16 September 2009
COMUNICATO STAMPA di MERCOLEDI’ 16 SETTEMBRE 2009
 
Cagliari, 16 settembre 2009 (unicapress) - “Mangio troppa cioccolata” recita una famosa canzone di Giorgia, ma e’ possibile che la cioccolata possa generare dipendenza come una droga? Dal dipartimento di Tossicologia dell’Università di Cagliari arriva la risposta. ”Nei casi di abuso di cibo, il cervello manifesta lo stesso comportamento che assume nel caso di abuso di farmaci, generando una dipendenza” afferma la dottoressa Valentina Bassareo, componente del gruppo di ricerca guidato dal Prof. Gaetano Di Chiara.
La ricerca che ha portato a questo risultato, cofinanziata dal Prof David Kessler decano della School of Medicine di San Francisco, Università della California, ha messo a confronto gli effetti sul sistema nervoso delle sostanze stupefacenti nei soggetti tossicodipendenti con quelli dovuti all’abuso di cibo nel caso di soggetti che manifestano un atteggiamento compulsivo nei suoi confronti, come avviene nei casi di bulimia e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata).
 
Quando il cervello riceve uno stimolo, i suoi neuroni liberano i neurotrasmettitori cerebrali, sostanze che trasmettono le informazioni fra le cellule componenti il sistema nervoso. Uno dei neurotrasmettitori è la dopamina che riveste una grande importanza nel fenomeno dell’apprendimento associativo, il processo che permette di associare ad un evento piacevole gli stimoli che ci richiamano a voler riprovare la stessa sensazione: se mangiare cioccolato ci fa provare piacere, ogni volta che vediamo il cioccolato ci viene il desiderio di mangiarlo per ricercare quello stesso piacere.
 
Normalmente gli stimoli gratificanti naturali quali il cibo, l’acqua e l’accoppiamento, attivano in maniera naturale il nostro cervello innescando quello che viene chiamato meccanismo adattativo. Con la prima assunzione di cioccolato, in una specifica area del cervello chiamata shell del nucleo accumbens, viene liberata una certa quantità di dopamina. In seguito però il livello di dopamina non cresce ogni qual volta viene assunto cioccolato, ma riprende ad aumentare solo dopo cinque giorni circa.
 
Gli stimoli gratificanti non naturali, come le sostanze stupefacenti, stimolano invece il nostro cervello in maniera innaturale, persistente e continua. Prendiamo ad esempio la cocaina, in questo caso la dopamina viene liberata nella shell del nucleo accumbens ogni volta che viene assunta; mantenendo alto il livello di dopamina, la cocaina favorisce un apprendimento associativo abnorme che diventa patologico e contribuisce a sostenere la dipendenza.
 
“Durante lo studio, svolto sui ratti da laboratorio, abbiamo simulato la condizione dell’individuo che consuma cioccolato o cibi salati in eccesso - spiega la Dott.ssa Bassareo - e abbiamo valutato il loro livello di dopamina ogni volta che assumevano cibo. Nei soggetti che manifestano un bisogno irrazionale di mangiare, il cibo si comporta al pari della cocaina e libera dopamina ogni volta che l’individuo lo consuma, portando alla dipendenza”.
 
Lo studio è stato svolto sul ratto da laboratorio in quanto il suo sistema nervoso centrale e’ simile a quello umano per quanto riguarda le gratificazioni naturali che, in quanto più antiche, sono comuni a tutti i mammiferi. (LF)
 
 
Ulteriori info:
 
Dott.ssa Valentina Bassareo –
Dipartimento di Tossicologia
Via Ospedale 72 Cagliari
Telefono: 070-6758668 - Fax: 070-6758665
 
Email: bassareo@unica.it
Cell: 3804336387

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