Progetto Cosmic: equipe dell’ateneo di Cagliari testa positivamente a Bordeaux il processo per produrre materiali nello Spazio
25 October 2010
Progetto Cosmic: equipe di ricercatori dell’università di Cagliari testa a Bordeaux il processo per produrre materiali nello Spazio 
 
il prof. giacomo cao (foto: ivo cabiddu / unicaweb)
 
Verifica positiva in assenza di gravità del brevetto congiunto Università di Cagliari/Agenzia Spaziale Italiana per l’esplorazione umana di Luna e Marte

Cagliari, 25 ottobre 2010 (IC) – Durante la settimana scorsa, dal 18 al 21 ottobre, si è svolta all’aeroporto di Bordeaux (Francia) la 53esima campagna di voli parabolici, con ricercatori dell’ateneo di Cagliari a bordo di tre delle missioni di volo, che consentono di operare in assenza di gravità per circa 20 secondi durante ciascuna delle 30 parabole eseguite.

Alla campagna, organizzata dalla società Novespace per conto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), hanno partecipato l’Università di Cagliari, l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Aeronautica Militare Italiana.

I risultati positivi dei test sono stati annunciati questa mattina del prof. Giacomo Cao, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Cnr di Roma.
 
Gli esperimenti condotti hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione di elementi strutturali su Luna e Marte depositato in modo congiunto dall’Università di Cagliari e dall’ASI sotto forma di brevetto il 29/07/2010 non è influenzato dalla gravità ridotta e pertanto potrà essere sviluppato in vista di future missioni per l’esplorazione umana dello spazio.
 
A bordo del primo dei tre voli parabolici, insieme ai ricercatori cagliaritani, c’erano anche le telecamere di Rai Tre, che a breve manderà in onda uno speciale divulgativo nazionale sul brevetto sardo.
 

Segue il testo integrale del comunicato congiunto UniCa / Cnr:
  
ELEMENTI STRUTTURALI SU LUNA E MARTE
VERIFICA, IN ASSENZA DI GRAVITA’, DEL PROCESSO BREVETTATO
Dal dicembre 2009 è operativo il progetto COSMIC (Combustion Synthesis under Microgravity Conditions), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel settore dell’esplorazione umana dello spazio.
Il progetto ha come capofila l’Università di Cagliari (UNICA), con il coinvolgimento del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali, dove opera il Prof. Giacomo Cao, coordinatore del progetto.
I partner coinvolti sono: il Dipartimento Energia e Trasporti del CNR (DET-CNR), il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), l’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” di Fuscaldo (CS), COREM Srl e SpaceLand Srl.
L’ASI, il cui responsabile di programma è l’ing. Andrea Lorenzoni, ha stanziato nel novembre 2009 poco meno di 500 mila euro per un anno, finalizzati allo sviluppo di tecnologie innovative non solo per l’esplorazione umana, ma anche per il trasferimento tecnologico a supporto di numerose attività terrestri, in cui sono attese ricadute importanti mediante la propagazione dell’investimento.
Nell’ambito del progetto è stato depositato in data 29/07/2010 il brevetto italiano dal titolo “PROCEDIMENTO DI FABBRICAZIONE DI ELEMENTI PER STRUTTURE ABITATIVE E/O INDUSTRIALI SUL SUOLO LUNARE E/O MARZIANO” i cui inventori designati sono Giacomo CAO (UNICA), Alessandro CONCAS (CRS4), Gianluca CORRIAS (UNICA), Roberta LICHERI (UNICA), Roberto ORRÙ (UNICA), Massimo PISU (CRS4), Claudio ZANOTTI (DET-CNR).
Il brevetto congiunto UNICA/ASI potrà fattivamente contribuire sia alla programmazione sia alla gestione delle future missioni spaziali. Il brevetto depositato si inserisce a pieno titolo tra i settori di applicazione che la NASA ha definito con gli acronimi ISFR - In Situ Fabrication and Repair - e ISRU - In Situ Resource Utilisation. Tali settori hanno l’obiettivo di consentire alle missioni spaziali con presenza umana di estrarre e utilizzare le risorse reperibili sul posto (Luna o Marte, appunto), senza doversi equipaggiare con scorte abbondanti a bordo, oltre a realizzare materiali e strumenti da utilizzare come “cassette degli attrezzi” per intervenire su piattaforme orbitanti, senza dover necessariamente ritornare a Terra.
Nei giorni 19-21 ottobre è stata condotta, presso l’aeroporto di Bordeaux in Francia, la 53-esima campagna di voli parabolici che consentono di operare in assenza di gravità per circa 20 secondi durante ciascuna delle 30 parabole eseguite per ognuna delle tre missioni di volo. Alla campagna, organizzata dalla società Novespace per conto dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno partecipato Giacomo Cao, Roberta Licheri e Gianluca Corrias di UNICA, Andrea Lorenzoni, Salvatore Pignataro, Mauro Piermaria e Gabriele Mascetti dell’ASI e Walter Villadei, Severino De Luca, Alessandro Scaburri, Raffaele Brescia, Angelo Landolfi e Alberto Autore dell’Aeronautica Militare.
Gli esperimenti condotti hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione di elementi strutturali depositato sotto forma di brevetto la scorsa estate non è influenzato dalla gravità ridotta e pertanto potrà essere sviluppato in vista di future missioni per l’esplorazione umana dello spazio.
Per maggiori informazioni contattare il prof. Giacomo Cao:
070/6755058, 329/8606817, cao@visnu.dicm.unica.it
Rapporti con i media:
- per l’Università di Cagliari: Ivo Cabiddu, 070.675.2215, 393.2680611, icabiddu@amm.unica.it
- per il Dipartimento di Energia e Trasporti del CNR: Ilaria Bencini, 06.49933849, segreteria.det@cnr.it

