Il Ministro avvia una indagine conoscitiva sulle pressioni denunciate da Claudio Fiocchi, valutatore di progetti Prin
24 September 2009

ROMA (24 settembre) - Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ha dato disposizioni per avviare un’indagine conoscitiva su Claudio Fiocchi. Medico ricercatore italiano che lavora negli Stati Uniti, Fiocchi ha “dovuto” rinunciare per «pressioni giunte dall’Italia» a un incarico del ministero dell’Istruzione che prevedeva la valutazione di alcuni progetti scientifici che dovevano essere finanziati.

Fiocchi aveva inviato lo scorso 5 agosto una lettera all’ufficio Prin: «Faccio questo lavoro da molti anni, e non mi era mai successo - si legge nella lettera - oltre che negli Stati Uniti ho lavorato per il Cile, l’Argentina, l’Australia. Avevo accettato di essere un valutatore di questo progetto, ma circostanze recentemente emerse mi forzano a lasciare l’incarico». Fiocchi parla dei «contatti indesiderati» che ha avuto e conclude: «Considerando i conflitti di interesse ed i problemi etici creati da queste circostanze, non mi resta che rifiutare di valutare il progetto. E’ con disgusto ma anche con molta tristezza che prendo questa decisione».

«Quanto accaduto è inaccettabile - ha detto Gelmini - frutto di un malcostume difficile da estirpare. Non bisogna però demoralizzarsi, perché il lavoro per riaffermare la meritocrazia e la trasparenza nel sistema universitario e della ricerca in Italia continua. Chiederò al professore Fiocchi di rimanere perchè non bisogna rinunciare alla speranza di avere un sistema diverso che premi i migliori. Ho dato disposizioni perchè sia svolta un’indagine conoscitiva».

UNIVERSITA’: GELMINI, INACCETTABILI PRESSIONI SU CONSULENTE MIUR

(ASCA) - Roma, 24 set - Sulla vicenda denunciata dal professor Claudio Fiocchi, lo scienziato italiano residente negli Usa che valuta in segreto i progetti italiani e che si e’ dimesso dal MIUR perche’ fatto oggetto di richieste e raccomandazioni, interviene oggi il ministro Gelmini annunciando che ’’verra’ disposta dal ministero dell’Universita’ e della ricerca un’indagine conoscitiva.

Quanto accaduto - avverte - e’ inaccettabile, frutto di un malcostume difficile da estirpare’’.

’’Non bisogna pero’ demoralizzarsi - prosegue il ministro -, perche’ il lavoro per riaffermare la meritocrazia e la trasparenza nel sistema universitario e della ricerca in Italia continua. Chiedero’ al professore di rimanere perche’, pur comprendendo il suo sconforto, non bisogna rinunciare alla speranza di avere un sistema diverso che premi i migliori. Ho dato disposizioni perche’ sia svolta un’indagine conoscitiva’’.


La replica del ministro dell’Università e della Ricerca
alla denuncia del medico e ricercatore italiano Claudio Fiocchi
Ricerca, interviene la Gelmini
"Basta con le raccomandazioni"
Lo scienziato, che vive negli Usa, era stato contattato come verificatore dal Miur
Nonostante la garanzia dell’anonimato, gli erano piovute addosso le richieste degli interessati
di ROSARIA AMATO

ROMA - Sulla vicenda denunciata dal professor Claudio Fiocchi verrà disposta dal ministero dell’Università e della Ricerca un’indagine conoscitiva. Ad annunciarlo è lo stesso ministro Mariastella Gelmini: "Quanto accaduto è inaccettabile, frutto di un malcostume difficile da estirpare", dichiara il ministro.

"Non bisogna però demoralizzarsi, - prosegue il ministro - perché il lavoro per riaffermare la meritocrazia e la trasparenza nel sistema universitario e della ricerca in Italia continua. Chiederò al professore di rimanere perché, pur comprendendo il suo sconforto, non bisogna rinunciare alla speranza di avere un sistema diverso che premi i migliori. Ho dato disposizioni perché sia svolta un’indagine conoscitiva".

Claudio Fiocchi è un medico ricercatore italiano, residente da molti anni negli Stati Uniti. Il ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca gli aveva chiesto il suo giudizio su un paio di progetti scientifici. Sulla base di questo giudizio il Miur avrebbe poi deciso se finanziarli o no. Ma, pochi giorni dopo aver accettato l’incarico, il professore, al quale era stato garantito l’anonimato, e richiesta formalmente la massima correttezza, ha ricevuto insistenti richieste "di una decisione favorevole" e "del più alto voto possibile". Tentativi di raccomandazione, insomma.

Quando i tentativi sono diventati ancora più diretti (era stato anche contattato un collega italiano, molto vicino al ricercatore, perché ’intercedesse’), il professore ha deciso di declinare l’incarico, "con disgusto", "ma anche con molta tristezza". E di raccontarlo a Repubblica, dal momento che la sua denuncia al Miur, inviata oltre un mese fa, non era stata ritenuta degna di alcuna replica.

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