La Sapienza, processo per direttissima: tre giovani in libertà, tre agli arresti domiciliari
29 May 2008

La Sapienza
Studenti aggrediti all’Università: tre feriti all’Umberto I

Roma, 27 maggio 2008 - Sono tre i feriti dell’aggressione avvenuta questa mattina in via De Lollis a Roma, a pochi metri dall’Universita’ La Sapienza. In base a quanto si apprende i tre, che si trovano attualmente presso il Pronto Soccorso del Policlinico Umbero I, hanno riportato ferite e lesioni "non gravi" valutati dai medici del nosocomio romano come codici gialli. Uno ha una spalla rotta, mentre gli altri due presentano ferite alla testa.
Questa mattina una decina di studenti dei collettivi di sinistra dell’Universita’ La Sapienza di Roma sono stati aggrediti da una ventina di persone appartenenti, a quanto riferiscono gli stessi collettivi, a organizzazioni politiche di estrema destra: numerosi, a quanto riferito, i feriti, tutti tra i collettivi.
Esponenti del collettivi hanno detto nel corso di una conferenza stampa improvvisata nella facolta’ di Lettere che si e’ trattato di "un’aggressione premeditata da parte dei fascisti di Forza Nuova". I feriti dei collettivi ricoverati in ospedale "sono in tutto 3, Emiliano, Giuseppe e Giacomo, ma in tutto i feriti sono 7".
E’ Carlo F., coinvolto nell’aggressione a raccontare: "Stavamo facendo attacchinaggio per coprire i manifesti sul convegno sulle foibe affissi da Forza Nuova questa notte intorno all’università, quando sono arrivate 3 o 4 macchine: hanno aperto gli sportelli e preso cinghie uncinate, spranghe e bastoni per aggredirci. Abbiamo cercato di respingerli ma eravamo a mani nude". Uno degli aggressori è stato prelevato dalla Polizia "ma gli altri sono scappati" dice ancora Carlo.
 
fonte: Rai News 24
  


 
Scontro tra fazioni politiche alla Sapienza
Alla fine il bilancio è di quattro arrestati vicini a Forza Nuova e due per i collettivi universitari. Nella giornata di oggi saranno processati con rito direttissimo. Una foto scattata da una persona di passaggio avrebbe raffigurato tutte le persone coinvolte nella scazzottata
"Ieri, intorno alle 13 si è verificato uno scontro tra giovani di opposte fazioni politiche". Per la Polizia l’unica cosa sicura, per ora, è che ieri pomeriggio alla Sapienza di Roma i collettivi universitari e alcuni esponenti di Forza Nuova se la sono data di santa ragione. Il reato contestato ad alcuni di loro è quindi quello di rissa aggravata, ma per ora le due fazioni opposte si scambiano le accuse, rimpallandosi le responsabilità. Fortunatamente la scazzottata non ha avuto conseguenze serie: solo alcuni ragazzi hanno riportato lievi lesioni. "Dopo una prima fase, nella quale i giovani di destra avrebbero apostrofato i ragazzi di sinistra che stavano attaccando dei manifesti - fanno sapere le forze dell’ordine - si sarebbero avvicinati altri ragazzi provenienti dall’università, per poi scontrarsi fisicamente con gli elementi di destra. L’autovettura a bordo della quale viaggiavano i ragazzi di destra è stata pesantemente danneggiata. Tale ricostruzione - precisa la Questura di Roma - è stata possibile per la presenza di una fotografia che ritrae tutti gli arrestati nell’atto di affrontarsi anche cinghie e bastoni". Alla fine il bilancio e di quattro fermati per Forza Nuova e due per i collettivi universitari. Domani saranno processati con rito direttissimo.
 
