Si chiama Matabì il progetto promosso dalla Fondazione Agnelli in collaborazione con il Politecnico di Torino e la Lego Foundation, che mira a spiegare la matematica agli alunni delle scuole primarie attraverso il gioco. Al centro CRENoS del nostro Ateneo il compito di valutare l'efficacia del metodo.
09 May 2023
Immagine tratta dal sito di Matabi

Una didattica innovativa per migliorare l'apprendimento della matematica e ridurre un gap che è anche di genere, a cominciare dalle Elementari. I dati dicono che in Italia il 50% degli studenti arriva all'esame di maturità senza una conoscenza sufficiente della matematica; che i laureati in discipline scientifiche (matematica, informatica, scienze, ingegneria, ecc.) sono molto al di sotto della media europea; che le donne laureate sono il 60% ma solo il 16% ha una laurea in Stem, ovvero in scienza, tecnologia, ingegneria o matematica.

Il progetto Matabì (la parola è una crasi tra matematica e abilità) mira a insegnare una materia apparentemente ostica con il linguaggio semplice e universale del gioco. I mattoncini colorati del Lego per costruire angoli piatti, acuti, ottusi. Un punto di partenza per cominciare ad apprendere, fin da principio del percorso scolastico, il linguaggio matematico che è alla base di tutto ciò che ci circonda. 

L'iniziativa è stata presentata il 9 maggio al 38° circolo scolastico Giusepppe Quarati di Napoli alla presenza del presidente della Fondazione Agnelli John Elkann. Nella sua fase sperimentale coinvolgerà 88 classi di terza e quarta primaria dislocate principalmente nelle aree metropolitane di Torino e Napoli. 

 

Il ruolo dell'Università di Cagliari

A realizzare il progetto Matabì, accanto alla Fondazione Agnelli, al Politecnico di Torino e la Lego Foundation, anche l'Università di Cagliari attraverso la sua sede CRENoS, a cui spetta il compito di valutare l'efficacia del metodo. L'incarico è stato affidato ad Adriana Di Liberto e a Ludovica Giua, docenti entrambe afferenti al Dipartimento di Scienze economiche e aziendali. Spiegano: 

L’intervento educativo che verrà da noi valutato consiste in attività di formazione dei docenti della scuola primaria e nella dotazione di strumenti utili a favorire lo sviluppo delle abilità visuo-spaziali degli alunni. Per ottenere evidenze solide sull’efficacia del progetto il team di UNICA effettuerà un’analisi quantitativa utilizzando metodi di valutazione d’impatto di tipo controfattuale che cercano di ricostruire se il merito di un eventuale miglioramento nei risultati in matematica, nelle competenze visuo-spaziali o di altri esiti misurabili degli studenti siano effettivamente attribuibili all’intervento. A questo scopo si individua un gruppo cosiddetto di controllo, studenti non coinvolti nel progetto, con metodologie che permettono di selezionarlo in modo che sia simile o, più precisamente, assimilabile in termini statistici, al gruppo di studenti che partecipano al progetto Matabì. Il confronto tra i dati raccolti nei due gruppi consentirà di quantificare se l’intervento è stato efficace o meno.

Adriana Di Liberto e Ludovica Giua
Adriana Di Liberto e Ludovica Giua

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