Una prospettiva di studi e integrazione. L'impegno e la partecipazione dell'ateneo alla costruzione migliore del presente e del futuro
Mario Frongia
L’attenzione e la sensibilità verso chi parte indietro ed èdestinato a essere ultimo, l’Università di Cagliari la coltiva da sempre. Un precetto che vede l'amministrazione incrociare altre entità religiose, civili e sociali. Nasce anche da queste frequenze la manifestazione di sabato 17 dicembre. In Episcopio, l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, nell’ambito dell’evento organizzato dalla Caritas diocesana sul tema “Il Vescovo incontra gli immigrati” darà il benvenuto a Bernice K., originaria del Congo e rifugiata in Sudafrica. Monsignor Baturi incontrerà anche i ragazzi e le ragazze già impegnate nel progetto dalle precedenti edizioni. La neoarrivata inizierà il corso di laurea magistrale in “Computer engineering, cybersecurity and artificial intelligence” al Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari. Bernice, 24 anni, sarà accompagnata nel suo percorso di accoglienza e integrazione dalla Caritas. “Prosegue il nostro impegno nell’accoglienza e nell’inclusione di studenti rifugiati - ha detto la prorettrice all’Internazionalizzazione, Alessandra Carucci - condotto con diverse progettualità. In questa quarta edizione, il Progetto Unicore si estende ad altri paesi africani, oltre all’Etiopia. Ma la visione complessiva è nitida: parliamo anche di un’opportunità di scambio interculturale e di sensibilizzazione dei nostri studenti su realtà diverse dalla nostra”.
La sinergia tra operatori della fede, della cultura e della formazione. Un jolly di civiltà vincente
La chiesa, l’ateneo, la società. Una triade volta a dare opzioni di riscatto e sviluppo. Il Progetto “Unicore 4.0 Corridoi universitari per rifugiati” è coordinato da Unhcr, l’Agenzia dell’Organizzazione delle nazioni unite impegnata nella tutela dei diritti e nell’offrire benessere ai rifugiati dei cinque continenti. In particolare, il progetto offre a studenti provenienti dai campi profughi in Camerun, Malawi, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe, l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire i loro studi presso diverse università italiane. Bernice è la prima studentessa che sarà accolta nell’ambito della quarta edizione del Progetto. Negli anni scorsi a Cagliari sono stati accolti cinque studenti rifugiati provenienti dall’Etiopia.
Opportunità e promozione di relazioni stabili e sicure. Un piccolo grande passo verso un domani meno oscuro
“Unicore 4.0 è un progetto in continuità con i corridoi, prima umanitari, poi universitari: il segno di una comunità accogliente, grazie a una Chiesa che cerca di permettere viaggi in sicurezza e di promuovere opportunità per gli studenti meritevoli provenienti dai campi profughi africani. Il tutto - spiega il direttore della Caritas, don Marco Lai - portato avanti con il sostegno della Fondazione di Sardegna e in rete con il College universitario Sant’Efisio e con l’Università di Cagliari”. I numeri non mentono: in Italia il progetto ha la partecipazione di 38 atenei che hanno reso disponibili oltre 140 borse di studio negli ultimi quattro anni. Inoltre, sono di pregio e rilevanza internazionale i vari partner che collaborano al lavoro dei volontari. Tra questi, ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e Gandhi Charity ed un’ampia rete di partner locali.