 

SULLA STAMPA


AGI Agenzia Italia
AGI 
RICERCA: ATENEO CAGLIARI,POSITIVI TEST PROGETTO COSMIC A BORDEAUX
(
AGI) - Cagliari, 25 ott. - Dal dicembre 2009 - e’ scritto ancora nella nota - e’ operativo il progetto Cosmic (Combustion Synthesis under Microgravity Conditions), finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) nel settore dell’esplorazione umana dello spazio. Il progetto ha come capofila l’Universita’ di Cagliari (Unica), con il coinvolgimento del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali, dove opera il Prof. Giacomo Cao, coordinatore del progetto. I partner coinvolti sono il Dipartimento Energia e Trasporti del Cnr (Det-Cnr), il Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), l’istituto tecnico industriale “Enrico Fermi” di Fuscaldo (CS), COREM Srl e SpaceLand Srl. L’Asi, il cui responsabile di programma e’ l’ing. Andrea Lorenzoni, ha stanziato nel novembre 2009 poco meno di 500 mila euro per un anno, finalizzati allo sviluppo di tecnologie innovative non solo per l’esplorazione umana, ma anche per il trasferimento tecnologico a supporto di numerose attivita’ terrestri, in cui sono attese ricadute importanti mediante la propagazione dell’investimento.
Nell’ambito del progetto e’ stato depositato il brevetto italiano dal titolo “Procedimento di fabbricazione di elementi per strutture abitative e/o industriali sul suolo lunare e/o marziano” i cui inventori designati sono Giacomo Cao (Unica), Alessandro Concas (CRS4), Gianluca Corrias (Unica), Roberta Licheri (Unica), Roberto Orru’ (Unica), Massimo Pisu (CRS4), Claudio Zanotti (Det-Cnr). Il brevetto congiunto Unica/Asi potra’ contribuire sia alla programmazione sia alla gestione delle future missioni spaziali. Il brevetto depositato si inserisce a pieno titolo tra i settori di applicazione che la Nasa ha definito con gli acronimi Isfr - In Situ Fabrication and Repair - e Isru - In Situ Resource Utilisation. Tali settori hanno l’obiettivo di consentire alle missioni spaziali con presenza umana di estrarre e utilizzare le risorse reperibili sul posto (Luna o Marte, appunto), senza doversi equipaggiare con scorte abbondanti a bordo, oltre a realizzare materiali e strumenti da utilizzare come “cassette degli attrezzi” per intervenire su piattaforme orbitanti, senza dover necessariamente ritornare a Terra. (AGI) Red/Cog 
  
