Presentato il XIX Rapporto Crenos sull'economia della Sardegna
25 May 2012

 

Cagliari, 25 maggio 2012 – E’ stato presentato questa mattina il XIX Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna. In un’aula magna della facoltà di Ingegneria particolarmente gremita, Giovanni Sulis, ricercatore del Centro di ricerche diretto da Stefano Usai e docente di economia politica in facoltà di Giurisprudenza, ha illustrato i dati emersi dalla rilevazione di quest’anno.
 
Da quanto emerso durante i lavori di questa mattina, la Sardegna rimane strettamente ancorata alle dinamiche nazionali e del Mezzogiorno, con una netta stagnazione in termini di crescita del reddito e dei consumi, dall’altra mostra ancora una volta dei segnali di vitalità nel mercato del lavoro con un miglioramento della condizione occupazionale delle donne. Segnali che tuttavia devono essere valutati alla luce della condizione estremamente critica della componente maschile e di quella più giovane della forza lavoro.
 
Il direttore del Crenos, Stefano Usai, sottolineando in apertura il carattere di lavoro corale che da sempre contraddistingue il Rapporto, ha parlato di “contesto drammatico in cui l’Isola fa fatica a trovare la strada dello sviluppo”, e ha evidenziato come il Centro sia uno degli esempi positivi della collaborazione avviata tra i due Atenei sardi.
 
I principali dati e indicatori sul sistema economico, sui servizi pubblici, sul turismo, sul mercato del lavoro e sui fattori di crescita e sviluppo dell’economia regionale, elaborati in quest’ultima edizione del Rapporto, spiegano nel dettaglio la situazione appena descritta.
 
Come di consueto, il volume è arricchito da una corposa appendice statistica e integrato con temi di approfondimento e policy focus tematici. Questi ultimi, in particolare, offrono una chiave interpretativa dei fenomeni oggetto di studio e costituiscono un utile strumento di diffusione dei risultati di ricerche condotte a livello nazionale ed internazionale in cui il CRENoS è attualmente impegnato, riducendo la distanza tra ricerca puramente accademica e divulgazione istituzionale.
 
Dopo la presentazione di Giovanni Sulis, quest’anno referente scientifico dell’iniziativa, il Rapporto è stato commentato da Giorgia Giovannetti, docente di Economia internazionale all’Università di Firenze. Ai lavori sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa, e Luca Murgianu, del Tavolo associazioni imprese della Sardegna.
 
Maggiori informazioni su:
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - foto Francesco Cogotti - testi Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216

 

Stefano Usai e Giovanni Sulis


IL RAPPORTO CRENOS SULLA STAMPA

 
SARDEGNA:CRENOS,CALO PIL E CONSUMI E AUMENTO DISOCCUPATI E POVERI
(AGI) - Cagliari, 25 mag. - Pil "a livello greco", reddito pro capite all’80% rispetto alla media Ue, consumi tornati ai livelli del 1999, poverta’ relativa al 18,5% e disoccupazione al 13,5%. E’ il quadro sconcertante della Sardegna che emerge dal 19* Rapporto sullo stato dell’economia dell’Isola del Centro Ricerche Economiche Nord Sud (Crenos). Nell’indagine si sottolinea inoltre l’aumento della spesa sanitaria che porta la Sardegna ad allontanarsi dalle regioni virtuose. Il turismo, che dovrebbe rappresentare un settore trainante, stenta ad assumere un ruolo cardine ed e’ prevista per quest’anno una riduzione dei flussi del 2,1%. (AGI)
 
SARDEGNA:CRENOS,CALO PIL E CONSUMI E AUMENTO DISOCCUPATI E POVERI (2)
(AGI) - Cagliari, 25 mag. - In questo quadro sconfortante si registra ancora una volta l’export dominato dai prodotti petroliferi, mentre le altre attivita’, escluso l’agroalimentare, diminuiscono in proporzioni preoccupanti. Le esportazioni ammontano nel 2011 a 5,4 miliardi di euro (il 10% del Pil) e ben il 77% e’ rappresentato da prodotti petroliferi.
   La performance dell’economia sarda, se riferita ai fattori che dovrebbero favorire una crescita di lungo periodo - ha spiegato il ricercatore del Crenos Giovanni Sulis - tende a confermare il quadro sconfortante degli ultimi anni. L’impressione generale e’ quella di "un’economia intrappolata in un sentiero di crescita stagnante e incapace di mettere in atto cambiamenti che consentano di liberarsi da questa condizione". I segnali negativi - evidenza ancora il Rapporto Crenos - riguardano in particolare una dotazione di infrastrutture tecnologiche ancora penalizzata dalle ridotte dimensioni delle imprese; una dotazione di capitale umano caratterizzata da progressi ancora troppo lenti e quindi incapace di tenere il passo delle regioni europee piu’ dinamiche; una situazione quasi drammatica riguardo la propensione all’innovazione con una spesa in ricerca e sviluppo che nel 2009 e’ nettamente inferiore alla media europea (0,58% contro lo 0,75%).
 
