliari, di cui è stato Rettore dal 1979 al 1991. Nel 1963 aveva inaugurato l’Istituto di Medicina del Lavoro (da lui diretto anche nel periodo del rettorato e fino alla pensione), in via San Giorgio, di fronte alla Clinica medica intitolata a Mario Aresu, il maestro di cui è stato allievo prediletto e vero erede. Tra i rettori firmatari della Duilio Casula, Giovanni MelisMagna Carta delle Università Europee (1988), membro del Consiglio superiore della sanità, nel 1990 Casula pose la prima pietra del policlinico universitario a Monserrato, il suo grande progetto, oggi realtà d’eccellenza, che gli ha assegnato un ruolo d’onore nella storia dell’ateneo cagliaritano. Nel 2006 l’Università gli aveva reso omaggio in occasione del suo novantesimo compleanno, con uno speciale tributo dell’intero mondo accademico e dell’ordine dei medici.
 
Con gli articoli tratti dall’odierna rassegna stampa riproponiamo qui di seguito anche l’intervista del dicembre 2009 rilasciata a Unicanews per l’inaugurazione dell’anno accademico (foto a destra, con il rettore Giovanni Melis).

clicca per il numero 55 di Unicanews  


rassegna stampa
 

L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di martedì 28 maggio 2013
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Ateneo in lutto, addio a Casula
Clinico di fama e rettore, creò la Cittadella universitaria
Morto ieri a 97 anni uno degli ultimi grandi vecchi: domani la camera ardente
 
Fra un mese esatto avrebbe compiuto 97 anni. Ieri è scomparso Duilio Casula, “padre” della Cittadella universitaria di Monserrato, rettore per nove anni, clinico di fama e autore di numerose pubblicazioni nel campo della medicina del lavoro. Sicuramente uno degli ultimi veri “baroni” dell’ateneo cagliaritano, a cui ha dedicato gran parte della vita con una dedizione assoluta per l’insegnamento e la ricerca. Anche in pensione ha continuato a frequentare quotidianamente il suo studio prima nella clinica in via San Giorgio, che aveva inaugurato nel 1963 ereditando la cattedra del “maestro” Mario Aresu, e poi -nonostante l’età già avanzata - nella nuova sede di Monserrato.
CAMERA ARDENTE Domani dalle 9,30 verrà aperta la camera ardente nella sala Congressi proprio del campus universitario. I funerali, invece, si svolgeranno a Gesturi in forma privata. Lucidissimo sino alla fine, non ha mai voluto allontanarsi da quella che considerava la sua creatura e la sua seconda casa, per stare vicino ai vecchi allievi (ormai docenti e medici affermati) e ai ricercatori. Il potere, certo, lo affascinava, padre padrone del “suo” istituto e poi sullo scranno di magnifico rettore che coprì dal 1979 al 1991, gestendo un momento difficile dell’ateneo cittadino in piena espansione.
IL SOCIALISTA Fu anche un politico di primo piano in Sardegna per il Partito socialista, molto vicino a Bettino Craxi negli anni Ottanta, chiamato a incarichi importanti (fu vicesindaco e assessore comunale). Di questo suo impegno nel “Garofano” andava orgoglioso: «Insieme a Peppino Tocco siamo stati i primi due tesserati del dopoguerra», raccontò nell’ultima intervista all’Unione Sarda: «Ho vissuto tutti i momenti del partito sino all’era Craxi. Apprezzavo la sua azione politica e di governo. Ha saputo spezzare un’egemonia in Italia». Per questo alla sua caduta decise di smettere con la politica attiva, ma nel cuore rimase sempre socialista.
IL CLINICO Nato a Gesturi nel 1916 si trasferì giovanissimo nel capoluogo per gli studi. Medico nel 1948, ottenne la prima cattedra nel 1950, poi la docenza in medicina del lavoro di cui sarà capo d’istituto sino alla pensione e presidente della Società italiana degli specialisti. Fece parte del Consiglio superiore della sanità, di numerose commissioni nazionali ed europee. Il suo vanto fu l’ideazione e la creazione del Polo scientifico di Monserrato con un unico cruccio, mai ammesso, ma comprensibile: il taglio del nastro toccò al suo successore Pasquale Mistretta. Lui - raccontò poi - quel giorno era lì, ospite d’onore, a compiacersi per un sogno diventato realtà.
IL CAMPUS Di quel progetto, non più tardi di un paio d’anni fa, ricordava ogni passaggio burocratico, ogni figura (dal potente politico romano al più umile e prezioso geometra comunale), ogni battaglia: «Quando fui eletto rettore mi trovai ad affrontare il gravissimo problema dell’edilizia universitaria. L’ateneo scoppiava di studenti, le aule non bastavano più, ma soprattutto molti edifici cadevano a pezzi. Non si riusciva a far approvare il progetto dal Consiglio comunale. A Roma trovai una vecchia legge del 1981 che imponeva tempi stretti sia al Comune che alla Regione. Di fronte alla prospettiva di una brutta figura nazionale il Comune finalmente discusse e approvò il piano». Così nacque il campus tra Sestu e Monserrato.
IL CASTELLANO Oltre all’amore viscerale per l’università, le sue grandi passioni erano la musica e la storia. Nello studio dell’abitazione in Castello ben in evidenza i suoi interessi, oltre la medicina. Nella libreria i testi sacri di storia della Seconda guerra e del fascismo, da Churchill a Mack Smith e De Felice, storia e archeologia della Sardegna, Lilliu, Gramsci e Lussu. Si considerava un castellano doc, amava il rione dove abitava sin dal dopoguerra nello storico palazzo Zapata della famiglia della moglie Clementina Scarpa Asquer, scomparsa nel 2009. Lascia due figli, entrambi docenti universitari di prestigio. E il ricordo di essere stato uno degli ultimi grandi “senatori” della città.
Carlo Figari
 
