Il protocollo rafforza le sinergie tra le amministrazioni. E verte sulla governance del patrimonio infrastrutturale militare, prevede tre fasi operative di un anno ciascuna e ed è stato firmato dal prorettore vicario,  Gianni Fenu: “I lavori coinvolgeranno le aree di ingegneria, architettura e informatica e si svolgeranno in un contesto multidisciplinare”  
18 October 2022
Il prorettore vicario Gianni Fenu mentre firma il protocollo

Un protocollo che esalta la multidisciplinarietà e la programmazione su più ambiti dell'ateneo

Mario Frongia

IL protocollo d’intesa Imass-Chain (Infrastructure management support system Chain) fa parte del Piano nazionale della ricerca militare. Per l’avvio del progetto di ricerca, lo scorso 30 settembre è stato sottoscritto a Roma, Palazzo Marina del ministero della Difesa, il contratto tra la direzione dei Lavori e del demanio di MinDifesa (GenioDife) e l’Università di Cagliari (Unica). Per l’ateneo il documento è stato firmato dal prorettore vicario, Gianni Fenu. “Gli studi si svilupperanno in un ampio contesto interdisciplinare nel quale collaboreranno costantemente docenti afferenti alle aree scientifiche dell'ingegneria, dell'architettura e dell'informatica. Tra gli obiettivi, anche la definizione di set di indicatori tecnici, funzionali e prestazionali per la razionalizzazione e la programmazione strategica degli interventi di restauro, manutenzione e gestione del patrimonio”. Ma non è tutto. “L’intesa - ha spiegato il professor Fenu - prevede la costruzione di modelli predittivi integrati in un Hbim “intelligente” in grado di raccogliere le informazioni e di certificare in blockchain i flussi documentali, i processi e le prestazioni”. Il prorettore vicario ha rappresentato l’Ats composta da Leonardo spa, industria leader del settore, e la Pmi innovativa FlossLab. Per la Difesa hanno firmato Eleonora Vassallo e il tenente colonnello Lorenzo Ranucci. Alle firme hanno presenziato il direttore di GenioDife, generale Giancarlo Gambardella, il direttore amministrativo Rosangela Ripoli, i generali Ivan Cioffi e Paolo Rizzetto, il maggiore Daniel Zecca. Un pregiato gioco di squadra che ha contribuito a elaborare e a concretizzare il documento, in collaborazione con gli uffici amministrativi e legali della direzione Ricerca e territorio, la segreteria amministrativa del Dipartimento ingegneria civile, ambientarle e architettura (Dicaar) dell’Università di Cagliari.

Una fase dell'incontro tenutosi a Roma il 30 settembre
Una fase dell'incontro tenutosi a Roma il 30 settembre

Tre anni di ricerca, monitoraggio del patrimonio immobiliare e soluzioni compatibili e sostenibili

Imass-Chain si pone come obiettivo la creazione di un innovativo protocollo certificato e ‘protetto’ di monitoraggio e governance 'intelligente' del patrimonio infrastrutturale militare. Particolare riferimento avranno le architetture di interesse storico e artistico soggette a tutela monumentale. Uno strumento - ha rimarcato la responsabile scientifica, Donatella Rita Fiorino, Dicaar - che sarà di supporto agli organismi decisionali per la definizione delle strategie d’uso e di riuso dei complessi immobiliari storici, orientando le scelte verso soluzioni compatibili con le funzioni da allocare e sostenibili in relazione alle capacità prestazionali attuali e potenziali degli edifici considerati”. La ricerca si compone di tre fasi, ciascuna della durata di dodici mesi.

Una delle diapositive sul progetto Imass-Chain
Una delle diapositive sul progetto Imass-Chain

Sinergie tra attività di ricerca, progetti e didattica

“Il progetto si aggiunge alla solida sinergia esistente tra il nostro ministero e l’Università di Cagliari. Sinergia che ha già portato alla concreta realizzazione di molteplici attività e progetti di ricerca e didattica” ha aggiunto il generale Gambardella. Il colonnello Pasqualino Iannotti ha sottolineato “gli ampi spazi di coordinamento con altri progetti di ricerca che la direzione dei Lavori e del demanio conduce con altri gruppi accademici nazionali”. Michele Porcu, vicedirettore GenioDife, ha segnalato la rilevanza della ricerca di Unica: “È applicabile non solo agli immobili militari ma anche a quelli di altre articolazioni dello Stato che detengono importanti patrimoni immobiliari di grande rilevanza storica e di indubbio interesse strategico rispetto alle necessità logistiche degli enti dello Stato”.

 

Un'altra immagine dei lavori tenutosi al Palazzo Marina
Un'altra immagine dei lavori tenutosi al Palazzo Marina

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