I laureati del Mezzogiorno: una risorsa sottoutilizzata o dispersa
12 April 2008
di Antonio Pisanti


La diminuita attenzione delle politiche di sviluppo nei confronti della “questione meridionale” e la rarefazione delle provvidenze a beneficio degli organismi che per anni se ne sono occupati, talvolta anche con una qualificata attività di studio, di ricerca e di propositivi piani mirati a colmare l’annoso divario tra Nord e Sud d’Italia, hanno determinato l’affievolirsi di interesse e di possibilità operative in ambito meridionalistico e la conseguente crescita degli squilibri tra Centro-Nord e Sud d’Italia.
Uno dei problemi più urgenti di fronte ai quali si ritroverà il futuro governo, nell’attivare una strategia per alleviare il disagio delle nuove generazioni, è quello della disoccupazione giovanile, ancor più pronunciata nelle fasi di recessione economica e, come sempre, ancora più grave per i giovani del Mezzogiorno.

Se ne occupa, con la consueta autorevolezza, “Quaderni Svimez”, la rivista dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, diretta da Riccardo Padovani, che in uno dei numeri più recenti pubblica i risultati dell’indagine “I laureati del Mezzogiorno: una risorsa sottoutilizzata o dispersa”. Nell’indagine, condotta da Mariano D’Antonio e Margherita Scarlato, docenti dell’Università di Roma Tre, sono stati analizzati cause, modalità ed esiti della mobilità territoriale alla quale i giovani meridionali sono costretti a ricorrere nella ricerca di un’occupazione adeguata al titolo di studio conseguito.

Tale forzata mobilità dei giovani meridionali verso il Centro-Nord non sempre e non subito li conduce ad approdi congruenti con gli studi compiuti. I tempi impiegati per l’ottenimento di un’occupazione e i livelli di gratificazione sul posto di lavoro, correlati ai corsi di studio, alla loro regolarità, all’università di provenienza e agli esiti formativi raggiunti, sono elementi utili anche per una valutazione comparativa della qualità e dell’utilità degli studi universitari nelle due macroregioni italiane. Non meno interessanti sono gli aspetti della ricerca concernenti le possibilità di mobilità sociale dei giovani laureati in relazione alla provenienza e alla residenza.

La ricerca, come tutte le altre pubblicate nella rivista, si avvale di dati Istat elaborati dalla Svimez. Al di là del consueto contributo per gli addetti ai lavori sulle prospettive di crescita socio-economica del Mezzogiorno, le analisi e i dati pubblicati dalla Svimez possono fornire ai giovani che si accingono a programmare il loro itinerario formativo e di lavoro utili conoscenze per evitare, per quanto possibile alla luce delle numerose variabili prese in considerazione, quelle criticità che ancora ne ostacolano una serena e proficua percorrenza.

Fonte: http://www.napoli.com


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