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
La Nuova Sardegna di martedì 28 maggio 2013
 
Pagina 31 - Ed_Cagliari
La scomparsa di Duilio Casula il rettore del Policlinico
 
CAGLIARI Si è spento ieri, all’età di 97 anni, il professor Duilio Casula, cinquantasettesimo Rettore dell’Università di Cagliari, storico fondatore e direttore dell’Istituto di Medicina del lavoro e soprattutto “padre” del progetto di trasferire il corpo universitario dal centro della città nella piana di San Lorenzo, dove ci sono le facoltà scientifiche e il Policlinico. Casula, che sino a poco tempo fa si recava regolarmente nel suo studio all’Università, ha governato l’Ateneo dal 1979 al 1991, e in quegli anni ha lavorato per aprire l’Ateneo alla città e al suo hinterland, sia dal punto di vista logistico che per le relazioni politico-istituzionali tra Università ed enti locali. Casula, che nel corso della sua lunghissima carriera universitaria ha avuto modo anche di svolgere con prestigio attività politica, ricoprendo incarichi di governo nel comune di Cagliari nelle file del partito socialista. Craxiano di ferro, Casula è stato anche vicesindaco. Oltre alla prestigiosa carriera didattica, Casula verrà ricordato per aver messo la prima pietra nel’area del Policlinico; l’inaugurazione si tenne nel marzo del 1986. Un’altra epoca, da tutti i punti di vista.
 
 
 
L’UNIONE SARDA
L’Unione Sarda di mercoledì 29 maggio 2013
 
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Il direttore dell’aou filigheddu
«Intitolare il Policlinico a Duilio Casula»
 
 
«La scomparsa di Duilio Casula, rettore emerito dell’Università di Cagliari, è una grande perdita per tutto il mondo accademico e per la sanità sarda». Lo dice il direttore generale dell’Aou di Cagliari Ennio Filigheddu.
«In questo giorno di lutto e di dolore per la famiglia a cui siamo vicini - dice ancora il manager dell’Aou - ricordiamo la grande professionalità di un uomo e un professionista, di uno dei padri della medicina del lavoro italiana, di un professore e clinico di fama e lungimirante, che ha dato una svolta alla sanità cagliaritana volendo fortemente la realizzazione del Policlinico di Monserrato. Per questo motivo riteniamo importante dedicare a lui la struttura, proponendone l’intitolazione proprio al professor Duilio Casula».
 
 

 Duilio Casula

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