La delibera, che esprime forte preoccupazione, inviata alla Crui. Chiesta la mobilitazione dei parlamentari sardi
22 March 2010
Cagliari, 22 marzo 2010 - Il Senato accademico dell’Università degli Studi di Cagliari ha approvato questa mattina all’unanimità un documento sulla protesta dei ricercatori, in corso nell’Ateneo come nel resto d’Italia, contro le disposizioni contenute nel disegno di legge di riforma.
 
La delibera esprime “forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dalle attività di insegnamento frontale potrà avere sulla formazione del piano delle attività didattiche per il prossimo Anno Accademico e sull’adeguatezza dei contenuti culturali dell’offerta formativa”.
 
Il documento sarà  ora inviato alla Conferenza dei Rettori. Il Rettore dell’Università di Cagliari, prof. Giovanni Melis, solleciterà l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno della riunione prevista per giovedì prossimo a Roma. Il Senato Accademico, “anche in considerazione dei particolari condizionamenti prodotti dall’insularità, ritiene opportuno richiedere l’impegno del Governo regionale e dei Parlamentari sardi per scongiurare le possibili ripercussioni negative sul diritto allo studio dei giovani sardi”.
 
Di seguito il documento approvato questa mattina dal Senato:
 
“Il Senato Accademico dell’Università di Cagliari, riunito in data 22 marzo 2010, analizzata la situazione che emerge dalle deliberazioni approvate dai Consigli di Facoltà, esprime forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dalle attività di insegnamento frontale potrà avere sulla formazione del piano delle attività didattiche per il prossimo Anno Accademico e sull’adeguatezza dei contenuti culturali dell’offerta formativa, per il fatto che diversi Corsi di studio non potrebbero essere attivati. 
 
Il Senato Accademico sottolinea il fatto che la difficoltà della categoria dei ricercatori è uno degli aspetti della più generale situazione di crisi dell’Università. I tagli agli organici ed ai finanziamenti, stabiliti dalla legge 180/2008, stanno rendendo sempre più difficile garantire il normale funzionamento degli atenei. Auspica, pertanto, che le prime aperture normative sul disegno di legge di riforma Gelmini n. 1905 in discussione in Parlamento possano ampliarsi adeguatamente con nuovi emendamenti anche nella direzione della definizione di un piano organico pluriennale di sostegno dell’università pubblica. Tale condizione diventa imprescindibile, insieme col riconoscimento nello stato giuridico del fondamentale contributo didattico dei ricercatori, per aprire spazi nelle progressioni di carriera e non vanificare i meriti scientifici e didattici. 
 
Il Senato Accademico esprime anche preoccupazione per le iniziative che rischiano di penalizzare il servizio agli studenti, funzione sociale fondamentale che occorre comunque garantire e dà mandato al Rettore per sollecitare nelle sedi istituzionali e politiche la necessaria attenzione sui temi posti in evidenza dai ricercatori. In pari tempo, fa appello agli stessi ricercatori affinché la loro pur giustificata protesta si articoli in modo tale da non impedire l’avvio del complesso iter burocratico di formazione dell’offerta didattica, compromettendo fin da oggi, in modo definitivo, il regolare svolgimento del prossimo Anno Accademico, in un momento nel quale appare ancora ragionevole ipotizzare che il Parlamento non resti insensibile ad un moto di protesta serio, propositivo e giustificato, che coinvolge gli Atenei del nostro Paese. 
 
Anche in considerazione dei particolari condizionamenti prodotti dall’insularità, il Senato Accademico ritiene opportuno richiedere l’impegno del Governo regionale e dei Parlamentari sardi per scongiurare le possibili ripercussioni negative sul diritto allo studio dei giovani sardi”. 
 

LA NOTIZIA SULLA STAMPA
ATENEO CAGLIARI: PROTESTA RICERCATORI, DELIBERA SENATO ACCADEMICO
(AGI) - Cagliari, 22 mar. - Il Senato accademico dell’universita’ di Cagliari ha approvato stamattina all’unanimita’ un documento sulla protesta dei ricercatori, in corso nell’ateneo come nel resto d’Italia, contro le disposizioni contenute nel disegno di legge di riforma.
   La delibera esprime "forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dalle attivita’ di insegnamento frontale potra’ avere sulla formazione del piano delle attivita’ didattiche per il prossimo anno accademico e sull’adeguatezza dei contenuti culturali dell’offerta formativa".
   Il documento sara’ inviato alla conferenza dei rettori. Il rettore dell’Universita’ di Cagliari, Giovanni Melis, sollecitera’ l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno della riunione prevista per giovedi’ prossimo a Roma. Il Senato accademico, "anche in considerazione dei particolari condizionamenti prodotti dall’insularita’, ritiene opportuno richiedere l’impegno del governo regionale e dei parlamentari sardi per scongiurare le possibili ripercussioni negative sul diritto allo studio dei giovani sardi". (AGI) Red-Cog
 

L’Unione Sarda di martedì 23 marzo 2010
Cronaca di Cagliari Pagina 21
Ricercatori, in campo il Senato accademico
Università. In un documento le preoccupazioni per i corsi del 2010-2011
 
L’Università è dalla parte dei ricercatori. Il Senato accademico, con un documento approvato all’unanimità, prende posizione sulla protesta in corso nell’Ateneo cagliaritano riconoscendo il rischio di una paralisi di tutte le attività universitarie.
La delibera, che esprime «forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dall’insegnamento potrà avere sulla formazione del piano delle attività didattiche per il prossimo anno e sull’adeguatezza dei contenuti culturali dell’offerta formativa», sarà consegnata giovedì alla Conferenza dei rettori dal Magnifico di Cagliari Giovanni Melis. «I tagli agli organici e ai finanziamenti - spiega il rettore - impediscono il normale funzionamento degli Atenei. Perciò auspichiamo che le prime aperture normative sulla riforma, in discussione in Parlamento, possano ampliarsi con nuovi adeguamenti in vista della definizione di un piano organico pluriennale di sostegno all’Università. Ciò è imprescindibile per aprire spazi nelle progressioni di carriera dei ricercatori e non vanificare i meriti scientifici e didattici».
Il Senato, alla luce dei limiti dell’insularità, chiede l’impegno della Regione e dei parlamentari sardi «per scongiurare ogni ripercussione sul diritto allo studio dei sardi». 
 

La Nuova Sardegna di martedì 23 marzo 2010
Pagina 2 - Cagliari
Il senato accademico appoggia i ricercatori 
 
CAGLIARI.Il senato accademico dell’università ha approvato stamattina all’unanimità un documento sulla protesta dei ricercatori. La manifestazione è in corso nell’ateneo cittadino come nel resto d’Italia, contro le disposizioni contenute nel disegno di legge di riforma del settore.
 La delibera esprime «forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dalle attività di insegnamento frontale potrà avere sulla formazione del piano delle attività didattiche». E si rivolge in specifico al «prossimo anno accademico» e all’adeguatezza «dei contenuti culturali dell’offerta formativa».
 Il documento del senato accademico sarà inviato alla conferenza dei rettori. Il rettore dell’Università cittadina Giovanni Melis solleciterà l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno della riunione prevista per giovedì prossimo a Roma. Il senato accademico, «anche in considerazione dei particolari condizionamenti prodotti dall’insularità, ritiene opportuno richiedere l’impegno del governo regionale e dei parlamentari sardi per scongiurare le possibili ripercussioni negative sul diritto allo studio dei giovani sardi». Già fin troppo penalizzati.
 

