Diventano così operativi gli indirizzi indicati dal Rettore, prof. Giovanni Melis
02 November 2009
Gli organi collegiali dell’Ateneo cagliaritano hanno approvato le linee programmatiche per il quadriennio 2010-2013. Si tratta di un importante documento che delinea le strategie che l’Università intende attuare nei prossimi anni e che di fatto rende operativi gli indirizzi indicati dal rettore, prof. Giovanni Melis.
 
La direzione tracciata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione delinea  un Ateneo che punti all’eccellenza nei suoi comportamenti, che assuma come valenza strategica la valutazione dei risultati ed il riconoscimento dei meriti, l’attenzione alla diffusione della qualità nei processi della ricerca, della didattica e di servizio al territorio e che organizzi un adeguato supporto della funzione amministrativa e processi decisionali ed operativi chiari ed efficaci.
 
Tra gli obiettivi da raggiungere un organico accordo quadro, d’intesa congiunta con gli Atenei Sardi, che “definisca il programma d’interventi per il sistema universitario regionale, funzionale allo sviluppo della didattica, della ricerca, del servizio al territorio”. Il rilancio, secondo il Senato e il Cda, “richiede un grande impegno per realizzare una nuova cultura nell’attività di direzione e nelle logiche comportamentali del sistema organizzativo”.
 
Si indicano, di seguito, soltanto alcuni spunti contenuti nel documento integrale che si allega, contenente le Linee programmatiche approvate.
 
Governance
Sono quattro i punti che caratterizzeranno la governance dell’Università di Cagliari: precisazione e distinzione dei compiti dei diversi organi collegiali, partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche d’ateneo, decentramento verso le facoltà ed i corsi di laurea degli aspetti amministrativi relativi al rapporto con gli studenti, logica funzionale nell’attività di gestione.
 
La ricerca scientifica
L’Ateneo deve creare le condizioni per mettere a disposizione dei ricercatori un’adeguata dotazione di risorse. In questa direzione sono fondamentali, pur nei limiti delle disponibilità di bilancio, i fondi d’Ateneo 60%: a questo proposito va segnalato il fatto – assolutamente innovativo – della ripartizione di tali fondi già effettuata, giorni fa, nella prima seduta del Senato accademico. Occorre poi attivarsi per reperire le risorse alle quali l’università può avere accesso utilizzando le disponibilità. Il sostegno alla progettazione dei programmi di ricerca dovrà essere affidato ad una struttura di supporto, capace di monitorare ed individuare le opportunità e di favorire la partecipazione dei ricercatori verso i bandi esterni, di seguire l’iter della proposta nelle fasi successive, in stretto contatto con gli enti che gestiscono le risorse messe a bando.
 
Per migliorare lo standing della nostra Università nel panorama nazionale ed europeo, e per mantenere e attrarre ricercatori di talento che altrimenti andrebbero altrove, lo strumento principale è premiare in modo significativo i comportamenti virtuosi di gruppo e individuali.
 
L’offerta didattica
La collaborazione con le realtà scolastiche e l’orientamento in ingresso devono essere rafforzati per migliorare la produttività della didattica, che penalizza il rating dell’Ateneo nei parametri di merito ministeriali, continuando a razionalizzare l’offerta formativa.
 
Sul piano regionale l’integrazione dell’offerta didattica tra i due Atenei di Cagliari e Sassari è stata finora del tutto marginale; è mancata la stessa disponibilità a valutare l’opportunità di concorrere a realizzare un sistema universitario regionale integrato, oggi necessario anche per attrarre e razionalizzare l’impiego dei fondi erogati dalla Regione Sardegna. Occorre insistere nell’attenzione ai processi di valutazione della qualità dei corsi di laurea.
 
Innovazione e territorio
E’ importante promuovere un confronto permanente tra Università e sistema produttivo, facendo emergere  le potenzialità dei gruppi di ricerca, presenti nelle diverse strutture operative dell’Ateneo, rendendole chiaramente visibili all’esterno. Nelle strutture dipartimentali occorre sviluppare politiche attive per recuperare le risorse che garantiscano adeguata funzionalità ai laboratori per i servizi al territorio.
 
