L’intervento del Rettore Giovanni Melis durante l’incontro con ricercatori e studenti
18 May 2010
Cagliari, 18 maggio 2010 - “Condivido le preoccupazioni espresse da ricercatori e studenti in merito al disegno di legge Gelmini: non credo sia possibile riformare l’Università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse”. Lo ha detto il rettore dell’Ateneo cagliaritano, prof. Giovanni Melis, intervenendo all’assemblea di protesta convocata questa mattina nell’atrio del Rettorato, in via Università 40.
 
“Serve l’intervento della classe politica – ha aggiunto il Rettore – Di recente, ho personalmente manifestato forti perplessità anche durante l’audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputati e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda”.
 
L’appuntamento è ora per giovedì 20 maggio alle 11, nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria, per un dibattito pubblico, promosso dal Rettore, per discutere sui temi legati alla Riforma delle università.
 
(Ufficio stampa e web)
SN
 

 
18 maggio 2010 - manifestazione in rettorato contro il decreto Gelmini
 

18 maggio 2010 - La protesta contro il decreto Gelmini all’Università di Cagliari. Alcune immagini della manifestazione nel rettorato (foto: unicaweb - IC)

 
18 maggio 2010 - manifestazione in rettorato contro il decreto Gelmini

18 maggio 2010 - manifestazione in rettorato contro il decreto Gelmini

18 maggio 2010 - manifestazione in rettorato contro il decreto Gelmini
 
18 maggio 2010 - manifestazione in rettorato contro il decreto Gelmini
RASSEGNA STAMPA
L’Unione Sarda di mercoledì 19 maggio 2010
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Occupato il Rettorato
Ricercatori infuriati: si distrugge l’Ateneo
Contro la riforma Gelmini
 
Continua la protesta dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini all’esame del Parlamento. Ieri a Cagliari, come in molte città d’Italia, è stato occupato simbolicamente il rettorato, presenti anche gli studenti che contestano il disegno di legge perché «conduce inevitabilmente alla chiusura di molte lauree magistrali e parte di quelle triennali». Il punto si farà domani (Ingegneria, ore 11) nell’assemblea convocata dal rettore Giovanni Melis.
LA PROTESTA A Cagliari sono coinvolti 500 ricercatori che hanno già ritirato la disponibilità all’insegnamento per l’anno prossimo, mettendo in crisi l’attività didattica di molte facoltà. «Chiediamo che venga cancellata la discriminazione in atto contro i ricercatori e che le Università vengano rimesse in condizioni di lavorare - riassume Guido Mula, ricercatore di Fisica e portavoce dell’Ateneo cagliaritano nel coordinamento nazionale - anche noi vogliamo la valutazione e la responsabilizzazione ma di tutte le parti, compreso il ministero che deve impegnarsi a darci i fondi con regolarità e non con ritardi di 7 anni». L’occupazione del rettorato, in concomitanza con la settimana di mobilitazione nazionale, è fatta «per proteggere l’Università dai continui attacchi del Governo, su tutti i fronti, dalla privatizzazione al taglio terrificante dei fondi, ben 17 milioni di euro in meno degli stipendi: si prevede che nel 2012 l’Università riceverà meno soldi del 2002, alla faccia dei proclami del ministro che ci dice di migliorare».
IL RETTORE La mobilitazione non può non coinvolgere chi è a capo di tutta l’organizzazione. «Condivido le preoccupazioni di ricercatori e studenti: non credo sia possibile riformare l’Università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse», dice Giovanni Melis, intervenuto ieri in rettorato. «Serve l’intervento della classe politica - ha aggiunto il rettore - personalmente ho manifestato forti perplessità anche durante l’audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputati e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda». Un altro rischio sono i prepensionamenti per decine di ricercatori, nonostante siano ancora impegnati con progetti di ricerca già finanziati. Cenza Figus, ricercatrice della facoltà di Scienze, dopo 40 anni di servizio, è una di questi: dal primo novembre potrebbe andare in pensione. «Senza nessuna possibilità di scelta e anche se il mio contratto prevedeva l’età pensionabile a 65 anni: quel che fa rabbia è che i nostri posti non saranno messi a concorso per i più giovani». (c.ra.)
 
La Nuova Sardegna di mercoledì 19 maggio 2010
Pagina 2 - Cagliari
Il rettore con la protesta degli studenti 
«I nostri atenei non si riformano solo coi tagli» 
Sit-in degli universitari contro la proposta del ministro Gelmini 
 
 CAGLIARI. Si è concluso ieri mattina il sit-in degli universitari al Rettorato. Gli studenti, circa 250, hanno manifestato contro la riforma Gelmini successivamente hanno convocato un’assemblea all’interno della sede centrale dell’Ateneo alla quale ha partecipato anche una rappresentanza di ricercatori. Gli universitari hanno poi chiesto e ottenuto un incontro con il rettore Giovanni Melis. «Condivido le preoccupazioni espresse da ricercatori e studenti - ha detto il Rettore - e non credo sia possibile riformare l’università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse. Serve l’intervento della classe politica. Di recente, ho personalmente manifestato forti perplessità anche durante l’audizione davanti alla commissione Cultura della Camera e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda». Da parte loro, gli studenti hanno spiegato che continueranno a essere vigili.
 
Il Sardegna (epolis) - di mercoledì 19 maggio 2010
Grande Cagliari – pagina 20
Ateneo
Protesta all’Università
“Da Gelmini solo tagli”
 
In 250 hanno manifestato davanti al Rettorato contro la riforma Gelmini. Durante la successiva assemblea all’interno della sede centrale dell’Ateneo ha partecipato anche una folta rappresentanza di ricercatori. Il presidio si è svolto senza alcun incidente. Gli studenti hanno poi chiesto e ottenuto un incontro con il rettore Giovanni Melis. “Condivido le preoccupazioni espresse da ricercatori e studenti - ha detto il Rettore - Non credo sia possibile riformare L’Università proponendo come unico strumento il taglio delle risorse. Serve l’intervento della classe politica. Di recente, ho personalmente manifestato forti perplessità anche durante l’audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera e in alcuni documenti inviati alla classe politica sarda”. La riforma Gelmini - ha spiegato Enrico Puddu, uno degli studenti promotori del sit-in - rischia di danneggiare la nostra Università - questa manifestazione vuole dimostrare che non abbiamo alcuna intenzione di abbassare la guardia”. ■  

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