fonte: L’Unione Sarda
 

 
Sapienza, scontro sugli scontri
I collettivi studenteschi: "Ci hanno aggredito con spranghe e bastoni". Forza Nuova: "Sono stati gli altri ad attaccare"
28 maggio 2008 - E’ l’una e mezza, ora di pranzo. Davanti alla mensa dell’Università La Sapienza c’è il normale via vai di auto e studenti. Un istante dopo si scatena di tutto. In quattro finiranno in ospedale, in sei passeranno la notte in carcere e saranno processati per direttissima questa mattina per il reato di rissa aggravata. E sulla vicenda il ministro per la Pubblica Istruzione ha chiesto una relazione al rettore dell’ateneo.
Che cosa è accaduto davvero lo raccontano in tanti, in due versioni opposte tra loro. «Noi studenti stavamo staccando alcuni manifesti di Forza Nuova e li coprivamo con i nostri», racconta Giorgio, della facoltà di Lettere della Sapienza. «Ad un certo punto abbiamo visto una Hyundai Matrix alle nostre spalle. Sono scesi in cinque e al grido ‘avanti camerati’ hanno aggredito i miei amici. Avevano catene, spranghe, bastoni, tirapugni, persino cacciaviti», spiega Vanessa. «Ricordo le teste rasate, uno con il giubbotto azzurro aveva un tatuaggio con una croce celtica sul braccio, un altro una maglietta con scritto su Forza Nuova, erano massicci, sui trent’anni. Non erano studenti ma persone pagate da Forza Nuova per una spedizione punitiva contro di noi. Sono arrivati su un’auto senza targa, avvertiti da un amico in motorino che eravamo lì», li descrive Alessandro. «Sono arrivati in due in facoltà a chiedere aiuto. Siamo andati in tanti a difendere i nostri compagni», dice Francesco.
Vai a parlare con Forza Nuova e i fatti vengono completamente rovesciati. «I nostri stavano attaccando dei manifesti quando sono stati aggrediti. Ora abbiamo due feriti, due fermati e un’auto distrutta», è la versione di Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova e deputato europeo. E poi manda in rete un comunicato stampa in cui sottolinea l’aggressione dei suoi uomini da parte di «decine di attivisti degli stessi Collettivi con sedie (che solo dall’interno dell’università potevano provenire) e mazze di legno».
La polizia è arrivata una ventina di minuti dopo, in strada c’era di tutto: pezzi di sedie, spranghe, catene e bastoni lasciati cadere - e a quel punto non si sapeva bene da chi - vetri infranti. La polizia ha tentato di ricostruire quello che era accaduto anche in base ad una foto scattata da un passante e ritiene che si tratti di «uno scontro tra opposte fazioni politiche» in cui «dopo una prima fase, nella quale i giovani di destra avrebbero apostrofato i ragazzi di sinistra che stavano attaccando dei manifesti, subito dopo si sarebbero avvicinati altri ragazzi provenienti dall’università, per poi scontrarsi fisicamente con gli elementi di destra».
Da alcuni giorni c’era tensione alla facoltà di Lettere. Forza Nuova aveva ottenuto dal preside Guido Pescosolido di poter tenere domani un dibattito dal titolo: «Foibe: unica verità». A parlare sarebbe arrivato Roberto Fiore. Il coordinamento degli studenti e delle studentesse antifasciste si è ribellato e due giorni fa ha occupato la presidenza della facoltà. A quel punto il prorettore Luigi Frati ha ritirato l’autorizzazione per la «preoccupazione che i disoridini prendano il posto del libero dibattito. Timori acuiti dai gravi episodi di intolleranza avvenuti in questi giorni a Roma». E dunque dibattito cancellato. Ma i disordini sono scoppiati comunque. E ieri il sindaco di Roma Gianni Alemanno condannava «le violenze» e chiedeva che non venissero creati «teoremi politici». Gli rispinde il leader del Pd Walter Veltroni: «È sbagliato minimizzare, come sento fare dalla destra, quanto è avvenuto all’università». Flavia Amabile

