Incontro e dibattito sulla condizione dei detenuti palestinesi
03 November 2011


 
Incontro e dibattito sulla condizione dei detenuti palestinesi

GIOVEDI 3 NOVEMBRE 2011, ore 17
Facoltà di Scienze Politiche, Aula Magna
Viale S. Ignazio 78, Cagliari
 
 
INTERVENTI:
 
  • FAWZI ISMAIL
    Associazione amicizia Sardegna Palestina
     
  • IRENE MELIS
    Amnesty International, Cagliari
     
  • WASIM DAHMASH
    Docente di lingua e letteratura araba
 
Introduce e coordina: Nicola MELIS (Storia e istituzioni del Vicino Oriente)
 
 
Le rivolte di quest’ultimo periodo hanno scosso i regimi arabi e acceso molte speranze di democratizzazione nella regione. Ci si chiede se dalla calda “Primavera araba”, tuttavia, si stia passando ad un gelido “Autunno arabo”. Emergono alcune delle numerose contraddizioni manifestatesi nei mesi passati. Una di queste incongruenze è l’aver escluso dalla “Primavera” la questione israelo-palestinese. Specialmente in momento come questo in cui, nelle carceri israeliane, a protestare sono migliaia di detenuti politici palestinesi, totalmente ignorati dai media internazionali.
 
Lo sciopero della fame è uno strumento di opposizione politica che, a intervalli più o meno regolari, torna a infiammare le carceri del Vicino oriente, da Israele alla Turchia. In Israele, in particolare, riguarda i detenuti palestinesi. Dal 1967 sono 750mila i palestinesi passati per le carceri israeliane. Attualmente sono 11mila i prigionieri politici in Israele (di cui 37 donne e 257 minori sotto i 18 anni), di cui 6mila detenuti dopo un processo, gli altri in detenzione amministrativa (che non riconosce il diritto all’habeas corpus). Israele non riconosce l’esistenza di un’occupazione militare, quindi non applica ai detenuti la Convenzione di Ginevra. Nelle carceri israeliane, i due precedenti scioperi della fame più noti risalgono al 1992 e al 2004, entrambi durante le due Intifada. Quello del 1992 durò due settimane e permise di migliorare le condizioni nelle carceri. Quello del 2004, invece, fallì gli obiettivi prefissati a causa delle divisioni interne del movimento palestinese. Oggi la protesta è guidata da Ahmed Saadat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) da 21 giorni in sciopero della fame, da quattro anni in isolamento.

(ic)

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