 
 
Il Sardegna di martedì 23 marzo 2010
Grande Cagliari – pagina 20
Università. Palazzo Belgrano vota una delibera: sostegno alla protesta dei ricercatori
Il Rettore chiama il Governo: “Anno accademico a rischio”
Melis: “Preoccupazione. Vanno scongiurate le ripercussioni negative sugli studenti”
 
«Il Governo aiuti i ricercatori sardi». Non è un appello. Stavolta è una delibera de Senato accademico dell’università cagliaritana. Approvata ieri mattina all’unanimità, per venire incontro sulla protesta dei ricercatori, in corso nell’ateneo come nel resto d’Italia, contro le disposizioni contenute nel disegno di legge di riforma. Lo stop dell’attività dei ricercatori sta creando gravi disagi nell’ateneo cittadino.
E così il Senato accademico ha mosso i primi passi ufficiali, lanciando un appello ai parlamentari sardi e alla Regione. L’Università condivide la protesta, ma confida nel senso di responsabilità dei ricercatori per scongiurare il rischio di compromettere il regolare svolgimento dell’attività didattica.
LA DELIBERA votata ieri a palazzo Belgrano esprime «forte preoccupazione per le ripercussioni che la preannunciata astensione dei ricercatori dalle attività di insegnamento frontale, potrà avere sulla formazione del piano delle attività didattiche per il prossimo anno accademico e sull’adeguatezza dei contenuti culturali dell’offerta formativa». Il documento sarà inviato alla conferenza dei rettori. Il rettore dell’Università cagliaritana, Giovanni Melis, solleciterà l’inserimento dell’argomento nell’ordine del giorno della riunione prevista per giovedì prossimo a Roma.
Qualche attenzione in più è richiesta per i ricercatori isolani. Il Senato accademico, «anche in considerazione dei particolari condizionamenti prodotti dall’insularità, ritiene opportuno richiedere l’impegno del governo regionale e dei parlamentari sardi per scongiurare le possibili ripercussioni negative sul diritto allo studio dei giovani sardi».
LA PROTESTA dei ricercatori è partita il 18 marzo in tutta Italia. E sta seminando il panico in tutti gli atenei. Anche in via Università. «Dobbiamo attivare il progetto per la nuova offerta formativa», spiega il Rettore Giovanni Melis, «abbiamo sondato la disponibilità dei ricercatori che prevede la disponibilità dei ricercatori a ricoprire ruoli di insegnamento. Ma dalla prima verifica», aggiunge, «quasi tutti hanno detto no, stante le attuali disposizioni ministeriali». La conseguenza? Enormi difficoltà a mantenere intatta un’adeguata offerta didattica. «Chiediamo che il governo approfondisca meglio la riforma e amplino gli spazi per venire incontro ai problemi non solo dei ricercatori, ma anche degli atenei», prosegue Melis, «in seguito ai tagli, senza risorse difficile, fare concorsi è difficile. L’altro appello», conclude, «è rivolto direttamente ai ricercatori: la riforma colpisce anche gli Atenei, ma i ricercatori evitino scelte dirompenti per non pregiudicare l’attività didattica».
■ EN.NE.
 
L’assessore
Ricerca. La Spisa: protesta legittima
La solidarietà
■ ■ «Condividiamo le preoccupazioni del Senato Accademico sul disegno di legge di riforma per la ricerca», afferma l’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, «soprattutto per le Università delle isole ma, nel contempo, ricordiamo che la Giunta sin dal suo insediamento ha messo in campo risorse importanti per la formazione».
22-03-2010
SARDEGNA/UNIVERSITA': GIUNTA, RISORSE IMPORTANTI PER LA FORMAZIONE
 
(ASCA) - Cagliari, 22 mar - ''Condividiamo le preoccupazioni del Senato Accademico sul disegno di legge di riforma per la ricerca, soprattutto per le Universita' del sud o delle isole ma, nel contempo, ricordiamo che la Giunta sin dal suo insediamento ha messo in campo risorse importanti per la formazione''. E' quanto afferma l'assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, in merito alla delibera del Senato Accademico sulla protesta dei ricercatori. ''Abbiamo destinato dieci milioni in piu' per la ricerca scientifica e altri dieci milioni a incrementare i fondi per l'Universita'.
Grazie all'impegno della Regione e alla disponibilita' del Ministro Gelmini, pochi giorni fa, e' stato firmato un importante protocollo di intesa che disporra' ulteriori 25 milioni, da parte del Ministero, per lo sviluppo delle attivita' di ricerca e innovazione tecnologica in Sardegna''.

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