fonte: La Stampa 
 

  
Rissa all’università di Roma, oggi processo per direttissima
28 maggio 2008 - Saranno processati per direttissima nella tarda mattinata di oggi i sei giovani arrestati ieri in seguito alla rissa di fronte l’università La Sapienza di Roma. Secondo le prime ricostruzioni, rese possibili anche grazie ad una fotografia scattata da un passante, tutto sarebbe nato come un diverbio verbale sfociato poi nell’aggressione. Resta da dimostrare chi per primo abbia assaltato l’opposta fazione. All’origine vi sarebbe la mancata autorizzazione dell’Ateneo a svolgere un convegno sulle foibe, organizzato da Forza Nuova. I protagonisti della rissa si rimpallano le responsabilità. Secondo i militanti di destra la loro auto sarebbe stata presa d’assalto mentre stavano attaccando dei manifesti sui muri universitari. Gli extraparlamentari di sinistra invece sosterrebbero che i coetanei di destra si sarebbero volontariamente avvicinati all’università con l’intento di “fare casino”. Il punto da chiarire da parte degli inquirenti sta proprio nella premeditazione: nel caso in cui venisse dimostrata, la pena per i colpevoli sarebbe assai più pesante in quanto rientrerebbe in un vero e proprio “raid punitivo” per questioni ideologiche. Non passerebbe, insomma, come una semplice scaramuccia tra universitari.
La stranezza è che entrambi i gruppi sostengono che erano di fronte l’università per attaccare manifesti; bisognerà capire come e perché sono arrivati allo scontro fisico. Probabilmente qualche parola di troppo, come spesso succede, ha causato prima l’avvicinamento e poi la rissa. Nella dichiarazioni di alcuni giovani di sinistra che avrebbero vissuto l’accaduto, ieri si diceva che il gruppo di destra era composto da “ultraquarantenni” arrivati all’università con la premeditazione di voler aggredire. Versione che è stata smentita con i fatti: tra i quattro arrestati compare anche un militante di Forza Nuova di 21 anni.
Facile la strumentalizzazione sul fronte politico. Sia da destra che da sinistra è stata espressa solidarietà verso i ragazzi colpiti dall’aggressione, ognuno difendendo la propria parte. Il sindaco Gianni Alemanno non ha invece dubbi nel condannare l’accaduto, a prescindere da chi abbia acceso la scintilla: “Le violenze a Roma sono da condannare senza alcuna attenuante. Ci sono in giro degli imbecilli pericolosi che vanno isolati”. A queste parole si aggiungono quelle di Piero Marrazzo, governatore del Lazio: “E’ quotidiana la conferma di un clima di intolleranza che in questa città sta assumendo caratteristiche inquietanti”. Il ministro Mariastella Gelmini ha chiesto al rettore dell’università una dettagliata relazione sull’accaduto.
La ricostruzione ufficiosa che è trapelata dalla Digos, resa possibile proprio grazie allo scatto amatoriale di un testimone oculare, è che, dopo un primo momento in cui “i giovani di destra avrebbero apostrofato i ragazzi di sinistra che stavano attaccando dei manifesti”, il diverbio sarebbe degenerato in rissa perché nel frattempo sarebbero arrivati altri giovani di sinistra “a difesa, non solo verbale” del gruppo di attacchini. Infatti, l’autovettura a bordo della quale viaggiavano i ragazzi di destra è stata letteralmente presa d’assalto e devastata con bastonate sulle fiancate e sul parabrezza. Ora non resta che attendere il giudizio del Tribunale romano di piazzale Clodio. Stefano Caliciuri