SARDEGNA: CRENOS,CRISI INDUSTRIA E AGRICOLTURA;INCREMENTO SERVIZI
(AGI) - Cagliari, 25 mag. - In Sardegna si rileva una crisi del settore industriale e di quello agricolo, confermata da una significativa perdita di valore aggiunto nel triennio 2007-2009, rispettivamente del 17,5% e del 4,5%. E’ quanto emerge dalle osservazioni del Crenos sulla struttura produttiva nel 19* rapporto presentato oggi a Cagliari. Dall’indagine emerge che resta sostanzialmente invariata la situazione nel comparto delle costruzioni (+1%), mentre il settore dei servizi fa registrare un incremento del valore aggiunto pari al 4,5%. (AGI)
 
SARDEGNA: CRENOS,CRISI INDUSTRIA E AGRICOLTURA;INCREMENTO SERVIZI (2)
(AGI) - Cagliari, 25 mag. - Su questo versante e’ intervenuta, sentita dai giornalisti a margine della presentazione, Giorgia Giovannetti dell’Universita’ di Firenze, per sottolineare sulla necessita’ di puntare sul turismo di qualita’ legato alle produzioni alimentari locali ("uno dei pochi settori che va bene per quanto riguarda l’export"). Il segnale sembra dunque essere, - si legge nel rapporto del Crenos - da un lato quello di una necessita’ di investimenti per accrescere la competitivita’ delle aziende, e dall’altro di puntare su nuovi settori, piu’ dinamici, tipici del settore terziario, il quale rappresenta, in termini percentuali, il maggior contributo alla produzione del valore aggiunto regionale (79%). "E’ importante anche investire sui servizi legati a internet e banda larga", ha osservato la ricercatrice. "In generale", ha messo in evidenza, "servirebbe intervenire non con sussidi ma con politiche regionali e statali che eliminino i vincoli, soprattutto quelli di natura burocratica. (AGI)
 
SARDEGNA: CRENOS,CRISI INDUSTRIA E AGRICOLTURA;INCREMENTO SERVIZI (3)
(AGI) - Cagliari, 25 mag. - Il rapporto si e’ soffermato in modo particolrmente attenti sul turismo. Nel 2011 la Sardegna - si legge nella ricerca - per il secondo anno consecutivo ha sperimentato una fase negativa con un calo degli arrivi (-8,3%) e presenze (-7,9%). A fronte di un aumento della domanda turistica internazionale (+3,5 arrivi; +9,3% presenze) gli italiani registrano una riduzione consistente (-14,7% arrivi; -16,3%). Verosimilmente cio’ e’ dovuto al ridimensionamento e al rincaro dei collegamenti via mare che riducono fortemente la competitivita’ complessiva della regione. In ambito provinciale le migliori performance si registrano per Oristano (+3,8%) e Ogliastra (+1,6%) che confermano il trend positivo dello scorso anno. Tutte le altre province registrano una variazione negativa rispetto all’anno precedente, con un calo prossimo al 47% per il Medio-Campidano, seguito dalla provincia di Nuoro e Cagliari con una riduzione rispettivamente di oltre il 16% e Carbonia-Iglesias con -13%. Piu’ moderata la riduzione per le province di Olbia Tempio (-3,7%) e Sassari (-2.3%) che tra l’altro registrano un segno positivo nel comparto alberghiero (rispettivamente +6,4% e +2,0%). Complessivamente il comparto extralberghiero appare particolarmente penalizzato, con l’unica eccezione per la provincia di Oristano che registra un +2,0%. Per quanto riguarda i flussi turistici stranieri, il 45% dei pernottamenti si concentra nella provincia di Olbia- Tempio (nel 2010 la quota era pari al 39%), seguono Cagliari e Sassari (rispettivamente 20% e 15%) mentre nelle altre province sono distribuite le quote residuali. Questa distribuzione rispecchia i movimenti negli aeroporti sardi del 2011: Olbia +14%, Alghero +9% e Cagliari +7%. (AGI)

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie