La Gelmini ha chiesto ai suoi collaboratori di varare al piu presto nuove proposte e fattive soluzioni riguardo al regolamento che disciplina le università online, rimasto congelato nella Legge finanziaria del 2003.
16 October 2009
Ritorniamo a parlare delle univesità telematiche, dopo che il ministro Maristella Gelmini ha annunciato importanti provvedimenti che riguardano proprio gli atenei online:E’ arrivato il tempo della tolleranza zero, delle regole certe, affidabili e improntate al rigore”
La Gelmini ha chiesto ai suoi collaboratori di varare al più presto nuove proposte e fattive soluzioni riguardo al regolamento che disciplina le università online, rimasto congelato nella Legge finanziaria del 2003.
In particolare il ministro si è schierata contro la facilità con la quale si ottengono i titoli di studio presso queste università, contro il numero degli atenei presenti che risulta essere eccessivo rispetto all’esiguo numero degli iscritti e contro il corpo docente che non insegna a tempo pieno e spesso è ordinario in altre università tradizionali. Se, infatti, si riconosce la validità di questo sistema in quanto agevola gli studenti lavoratori o i fuori sede, stando così le cose sembrerebbe che in italia esse finiscono per rappresentare una facile scorciatoia per ottenere un titolo di studio in tempi sicuramente piu’ brevi rispetto ai corsi tradizionali. Queste considerazioni dipendono dai dati che circolano proprio all’interno del Ministero, mentre infatti aumentano gli iscritti, diminuiscono tuttavia le matricole del primo anno.
Ciò avviene grazie all’attribuzione di crediti dati dall’esperienza lavorativa, la maggior parte degli studenti infatti possono iscriversi direttamente al secondo anno del corso di laurea, saltandone quindi uno o più anni.
Inoltre il Cnsvu (Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario) ha criticato il fatto che gli atenei telematici italiani sono troppi, soprattutto se si confrontano i dati degli altri paesi d’Europa, dove al massimo ci sono 1 o 2 università telematiche. Il bacino di studenti non è così vasto da giustificare la presenza di 11 università, la cui cospicua presenza può sacrificare la qualità del servizio offerto agli allievi.
Il ministro Gelmini ha concluso il discorso sulle università telematiche sostenendo: "Non intendo consentire che le lauree rilasciate dalle università telematiche possano discostarsi da parametri di qualità ritenuti inderogabili per tutti gli altri atenei".

Valentina Maria Sciacca


www.votailprof.it/Unimagazine

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