Dal prossimo anno accademico gli studenti dell’Ateneo dovranno pagare il 6% in piu. In totale, con questa manovra, l’Alma Mater conta di incassare ben 82 milioni di euro dalla contribuzione studentesca
11 June 2008



Bologna, 10 giugno 2008 - L'Ateneo mette la parola fine sulla questione dell'aumento delle tasse. Dal prossimo anno accademico gli studenti dell'Università di Bologna dovranno pagare il 6% in più. In totale, con questa manovra l'Alma Mater conta di incassare ben 82 milioni di euro dalla contribuzione studentesca.
Il dato è emerso oggi nel corso della seduta del Cda dell'Ateneo, che ha approvato definitivamente il provvedimento sulle tasse.

 
E gli studenti già gridano allo scandalo. "Finora l'Università aveva sempre considerato la cifra incassata dalle tasse non contando le lauree specialistiche- afferma Francesco Mileno, rappresentante di Sinistra universitaria in Cda- ora finalmente ci dice di quanto stiamo parlando. E la cifra va sicuramente oltre i limiti di legge", che fissano al 20% il rapporto tra contribuzione studentesca e Fondo di finanziamento ordinario che arriva dal Ministero.
 
Con questo aumento delle tasse, sostiene dunque Sinistra universitaria, l'Alma Mater avrebbe sfondato il tetto imposto per legge. In media, ogni studente dell'Università bolognese al momento paga 1.145 euro, come riportava ieri uno studio pubblicato su Il Sole 24 Ore. Il dato fa dell'Alma Mater il settimo ateneo statale italiano dal punto di vista della contribuzione studentesca: le tasse più alte le pagano gli iscritti al Politecnico di Milano, seguiti dallo Iusm di Roma e dalle Università di Padova, Pavia e Siena. Contando solo i cosiddetti mega-atenei, Bologna occupa le primissime posizioni di questa particolare classifica.
 
La modifica della contribuzione studentesca è stata approvata oggi dal Cda dell'Alma Mater anche con il voto favorevole dei rappresentanti di Student office. Contraria invece Sinistra universitaria. Astensione totale degli studenti, invece, sull'adeguamento al tasso di inflazione fissato al 3,3%. "Possiamo dire di aver limitato i danni- sostiene Piergiacomo Sibiano, numero uno del Consiglio studentesco ed esponente di Student office- la proposta iniziale (presentata dalla prorettrice agli studenti, Paola Monari, ndr) consisteva sostanzialmente in una equità al rialzo, che costringeva centinaia di studenti a pagare dai 300 ai 400 euro in più".
 
Con la proposta approvata oggi, invece, "vedremo un calo della contribuzione per gli studenti iscritti ai corsi di laurea specialistica- spiega Sibiano- che oscillerà da -45 euro a -110 euro, riducendo finalmente un prezzo troppo alto per i pochi servizi che gli studenti ricevono". Inoltre, del 6% di aumento delle tasse, poco meno della metà "verrà destinato ad ogni facoltà- continua Sibiano- questi fondi verranno destinati alle Commissioni didattiche paritetiche di Facoltà, esclusivamente per il miglioramento e la creazione di servizi per gli studenti".
 
Anche su questo punto "abbiamo espresso parere favorevole- riferisce il presidente del Consiglio studentesco- soprattutto perche' nella proposta approvata dal Senato accademico solo il 50% di questo ulteriore aumento era stato destinato a tale finalita', ovvero solo l'1,35%". In questo modo, invece, "ridistribuiremo circa 2.214.000 euro agli studenti sotto forma di sevizi", sottolinea Sibiano.

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