Il rettore dell’ateneo genovese, Giacomo Deferrari, ha invitato tutti i dipendenti al teatro della Gioventu e ha presentato la sua riforma, che procederà parallelamente al disegno di legge Gelmini
06 May 2009



Per la prima volta nella storia dell´ateneo genovese, ieri il rettore Giacomo Deferrari ha invitato tutti i dipendenti al teatro della Gioventù e ha presentato la sua riforma, che procederà parallelamente al disegno di legge Gelmini sull´Università, atteso per questa settimana. La nuova struttura dell'ateneo prevede un senato accademico più snello e cinque scuole che raggrupperanno le vecchie facoltà
 

Sarà una piramide a tre gradoni, la nuova Università di Genova. All´apice il rettore (con Senato accademico, quasi dimezzato, e Consiglio d´amministrazione completamente ridisegnato), un livello più sotto le cinque Scuole, in cui saranno raggruppate le "vecchie facoltà", ancora più giù i Dipartimenti, pure dimezzati di numero.

Per la prima volta nella storia dell´ateneo genovese, ieri il rettore Giacomo Deferrari ha invitato tutti i dipendenti al teatro della Gioventù e ha presentato la sua riforma (che procederà parallelamente al disegno di legge Gelmini sull´Università, atteso per questa settimana). «È un fatto eccezionale in Italia», sancisce Enrico Decleva, presidente della Conferenza dei rettori che con il preside di Scienze politiche dell´Università di Bologna, Giliberto Capano, affianca Deferrari sul palco. Presidi, professori, ricercatori, tecnici amministrativi, studenti: hanno invaso la platea in seicento, ieri mattina, occupando tutti i posti, e poi i corridoi, le gradinate. I precari della ricerca hanno appeso, ma subito tolto, uno striscione e hanno letto le proprie rivendicazioni.

Il rettore cammina per il palco, tiene il microfono, gestisce le diapositive che s´avvicendano sul megaschermo, si ferma sull´immagine di una bussola: così sarà il consiglio d´amministrazione, indicherà la rotta all´intero ateneo, determinando ogni scelta strategica. Non ci saranno gli sponsor, e neppure più i rappresentanti delle istituzioni: dentro 4-6 manager esperti in gestione, nominati dal rettore, che sarà in consiglio con due rappresentanti dei docenti, un tecnico amministrativo, due rappresentanti degli studenti. E il Cda designerà un altro grande protagonista della nuova università: il direttore generale, indicato ancora dal rettore e che, nella nuova piramide, affianca il vertice dell´ateneo.

Decleva, che dice di condividere tutta l´architettura della riforma che già chiama "modello Genova", solleva alcune perplessità: «Chi decide i membri esterni del consiglio? Il rettore: ha forse troppo potere? Siamo sicuri che il mandato del vertice dell´Università debba essere uno solo?». Avrà sedici membri il senato accademico, dimezzato rispetto a oggi: elaborerà le strategie dell´università. Oltre al rettore, ci saranno due docenti per ogni scuola, due rappresentanti del personale tecnico amministrativo e tre-quattro studenti. Nasceranno poi due nuove strutture: il "consiglio degli studenti", con 40 rappresentanti, e la "consulta di ateneo", dove sederanno gli sponsor e i rappresentanti degli enti locali. I tempi della riforma? A giugno ci sarà il primo passaggio in senato e consiglio, a dicembre le delibere definitive. Il progetto è già online, sul sito dell´Università: il dibattito è aperto.

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