La figura di Alberto Boscolo è al centro di un convegno internazionale organizzato dal Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio dell’Università di Cagliari. Qui di seguito una scheda di approfondimento sull’illustre docente cagliaritano a cura della professoressa Olivetta Schena.
![]() Profondo e attento studioso della storia della Sardegna, fin dagli anni giovanili egli aveva rivolto la sua attenzione al periodo in cui l’isola era stata occupata dai Catalano-Aragonesi (1323-1516), indagando a fondo sulle conseguenze dell’espansione mediterranea della Corona d’Aragona. In Spagna, in particolare in Catalogna, aveva trascorso lunghi periodi della sua vita e vi aveva condotto attente e sempre proficue ricerche d’archivio.
Assiduo frequentatore della Sala di studio dell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona egli soleva dire che proprio a Barcellona doveva la sua formazione di iberista; quelle missioni di studio gli avevano, infatti, consentito la stesura di molti saggi di storia catalano-aragonese, seguiti da alcune delle sue migliori monografia: I Parlamenti di Alfonso il Magnanimo (1953); La politica italiana di Ferdinando I d’Aragona (1954); Medioevo Aragonese (1958); La politica italiana di Martino il Vecchio (1963).
L’interesse per gli studi storici catalani del professor Boscolo non si limitava, però, alla sua personale produzione scientifica (ricca certamente ma in fondo isolata); infatti, su sua iniziativa, stimolata dal suo entusiasmo, nasceva in Sardegna sin dagli anni ’50 una Scuola storica che, sotto la guida di questo insigne e impareggiabile Maestro esplorava, in reiterate e sempre fruttuose missioni di studio, gli Archivi di Madrid, Barcellona, Simancas, Siviglia. Partecipavano attivamente a queste prime ricerche in terra iberica i professori: Bacchisio Motzo, Antonio Era, Francesco Loddo Canepa (all’epoca direttore dell’Archivio di Stato di Cagliari), Giancarlo Sorgia.
Prendeva corpo col passare degli anni una Scuola molto efficiente, molto affiatata, con interessi vari nel campi della storia catalano-aragonese. Da quelle ricerche derivarono studi veri e propri, originali e nuovi e, parallelamente, la pubblicazione sistematica delle fonti inedite riguardanti l’Italia.
I giovani e promettenti allievi di quegli anni sono oggi tutti affermati professori universitari (Francesco Cesare Casula, Luisa D’Arienzo, Marco Tangheroni, Giuseppe Meloni, Angelo Castellaccio, Olivetta Schena ed altri), che dal grande Maestro hanno ereditato non solo gli insegnamenti e la capacità di fare ricerca ma, soprattutto, la tendenza e la ferma volontà di fare Scuola. Negli anni ’80 la proiezione culturale e scientifica di Alberto Boscolo aveva varcato i confini del Mediterraneo. In qualità di membro della Commissione speciale del Ministero degli Esteri, e più ancora come responsabile del Servizio Relazioni Internazionali del CNR., aveva rivolto la sua attenzione all’Atlantico e ai Paesi dell’America Latina, sulla scia del grande navigatore Cristoforo Colombo, oggetto di studio e di ricerche messe a frutto nei suoi appassionati interventi ai Convegni Colombiani di Genova: Genova e Spagna nei secoli XIV e XV. Una nota sugli insediamenti (1974); Gli insediamenti genovesi nel sud della Spagna all’epoca di Cristoforo Colombo (1977); Ricerche su Cristoforo Colombo e la sua epoca (1979); e più tardi: Saggi su Cristoforo Colombo (1986).
![]() Attraverso un impegno costante il professor Alberto Boscolo ha perseguito lo scopo di aprire nuove strade, indicare nuove prospettive di ricerca, approfondire nuovi problemi, formare nuovi allievi. I giovani erano il pensiero dominante di questo insigne e fecondo studioso; costituivano quelle nuove leve sulle quali egli contava con tutta la sua fiducia per il futuro della ricerca storica in generale e in particolare della storiografia catalana in Italia; alla Catalogna, suo ’primo amore", egli continuava a dedicare le sue energie migliori.
La Spagna aveva in più occasioni riconosciuto gli alti meriti del professor Alberto Boscolo nell’ambito della storiografia iberica, nominandolo membro della “Real Academia de Buenas Letras”, dello “Istitut de Estudis Catalans” di Barcellona e della “Real Academia de la Historia” di Madrid ed insignendolo della “Encomienda de Alfonso X el Sabio”. Nel dicembre 1983, supremo riconoscimento, l’Università degli studi di Barcellona gli aveva conferito la laurea honoris causa in Filosofia e Lettere.
Nel discorso di "recepció" pronunciato in quell’occasione (I Catalani nel Mediterraneo nel Basso Medioevo. Aspetti e problemi, pubblicato in “Archivio Storico Sardo”, vol. XXXIV, fasc. II (1984), pp. 331-358) ancora una volta il Boscolo dedicava ai giovani il suo ultimo pensiero e terminava con queste parole: " ....il mio dottorato honoris causa di oggi non ha il significato di un premio per me, è un premio che io devo dividere con la mia Scuola, è un premio che deve servire ai giovani per invogliarli al cammino che io ho percorso in parte e che è ancora lungo, ma ricco di fascino".
La strada da Lui magistralmente tracciata non è stata mai abbandonata e la Scuola storica sarda, da Lui voluta e costantemente stimolata, ha continuato a produrre i suoi frutti, che perpetuano gli insegnamenti ed il ricordo di questo indimenticabile Maestro, la cui attività storiografica di vasto respiro è documentata dalla sua ricca e variegata Bibliografia, pubblicata da Luisa d’Arienzo nel primo volume dell’opera Sardegna, Mediterraneo e Atlantico tra Medioevo ed Età Moderna. Studi storici in memoria di Alberto Boscolo, Roma 1993, pp. 23-43. I tre volumi, pubblicati a qualche anno dalla sua morte e curati dalla stessa D’Arienzo, sono una testimonianza tangibile della considerazione di cui godeva Boscolo in Italia e all’Estero, in particolare nei Paesi della penisola Iberica.
Il Senatore Paolo Emilio Taviani lo definì “un diplomatico della cultura”, ed era questa una delle peculiarità che maggiormente avevano contribuito a consolidare la fama di Alberto Boscolo in Italia e all’estero. La capacità straordinaria di stipulare accordi internazionali e di aprire nuove strade di ricerca, frutto anche di una particolare competenza in diritto amministrativo affinata durante gli anni in cui era stato Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, gli consentì di muoversi con disinvoltura nei complessi meandri della burocrazia ministeriale e del CNR, all’interno del quale ricoprì la prestigiosa carica di Presidente del Comitato 08.
A distanza di venticinque dalla morte di Alberto Boscolo si vuole ricordare e omaggiare con un Convegno internazionale di Studi la sua memoria, ma soprattutto fare il punto su quelle che sono state negli anni le ricerche e gli studi condotti sulla scia delle sue intuizioni storiografiche, analizzando criticamente gli esiti delle ricerche che la sua Scuola ha proficuamente condotto: in Sardegna come a Roma o a Milano, a Barcellona ma anche a Simancas, a Madrid e a Siviglia.
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INFO
News Unica.it / convegno internazionale del 7 novembre 2012