fonte: Ideazione 
 



Scontri alla Sapienza. Tre giovani ai domiciliari, tre in libertà
"Rissa motivata da odio politico"
Restano agli arresti due esponenti di Forza Nuova e uno dei collettivi
Informativa urgente del governo alla Camera dei deputati
Roma, 28 maggio 2008 - Tre ai domiciliari e tre in libertà. Si è conclusa poco dopo le 15 l’udienza di convalida dei fermi dei sei giovani accusati di aver partecipato agli scontri di ieri alla "Sapienza".
Arresti confermati - alla luce dei loro precedenti - per Martin Avaro, Gabriele Acerra (di Forza Nuova) e Emiliano Marini (dei collettivi), mentre Giuseppe Mercuri (dei collettivi), Andrea Fiorucci e Federico Ranalli (Forza Nuova) sono tornati in libertà. Il processo è stato aggiornato al 2 luglio.
L’episodio è approdato alla Camera dei deputati, dove è in programma una "informativa urgente" del governo: contemporaneamente, presso la facoltà di Lettere dell’ateneo romano si svolge un’assemblea con la partecipazione di alcune centinaia di studenti (parte dei quali provenienti dal sit-in organizzato stamattina davanti ai cancelli del tribunale di piazzale Clodio). Da domani - giorno in cui si sarebbe dovuto svolgere il convegno sulle foibe poi cancellato dal prorettore - la Sapienza sarà presidiata "in maniera democratica" per evitare il rischio di "nuove provocazioni".
"Scontri tra imbecilli fuori dalla storia e dal tempo", ha liquidato l’episodio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "vedo che c’è ancora la tendenza a ribadire, anche da parte di organi di stampa, vecchi schemi degli anni ’70 che vanno superati con nettezza, e che invece creare teoremi ideologici contro di me accresce e alimenta".
D’altro avviso il leader del Pd, Walter Veltroni: "è il terzo episodio di violenza con lo stesso segno avvenuto in città e ogni riduzione e derubricazione di questi fatti a ragazzate è un errore molto grave".
IL GIUDICE
La rissa avvenuta ieri in via De Lollis è "inficiata da motivi di odio politico, costituente come tale il movente di ulteriori scontri". È il convincimento del giudice del tribunale Luciano Pugliese nel provvedimento di tre pagine con cui ha convalidato i fermi delle sei persone fatti dalla polizia.
Per il magistrato, non può escludersi il "verificarsi di episodi che pongono in contrapposizione pretese ideologie". Anche se l’esponente di sinistra Giuseppe Mercuri e i due di destra (Federico Ranalli e Andrea Fiorucci) sono stati poi rimessi in libertà, il giudice ritiene che per tutti gli indagati, compresi ovviamente quelli per i quali sono stati disposti i domiciliari (Emiliano Marini, Martin Avaro e Gabriele Acerra) "rimane concreto ed attuale il pericolo di reiterazione di analoghe condotte". A carico di questi ultimi tre è stato applicato anche il "divieto di comunicare con persone diverse da quelle con cui loro abitano" o dai legali che li assistono.
LA RELAZIONE
Il prorettore vicario dell’Universita’ La Sapienza Luigi Frati ha consegnato una relazione al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini in base alla quale ci sarebbe una discrepanza tra la conferenza sulle foibe per cui e’ stata chiesta l’autorizzazione e quanto e’ poi apparso realmente sui manifesti.A spiegare l’accaduto e’ stato lo stesso Frati dopo essere intervenuto all’assemblea organizzata dagli studenti dei comitati di sinistra all’interno dell’ateneo.
’’Prima - ha spiegato Frati ai microfoni dei giornalisti - e’ stata chiesta l’autorizzazione per un convegno al quale avrebbe partecipato Roberto Fiore. Poi, sui manifesti, e’ comparso il simbolo con il pugnale’’ che il prorettore ha definito ’’contro la Costituzione e antidemocratico’’.
Frati, parlando agli studenti, ha ribadito che ’’chiunque, senza se e senza ma, senza preclusioni e censure ha diritto a parlare ma c’e’ un limite che e’ quello del rispetto delle regole e della democrazia sancito dalla Costituzione’’.
 
fonte: Quotidiano.net
 

 
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27 maggio 2008

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