Internazionalizzazione delle attività
Si tratta dello strumento strategico dello sviluppo del Paese ed elemento fondamentale che qualifica l’Ateneo nella competizione internazionale: la mobilità degli studenti e dei docenti/ricercatori deve diventare asse portante della formazione superiore. Obiettivo generale nazionale è quello di favorire una mobilità studentesca pari al 10%, come suggerito dall’ UE. Nel nostro Ateneo, solo l’1% di studenti è disposto ad affrontare questa esperienza: si tratta perciò di potenziare la mobilità studentesca attraverso i vari programmi comunitari.
 
Studenti e diritto allo studio
Occorre operare con un adeguato rapporto docente-studente, un’idonea disponibilità di aule, biblioteche e laboratori e, più in generale, con una migliore organizzazione della didattica (efficacia dei piani di studio, equilibrio nei carichi didattici, coordinamento del calendario delle lezioni e degli esami coordinamento dei manager didattici e supporti dai tutor).
 
Le politiche per il personale e l’amministrazione
Il riordino dell’organizzazione amministrativa su basi funzionali si deve collegare con la chiarezza nella definizione degli obiettivi e delle responsabilità. A partire dalla condivisione del programma pluriennale occorre definire obiettivi motivanti in grado di stimolare la partecipazione, il contributo operativo ed il senso di appartenenza del personale ai diversi livelli, legando sempre più i possibili incentivi economici e di carriera ai risultati ottenuti.
 
Si segnala una prima riorganizzazione, già approvata nei giorni scorsi, della macchina amministrativa, attraverso un primo accorpamento delle Direzioni centrali e l’istituzione di specifici coordinamenti che garantiscano un miglior funzionamento delle strutture.

Val al documento originale:
Linee programmatiche 2010-2013 (pdf)
La notizia ripresa dall'Agenzia Giornalistica Italia
ATENEO CAGLIARI: APPROVATE LINEE STRATEGICHE 2010-2013
(AGI) - Cagliari, 2 nov. - Valutazione dei risultati, riconoscimento dei meriti, qualita' della ricerca e della didattica e trasparenza nelle decisioni sono gli obiettivi indicati nelle linee programmatiche 2010-2013 approvate dagli organi collegiali dell'universita' di Cagliari, secondo gli indirizzi del nuovo rettore Giovanni Melis. L'ateneo punta anche a un accordo quadro, d'intesa con quello di Sassari, per definire il programma d'interventi per il sistema universitario regionale "funzionale allo sviluppo della didattica, della ricerca, del servizio al territorio. Sul piano della governance il documento programmatico insiste sul decentramento, verso le facolta e i corsi di laurea, degli aspetti amministrativi riguardanti il rapporto con gli studenti. Quanto alla ricerca scientifica, l'ateneo s'impegna a creare le condizioni per mettere a disposizione un'adeguata dotazione di risorse. Il sostegno alla progettazione dei programmi di ricerca sara' affidato a una struttura di supporto, in grado di monitorare e individuare le opportunita' e anche di favorire la partecipazione dei ricercatori verso i bandi esterni. Andranno premiati - secondo quanto previsto dalle linee strategiche - i comportamenti virtuosi di gruppo e individuali. (AGI) Red- (Segue)
 
ATENEO CAGLIARI: APPROVATE LINEE STRATEGICHE 2010-2013 (2)
(AGI) - Cagliari, 2 nov. - Collaborazione con le scuole e orientamento all'accesso all'universita' dovranno essere rafforzati per migliorare la produttivita' della didattica, che penalizza il rating dell'ateneo nei parametri di meriti ministeriali. Affiora l'intenzione di promuovere l'integrazione dell'offerta didattica fra i due atenei di Cagliari e Sassari, anche per attrarre e razionalizzare l'impiego dei fondi erogati dalla Regione. Inoltre, occorre insistere - prevedono gli organi accademici - sui processi di valutazione della qualita' dei corsi di laurea. L'ateneo ritiene importante anche promuovere un confronto permanente con il sistema produttivo, facendo emergere le potenzialita' dei gruppi di ricerca. Quanto all'internazionalizzazione delle attivita', l'universita' considera "asse portante della formazione superiore" la mobilita' degli studenti e dei docenti/ricercatori. Obiettivo generale nazionale e' favorire una mobilita' studentesca pari al 10% come suggerito dall'Ue. Ma nell'ateneo di Cagliari solo l'1% degli iscritti e' disposto ad affrontare quest'esperienza. Agli studenti, poi, si offrira' una migliore organizzazione della didattica, in termini di efficacia dei piani di studio, equilibrio nei carichi didattici e coordinamento del calendario delle lezioni e degli esami. Rispetto alle politiche per il personale e l'amministrazione, l'ateneo si propone di definire "obiettivi motivanti in grado di stimolare la partecipazione, il contributo operativo e il senso di appartenenza, legando sempre piu' i possibili incentivi economici e di carriera ai risultati ottenuti". Nei giorni scorsi e' stata approvata una prima riorganizzazione dell'amministrazione, attraverso un accorpamento delle direzioni centrali e l'istituzione di specifici coordinamenti.(AGI) Red-

