L’analisi di Antonello Pani. In Sardegna 130 mila persone soffrono di patologie renali croniche. Annualmente sono 150 i nuovi dializzati per milione di abitanti, con un costo, a carico del sistema sanitario, di circa 40 mila euro per paziente. Colpite tutte le fasce d’età, con prevalenza per quelle medio-alte. I nuovi trattamenti per l’anemia renale puntano a una correzione parziale della malattia per evitare effetti collaterali.
NUOVI TRATTAMENTI Sono state presentate in anteprima a Cagliari, al Forum nazionale di nefrologia, le nuove linee-guida per la cura dell’anemia renale. «Le novità – spiega Antonello Pani, direttore della Struttura Complessa di nefrologia e dialisi al Brotzu e docente nella Scuola universitaria di specializzazione – non derivano da nuovissime molecole in commercio ma dall’obiettivo di cura. Si è osservato che il target di emoglobina ideale per il paziente con insufficienza renale è tra 10 e 12 g/dl. Ferro e farmaci come la darboetina stimolano la produzione di globuli rossi e permettono di trattare l’anemia nei nostri pazienti senza esagerare con la correzione, evitando così gravi effetti collaterali che potrebbero insorgere, come ictus e neoplasie». È dello stesso avviso anche Francesco Locatelli – Direttore Scientifico del Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale dell’Ospedale Alessandro Manzoni di Lecco: «La terapia più efficace - spiega il professor Locatelli - è quella che combina farmaci a base di ferro e darbeboetina. Non dobbiamo però considerare soltanto il raggiungimento di valori ottimali di emoglobina ma usare la dose più bassa di ferro ed ESA possibile per raggiungere l’obiettivo».
LA MALATTIA RENALE CRONICA è stimata intorno al 10% della popolazione. In Italia ne soffrono 5 milioni di persone (130.000 in Sardegna). Ogni anno, 150 pazienti per milioni di abitanti vanno in dialisi. Un dializzato costa tra i 30 e i 40 mila euro annui. Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata la percentuale di incidenza dell’anemia è circa del 50%. In questi pazienti, oltre alla diminuzione della funzione renale è presente una graduale riduzione della produzione di globuli rossi nel sangue.
ARGOMENTI «Oltre alle linee guida per la cura dell’anemia renale – conclude Pani - la convention si occupa anche di alterazione di calcio fosforo e paratormone, un asse metabolico alterato nei pazienti che porta, da un lato, a una patologia ossea invalidante, la osteodistrofia uremica, dall’altro favorisce le calcificazioni vascolari, uno dei principali fattori di rischio della mortalità cardiovascolare dei nostri malati».
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