L’augurio di buon lavoro agli studenti e a tutti gli "attori" della scena universitaria nel momento del passaggio del testimone al Prof. Giovanni Melis
30 September 2009

Pasquale Mistretta“Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche”
(SALMO 23)

E’ l’invito che nel Salmo 23 viene fatto per fare entrare il Signore nel tempio. Invito, ma anche imperativo, che viene rivolto anche all’Università, tempio della cultura e della ricerca, per accogliere gli studenti e in particolare le matricole, con gioia, attenzione e impegno.
Apriamo dunque ai giovani, all’inizio dell’anno accademico, le porte, antiche di storia, di radici, di esperienza del nostro Ateneo, con la rinnovata consapevolezza di “vivere” con loro le problematicità del presente, insieme alla speranza di certezze future.
Storie, risultati, innovazione, sono infatti i cardini sui quali si incentra la più alta azione formativa universitaria per le nuove generazioni, con la cosciente responsabilità di orientarne il cammino e le scelte di vita.
Con questa riflessione, che ha guidato la mia lunga attività di Professore e di Rettore, mi accingo a passare la guida della nostra prestigiosa Università al Prof. Giovanni Melis, che saluto con calore, convinto che saprà svolgere il compito con intelligenza e saggezza.
Dopo questa premessa, consentitemi di far lavorare la memoria per un saluto e un grazie sentito a tutti coloro che, con diversi compiti, ho avuto il piacere di incontrare in questi anni. So bene di non poter più “frequentare” gli studenti che per tante generazioni mi hanno gratificato della loro stima, delle loro attenzioni e del loro insostituibile consenso, anche nei momenti più difficili e delicati. A loro, quindi, il primo grande ringraziamento; in particolare, non dimenticherò il rapporto costruttivo e sempre leale con i loro rappresentanti negli organi collegiali, partecipi, con piena responsabilità, del governo di questa Università nella quale sono orgogliosi di identificarsi.
Un secondo ringraziamento va a tutti i Grandi Attori della Scena che hanno recitato con me per 18 splendidi anni: professori, ricercatori, dottori e assegnisti di ricerca, laureati. Un patrimonio di intelligenza, di cultura, di formazione, di ricerca scientifica, rappresentato dal Senato Accademico, dai Presidi di Facoltà e dai Direttori di Dipartimento, con i quali ho condiviso il mio impegno per un’azione finalizzata ai grandi obiettivi. Ma, poiché ogni grande teatro si regge se ha una struttura motivata ed efficiente, il mio terzo affettuoso grazie va al Direttore, ai Dirigenti e a tutto il personale amministrativo, tecnico e bibliotecario, con i quali ho vissuto ansie, preoccupazioni e, con i più giovani, le gioie del primo lavoro. Ancora, un saluto e un’attenzione particolare al personale dei servizi di pulizia e di portierato, il cui cordiale sorriso è stato sempre indicatore di serenità per il lavoro quotidiano.
In questo momento di saluti e di auguri, non posso dimenticare il Direttore Generale e il personale medico e socio-sanitario della prima Azienda Ospedaliero-Universitaria. A tutti un particolare grazie per avermi insegnato, durante la costante frequentazione del Policlinico, a capire la qualità del loro lavoro, le responsabilità operative, l’umanità nel fare e la riservata attenzione per la sofferenza dei pazienti.
Un ultimo grazie ai Prorettori, ai componenti del Consiglio di Amministrazione, al Collegio dei Revisori dei Conti, al Nucleo di Valutazione, alle Organizzazioni Sindacali, senza il cui rigoroso confronto dialettico tanti problemi non avrebbero trovato soluzione.
Dopo questa parentesi di saluti, riprendo il messaggio per l’inizio dell’anno accademico, per esprimere un augurio di buon lavoro all’intera Comunità, affinché con la forza e il carattere di noi sardi sappia affrontare il delicato momento che attraversa l’Università italiana e il nostro Ateneo. Sono certo che non mancherà la capacità di reagire alle difficoltà e di formulare nuovi progetti, utilizzando le credenziali dei titoli conquistati nella ricerca e nella formazione e il merito di aver contribuito in modo determinante allo sviluppo della nostra Isola. Di questa intensa attività la politica regionale è ben consapevole e perciò si auspica che possa svolgere a pieno titolo quel ruolo strategico che le è proprio. Sotto questo aspetto c’è ancora molto da fare, per superare i più antichi retaggi e le più recenti disaffezioni allo studio. Si tratta di un passaggio obbligato per garantire la competitività nel sistema socio-economico, per rafforzare l’identità culturale e politica e per interpretare in modo virtuoso i grandi cambiamenti della globalizzazione.
Concludendo questo messaggio, mi sia consentito di guardare negli occhi, per un saluto, gli insostituibili componenti dei miei uffici di staff. A loro affido il compito di fare propria la sottile ironia cagliaritana del Rettore che ha guidato l’Università a cavallo del millennio, per trasmetterla agli studenti quale formula vincente di sano ottimismo.


Pasquale Mistretta

Cagliari, 30 settembre 2009

 


Due scatti di Francesco Cogotti sull’ultimo Senato Accademico presieduto dal Prof. Mistretta il 28 settembre 2009
 
 
Il Prof. Mistretta col suo staff e, nella foto qui sotto, coi dirigenti


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