La notizia sui quotidiani regionali di martedì 3 novembre 2009

1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 17
Università, Melis scommette sul merito
Approvate le linee programmatiche 2010-2013: premi ai virtuosi e caccia ai fondi per la ricerca
 
Puntare all’eccellenza scommettendo sulla valutazione dei risultati e il riconoscimento dei meriti, senza trascurare qualità della ricerca, didattica, servizio del territorio. Gli organi collegiali dell’Ateneo cagliaritano hanno approvato le linee programmatiche per il quadriennio 2010-2013 secondo gli indirizzi indicati dal rettore Giovanni Melis.
Tra gli obiettivi da raggiungere, un accordo quadro che «definisca il programma d’interventi per il sistema universitario regionale» integrato, avviando un dialogo con l’Ateneo di Sassari.
GLI INDIRIZZI Quattro i punti che caratterizzeranno le strategie di guida dell’Università di Cagliari nel prossimo quadriennio: precisazione e distinzione dei compiti dei diversi organi collegiali, partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche d’ateneo, decentramento verso facoltà e corsi di laurea degli aspetti amministrativi del rapporto con gli studenti.
LA RICERCA Per quanto riguarda la ricerca scientifica l’impegno è a «creare le condizioni per mettere a disposizione dei ricercatori un’adeguata dotazione di risorse attraverso i fondi d’ateneo», ma soprattutto dando vita a una «struttura di supporto, capace di monitorare e individuare le opportunità e di favorire la partecipazione dei ricercatori verso i bandi esterni».
PREMI AI VIRTUOSI Per migliorare la valutazione dell’Università nel panorama nazionale ed europeo, saranno premiati «in modo significativo i comportamenti virtuosi di gruppo e individuali», mentre per rientrare nei parametri per i finanziamenti ministeriali l’offerta formativa sarà razionalizzata e saranno rafforzati la «collaborazione con le realtà scolastiche e l’orientamento in ingresso».
TERRITORIO Tra Università e sistema produttivo sarà avviato un «confronto continuo», mentre ai dipartimenti toccherà «sviluppare politiche attive per recuperare le risorse che garantiscano adeguata funzionalità ai laboratori per i servizi al territorio».
STUDENTI In un’ottica di internazionalizzazione delle attività, la mobilità degli studenti, finora scarsa, sarà potenziata attraverso i vari programmi comunitari. Agli studenti, il programma punta a garantire «un’idonea disponibilità di aule, biblioteche e laboratori» e una «migliore organizzazione della didattica (efficacia dei piani di studio, equilibrio nei carichi didattici, coordinamento del calendario delle lezioni e degli esami coordinamento dei manager didattici e supporti dai tutor)».
AMMINISTRATIVI Per quanto riguarda il personale amministrativo, gli incentivi economici e di carriera saranno legati «ai risultati ottenuti». Nei giorni scorsi sono stati approvati un accorpamento delle direzioni centrali e l’istituzione di specifici coordinamenti fra le varie strutture amministrative.
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Approvate le linee programmatiche proposte dal rettore 
Qualità ed efficienza, l’università punta al rilancio in tre anni 
 
