Usa, &è; nel Massachusetts l’ateneo top
26 August 2008
 
Articolo di Sara FicocelliLa biblioteca di Harvard - La Repubblica.it del 25/08/2008
 
Boston, 24 agosto 2008 - Gli studenti di Princeton dovranno mettersi l’animo in pace. La medaglia d’oro per il miglior ateneo degli Stati Uniti, secondo la rivista Us News and World Report, quest’anno se la aggiudica la Harvard University. Il sito americano stila la classifica dal 1983 e negli ultimi otto anni l’università della cittadina del New Jersey si è sempre piazzata in vetta.
Quest’anno la supremazia si è almeno temporaneamente esaurita e l’ateneo di Harvard, il più antico di tutti gli Stati Uniti, grida vittoria con un articolo in prima pagina sul gionale d’istituto, l’Harvard Crimson. A Princeton resta il secondo posto e la soddisfazione mondana di essere ancora il set delle riprese di Dr. House: l’ospedale nel quale medico e colleghi lavorano è infatti il "Princeton Plainsboro Teaching Hospital". Che non esiste ma rende ovviamente cool la cittadina.
Il modello Harvard. La valutazione è stata espressa tenendo conto di tanti fattori, dal costo della retta annuale ai servizi, dalla preparazione degli insegnanti alla severità dei test di ammissione. Da quest’ultimo punto di vista Harvard non ha rivali, dato che la percentuale di studenti ammessi nel 2007 è stata pari al 9 per cento delle domande presentate.
Il prestigioso ateneo di Cambridge, Massachusetts, attualmente conta su un corpo insegnanti di 2300 docenti, distribuiti fra 6.650 studenti undergraduates (che seguono corsi) e 13.000 graduates (che frequentano un master). Il colore di bandiera, come si intuisce dal nome del giornale di ateneo, è il cremisi, da cui prendono il nome anche le squadre sportive universitarie. Nel prestigioso ateneo, il 70% delle classi è frequentato da meno di 20 studenti, mentre la percentuale di classi con più di 50 studenti si è abbassata dal 13% al 9%. Dal 2000, l’università ha aggiunto 86 seminari per le matricole e più di 86 nuove cattedre, anche se in numero di studenti è rimasto più o meno invariato.
Harvard è sempre stata considerata il volto liberal dell’istruzione superiore americana, tanto che Richard Nixon la definì "il Cremlino sul Charles". Nel 2004 il giornale d’istituto non si fece problemi a pubblicare un sondaggio da cui risultava il favore degli studenti per il candidato democratico alla Casa Bianca, John Kerry, e la maggioranza degli studenti proviene dalle scuole pubbliche degli Stati Uniti e del resto del mondo. E dire che il Presidente George W. Bush si è laureato all’Harvard Business School.
Le principali organizzazioni studentesche, oltre alla Crimson, sono l’Harvard Lampoon, che produce un giornale umoristico, la Harvard Advocate, che stampa una delle più antiche riviste letterarie della nazione, l’Hasty Pudding Theatricals, che mette in scena uno spettacolo annuale e premia attori famosi durante le sue cerimonie e l’Harvard Glee Club, il più antico coro universitario d’America.
Berkeley la migliore tra quelle pubbliche. Al terzo posto della classifica troviamo Yale, mentre il Massachusetts Institute of Technology e la Californiana Stanford si spartiscono la quarta posizione. L’ateneo di Berkeley è al vertice della classifica delle migliori università pubbliche, ma solo ventunesimo in quella generale. La retta annuale che bisogna pagare per frequentare Berkeley non raggiunge i 9mila dollari, mentre quella di Harvard e Princeton si aggira intorno ai 35mila, quasi quattro volte tanto. Anche la politica della città californiana, che affaccia sulla Bay Area a 16 chilometri da San Francisco, è eminentemente liberal e di sinistra, al punto da essere stata definita scherzosamente "Repubblica Popolare di Berkeley".
Al di là delle classifiche, docenti e studenti non fanno il tifo per la propria università come se si trattasse di una squadra di calcio e il loro atteggiamento resta sempre molto sobrio. "E’ innegabile che sia gratificante essere i primi in classifica, ma cerchiamo di suggerire agli studenti di fare scelte che possano soddisfare le loro esigenze, e che non siano fatte solo in base alla posizione in classifica", ha detto Robert Mitchell, portavoce della Harvard University of Arts and Science.

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