  
  
L’Unione Sarda
L’Unione Sarda del 26 ottobre 2010
Cultura - Pagina 43
Sulla Luna e su Marte le case degli ingegneri sardi
La certezza è arrivata a Bordeaux. È qui che gli scienziati cagliaritani del Dipartimento di Ingegneria chimica e Materiali guidati dal professor Giacomo Cao e i ricercatori dell’Agenzia spaziale italiana hanno potuto testare con successo il loro progetto sulla produzione di materiali direttamente nello spazio. “Mattoni” per case ma anche per costruire ripari contro il gelo, le condizioni proibitive dei due pianeti e ancora di più la pioggia di meteoriti che da quelle parti non sono certo rari come sulla Terra.
Gli esperimenti a gravità zero condotti durante la campagna di voli parabolici a bordo di un aereo messo a disposizione dalla società Novespace all’Agenzia spaziale europea, all’Asi, all’Ateneo cagliaritano e all’Aeronautica militare, hanno dimostrato «che il processo per la produzione di elementi strutturali su Luna e su Marte depositato dall’Università e dall’Asi sotto forma di brevetto lo scorso luglio, non è influenzato dalla gravità ridotta». Concretamente - ed è questo l’obiettivo della scoperta firmata da Cao e l’équipe formata da Alessandro Concas (Crs4), Gianluca Corrias (Unica), Roberta Licheri (Unica), Roberto Orrù (Unica), Massimo Pisu (Crs4) e Claudio Zanotti (Det-Cnr) - in vista di future missioni per l’esplorazione umana dello spazio si potranno utilizzare i materiali per la costruzione di ripari e perché no, anche di strutture abitative direttamente su Luna e Marte.
LE PROTEZIONI Case, insomma (o anche schermature per le costosissime apparecchiature esposte alle piogge di meteoriti) costruite con mattoni realizzati servendosi di materiali già presenti sul suolo lunare. In mancanza di materia prima (leggi alla voce terra di Luna o di Marte), gli scienziati cagliaritani hanno usato i cosiddetti simulati (la regolite) dalla composizione minerale analoga a quella dei suoli lunare e marziano. La regolite viene arricchita di ilmenite, un composto in cui sono presenti ferro, titanio e ossigeno, e il gioco è fatto. Mattone su mattone potranno essere costruite, direttamente in loco, le strutture protettive senza essere obbligati a costosissimi trasferimenti dei materiali “edilizi” dalla terra.
«Il brevetto congiunto tra Università e Agenzia spaziale italiana - spiega Giacomo Cao, che insegna Principi di Ingegneria chimica e ambientale - potrà contribuire alla programmazione e alla gestione delle prossime missioni spaziali. Tra l’altro si inserisce a pieno titolo tra i settori di applicazione che la Nasa ha definito con gli acronimi Isfr ( In situ fabrication and rapair ) e Irsu ( In situ resource utilisation ). Settori che hanno come obiettivo esattamente quello di consentire alle missioni nello spazio, con presenza dell’uomo, di estrarre e sfruttare le risorse reperibili sul posto - appunto la Luna o Marte - senza doversi equipaggiare con scorte abbondanti a bordo, oltre a realizzare materiali e strumenti da usare come “cassette degli attrezzi” per intervenire su piattaforme orbitanti senza essere costretti, necessariamente, a ritornare a Terra». Con costi enormi che si aggirerebbero su milioni di euro. Spese spesso così elevate da ritardare gli stessi programmi internazionali.
I RISULTATI Insomma, le idee hanno preso forma e quella scoperta nata nei laboratori dell’Ateneo cagliaritano negli anni scorsi e brevettata la scorsa estate adesso ha conquistato il podio grazie ai test fatti nell’aeroporto di Bordeaux dal 18 al 21 ottobre, durante i voli parabolici con l’Airbus di Novespace che hanno consentito di operare con una gravità ridotta e assenza di gravità per circa venti secondi durante ciascuna delle trenta parabole eseguite in occasione delle tre missioni.
I TEST Alla campagna di Bordeaux, oltre al professor Cao, hanno partecipato gli universitari Roberta Licheri e Gianluca Corrias, Andrea Lorenzoni (l’ingegnere responsabile dell’Asi), Salvatore Pignataro, Mauro Piermaria e Gabriele Mascetti dell’Agenzia spaziale italiana, Walter Villadei, Severino De Luca, Alessandro Scaburri, Raffaele Brescia, Angelo Landolfi e Alberto Autore, dell’Aeronautica militare.
Andrea Piras
  
 
 
La Nuova Sardegna
La Nuova Sardegna del 26 ottobre 2010
Pagina 6 - Sardegna
Scienziati sardi pronti a costruire case sulla Luna e su Marte
CAGLIARI. Un nuovo passo avanti per il futuro «piano casa» sulla Luna e su Marte. La prova in assenza di gravità per la preparazione dei manufatti-mattoni da realizzare sui due pianeti - con un brevetto dell’università di Cagliari e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) - è andata a buon fine. L’ateneo del capoluogo ha partecipato alla cinquantatreesima campagna di voli parabolici per effettuare esperimenti in assenza di gravità che si è svolta nell’aeroporto di Bordeaux.
 I ricercatori dell’ateneo sardo sono stati a bordo delle missioni aeree (che avvengono realizzando in volo particolari parabole) che consentono di operare in assenza di gravità per una ventina di secondi. I risultati positivi dei test sono stati annunciati ieri da Giacomo Cao (docente nel dipartimento di Ingegneria chimica e materiali dell’università di Cagliari) nel corso di una conferenza stampa tenuta al Cnr di Roma. «Gli esperimenti condotti - spiega Cao, coordinatore del progetto - hanno consentito di dimostrare che il processo per la produzione dei materiali da comporre su Luna e Marte non è influenzato dalla gravità ridotta e potrà essere sviluppato in vista di future missioni spaziali».
 I marziani non fanno più paura e la Luna sembra a portata di fionda. La colonizzazione del satellite della Terra e del pianeta rosso è sempre più presente nei programmi delle agenzie spaziali internazionali (dalla Nasa ai Giapponesi). Da qui l’idea della ricerca su questi materiali, convalidata dal test accennato, iniziata nel 2009 con un finanziamento di 500mila euro e che ha coinvolto, oltre all’ateneo di Cagliari e all’Asi, anche il Cnr e il Crs4, e alcune società specializzate nell’esplorazione spaziale (come l’Esplora Srl e la SpaceLand Srl).
 Una spedizione umana su Marte avrà bisogno di molte cose, ma anche di conoscenze per realizzare delle abitazioni in cui vivere. E difficile però pensare che sia possibile portarsi dalla Terra anche i mattoni o l’acciaio per costruire. Da qui l’idea di «creare una tecnica per realizzare i manufatti di base in loco, sulla Luna o su Marte - spiega Cao - per poi costruire le case». A questo punto il gruppo è partito dall’esame del terreno lunare e marziano (quella che noi chiamiamo terra, prende il nome di regolite) e di alcuni minerali di cui sono ricchi quei pianeti: sulla Luna di ilmenite e su Marte di ossidi di ferro. Ed è lavorando su questi elementi che il gruppo ha inventato una tecnica che, attraverso interventi di arricchimento della regolite con l’ilmenite da un lato e con l’ossido di ferro dall’altro, permette di creare un qualcosa che assomiglia molto a dei mattoncini. Più la tecnica per montare questi manufatti. Nel pianeta degli innamorati, però, l’atmosfera è pressochè inesistente, mentre su quello del Dio della guerra il 98% è composta da anidride carbonica. Da qui un altro studio per predisporre l’utilizzo di questi materiali «in quelle condizioni». Ora i primi esperimenti in assenza di gravità hanno dimostrato che il progetto è realizzabile. I prossimi passi vedranno la realizzazione dei manufatti-mattoncini nel volo sub orbitale e nella stazione spaziale internazionale.
Roberto Paracchini


Portale dell’Aeronautica Militare
L’AM alla 53ma "Parabolic Flight Campaign"
27/10/2010 - Dal 18 al 21 Ottobre si è svolta, presso l’aeroporto francese di Bordeaux, la 53^ ’Parabolic Flight Campaign’ della European Space Agency (ESA), alla quale ha partecipato per la prima volta l’Aeronautica Militare, insieme a personale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Università degli Studi di Cagliari.
Obiettivo principale della campagna era lo sviluppo del progetto COSMIC (Combustion Synthesis under Microgravity Conditions), che mira ad analizzare il processo di sintesi di materiale lunare o marziano in condizioni di microgravità. Tale processo, brevettato dall’Università di Cagliari e dall’ASI, servirà a produrre direttamente nello spazio elementi strutturali utilizzando materiale già disponibile.
Nei tre giorni di attività, il personale dell’Aeronautica Militare (2 piloti del Centro Sperimentale di Volo, 2 ingegneri e 2 medici) ha volato con l’A-300, verificando direttamente le modalità di svolgimento delle manovre, la necessaria ’crew coordination’ ed il comportamento del velivolo durante le fasi a zero g.
La simulazione di tali condizioni ambientali si ottiene all’apice di una traiettoria parabolica, che inizia con una cabrata con sollecitazioni fino a 1,8 g e termina con una picchiata in condizioni di caduta libera. In tal modo, l’Aeronautica Militare ha avuto modo di sperimentare direttamente una tipologia di volo normalmente utilizzata per l’addestramento degli astronauti.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio quadro di cooperazione tra l’AM e l’ASI nel settore del volo umano e nell’ambito della strategia della Forza Armata, tesa a valorizzare la propria competenza ambientale nel settore aero-spaziale.


ASI - Agenzia Spaziale Italiana - NEWS
Voli parabolici, sperimentare a gravità zero
 20 Ott 2010 - Immaginate di essere su un aereo non molto dissimile a un normale volo di linea. Immaginate che il velivolo cominci ad alzarsi mantenendo un’inclinazione di 45° con una velocità e un’accelerazione tali da tenervi incollati al sedile. Il tutto per una durata di circa 30 secondi. Immaginate poi, una volta in quota, di sentire spegnere i motori e di iniziare a precipitare verso terra. Da quel momento e per i successivi 20-30 secondi di caduta libera sperimentereste quello che gli astronauti vivono ogni giorni sulla stazionale spaziale, ovvero l’assenza di peso. Per provare l’esperienza della gravità zero dunque non c’è più bisogno di andare nello spazio, basta fare un giro su un volo parabolico.
Il 19 ottobre a Bordeaux-Mèrignac si è svolta la prima giornata della 85esima “parabolic flight campaign”, la numero 53 organizzata dall’Esa che quest’anno ha visto la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana con il progetto COSMIC, Combustion Synthesis under Microgravity Conditions, sviluppato dall’Università di Cagliari in collaborazione con diversi partner pubblici e privati. L’equipaggio imbarcato sul volo inaugurale era composto dal Ing. Salvatore Pignataro per Asi, dai docenti dell’Università di Cagliari Prof. Gianluca Corrias e Prof.ssa Roberta Licheri e dal Maggiore dell’Aeronautica Severino De Luca. Il volo si è svolto regolarmente, con il decollo puntuale alle 9.30, l’esecuzione delle trenta parabole previste e il rientro in areoporto attorno alle 12.30.
La fase prevista per l’esperimento COSMIC è stata condotta con successo. Si tratta del primo progetto italiano finanziato da ASI con l’obiettivo di sviluppare tecnologie innovative per l’esplorazione umana dello spazio e il trasferimento tecnologico a supporto di numerose attività terrestri. La campagna prevede 3 giorni di volo in programma per il 19, il 20 e il 21 di ottobre a bordo dell’A300 ZERO-G della Novespace, un aereo configurato ad hoc per l’esecuzione di voli parabolici e sul quale saliranno insieme a due ricercatori dell’Università di Cagliari anche tre rappresentati dell’ASI per la prima volta in qualità di sperimentatori di bordo e, nell’ambito dell’accordo di cooperazione nel settore del volo umano con l’Aeronautica Militare, sei tra piloti collaudatori, ingegneri e medici della stessa (nell’immagine a destra). Per ogni volo, che avrà la durata di circa due ore, è prevista l’esecuzione di 30 parabole con ascesa veloce e caduta libera in assenza di gravità condotte ad intervalli di 4-8 minuti l’una dall’altra. Nei 20 secondi di gravità zero vengono innescati gli esperimenti portati a bordo che sono poi ripetuti durante le parabole successive.
Ormai sempre più in voga tra le agenzie spaziali, gli enti di ricerca e le università, il sistema dei voli parabolici viene utilizzato per testare nuove tecnologie e materiali, per validare procedure sperimentali da utilizzare nello spazio ed anche come “palestra” per gli astronauti in partenza per future missioni spaziali.
Il team per la missione parabolica del progetto COSMIC:
• ASI - Coordinatore: Andrea Lorenzoni; Sperimentatori di bordo: Salvatore Pignataro, Mauro Piermaria, Gabriele Mascetti.
• UNICA – Coordinatore: Giacomo Cao; Ricercatori: Roberta Licheri, Gianluca Corrias.
• AM – Magg. Walter Villadei; Magg. Severino De Luca, Magg. Alessandro Scaburri, Cap. Raffaele Brescia, Cap. Angelo Landolfi, TC Alberto Autore. 



 





AVVISO
 
Progetto COSMIC: lunedì 25 ottobre la CONFERENZA STAMPA del professor Giacomo Cao al CNR di Roma
 
CONFERENZA STAMPA del 25/10/2010
ore 11.00, nell’Aula D (5° piano) del CNR - Via dei Ramni, ROMA
(per il PASS entrare da Piazzale Aldo Moro 7) 
  
Verificato in assenza di gravità il brevetto per la produzione di elementi strutturali su Luna e Marte

Cagliari, 22 ottobre 2010 (IC) - Nei giorni 19-21 ottobre è stata condotta - nell’ambito del progetto COSMIC - una campagna di voli parabolici alla quale hanno partecipato il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Materiali dell’Università di Cagliari, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Aeronautica Militare Italiana, con il supporto del Dipartimento Energia e Trasporti del CNR, del Centro di Ricerca, Sviluppo e
Studi Superiori in Sardegna (CRS4), dell’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” di Fuscaldo (CS), della COREM Srl e della SpaceLand Srl, per verificare, in assenza di gravità, le potenzialità del brevetto congiunto ASI/UNICA depositato la scorsa estate.
 
Per maggiori informazioni contattare il prof. Giacomo Cao:
070/6755058, 329/8606817,
cao@visnu.dicm.unica.it 
   
 

Progetto Cosmic in Rete:

Rapporti con i media:

 

 

 

1a pubbl. : 22/10/2010
ult. agg.to: 27/10/2010

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