CAGLIARI. Valutazione dei risultati, riconoscimento dei meriti, qualità della ricerca e della didattica, trasparenza nelle decisioni sono gli obiettivi del programma 2010-2013 approvato dall’Università, secondo gli indirizzi del rettore Melis.
L’ateneo punta anche a un accordo quadro, d’intesa con quello di Sassari, per definire il programma d’interventi per il sistema universitario regionale «funzionale allo sviluppo della didattica, della ricerca, del servizio al territorio». Sul piano della governance il documento programmatico insiste sul decentramento, verso le facoltà e i corsi di laurea, degli aspetti amministrativi riguardanti il rapporto con gli studenti. Quanto alla ricerca scientifica, l’ateneo s’impegna a creare le condizioni per mettere a disposizione un’adeguata dotazione di risorse. Il sostegno alla progettazione dei programmi di ricerca sarà affidato a una struttura di supporto, in grado di monitorare e individuare le opportunità e anche di favorire la partecipazione dei ricercatori verso i bandi esterni. Andranno premiati - secondo quanto previsto dalle linee strategiche - i comportamenti virtuosi di gruppo e individuali. Subito dopo dovranno essere rafforzati la collaborazione con le scuole e l’orientamento all’accesso all’università per migliorare la produttività della didattica, che penalizza il rating dell’ateneo nei parametri di meriti ministeriali. Affiora l’intenzione di promuovere l’integrazione dell’offerta didattica fra i due atenei di Cagliari e Sassari, anche per attrarre e razionalizzare l’impiego dei fondi erogati dalla Regione. Inoltre, occorre insistere - prevedono gli organi accademici - sui processi di valutazione della qualità dei corsi di laurea.
 L’ateneo ritiene importante anche promuovere un confronto permanente con il sistema produttivo, facendo emergere le potenzialità dei gruppi di ricerca. Quanto all’internazionalizzazione delle attività, l’università considera «asse portante della formazione superiore» la mobilità degli studenti e dei docenti/ricercatori. Obiettivo generale nazionale è favorire una mobilità studentesca pari al 10 per come suggerito dall’Unione Europea mentre oggi solo l’un per centro degli universitari cagliaritani è disposto ad affrontare quest’esperienza. Agli studenti, poi, si offrirà una migliore organizzazione della didattica, in termini di efficacia dei piani di studio, equilibrio nei carichi didattici e coordinamento del calendario delle lezioni e degli esami. Rispetto alle politiche per il personale e l’amministrazione, l’ateneo intende definire «obiettivi motivanti in grado di stimolare la partecipazione, il contributo operativo e il senso di appartenenza, legando sempre più i possibili incentivi economici e di carriera ai risultati ottenuti». Nei giorni scorsi è stata approvata una prima riorganizzazione dell’amministrazione con l’accorpamento delle direzioni centrali e l’istituzione di specifici coordinamenti.
3- Il Sardegna
Pagina 22 – Grande Cagliari
Ateneo, approvata la linea Melis
Incentivi ai bravi e più mobilità
Università. Votato il primo documento programmatico del neo Rettore. Previsto accordo quadro con Sassari
Tra gli obiettivi, il decentramento dei servizi amministrativi e più risorse per la ricerca
 
Una maggiore mobilità di studenti e docenti ricercatori, incentivi per gli iscritti sulla base dei risultati ottenuti. Meritocrazia e internazionalizzazione sono tra gli obiettivi più importanti indicati dal neo Rettore Giovanni Melis e presentati nelle linee programmatiche 2010-2013 approvate dagli organi collegiali dell’università di Cagliari. E poi, valutazione dei risultati, riconoscimento dei meriti, qualità della ricerca e della didattica e trasparenza nelle decisioni. L’ateneo punta anche a un accordo quadro, d’intesa con quello di Sassari, per definire il programma d’intervento per il sistema universitario regionale funzionale allo sviluppo della didattica, della ricerca. Il documento programmatico insiste sul decentramento, verso le facoltà e i corsi di laurea, degli aspetti amministrativi relativi al rapporto con gli studenti. Quanto alla ricerca scientifica, l’ateneo s’impegna a creare le condizioni per mettere a disposizione un’adeguata dotazione di risorse. Il sostegno alla progettazione dei programmi di ricerca sarà affidato a una struttura di supporto, in grado di monitorare e individuare le opportunità e anche di favorire la partecipazione dei ricercatori verso i bandi esterni. Andranno premiati i comportamenti più virtuosi. Ancora, si cercherà di instaurare una maggiore collaborazione con le scuole per migliorare la produttività della didattica. L’ateneo ritiene importante anche promuovere un confronto permanente con il sistema produttivo, facendo emergere le potenzialità dei gruppi di ricerca. Quanto all’internazionalizzazione delle attività, l’obiettivo generale nazionale è favorire una mobilità studentesca pari al 10% come suggerito dall’Ue, mentre nell’ateneo di Cagliari solo l’1% degli iscritti è disposto ad affrontare quest’esperienza. Rispetto alle politiche per il personale e l’amministrazione, l’ateneo si propone di definire “obiettivi motivanti in grado di stimolare la partecipazione, il contributo operativo e il senso di appartenenza”. ■  
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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