Presentato alla Conferenza dei Rettori il XII Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani. Unica.it anticipa i dati relativi al nostro ateneo
18 March 2010
Presentato alla Conferenza dei Rettori il XII Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani
   
rapporto almalaurea 2010
 
18 marzo 2010 (unicaweb)
- E’ dal 1994 che AlmaLaurea raccoglie dati sui laureati italiani. Dati che vengono analizzati statisticamente e pubblicati in due rapporti annuali, il primo sul “Profilo dei laureati” e il secondo sulla “Condizione occupazionale dei laureati”. Quest’ultimo aggiornamento permette alle università di fare un particolare bilancio sulla riuscita lavorativa dei propri laureati e di approfondire, quindi, questioni strategiche per la programmazione delle attività di orientamento, formazione e placement.
 
Ieri a Roma, nella sede Crui, da parte del direttore di AlmaLaurea Andrea Cammelli c’è stata appunto la presentazione del XII Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani. Dello studio, che ha coinvolto oltre 210mila laureati delle 49 università italiane aderenti da almeno un anno, tra le quali l’Università di Cagliari, sono stati presentati i risultati a livello nazionale. Su Unica.it anticipiamo in questa pagina lo specifico report sintetico di AlmaLaurea che riguarda il nostro ateneo.

 
IL RAPPORTO 2010
 
A livello generale, la situazione quest’anno risulta particolarmente preoccupante: lievita sensibilmente la disoccupazione rispetto all’anno passato non solo fra i laureati di primo livello (dal 16,5 al 22%), ma anche fra i laureati specialistici biennali (dal 14 al 21%). La quota di lavoro stabile si contrae ulteriormente, così come il livello delle retribuzioni. E l’andamento negativo si conferma anche nel medio periodo, a tre e cinque anni dalla laurea.
 
La lettura dei risultati qui presentati a livello “locale” non può dunque prescindere da questo contesto nazionale.
L’attuale sottoutilizzazione del capitale umano migliore che esce dal sistema universitario rappresenta oggi una vera e propria emergenza” dichiara Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea e professore di Statistica dell’Università di Bologna. “E’ necessaria una riflessione di ampio respiro su questo versante, evitando i catastrofismi, ma anche la politica dello struzzo. Ciò che fa la differenza nella possibilità di uscita dalla crisi del Paese in un ruolo competitivo nel contesto internazionale è la consistenza e la qualità del  capitale umano. Se è vero che ricerca è uguale a sviluppo e sviluppo è uguale a occupazione, obiettivo prioritario è investire di più in formazione e ricerca, come fanno tutti i paesi più avanzati. Occorre facilitare l’innesto nelle imprese, soprattutto medie e piccole, di alte competenze: seri studi dimostrano che un laureato di qualità può cambiare profondamente l’impresa senza intaccare il ruolo dell’imprenditore e farlo sentire espropriato”.
 
Nel caso dell’Ateneo di Cagliari, inoltre, si deve considerare la situazione del Mezzogiorno e il divario, dal punto di vista occupazionale, tra Nord e Sud come testimoniato da AlmaLaurea nelle indagini sul complesso dei laureati.
Per i titoli di primo livello, la prosecuzione degli studi con la laurea specialistica contraddistingue in particolare i laureati del Sud, i quali si dichiarano iscritti ad un corso di secondo livello, indipendentemente dalla condizione lavorativa, nella misura del 62% (contro il 52,5% del Nord). L’indagine consentirà alle università aderenti al Consorzio AlmaLaurea di disporre tempestivamente della documentazione richiesta dal Ministero con il decreto sulla trasparenza (DM 544/2007; DD 61/2008). L’intera documentazione è disponibile su: www.almalaurea.it.
  
   
I NEOLAUREATI DI PRIMO LIVELLO DELL’ATENEO DI CAGLIARI ALLA PROVA DEL LAVORO
L’indagine ha coinvolto i 2.227 laureati di primo livello dell’intero anno solare 2008 dell’Ateneo di Cagliari, intervistati nel 2009, a un anno dalla laurea. Il tasso di risposta è molto elevato: 93%.
 
Ancora oggi rimane molto complesso stabilire le tendenze del mercato del lavoro basandosi sul collettivo dei laureati di primo livello essenzialmente per due ragioni: manca la possibilità di un’analisi nel medio e lungo periodo; si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continua gli studi, rimanda cioè al post-laurea di tipo specialistico il vero ingresso nel mondo del lavoro. Quest’ultima osservazione è ancora più vera per i neolaureati di primo livello dell’Ateneo di Cagliari: 70 su cento continuano la formazione con la laurea specialistica, più della media nazionale del 57%.
Chi è occupato: 30,2%
Lavorano poco più di 30 neolaureati su cento, un valore inferiore alla media nazionale del 46%. Tra gli occupati, il 16,5% è dedito esclusivamente al lavoro, il 13,7% coniuga la laurea specialistica con il lavoro.
Chi continua gli studi: 69,8%
Continuano gli studi quasi 70 laureati su cento: il 56,1% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 13,7% studia e lavora.
Chi cerca lavoro: 11,2%
Undici laureati di primo livello su cento - la media nazionale è del 9% - non lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica, si dichiarano alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 39 laureati su cento di primo livello di Cagliari (la media nazionale è del 42,5%).
Il lavoro atipico (contratti a tempo determinato, collaborazioni, ecc.) coinvolge 42 laureati su cento dell’Ateneo di Cagliari (la media nazionale è del 40%).
Il guadagno (sintesi tra chi lavora esclusivamente, la maggioranza, e chi studia e lavora) si attesta su valori inferiori alla media nazionale: a un anno dalla laurea i laureati di primo livello dell’Ateneo di Cagliari guadagnano 899 euro contro i 1.020 del complesso dei laureati. Le laureate dell’Ateneo di Cagliari, come avviene a livello nazionale, risultano penalizzate: guadagnano 821 euro mensili netti contro i 1.025 degli uomini.
 
 
I LAUREATI SPECIALISTICI A UN ANNO DALLA LAUREA
L’indagine ha coinvolto i 690 laureati specialistici biennali dell’intero anno solare 2008 dell’Ateneo di Cagliari, intervistati nel 2009, a un anno dalla laurea. Il tasso di risposta è, anche in questo caso, molto elevato: 92%.
 
Chi è occupato e chi cerca lavoro si divide quasi a metà: lavora il 39% e una quota di poco superiore (42%) invece cerca lavoro. Ma c’è anche il 19% dei laureati che continua la formazione. Nel confronto nazionale, come è stato riscontrato dalle indagini AlmaLaurea ad un anno dal conseguimento del titolo, pesa per il Mezzogiorno il contesto economico e produttivo: non sorprende dunque che il tasso di occupazione nazionale sia più elevato (57%).
La prossima indagine sarà estesa ai laureati specialistici a tre anni dal titolo: i risultati nel medio periodo potranno restituire performance migliori. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per il 31% dei laureati dell’Ateneo di Cagliari, meno della media nazionale del 38%. Il lavoro atipico coinvolge il 49% (la media nazionale è del 44%).
Il guadagno è inferiore alla media nazionale: 960 euro mensili netti contro i 1.115 del complesso dei laureati specialistici.
Le laureate dell’Ateneo di Cagliari, come avviene a livello nazionale, risultano anche in questo caso penalizzate: guadagnano 838 euro mensili netti contro i 1.123 degli uomini.
 
le news di www.unica.it
   
   
IN RETE
  
 
 
RASSEGNA WEB
 
Google News,
Rapporto AlmaLaurea 2010: indice notizie online
 
University.it, 18.03.2010
Almalaurea, dati locali. Laureati di Torino e lavoro

IMG Press, 18.03.2010
Almalaurea, dati locali. Laureati di Messina e lavoro

Ansa, 17.03.2010 - Laureati: cresce disoccupazione
Rapporto Almalaurea, colpiti anche corsi forti come ingegneria
 
La Repubblica, 17.03.2010, Un anno da disoccupati
Laureati, la generazione senza prospettive 
 
Il Sole 24 Ore, 17.03.2010
La crisi non risparmia i laureati
 
Virgilio Notizie, 17.03.2010
Almalaurea: sale disoccupazione ma premia laurea rispetto diploma
 
 
Il Sole 24 Ore, 24.02.2010
Lo stage paga dazio alla crisi
 
 
  

Last news

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie